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Perché sono così strano?

Non riesco ancora a capire il perché io sia così complicato… perché non riesco a vedere la luce… non capisco quale sia la strada che il destino vuole farmi fare… ma forse allo stesso tempo pensandoci mi abbandono a lui e lascio a lui l’arbitrio… ma forse in questo periodo sono così giù e debole che vorrei fosse qualcun’altro a tracciare la mia strada… il fatto è che continuo ad aspettare qualcosa che apra una breccia in questo buio in cui vivo da troppo… aspetto l’alba dei miei giorni migliori… ed è tanto che aspetto e vivo nella costante attesa di questo momento e perdo tutto quello che oggi il destino mi dà… non capisco se quello che faccio è giusto, sbagliato o semplicemente già scritto… cerco di vivere quel poco che la mia paranoia mi consente con la massima serenità rispettando quello in cui ho sempre creduto sperando che sia esso a segnare un nuovo inizio…
Ma se fossi io a rovinarmi la vita senza motivo? Riempiendomi di paranoie e trasformando anche quelli che dovrebbero essere alti in bassi… allora sono in un circolo vizioso terribile… il fatto è che ho bisogno di qualcosa o qualcuno che mi stravolga la vita che cambi tutto… una tempesta nel deserto del sahara… probabilmente sono solo paranoie inutili che mi porteranno sempre a non concludere nulla di quello che inizio… mi ripeto di sembrare un po’ più normale agli altri… ma non ci riesco… lo stesso pensarci mi distacca dal volerlo essere…
Non capisco perché la gente non capisce quello che voglio dire e perché non riesco a parlarne con nessuno perché questo nodo in gola mi assale sempre di più perché non trovo la mia pace… vorrei per qualche ora mettere in pausa il mio cervello e non pensare più a niente… anzi vorrei per un po’ di tempo divorziare dal mio cervello…
Ho capito poche cose in questo periodo… ho solo 2 grandi paure,. , quella di soffrire e quella di cambiare… che mi chiudono una da una parte e una dall’altra… non riesco a capire perché alle altre persone non vengono questi problemi e se questo io lo possa considerare un pregio o un difetto… nel profondo del mio cuore so che è un pregio ma in questo periodo della mia vita è innegabile che sia un difetto… avrei bisogno di qualcuno con cui parlare di queste cose… con cui potermi sfogare… qualcuno che capisca… e mi dia consigli… perché non è possibile che riesca a rovinarmi sempre gli alti della mia vita… so ciò che voglio ma non conosco il modo per raggiungerlo… e ho capito che da solo questo non lo posso fare… ho capito che per cambiare qualcosa in me devo aspettare qualcosa da fuori che cambi dentro… perché da dentro a fuori escono solo i miei cattivi pensieri…
Ok adesso mi tiro su ascoltandomi “aspettando il sole” e sperando che qualcuno capisca tutta la mia confusione.

Lettera pubblicata il 15 Dicembre 2009. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 11 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    lupomoltosolitario -

    Ciao stefano, tu hai risposto alla mia lettera ed io rispondo alla tua. Evidentemente stiamo passando entrambi le stesse situazioni, le stesse paranoie, le stesse difficoltà, ascoltando anche la stessa musica.
    Come te ho paura di cambiare, anche se è quello che più vorrei perchè ne ho piene le scatole del mio lato “negativo” stretto tra sensi di colpa, introversione e apatia, io vorrei essere sereno, altruista, e capace di affrontare le paure senza esserne sempre sopraffatto. Ma non trovo la forza, e in alcune situazioni della mia vita mi deprimo, mi piango addosso e soffro, soffro tanto. Sai a volte sogno come vorrei essere ma altre volte sogno anche solo di soffrire, da solo, senza niente e nessuno.
    Buona fortuna. Love is solution.

  2. 2
    StefanoIndeciso -

    io ultimamente sono passato a un livello peggiore…mi chiudo giorni in camera a pensare come dovrebbe essere la mia vita…creandomi dei film mentali e sperando che quando uscirò da quella stanza il mondo fosse come io volevo…ma purtroppo la mia illusione mi manda ancora piu giu poichè mi dico “sarebbe bello fosse cosi” poi mi guardo attorno e cosa vedo la solita vita…il solito vuoto che mi sento dentro…il solito nodo in gola che strangola ogni mia via d’uscita da questa situazione…purtroppo mi sono reso conto di conoscere il fine e anche i mezzi ma di non avere l’occasione si usarli…o forse sono troppo chiuso in me per rendermi conto di quello che mi si propina davanti…e torno a ripetere che secondo me l’amore e la spiritualità sono le chiavi di tutto…love is the solution

  3. 3
    Survivor -

    Oggi non c’è sole intorno a me salvami, risplendi e scaldaci, voglio il sole, cerco nuova luce nella confusione di un guaglione…

  4. 4
    LeonardoM -

    Stefano, ti capisco molto bene, perché la mia situazione è simile, seppur non così “avanzata”. Mi sento perciò di dirti che sei una persona che ha coraggio, e gran forza all’interno, le quali però devono trovare la diritta via, quella della luce!
    Tu hai un gran bisogno di trovare l’interruttore per far cambiare totalmente la tua vita.
    La chiave? L’amore, e il sapere che il destino sei te a creartelo, te lo giuro sulla mia vita.
    Il tuo problema è un fatto di “karma”.
    In caso tu non lo sapessi, il karma è quel tipo di destino al quale ogni anima è sottoposta, il quale compito è quello di farci crescere, evolvere, portando dei problemi nella vita, che noi stessi dovremo cercare di superare.
    Questi ostacoli bisogna prenderli come degli aiuti, perché è grazie ad essi che si cresce spiritualmente.

    Un consiglio da amico, un amico che, seppur non conosci, ti assicuro potrai ritenerlo tale: informati su una persona che si chiama Prem Rawat, più conosciuto come Maharaji. Ti giuro sulla mia vita, che egli cambierà la tua!

    Vai qui http://www.paroledipace.it/ naviga nel sito, guarda i video in inglese co la traduzione italiana, e poi dimmi cosa ne pensi.
    Devi cercare dei video lunghi un’ora, perché sono quelli che sono veramente pieni d’insegnamenti.

    Stefano, ti lascio il mio contatto Skype e la mia mail:
    rispettivamente leonardo54321 e appleo1990@gmail.com

    Ti auguro di far esplodere la forza di volontà che è in te!

    Leonardo!

  5. 5
    Stefy -

    Credo di capirti. Dalla tua descrizione emerge quello che io stessa ho provato e che tutt’ora mi accade, a periodi in modo più “cronico”, in altri alternato a quei piccoli spiragli di sole tanto invocati.., ma comunque il ritorno è ciclico e recidivo.
    Ci sono delle sensazioni alle quali non riesci a dare un nome, tanto grandi e assurde sono, ti sembra che ogni denominazione sia sminuita di fronte alla vastità del vuoto che lasciano intorno, ma forse FRUSTRAZIONE ed INSODDISFAZIONE credo si avvicinino.
    Sento un pò “mia” la frase “vorrei che succedesse qualcosa che mi stravolga la vita”. Oh sì..lo vorrei, eccome! Se ho capito bene tu lo vorresti con tutto te stesso, anche se dentro di te è radicato un timore di cambiamento, come se il tuo male abitale a suo modo rappresentasse familiarità con te stesso, l’unica certezza -per quanto insoddisfacente-: questo succede anche a me.

    “nel profondo del mio cuore so che è un pregio ma in questo periodo della mia vita è innegabile che sia un difetto…”
    Quante volte mi sono ripetuta questo! Sai, qui credo si entri un pò in un discorso pseudo-filosofico che rigurda il dolore: vale la pena provarlo in nome di qualche valore esistenziale?! Qui dipende dalla coscienza dei singoli. Personalmente ti dico: sì, anche se finisci per logorarti, anche se finisco per logorarMI..
    Io penso che la sensibilità (nei suoi aspetti positivi e negativi) sia un’amplificazione delle sensazioni e quando si tratta della sofferenza si arriva ad una soglia estrema, che ti porta quasi ad impazzire e a porti un sacco di domande. Ebbene, sono le domande a fare gli uomini intelligenti (anche se in questo caso di sicuro non proattivi!).
    Secondo me il problema stà nella generalizzazione: anch’io, come mi sembra te, tendo a farmi trasportare dal pregiudizio negativo che riguarda me stessa: mi sembra che tutto, davvero TUTTO, anche quello che ha solo vagamente a che fare con me sia in qualche modo “rovinato”, che debba andare per forza male. E’così, ma non

  6. 6
    Stefy -

    sempre. (Probabilmente, analizzando con qualcuno ogni SINGOLA componente di te, la sua visione esterna obbiettiva riuscirebbe a farti capire che la tua mancanza completa di autostima ti porta ad una concezione polare). E’ così, ma possiamo provarci, nonostante tutto. Però poi, in parte giustamente, pensi che da soli non si possa (idem per me). Da soli non possiamo niente perchè io credo fermamente che solo le relazioni con gli altri possano essere la via per la felicità, o per lo meno serenità,..senza di esse, la tristezza, il vuoto, “il deserto”; tuttavia, per te come per me, credo che sia poco saggio, oltre che ulteriormente depirimente, sperare e idealizzare un ipotetico stravolgimento: sarebbe fantastico, è vero, ma credo che a lungo andare, quando ci rendiamo conto che la responsabilità non è nostra, perderebbe valore e ritorneremmo ad “adagiarci” nel nostro limbo di insoddisfazione.
    Non conosco la tua storia, magari avrei una visione diversa, ma provo a parlare basandomi sulla mia esperienza. Ci sono dei giorni in cui non ho nemmeno la forza di considerarmi un fallimento, preferisco “divorziare dal mio cervello”, preferisco mettermi la musica alle orecchie e farmi una passeggiata solitaria..con questo freddo i pensieri gelano! Eppure..eppure prima o poi ci sbatto di nuovo il naso contro e il calvario, a volte spezzato da qualche timido e improficuo raggio di sole, riparte dal capolinea.
    Questa è l’altalena della mia esistenza, và e viene, a volte si blocca per aria per poi ripartire con lo stesso ansioso (anch’io non so cosa sia la PACE (intesa come libertà, forza di pensiero priva di vincoli neri, cattivi) monotonissimo ed alienante cigolio.
    Non sai quante volte mi sono detta: “Non sarò mai normale”..beh, nei miei momenti di lucidità sono giunta alla conclusione che “la normalità” è un qualcosa di convenzionale, conformista e solitaene priva di sfumatura personale…ebbene, allora sono fiera di essere “diversa”, almeno sono davvero io, per quanto negativa!

  7. 7
    Cantautore -

    Per Stefy. E’ molto interessante quello che scrivi! Cos’hai studiato psicologia? Quanti anni hai? Mi farebbe molto piacere scambiare quattro chiacchiere con te…Ti lascio il mio contatto di messenger, se vuoi aggiungermi: Cantautore68@hotmail.it
    Un abbraccio.

  8. 8
    Daniele -

    Ciao Stefano, mi sembra di leggere le mie parole e questo mi fa un po’ paura ma allo stesso tempo mi fa capire che non sono l’unico atipico (così vengo definito) in giro.
    Certo è che o ci alziamo in piedi e camminiamo a testa alta, senza farsi deludere o ferire da situazioni, difetti o quant’altro, o non possiamo far altro che autosopprimerci alle nostre cervellotiche fobie.
    Molti mi hanno sempre dato del genio, io nn mi sono mai ritenuto tale… e delle volte mi fermo a pensare che in fin dei conti mi hanno sempre considerato così perché ragiono ed ho sempre ragionato diversamente da loro.
    Credo negli ideali da sempre, ogni giorno li porto avanti, li ammacco e li riaggiusto. Ma alla fine di persone come me io ancora non ne ho viste, delle volte arrivo pure a domandarmi se sarò solo per il resto della mia vita.
    Quello che non capisco veramente è se io sono vecchio rispetto alle mentalità di adesso, se sono invece troppo giovane, se sono sbagliato o se addirittura non sono fatto per stare qui (inteso come italia).
    Cmq, rivedermi nelle tue parole mi ha fatto molto piacere e mi ha rincuorato!
    Ti auguro di poterti rialzare presto in piedi, buona fortuna.

  9. 9
    Gabriele -

    Ciao stefano,
    non aggiungo altro perchè non serve . . .
    posso dirti alcune cose che ti farebbe piacere sentire, ed aiutarti a capire di più!
    la mia email è mod_designer@yahoo.it mandami un messaggio così possiamo parlare!
    A presto.

  10. 10
    Noncontailmionome -

    Stefano, è quello che passo io tuttora. Sebbene questa lettera è stata scritta 4 anni fa vorrei che tu mi rispondessi, se è possibile, raccontandomi cos’è successo finora, se è veramente cambiato qualcosa.

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