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Pensieri di un essere umano

E’ da un pò che rifletto sulla vita, sulla mia vita, credo sia stato il dolore, la sofferenza a farmi pensare, non lo auguro a nessuno, invidio coloro che sono felici senza fare tante riflessioni, e comunque non ho più certezze di una persona media, anzi, sono ancora più confuso. Ho letto molto, e osservo il mondo da fuori, ogni persona che vediamo camminare per strada possiede tutto un universo in sè, ognuno è unico, irripetibile, con le proprie esperienze, una propria filosofia che è una propria psicologia, sono una di quelle persone, ma nessuno può giustamente immaginare come mi sento, magari un poco lo do a vedere, ho gli occhi stanchi, tristi e corrugati dalla tristezza. Mi sento solo perchè io sono solo, un grande filosofo diceva che tutti quanti alla fine siamo e restiamo soli, ma non è questo l’unico mio problema.
Non ci capisco niente della vita, tanto complicata quanto semplice, l’essere umano è capace del bene più grande e del male più orribile, mi rattrista pensare alle persone che soffrono, ad esempio gli psicotici, un bambino che fa la chemio, un malato di sla, i carcerati, perchè tanta sofferenza?, penso che senza il male non esisterebbe neanche il bene, la vita è giusta e perfetta così, comunque spesso a causa del mio umore trovo che la vita sia orribilmente triste e avrei di gran lunga preferito risparmiarmi tutto questo, ma poi penso al fatto che quanto mi sento meglio tutto svanisce, come se non fosse accaduto nulla, forse per questo che la natura non ci ha dotato di un bottone per il suicdio?, non penso il mondo sarebbe popolato da uomini a quest’ora, eccetto pochi, anche se ho ancora dubbi sul suicidarsi o no in determinate condizioni.
La nostra società è malata, o forse no?, col progredire delle scienze è diminuita la sofferenza fisica ma si nota un aumento esponenziale delle turbe psichiche, queste non meno dolorose, stiamo stuprando la natura, colei da cui siamo nati, qualcuno può obiettare che è legge naturale che la specie più intelligente prevalga sulle altre, non sono io in grado di giudicare, penso che la natura ad un certo punto si autoriequilibri estinguendo le specie più deboli presenti dando vita ad un nuovo ciclo. Noto che la maggior parte delle frustrazioni derivano da problemi affettivi, come è giusto che sia, l’amore è la cosa più importante nella vita di una persona, noi esistiamo grazie all’amore.
Purtroppo abbiamo perso la fede in Dio, anche se dio non esiste il credere in lui ci apportava una serie di vantaggi non trascurabili, come nella bibbia, lo abbiamo abbandonato per il Dio denaro, cosicchè oggi si assiste a una perdita di alcuni valori utili verso altri forse più inutili e dannosi, l’uomo ha perso valore, ormai lo si vede solo come un mezzo per far soldi, anche se tra poco sarà soppiantato dalle macchine e nemmeno per quello sarà utile, il discorso potrebbe andare avanti all’infinito scandagliando tutti i problemi di questo viaggio chiamato vita, come uscirne?, come ritrovare la felicità se mai è esistita?.
Il più grande conoscitore dell’animo umano esistito, Sigmund Freud, diceva che “gran parte della colpa della nostra miseria va addossata alla nostra cosiddetta civiltà; saremmo molto più felici se vi rinunciassimo e trovassimo la via del ritorno a condizioni primitive”,”il problema fondamentale del destino della specie umana a me sembra sia questo: se, e fino a che punto, l’evoluzione civile riuscirà a padroneggiare i turbamenti della vita collettiva provocati dalla pulsione aggressiva e autodistruttiva degli uomini. In questo aspetto proprio il tempo presente merita forse particolare interesse. Gli uomini adesso hanno esteso talmente il proprio potere sulle forze naturali, che giovandosi di esse sarebbe facile sterminarsi a vicenda, fino all’ultimo uomo. Lo sanno, donde buona parte della loro presente inquietudine, infelicità, apprensione. E ora c’è da aspettarsi che l’altra delle due “potenze celesti”, l’Eros eterno, farà uno sforzo per affermarsi nella lotta con il suo avversario parimenti immortale”, “l’uomo diventa nevrotico perché è incapace di sopportare il peso della frustrazione che la civiltà gli impone affinché egli possa mettersi al servizio dei suoi ideali civili” , e ancora “Non è forse lecita la diagnosi che alcune civiltà, o epoche civili, e magari tutto il genere umano, sono diventati “nevrotici” per effetto del loro stesso sforzo di civiltà?. Pertanto non provo indignazione quando sento chi, considerate le mete a cui tendono i nostri sforzi verso la civiltà e i mezzi usati per raggiungerle, ritiene che il gioco non valga la candela e che l’ esito non possa essere per il singolo altro che intollerabile”.
Trovo queste parole profonde, illuminanti e su cui si debba riflettere, ma mi pare che la storia dell’uomo sia una corsa che non prevede fermate per la riflessione, ha una propria evoluzione, forse è giusto così, sono un determinista, “Gli esseri umani avranno il futuro che sapranno meritarsi”.
Nonostante mi ritenga un pessimista pongo fiducia riguardo al futuro, di cosa ne sarà di me non lo so, sono un nessuno che soffre parecchio, non so quanto potrò resistere e perchè tutto questo accade proprio a me.
Buon proseguimento di vita

Lettera pubblicata il 22 Novembre 2012. L'autore ha condiviso 11 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    Christopher -

    Ciao. Hai una scrittura eccezionale e una bontà d’animo ancora più grande.
    Tu non sei nè matto, né psicopatico nè altro. Tu sei molto sensibile alla vita che ti circonda e questo è sicuramente un bene, ma paghi anche l’altra faccia della medaglia, come dici tu. Ma è giusto così. Dove c’è tanto amore c’è tanto odio. E’ giusto e basta ! Non potrebbe esistere tanto amore se non esistesse l’odio, lo capisci ? Cioè che ti fa rendere speciale la vita… è il pensiero che un giorno finirà. Che si può morire. Che si può soffrire. Ogni emozione ha la sua opposta per esistere…e tu sei uno di quelli che le vive tutte e due, com’è giusto che sia e come c...., dovrebbe essere ! Le persone povere di sentimenti soffrono meno ma non sanno cosa si perdono. Nel mondo c’è tanta tanta tanta gente che ha bisogno. E c’è sicuramente chi sa quali siano i principi reali della vita, esattamente quelli che hai elencato tu. E’ nel rispetto di questo persone vivere, amico. Un abbraccio

  2. 2
    Nathan -

    Premesso che gran parte di quello che accade non è sotto il controllo umano, seppure qualcuno pensa il contrario. E molta della sofferenza che cè nel mondo è causata dall’uomo stesso. Il significato del dolore è uno dei grandi temi che hanno sempre interrogato filosofi e pensatori di ogni epoca e tutt’oggi non cè una soluzione. Il prossimo passo supposto da molti è lo sviluppo di una coscienza collettiva, i tuoi pensieri non sono molto diversi dai miei e da quelli di molti altri. Il fallimento di questo modello pseudocapitalista è ormai sotto gli occhi di tutti. Non lasciarti fuorviare dal materialismo nichilista. Tutto è energia, la stessa materia, non è escluso che su altri piani, su altre frequenze non possa esistere un’altra realtà. Il nulla non è gravido di nulla, se non ci fosse un’altra realtà noi oggi non saremmo quì..

  3. 3
    Fabricius -

    Ciao albert, l’argomento è davvero interessante e può venirne fuori una bella discussione però ora sono veramente molto stanco quindi preferisco non rispondere al momento! Domani o nei prossimi giorni comunque lascerò un commento con la vera risposta 🙂

  4. 4
    Rosadeiventi -

    Riflessione stupenda albert. Auguro ai tuoi occhi di non stancarsi mai di guardare il mondo, sarebbe un vero peccato… Namastè

  5. 5
    Fabricius -

    La testa con cui osservi il mondo penso che sia giusta, perché non ti fermi all’apparenza ma scavi oltre la superficie per carpire qualcosa di nascosto all’occhio. Però devi anche stare attento a non caricarti di mille problemi esterni perché se no non ne esci più.
    A questo vortice verso il basso si oppone come hai detto tu l’amore, che può essere amore per una persona, per un animale o anche verso una propria passione. Ci mette addosso, automaticamente, una parziale/totale mentalità ottimistica che ci impedisce di tuffarci a capofitto nei problemi e nelle sofferenze! Quindi questo è un punto fermo per la nostra sopravvivenza. Cosa si oppone a questo benessere? Tu stavi proponendo la civiltà e il suo peso sulla natura umana.
    Io sono del parere che l’uomo, in quanto animale, ha bisogni molto semplici, che noi abbiamo reso più complessi mettendo il filtro della civiltà; però penso anche che la civiltà ci permetta di convivere “meglio” tra tutti noi e, a seconda dei casi, di beneficiare meglio di piaceri che altrimenti ci stuzzicherebbero solo lievemente. Mi spiego meglio:
    -la civiltà ci permette di convivere più serenamente) Se vivessimo tutti seguendo i nostri istinti la vita sarebbe un turbinio di passioni e violenze, dove la finiremmo per uccidere chiunque ci dia fastidio. Da qui viene l’importanza della morale e di un corretto sistema di valori.
    -la civiltà ci permette di goderci meglio alcune cose) Sviluppando meglio la nostra intelligenza siamo capaci di attribuire maggior senso e significato alle cose a cui ci interessiamo. Semplice esempio: una relazione se fossimo animali sarebbe solo sesso, però noi possiamo caricarla di ulteriori significati per godere della compagnia, dei gesti dell’altro e di tante altre piccole cose (ovviamente bisogna farlo in modo sano, cosa che quasi nessuno sa ancora fare completamente se no le storie non finirebbero così spesso come succede).
    Quindi non direi che sia corretto schierarsi o con il nero o con il bianco: c’è sempre un grigio che nasconde un equilibrio, in cui per una forza negativa ce n’è una positiva.
    Notare che se ci fossero solo “forze” positive per noi quella sarebbe la normalità e quindi non sapremmo trarre gioia da nulla. (Ebbene sì, siamo esseri masochisti che hanno bisogno di sofferenza per provare anche la gioia)

  6. 6
    Loving -

    Albert,
    sto iniziando a pensare sempre più seriamente che siamo totalmente manipolati dal cosiddetto “sistema sociale” (a sua volta manipolato dal potere) che a mio avviso di sano ha proprio poco.
    La mia domanda più frequente è: perché non siamo capaci di opporci a qualcosa di evidentemente malsano?
    Come è possibile che il buon senso stia sparendo fino al limite in cui accettiamo passivamente tutto?
    Ad esempio, rispetto la Natura alla quale apparteniamo (le scellerate cementificazioni, l’inquinamento ..) rispetto il nostro benessere psico-fisico (il cibo chimico, le vaccinazioni, le artificiosità per modificarci fisicamente e psicologicamente.. ), rispetto agli orrori socio-politici (le guerre, i genocidi, il consumismo, le dittature, i segreti di stato…), rispetto alla sfera personale (sempre meno privacy, il probabilmente immediato quanto drammatico arrivo dei microchip sottocutanei..)
    La risposta che credo di aver raggiunto, per quanto ancora in fase di sviluppo (tendo a riflettere molto sulle cose) credo sia che ci manchi molta CONSAPEVOLEZZA, dovuta ad anni (una vita intera) di mirato bombardamento mentale tale da indurci ad acconsentire a qualsiasi cosa, tale da far sì che le BUGIE che ogni giorno ci vengono propinate ci rendano collettivamente e personalmente succubi. Crediamo di essere liberi e svincolati dal sistema sociale, ma purtroppo ne siamo tutti inzuppati, anche chi se ne vorrebbe dissociare del tutto.
    E questo influisce sull’intera sfera emotiva ed affettiva. Noi poniamo l’Amore al centro della nostra esistenza: meraviglioso. Ma ci hanno resi individualisti, per questo restiamo “bloccati” al senso dell’amore personale, inteso tra due individui. E’ importantissimo, ma limitato. E’ un amore che mira ad una famiglia, alla sfera meramente privata, che però sempre più spesso fallisce (credo anche questo condizionato dal sistema: mode, conformismi non casuali). Al di fuori di noi stessi e, al massimo della coppia o della famiglia, siamo tendenzialmente portati a diffidare di tutto e di tutti, sentiamo che la fregatura è dietro l’angolo, ci sentiamo criticati, non compresi: in un contesto del genere la solitudine, o il senso di solitudine, è quasi inevitabile. Quindi sì, un contesto più primitivo, ci restituirebbe l’aria pulita che ci manca.
    In tutto questo quadro, l’Uomo è un soggetto addomesticato, una vittima che però ha le sue grandi responsabilità. La prima è quella di non essere interessato a “mirare all’infinito” se con questo andiamo ad intendere un elevamento intellettuale, spirituale, morale, ascoltando la Coscienza; inoltre manca di coraggio per opporsi a ciò in cui non si riconosce, il coraggio di superare, a livello individuale ma anche insieme ai suoi simili, questa barriera che così facendo minaccia di schiacciarlo per sempre.
    Credo che la nostra esistenza si regga su leggi inventate da qualcuno per renderci infelici: come un effetto domino, se si riuscisse a sfilare una casella, credo che pian piano crollerebbe. ciao

  7. 7
    Tsepesh -

    Cosa dura di più? L’infinito nulla o la vita? Rispondi a questo e avrai risposto a qualsiasi domanda tu possa porti sulla “vita”. Neanche quando si è vivi il nulla si è interrotto, perchè torneremo ad esso senza ricordare di esser mai stati, non esistere è naturale, tutto quello che c’è in un ipotetico “mezzo” è caos. Ma se dobbiamo parlare come gente che respira ancora… è tutto sbagliato, la società i governi, divorare esseri viventi per il gusto di farlo, il pensiero della gente è talmente distorto da non poter essere più “aggiustato”. Persino uno come me se ne accorge, e gente che si reputa molto più “colta” non se ne rende conto.
    Uccidiamo innocenti (animali, gli unici veri innocenti) e non siamo capaci di “ribellarci” nei confronti di coloro che ci trasformano in automi per il loro tornaconto. Dire che non ne siamo capaci è sbagliato, cosi vogliono farci credere, cosi vogliono farci diventare. Ma la natura umana tutto è tranne che buona, pacifica o civile, noi siamo l’unica specie “animale” (conosciuta) dotata di vera e pura malvagità, il problema è che ne fa uso solo gente sbagliata (soggettivo), e il solo parlarne ti rende un reietto, come se non lo pensassero tutti. “L’uomo è tutto ciò che riesce ad immaginare”. Ma il mondo andrà in pezzi comunque, anche questo fa parte della nostra natura. La fede. in “dio”? Non dovevamo neanche trovarla… una menzogna non detta non può causare alcun danno. Ma questi sono pensieri vecchi, tutto finirà comunque. Non so nemmeno io perchè faccio ancora certi discorsi…

  8. 8
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    Sarò breve, hai molto da leggere.

    Hai considerato, che la sofferenza che provi deriva soprattutto dall’analiticità? Dall’emisfero sinistro del cervello..

    Se potessi porre enfasi, pian piano sulla parte creativa, non analitica del cervello non credi che potresti giungere ad un diverso equilibrio?

    avrei molte cose da dire, ma non mi dilungo.

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