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Perché il ponte sullo Stretto?

di

Vedere molte persone della sicilia che protestano per il ponte mi ha dato fastidio e io da buon siciliano penso che il ponte di Messina risolverà molti problemi tra cui :
1 la disoccupazione perchè per fare il ponte si dovranno aprire dei cantieri in cui richiede una grossissima quantità di persone.
2 le imprese avranno modo di espandersi e quindi possono prendere lavori anche fuori dalla Sicilia e con il ponte si ammazzerebbero i costi di spostamento per le imprese.
un’ impresa o un’ autotrasportatore è costretto autilizzare i traghetti che comporta costi elevati(peso dell’ autocarro,la persona a bordo, varie assicurazioni ecc..) e anche il tempo (i traghetti non partono ogni ora,ma partono a orari predefiniti,e se le condizione del mare non permette il viaggio? ). in queste condizioni l’ imprenditore non rischia e quindi non fa questi progetti. Con il ponte può investire e può fare progetti e ciò comporta maggior sviluppo e maggiore possibilità di lavoro.
Con il ponte la Sicilia sarà più competitiva i nostri prodotti possono essere trasportati fuori dalla Sicilia facilmente.
Viva la Sicilia che cresce e grazie al governo e la giunta regionale che ha pensato per la Sicilia dando i finanziamenti e dando il via per iniziare i lavori.

Lettera pubblicata il 2 Febbraio 2006. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Cittadini

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    usul -

    se posso dire come la vedo, è facile capire – ed è pure stato detto – che il ponte da sé non è nulla.
    se nel tempo che si fa il ponte si mettono a posto anche le sottodimensionate e bucherellate arterie a nord e sud e si creano i presupposti per un’economia complessiva seria e non di mafia e di lobbies, allora il suo ragionamento fila .. in teoria.
    infatti, occorre ancora considerare che lo stretto di messina sta seduto su una faglia profonda le cui caratteristiche non sono conosciute neanche dai geofisici (lo dico a ragion veduta) e questa faglia appartiene ad un sistema instabile i cui comportamenti non sono prevedibili.
    solo uno con la testa di ingegnere può affermare di poter costruire una simile infrastruttura in modo sicuro.
    quando si tratta della Terra non c’è niente di sicuro e ci vuole molta prudenza, non arroganza da imprenditoria del Vajont.
    a proposito del Vajont, chi è che alla fine ha pianto per l’arroganza di 4 ingegneri farabutti con agganci politici? gli ingegneri o la popolazione di Longarone?!
    perciò, attenzione ai facili entusiasmi e a quel detto che circola ancora intorno a Palermo: “almeno con la mafia si lavorava!”.

  2. 2
    maghettoribelle -

    be,
    il ponte si può fare, non è una questione di rischio; ti assicuro che quasi tutti lo vogliono, è solo che forse preferiremmo si spendessero quei soldi in altro modo, e poi eventualmente fare il ponte!!! Purtroppo o si fa così, o saranno fondi usati per l’ennesima opera al nord. Purtroppo quindi si deve accettare di ribaltare le priorit

  3. 3
    mamma -

    Egr. Signore _ l’idea di collegare la Sicilia al continente per mezzo di un ponte è unabella idea . Ma!!!…ma che cosa me faccio del ponte se io per raggiungere , dal Piemonte il Meridione d’Italia nei periodi vacanzieri impiego (in macchina)oltre le 24 ore (tante ne occorrono per andare i Australia)per tutte le interruzioni che vi sono sull’autostrada, per non parlare poi della famosissima Salerno Reggio C., dove i lavori procedono a rilento _ ma molto a rilento.
    Non sarebbe meglio creare delle tangenziali,delle super strade la 106 Jonica è uno sperpetuo per fare pochi kilometri impieghi una vita, a mio avviso è più corretto rendere efficiente e funzionante ciò che gi

  4. 4
    FRENCY -

    Scusate se mi permetto ma non condivido con chi dice che se non si fa il ponte i soldi vanno al nord, non è vero noi abbiamo srade disastrate e piccole.Sono daccordo che al posto del ponte quel denaro sia speso per migliorare le strade nord sud o isole che siano le più bisognose. Smettiamola di fare razzismo e tiriamoci su le maniche tutti che ogni paese ha i propri problemi.

  5. 5
    TheJackall -

    Per quanto riguarda la maggior parte delle strade (compresa la Salerno-Reggio C), la spesa grava direttamente sul nostro governo.

    Al contrario, il ponte è riconosciuto come una delle Grandi Opere (al pari della TAV) di interesse internazionale e la maggior parte dei finanziamenti arrivano dalla comunit

  6. 6
    filippo -

    Il tema è stato riproposto in un mio post sui farabutti che si sono presentati alle ultime elezioni, ma, siccome era un tema collaterale già aperto, ho voluto trasferire anche qui il mio commento su “Il Ponte sullo Stretto”.

    Anzitutto occorre sapere che l’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) non risulta coinvolto negli studi di fattibilità, il che, di per sé, è estremamente grave, ma comprensibile dato che questo progetto idiota è, come al solito, legato allo stesso genere di lobbies che fecero la strage del Vajont menzionata dal commento 1.
    A quelli là che gli frega?! La Politica, che dovrebbe tutelare l’interesse collettivo, non lo fa, perché il maiale politico grufola nelle tangenti e nelle connivenze; i questo senso, non è che “Berluskonis afarensis” sia più colpevole di “Rutellus abilis” o altri.
    Detto questo, che non è poco, come dicevo, il problema più grande con questo Ponte è legato alla faglia sottostante, che, ancorché responsabile del grande terremoto di Messina, è profonda ed incognita, a differenza della Faglia di Sant’Andrea in California
    che è visibile ad occhio nudo (io ci sono stato e ho visto le crepe superficiali).
    Ma non basta: nello stretto ci sono venti che filano a più di 200km/h e il ponte, elastico di suo e anche costruito per venti superiori, oscillerebbe in modo talmente esagerato che dovrebbe essere chiuso e tale chiusura potrebbe anche coprire 2 mesi/anno, rendendo la struttura indisponibile per quel periodo.
    Treni o automobili che viaggiassero là sopra in condizioni di forte vento avrebbero la sensazione di stare in mare, non su una struttura rigida; grazie, andateci voi!
    Poi, ci sono le valutazioni finanziarie, analoghe a quelle del Chunnel (il tunnel sotto la Manica): il Ponte sarebbe antieconomico rispetto al mezzo navale ed aereo, diventando una struttura o esclusiva oppure in perdita; e perché dovremmo fare una stronzata di questo genere, dato che un turista che viaggiasse dalla Scozia a Palermo in auto non avrebbe alcun problema finché non arriva in Italia, dove tutte le autostrade sono cantieri aperti in permanenza e, in particolare, alla A3, che ha ancora oggi una cinquantina di km da fare, o in Sicilia, dove la rete austostradale è incompleta?!
    Infine, ma non cosa meno importante, abbiamo le considerazioni d’impatto etico-ambientale.
    Lo Stretto di Messina è mitico e mitologico ed ha delle caratteristiche morfologiche tali per cui deve restare com’è e possibilmente meglio, ché lo abbiano anche i posteri; sarebbe come fare un grattacielo di 400 metri d’altezza, con fondamenta profonde 50 metri, accanto alla Piramide di Cheope; ce lo vedete voi?!
    Peraltro, l’escavazione delle centinaia di migliaia di tonnellate di terra per far spazio alle fondamenta dei pilastri colpirebbe in modo deturpante e pericoloso la costa sui due lati, diventando sorgente di smottamenti, non infrequenti nel Messinese.

    continua

  7. 7
    filippo -

    ……

    E che dire delle centinaia di migliaia di tonnellate di cemento per i plinti dei pilastri?!
    Che facciamo, sventriamo altre montagne là vicino?!
    Porre fine alla tradizione insulare della Sicilia, che costituisce un pregio turistico senza pari da sempre, che ha alimentato poesia e prosa in ogni tempo, per che cosa?!
    Per far risparmiare mezz’ora al traffico automobilistico e commerciale di lungo raggio, senza tra l’altro che i Reggini e i Messinesi abbiano lo stesso vantaggio a causa della distanza dall’ingresso del Ponte, con una struttura che in 50 anni diventerà fatiscente?!
    Ma per favore! Minchiate che fanno bene a chi ci specula sopra: Mafia, Lobbies ingegneristico-industriali, politica corrotta!

    Se il WWF non ha perso definitivamente il senso della Natura incontaminata non potrà fare a meno di varare una Petizione mondiale per andare contro questa follia, perché è impossibile non essere contro .. a meno di essere del tutto imbecilli!

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