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Pensieri disordinati e desideri inutili sotto Natale

Oggi cosi vicini alla vigilia di natale siamo tutti smossi chi più chi meno, chi attivamente chi passivamente da questa festività, ritrovo la calma nel mio limbo di solitudine e mi coccolo con la scrittura.
Fuori fa freddo ho pochi soldi e il muso fuori dalla porta di casa non intendo proprio metterlo.

Buona musica, caffè, tabacco, incenso, erba, la mia camera è un’agglomerato indefinito di aromi e sapori, forse la mia testa più che la mia camera…va be’ cosa importa….
Nel dolce far niente mi perdo nelle mie fantasie, un po’ mi concedo ai sogni un po’ mi masturbo con la realtà.
Non ho imminenti desideri e mi godo il nuovo taglio di capelli, li porto corti con un crestino lieve, profumo di dopobarba e il tintinnio delle mie dilatazioni ai lobi vanno a tempo con lo scandire lento del tempo con il rumore dei tasti digitati sulla tastiera.
Profumo di calma forse solo apparente.

La mia parte femminile riemerge tanto che mi chiedo se cominciano a piacermi pure gli uomini oltre che le donne, di sicuro il mio senso estetico nel tempo si rafforza, ma non è importante la mia sessualità può dormire.

Tanti cuori infranti tante storie pesanti, tanto che invidio i superficiali e gli stolti, alcune persone su questo pianeta sono troppo intelligenti per essere felici davvero.
Bisogna saper sdrammatizzare, i romani sono bravi in questo, popolo di dissacratori e ma anche profondi burloni.

Shakespeare scriveva che chi ride delle ferite inferte non ha mai conosciuto il dolore, i romani dovrebbero leggerlo, anzi studiarlo non gli farebbe male.
Che strano, Gautama Buddha, o Siddhartha diceva che la felicità è nell’assenza di dolore, può darsi che io sia felice e non me ne renda conto.

Caro lettore se ancora mi stai leggendo mi sorprendi perchè quasi mi annoio da solo, questo è il vuoto della mia testa, i discorsi che faccio a me stesso quando in silenzio fisso il cielo, sai delle volte mi sembra di sentirmi invecchiare come un albero, come se riuscissi a sentire l’ennesimo cerchio nel mio fusto che s’espande, è una sensazione particolare.

Io non esisto, o meglio io non ci sono per nessuno come scrive e canta il signor Capovilla, il frontman del “teatro degli orrori”, ed è magnifico e tetro allo stesso tempo, da una parte il lato più introverso e strano del mio essere emerge come l’aria dal fondale del mare, dall’altra la solitudine tetra non mi spaventa più e forse dovrebbe, ora che ci convivo bene.
Concetti forse troppo astratti su cui pontificare…

Voglio scrivere pure io una lettera a Babbo Natale, è divertente, se potessi gli chiederei una macchina fotografica nuova con un bel set di obiettivi, canon possibilmente…
Una bella Giulietta Alfaromeo con 10.000 euro di buoni benzina nel cruscotto…
Una sacca di contanti di piccolo taglio per le piccole spese…e perché no pure un bell’appartamento da 150 metri quadri “open space”(da girarci in bicicletta) con l’idromassaggio e il terrazzo, possibilmente attico, con arredamento i-tech, tutto rigorosamente parquettato.

E’ imbarazzante leggere i miei desideri materiali, siamo figli del capitalismo, quasi mi vergogno.

Quest’anno la donna della mia vita non te la chiedo, quando mi hai accontentato me l’hai fatta pagare cara, farabutto! non la voglio neanche per il sesso spiccio, neanche la donna delle pulizie nelle mie fantasie ci deve essere, solo magnificamente solo e indipendente.

Le persone a cui volevo bene sono morte o sono lontane continenti da me, oppure non mi rivolgono più la parola per cui non dovrò affannarmi neanche quest’anno per gli auguri un sms, una telefonata sentita e la mia parte l’ho fatta…

Con il nuovo anno non farò propositi, vada come vada me la caverò comunque o morirò suicida preso da qualche raptus dei miei in stile Alleniano, ahahahahah adoro Woody;
se non fossi romano sarei newyorkese, forse in un altra vita lo sono stato o lo sarò.

Hai davvero continuato a leggere fino a questo punto? Non hai davvero nulla da fare amico mio! be’ grazie lo apprezzo molto da parte tua, molto gentile.

ciao e buone feste!

Lettera pubblicata il 23 Dicembre 2011. L'autore ha condiviso 21 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Syd -

    Già, non ho proprio niente da fare. E anche se avessi mille impegni, fossero pure tutti improrogabili, credo me ne resterei comunque incollato al divano, continuando a tormentare con le dita la sigaretta che mi sono appena rollato e con il pensiero il mio spirito ridotto in brandelli. E perché no a leggere questo tuo sfogo, che non mi ha annoiato, certo non più di quanto sarei riuscito a fare da solo se invece di prestare attenzione alle parole sentite di uno sconosciuto, avessi continuato a infierire su me stesso, mortificando il mio orgoglio e il mio amor proprio. Brutta bestia l’aria natalizia, c’è poco da fare. Non tanto per quel “tanfo” di felicità (che spesso non ha niente di affettato, accidenti) che si respira un po’ ovunque intorno alla gente o per quel buonismo stantio che tutti si affrettano a tirar fuori ogni anno come si fa con le statuine del presepe: non so te, ma a quello sono abituato ormai e ti dirò, non percepirne in giro in questo periodo sarebbe un po’ come non vedere alberi addobbati. Il problema, secondo il mio punto di vista, è che questa festa ti fa quasi sentire in dovere di desiderare qualcosa e ti illude pure che esista sul serio un Babbo Natale pronto a soddisfare ogni desiderio. E noi non siamo materialisti, per bacco, non vogliamo cose, ma solo un po’ d’attenzione ai bisogni dell’anima, un po’ di linfa per la nostra speranza, considerazione per i nostri sentimenti! E ogni anno ci si ricade. Perché il Natale passa e tutto riprende il suo corso: è un po’ come inerpicarsi con le ultime forze su per una salita, l’ultimo scatto, fatto con rabbia e orgoglio, sperando che raggiunta la cima ci attenda in premio il più incantevole dei tramonti. E che sorpresa invece quando ci si accorge che la salita riprende più ripida di prima… Vedi, ho finito per rispondere ai tuoi “pensieri disordinati” con vaneggiamenti della peggior specie: forse sarebbe stato meglio spegnere la sigaretta (che per inciso mi ha fatto venire una gran tosse) e uscire a fare due passi. O forse no. Forse è davvero più giusto star qui a farci coraggio gli uni con gli altri e credere che Babbo Natale sia soltanto in ritardo, o che magari abbia sbagliato indirizzo. Chi lo sa. L’unica cosa certa è che prima di chiudere ricambierò i tuoi auguri di buone feste e che, come te credo, continuerò a credere in lui, o a chi per lui. Dopotutto non ho molto altro da fare. Coraggio e buone feste.

  2. 2
    Leonardo88 -

    Ci siamo tutti dentro, chi in un modo, chi nell’altro.
    Danzatori erranti in un circo di marionette intelligenti.
    Il ponte che si getta tra il nostro mondo interno e il mondo esterno è popolato da strani personaggi di passaggio, vaghe idee distratte dai sensi.
    Chi decide la tua emotività?
    Lo chiederò a qualche personaggio di passaggio, se vuole starmi a sentire. Ma sono sempre loro a decidere.
    Strani esseri fuorvianti affetti da gravi crisi di identità.
    Se solo i due mondi coincidessero, ci risparmieremmo l’imbarazzo della sintesi.
    Ma forse sta meglio, come dici tu, chi vive nel suo piccolo mondo ignaro della vastità che lo circonda.
    E’ meglio vivere in un bilocale ordinato, pulito e organizzato piuttosto che vivere in un castello sporco e troppo grande da gestire.
    Maledetta apertura al mondo…
    Buon Natale a te, che sai essere umano, con tutto ciò che ne comporta.

  3. 3
    Empatica -

    Nemmeno io avevo niente da fare. È la vigilia e paradossalmente mi sento meglio ora a non aver niente da fare, piuttosto che se fosse un sabato sera qualsiasi. La mia stupida mente convenzionale, si sente giustificata dal fatto che il Natale è bello aspettarlo con la famiglia… Se poi penso che in fondo non sono credente e che il Natale da tempo non lo passo più come mi piaceva… Allora penso che non ci sia nulla per cui stare tranquilli. Ma intanto sto seduta e leggo.
    Mi piace molto quelli che hai scritto. Non so se si possa definire “tragicomico”, ma mi fa quell’effetto.
    Mi piace perché ti vedo lì, mentre scrivi e fumi… E vedo i dilatatori, e penso che vorrei farmi un piercing, anzi 3 o 4 in realtà. Anche io penso alle fotocamere, penso ai pennelli, alla vernice acrilica e ai trucchi, poi penso alla mia faccia che non mi piace, a come mi voglio tagliare e colorare i capelli, al fatto che vorrei un ragazzo parecchio tatuato, non cosa mi piaccia tanto della gente tatuata, ma è un’ossesione. Penso a cose inutili, a cosa materialiste, cerco invece di non pensare all’immenso senso di solitudine che mi prende ogni 2 per 3, cerco di non pensare al numero assurdo di parenti che non sono in belle condizioni, al fatto che mi sento stupida e trascurata, eee… Niente.
    Il Natale è stupido. Almeno, a me sembra così.

  4. 4
    puntodinonritorno -

    io invece non riesco a dormire, o forse, non ho ancora intenzione di salutare il mondo e di abbandonarlo per qualche ora, ripartendo il giorno dopo da dove ero rimasto. Non sopporto il Natale e tutta la retorica che sta dietro. Ho decido quest’anno di renderlo il più sobrio e modesto possibile. Quasi una forma di rispetto verso chi soffre per ragioni ben più comprensibili delle mie e forse, nonostante questo, vorrebbe trascorrere un buon Natale in famiglia. Personalmente, non me ne frega più niente, né lo ritengo un sacrificio. Mi sono concesso un giorno di libertà e di totale fancazzismo e sono contento che poche persone mi hanno scritto un messaggio di auguri. Meglio recitare con pochi che con la solita moltitudine di attori. Quanto al tuo scritto, eri partito bene..salvo poi rivelarti un frivolo e ipocrita fuoco di paglia.

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