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Paura

Eccomi a riscrivere. Prendo lo spunto vita da un libro e da un film per raccontare ancora qualche piccolo pezzo della mia. No, scusate, non li cito. La mia memoria spesso fa brutti scherzi e ricordo si qualcosa di quel libro e di quel film, ma i titoli proprio no, non li ricordo.
Ricordo però la giornata di oggi (di ieri..per chi sta leggendo..), una giornata vissuta sul filo della paura, che spesso si è associata al panico e al senso di vuoto.
Il libro in fondo diceva che siamo umani, che siamo soggetti alle paure, che come tali, non dovremmo scappare, non dovremmo costruirci intorno un guscio per proteggerci da noi stessi. Vedere le paure, capire che non è sbagliato averle e viverle, magari parlarne con qualcuno. Affrontarle non per sconfiggerle, ma per accettarle.
Il film era più diretto, più “straight”. Uso il termine anglosassone perché nei suoi significati (diretto, rettilineo, onesto, ma anche serio convenzionale..) esprime meglio quello che il film voleva criticare. Cioè una società che scappa dalle paure perché in qualche modo ha paura delle paure. E le critica, perché è sbagliato aver paura.. E giocando su un pedagogo “buonista” americano che divideva la vita tra paure e amore (ma l’amore quello patinato da middle class di provincia), divideva i buoni dai cattivi, il bello dal brutto.
Sarà che pur essendo una persona così semplice, a me sembra che la vita sia tutto tranne che “straight”.
E quindi si lo ammetto, oggi ho avuto paura. Se ne parla tanto da queste parti di questo tipo di paura. Paura di rimanere soli, per amici che non esistono o per amori che sono solo dei ricordi.
Paura di ricominciare, di avere fine settimana e tempi morti da riempire per ingannare il tempo non per vivere il tempo.
Quanti di voi hanno combattuto col tempo?
Io forse una volta ero più convenzionale, più schierato, più assuefatto a un certo modo di vita e per me il tempo era un vincolo insuperabile. Non avevo tempo per andare in vacanza, per leggere un libro, per ascoltare un disco. Non c’era tempo da dedicare alla mia compagna, agli amici.
Ora il tempo sta diventando un contenitore troppo grande da riempire. Ciò che prima cercavo in ogni modo, che mi sembrava impossibile da avere, ora sta diventando un problema.
E oggi mi sono visto qui a scherzare col tempo in una pigra domenica dell’hinterland milanese, tra un centro commerciale e un altro, tra la cena a “portar via” e un dvd visto sul mio pc. Con la sensazione di buttare questa straordinaria risorsa che si chiama tempo.
Tagliato fuori dal mondo. Anche per scelta. Senza telefono, tv o internet. E allora mi sono fatto tante domande e ho fatto a pugni con una solitudine interiore e esteriore che non riesco più ad accettare.
E si ho avuto paura. Ho guardato avanti e indietro e ho visto tanti fine settimana, tante serate, tanti giorni di festa come questo. E ho visto che in fondo è bello che domani si va in ufficio, così c’è qualcuno con cui parlare. Perchè è bello anche tornare in ufficio dopo che passi un giorno dove hai parlato solo con te stesso. Ho avuto paura, sono entrato in uno stato di panico.
Ne sto uscendo solo ora, quando sto fissando su un foglio quello che ho provato.
E allora si riparla di ripartire. E allora si cerca di ripartire. Sto usando spesso la metafora del viaggio perché in fondo la vita è un viaggio con un inizio, una fine e tanti luoghi da esplorare..
Ma la vita è anche un libro, con pagine si sfogliano da se senza poter tornare indietro tranne che con i ricordi.
E allora forse vale la pena, anche quando si vive una giornata di sola paura, di fissare in mente ogni ricordo e vivere quella giornata pienamente…
Per qualche giorno sarò tagliato fuori dal mondo, senza internet e senza possibilità di passare a trovarvi..ma tornerò presto da queste parti..
Un Saluto a tutti,
Andrea

Lettera pubblicata il 7 Luglio 2008. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    Spectre -

    Io combatto costantemente con il tempo e sono arrivato al punto che lo occupo talmente tanto, da non averne più per le piccole cose. Sto facendo talmente tante cose, vedendo persone, frequentando ambienti diversi con scopi diversi, che perdo il contatto con il mio IO profondo. Questa cosa mi spaventa, insieme al tempo che fa da giudice puntando il dito. Perché avviene? Perché se io non sentissi di essere rattrappito dentro me, sarei anche in grado di vivere quel tempo che non passa mai come un passaggio tra un impegno ed un altro. Invece no, vivo di striscio tutto, in quanto quel che ho dentro non mi riempie del tutto, bensì tocca ogni tanto i contorni del mio corpo come un oggetto troppo piccolo rispetto alla scatola che lo contiene, che quando viene mosso sbatte contro i bordi. Ci sono, ma soltanto a sprazzi, quando il contatto avviene.

    Il pensiero che la mia vita di routine sia diventata una parte fondamentale per farmi stare bene, sinceramente preoccupa pure me, perché significa che non ho più equilibrio tra desiderio e realtà, per cui il sogno supera la realtà e mi trovo a ragionare costantemente su progetti, relazioni, impegni, anche quando dovrei semplicemente lavorare.

    Oppure passo a scrivere qui…
    Ieri ho provato le tue stesse sensazioni, e mi sono trovato stanco, sfinito fisicamente e mentalmente, riuscendo a tornare tranquillo solo dopo aver parlato con una mia amica che è ormai un talismano. Così non va bene.

  2. 2
    Solome -

    Da bambina mi piaceva stare la sera col naso in su…ad ammirare l’immensità del cielo stellato, o in primavera osservare la meticolosità delle api e il sole che attraversava i rami di ciliegio in fiore…Per non pensare a quello che mi accadeva. Adoravo il Santo Natale, non certo per lo scambio di doni…Non c’erano doni per nessuno.
    In quei momenti ritrovavo la serenità, e l’armonia di quell’età…
    Col passare del tempo, e un bagaglio di esperienze appresso, mi sono rimasti questi semplici piaceri. Il cielo stellato, le api e il sole tra i ciliegi in fiore, li ho mantenuti nei miei ricordi…e quando sono felice, sento il Natale anche se è ferragosto.
    La solitudine è una brutta bestia, che se comincia a lavorare dentro, divora lentamente…un’impeccabile killer.
    Com’è complicato capire la semplicità della vita…

  3. 3
    elecina -

    Il venerdi`sera mi sento angosciata, e`come una finestra sul nulla. Non riesco piu`a dormire, eppure non sono mai stanca. Volevo che il tempo passasse in fretta, ora vorrei si fermasse. Non vorrei dover tornare in Italia per subire il suo addio. Non mi fa paura la solitudine adesso, ma il fatto che io non mi sia fermata a riflettere prima sulle cose importanti della mia vita. Ora i riempitivi si trovanno, ma non sono la felicita. Solo surrogati.

  4. 4
    eli -

    Caro Snowand75,
    parli del tempo…la più brutta invenzione dell’uomo, invenzione necessaria che determina la possibilità di immaginare la vita come un libro, o meglio, un diario sul quale scrivere i nostri ricordi.
    Se non avessimo inventato il tempo per scandire la nostra limitata esistenza non avremmo avuto tante costrizioni. E invece no viviamo sempre con pesanti scadenze sulle spalle, in questa vita c’è un tempo per ogni cosa…ahimé.

    “E allora forse vale la pena, anche quando si vive una giornata di sola paura, di fissare in mente ogni ricordo e vivere quella giornata pienamente…”

    Questa è la frase che mi ha colpito più di tutte sai perché? Perchè il libro è bello anche quando fra una favola e l’altra ci sono delle pagine bianche che forse raccontano più di tutte le altre. In questo viaggio temporaneo ci servono le pagine bianche, solo “apparentemente” vuote, ci servono per tornare a noi,alla solitudine, alla malinconia e alla tristezza più lacerante che possa esistere…è da qui che nascono le pagine più belle del libro perchè ahimé credo che solo il dolore riesca a risvegliarci totalmente, più delle gioie. Vedi, le gioie col tempo si smussano, i dolori invece mantengono lo stesso pungente freddo.
    Io approdai su questa spiaggia virtuale esattamente 1 anno fà quando fui abbandonata brutalmente dall’uomo con cui ho condiviso 5 anni della mia vita. Questo forum mi ha fatto rinascere, l’aiuto di chi mi scriveva è stato fondamentale ma alla fine la forza più grande l’ho trovata dentro di me. Quando rientravo a casa la sera per mesi, mi sono seduta per terra a piangere vivendo tutto il vuoto che sentivo, la disperazione…ma poi mi sono voluta bene ancora di più ed oggi vivo con un rispetto maggiore per me stessa, fiera di come ho reagito a questa terribile esperienza.
    Caro Snowand75, mi piacerebbe invecchiare e ritrovarmi a leggere il libro della mia vita, un libro lunghissimo e intensissimo della cui stesura dirò grazie solo a me stessa perchè nella vita siamo NOI gli unici responsabili di ciò che costruiamo e che riporteremo nel libro delle memorie. Strane coincidenze a volte aiutano ma la scintilla deve partire da noi che dobbiamo avere fame di conoscere per raccogliere più esperienze possibili, per incontrare anime diverse che a volte incrociano il nostro cammino per poi sparire. Ma nella vita è tutto provvisorio, è tutto un lampo, un gioco di incontri che lascia sempre il segno, in un modo o nell’altro.
    Forza Snowand75, vivi a pieno questa nuova fase della tua vita, prendi il tempo che ti occorre per crogiolarti nel tuo dolore ma datti una scadenza ed esci di casa per pescare emozioni e personaggi che devono ancora popolare il tuo romanzo. Una persona così profonda come te penso che non avrà problemi a trovare nuovi amici…apriti alla vita e lei si aprirà a te.
    Un forte abbraccio,
    Eli

  5. 5
    SnowAnd75 -

    …mi ero preso una settimana di pausa per riposare, per staccare la famosa spina, ma come sempre succede in questi casi, non ci si riesce mai del tutto.
    Anzi, fermarsi a guardare un periodo della propria vita da fuori porta solo a riflettere ancora di più.
    Quello che dice Eli è vero, di come la vita si costruisce partendo da noi stessi, di come chi scrive la storia sulle pagine del nostro romanzo, in fondo siamo noi.
    Ed è strano strano tornare a Roma, a casa, ospite di un amico che sta affrontando una convivenza. E rivedere nel suo comportamento tutti gli errori che ho fatto nel passato (se ci penso ormai 7 anni fa…). E’ stato come leggere una parte del mio romanzo.
    Ma sono cresciuto da quegli errori? Ho sempre creduto di si, che partendo da errori, colpe e dal dolore che ne è venuto fuori, fossi diventato una persona migliore, più attenta a certe cose. Ho cercato di vivere i sentimenti in maniera piena, di lasciare lavoro e stress fuori da tutto, di dedicare ogni cosa alla persona che avevo accanto, a noi.
    Ma sono cresciuto sul serio facendo questo? Guardo indietro agli ultimi mesi, guardo come ci sono stato, come ogni azione che facevo partiva da un sorriso interiore, come fosse spontaneo, sincero. Ma ora che rimane?
    Qualche amico che dice che sono un brava persona, qualche amica che dice “ce ne fossero di ragazzi così..”, ma lo stesso sentimento di vuoto che ho già vissuto così poco tempo fa.
    Ora cerco dei riempitivi per andare avanti (ed è “buffo” come tanti di voi stiano facendo la stessa cosa…è un “buffo” indicatore di come siamo in tanti a stare male), rifletto sul passato e cerco di scrivere un futuro.
    Però questa volta, non riesco più a capire chi sono…
    Un abbraccio a tutti e grazie ancora per i bei pensieri d’incoraggiamento e per la forza che sapete trasmettere.
    Ciao

  6. 6
    Eli -

    Caro Snowand75,
    è vero, in tanti navighiamo nel dolore e nella solitudine ma la vita ci sorprende, credimi, le cose cambiano quando meno te lo aspetti, da parte tua ci vuole solo una grande volontà di vivere…ora forse non ce l’hai ma sforzati ti prego. Non dico necessariamente di conoscere gente…forse ora non è il momento, non hai lo stato d’animo necessario per aprirti agli altri, ma sono sicura che sei nel momento giusto per aprirti a te stesso, fai qualcosa per te, anche se non ti va, obbligati a farlo. Un hobby, un corso …qualcosa che ti sarebbe sempre piaciuto fare, ti prego, trova il tempo e fallo, non sai quanto è importante. Dopo qualche mese inizierai ad essere fiero di te per la volontà che hai dimostrato nel rialzarti in piedi. Per me è stato così…ho riniziato a vivere e ad AMARE…vivo con una consapevolezza ed una serenità mai conosciute prima perchè si diventa consapevoli solo con le esperienze che bruciano. A volte mi ricapita di imbattermi negli stessi errori del passato ma adesso me ne accorgo e sento che nella vita non abbiamo NIENTE da perdere, solo noi stessi. Niente ci appartiene e quello che sembra essere nostro in realtà è qualcosa che ci sta vicino ORA, in questo presente…di quanto resterà non possiamo fare previsioni. Quanto resterai tu per te stesso? Questo hai il potere di deciderlo.
    Se non riesci più a capire chi sei, credimi…è un gran bel punto di partenza…cerca di capirlo e vivi la vita per ottenere i mezzi della conoscenza. C’è chi vive non ponendosi mai queste domande per poi morire nella cecità.
    Forza…prenditi per mano che sei importantissimo.
    Eli

  7. 7
    SnowAnd75 -

    Ciao Eli,
    ti ringrazio anche questa volta per le belle parole.
    Vorrei aggiungere qualcosa, ma quella di oggi è stata una giornata decisamente pesante. Il cammino per conoscere se stessi è tortuoso e lungo da percorrere e a volte la strada invece di andare avanti sembra portarti indietro. Ed è quello che sta accadendo ora.
    Non riesco a dire molto di più.. Spero solo di trovare la forza per prendermi per mano e in qualche modo ripartire.
    A volte gli eventi giocano con le persone. Per dove mi trovo, per quanto rimarrò qui, non è neanche così semplice fare qualcosa per me, anche che sia semplicemente dedicarmi a un hobby o seguire un corso.
    Ma forse è solo una scusa. E’ ora che ammetto a me stesso e agli altri che forse non c’è nessun posto in cui mi sento realmente a mio agio.
    E trovare se stessi parte anche da questo. Non c’è bisogno di un luogo in cui sentirsi a casa, perchè la casa, la “tana”, il luogo sicuro che chiunque cerca, è qualcosa che ognuno si porta dentro, sempre e in ogni caso.
    Quindi basta scuse per me..anche in questo momento che sembra così difficile..
    Spero solo di avere la forza di ripartire..
    Stasera no però, questa forza non c’è e non faccio finta che ci sia…ma guardo a domani..

  8. 8
    Davide -

    Caro SnowAnd, permettimi di dire la mia.
    A prescindere dal fatto che sono stato lasciato anch’io, per ben due volte e che ho sofferto come un cane vorrei dirti la mia, con la schiettezza che mi contraddistingue.
    Quando parli dei tuoi errori, della tua crescita, della tua maturazione, mi fai inalberare, per non dire peggio.
    Tu non hai niente che non va, non hai sbagliato nulla. Si sente dalle tue parole che sei un uomo sensibile ed una bella persona, come ti dicono i tuoi amici..
    Un consiglio, non chiamarla mai, scompari, soffri dentro e vatti ad ubriacare con gli amici. Probabilmente, anzi sicuramente ha un altro o pensa solo ad un altro…come tutte le donne…Non lasciano mai se non hanno la testa altrove…almeno nel 99 per cento dei casi è così.
    Perdonami la “filosofia spicciola”, ma la cruda realtà è che non vuole stare con te, non sei il suo titpo, come io non lo erao per la mia ex. Beh il problema dov’è…? Dove?
    Ma veramente ci servono donne che non cio vogliono? Cacciamo gli attributi e pensiamo a noi stessi..Pensa a fare sport a viaggiare ad uuscire con tante donne che forse ti faranno sentire un “Dio”, importante, forte….Non far vedere le tue lacrime, non cercare, ma vedi oltre…Mia sorella mi diceva…Non sei curioso di vedere quello che ti aspetta? Veramente, non è un modo di dire…Non ci meritano…
    Io amo un altra donna e lei mi fa sentire amato, vivo…Le mie lacrime le merita solo la donna che mi vuole, che mi apprezza….Voglio trovarti più forte, più sicuro di te….Dai dai, apriti al mondo…..ciao e scusa lo sfogo…

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