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Permessi per motivi di studio (150 ore) e mobbing

Ho lavorato per dieci anno in una scuola, sono stata sempre maltrattata e fatta piangere a scuola, solo perche’ chiedevo i miei diritti, le 150 ore per andare a Roma a studiare.
All’inizio ero solo io a chiedere se potevo avere un giorno solo di compresenza in modo tale che se mancavo non succedeva nulla alla classe, e cosi via, ma alla mia collega tutto questo dava fastidio ed ero diventata lo zerbino della scuola, fino a quando la preside, mi tolse la classe e mi diede il distacco…
Io non lo volevo il distacco, ma volevo la prima, ma a settembre mi ero ritrovata senza classe con il progetto biblioteca senza altre alternative… intanto pero’ altre colleghe piu’ giovani hanno fatto richiesta delle 150 ore per lo studio e ho scoperto che si sono presi i giorni per studiare a casa mentre la presente seguiva le lezioni perche’ la preside voleva le firme dei professori e niente giorni per studiare a casa.
Ho fatto all’interno della biblioteca, alcune pesche di beneficienza ed in più ho raccolto fondi per un libro, e portatolo al Papa insieme i bimbi e preside… chiesi se il mio progetto poteva diventare figura obiettivo visto che mi ero occupata di biblioteca, di libri, di stampa, di contatti con banche, assessori e San Pietro… ma all’arrivo di un preside ateo incaricato….mi ha tolto tutto…
Io sognavo e desideravo curarmi della biblioteca e intestarla a Gioavanni Paolo, ora mi sento si una presona morta perche’ al preside inacricato dava fastidio che avevo preso contatti anche con il Quirinle, per ottenere un incontro con Ciampi ecc… insomma un continuo litigare e offendermi per le mie iniziative che considerava cavolate… Alla fine credevo che eravamo riamasti amici…. ma all’improvviso mi mando’ una diffida… fece telefoanre da un suo amico collega e sindacalista alla mia scuola riferendo cose personali sul mio conto…..
Ho sofferto tantissimo, sono stata malissimo, mi sono ritrovata la scuola contro, inseganti e genitori, vivevo nell’incubo della paura e della minaccia, alla fine ho deciso di denunciare un vecchio preside che … non ha voluto chiarire mai con me, mi ha negato anche l’accesso della sua scuola tarmite il bidello. Non ha mai chiarito neanche con sinadacalisti, dicendo che non doveva chiarire con me… Non ho testimoni perche’ nessuno si mette contro un preside, anzi lui sicuramente si sarà parato la sedia facendo negare tutto… e io stavo per farla finire… un incubo… durato tre mesi… poi all’improvviso grazie all’aiuto di un prete e di una ispettrice mi hanno fatto ritrovare la forza…

Lettera pubblicata il 30 Novembre 2007. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro - Scuola

La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    Carlalberto Iacobucci -

    Dal punto di vista giuridico, pur in assenza di una legge specifica sul mobbing, nel nostro ordinamento esistono diverse norme, costituzionali, civilistiche e penali che, permettono di difendersi dai comportamenti persecutori che avvengono in ambito lavorativo. Il paradosso del resto umiliante porta alla difficoltà di dimostrare che è praticamente impossibile, per cui, chi usa la pratica persecutoria beatamente continua. Siamo nel Paese del Bengodi cara Scomoda, indi…………………

  2. 2
    ChiaraMente -

    E cosa è successo quindi alla fine?

  3. 3
    teresa -

    chiaramente sono rientata a lavorare ma ho avuto lettere di minacce dai genitori,,,,sono scappata in un altra scuola , dove quets apreside mi voleva attaccare ma poi ha capito di non interferire per la mia salute psicologica…ma ho denunciato due presidi….ne avrei da denunciare altri e la scuola…ma per ora mi basta uno che la cosa peggiore era che lo ritenevo un amico,,,,ma era una frasa….che ingenua….poi spetta al giuduce…ma…..

  4. 4
    prof -

    ma siamo sicuri si tratti di un’insegnante??
    Scrive come un bimbo di terza elementare!!

  5. 5
    guest -

    ..per rispetto intervengo a commentare le frasi ignobili di “prof. che non si trattiene dall’ offendere,..poverello lui si che è un bimbo di terza elementare: cogli il senso della testimonianza se ci riesci!…max solidarietà a teresa e grazie per aver condiviso. Anche se a distanza di tempo resta un valido riferimento sulle realtà scolastiche. Grazie

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