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È giusto parlare del passato in una nuova relazione?

Ciao a tutti sono un ragazzo di 26 anni, ho scritto brevemente la mia storia in una risposta a una discussione in questo forum che si chiama ” Mi sento spento e inutile “.

È indispensabile leggerla per rispondere a questa discussione.

Mi sono domandato più volte se è giusto parlare del passato o no in una nuova relazione forse perché me lo porto ancora dietro… È come se me lo sentissi impresso addosso.

Come si fa a conoscere una persona fino in fondo se non si conoscono le storie che l’ hanno segnato?

Ho cercato più volte di togliermi questa maschera che mi blocca e mi rende rigido cercando di tornare ad essere solare e bello come un tempo ma con scarsi risultati.

È come se mi sentissi inibito per paura di fare qualcosa di male, anche se ora so’ benissimo che persona sono e le persone che mi conoscono a fondo mi vogliono veramente un gran bene per come sono.

Ho provato anche ad avere nuove storie senza parlarne troppo o in maniera molto vaga, risultato solitudine.

Forse erano le persone sbagliate può essere, fatto sta che anche se da parte mia c’era la voglia di credere nel presente ed andare avanti nelle storie non sono andate bene.

Grazie anticipatamente per il vostro parere.

Lettera pubblicata il 23 Maggio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    glosstar -

    Spesso ci dimentichiamo di VIVERE il presente. Siamo nel presente e filtriamo la realtà attuale attraverso gli occhialoni delle nostre passate esperienze, unico parametro di analisi che conosciamo e che ci impedisce di vedere chiaramente quel che intorno a noi sta accadendo in una sorta di profezia auto avverante.

    Col passare del tempo il presente si trasforma in passato senza essere stato vissuto e proprio per questo guardiamo al futuro come momento di cambiamento, di miglioramento, di progetto. Ancora una volta, il presente ci ha sfiorato soltanto mentre i nostri occhi, proiettati nel futuro, non si sono accorti che il momento stava passando senza essere vissuto.

    Arriviamo poi nel futuro con questo carico di attese che anche quando si realizzano lo fanno con modi e tempi differenti da quelli che ci aspettavamo. Da questo nascono delusione e frustrazione, angoscia e talvolta anche paura di vivere.

    Ora il futuro, diventato presente senza realizzarsi come desideravamo, va a depositarsi nell’archivio delle esperienze passate e influenzerà nuovamente, in forma di occhialoni, la nostra capacità di vedere e vivere il presente in un ciclo che si autoalimenta all’infinito.

    Non ci sono momenti privi di significato. Ci sono momenti e basta che vanno vissuti con la consapevolezza di esserci, perché non c’e’ futuro se non si vive prima il presente.

    LA NOSTRA VITA E’ QUI ED E’ ORA.

    G.

  2. 2
    Spectre -

    @ glosstar
    “LA NOSTRA VITA E’ QUI ED E’ ORA.”
    cm direbbe qualsiasi persona di buon senso. eppure nn è per nulla facile. fai metidazione zen per caso?

    cmq nn ci trovo nulla di male a parlarne. dipende quando, cn chi, e per quale motivo. se è per capirsi ed uno dei due ne sente la necessità ci può stare. se è per fare le lagne allora meglio sparire.

  3. 3
    toroseduto -

    Credo che tu abbia già la risposta, è diffile iniziare una nuova storia, quando sei ancora invischiato nel passato. Io ho ibernato per 7 anni i sentimenti, ho avuto storie “leggere”, non ho mai tirato fuori i limiti che mi opprimevano. Sapevo che sarei stato incompreso.
    Quando è arrivata la persona giusta, ho visto dissolversi le ragnatele
    ed ero finalmente libero dal torpore sentimentale in cui ero precipitato. E non ritenevo opportuno far pesare nella cosa meravigliosa che stavo vivendo, un passato che non avrei potuto cancellare. L’ho fatto dopo 10 anni, per caso, e mi sono accorto che
    nel farlo, non mi pesava, un’amore passato e vissuto intensamente, non
    è un’esperienza negativa. E’ una cosa che ha reso belli gli anni dell’adolescenza, perché buttarlo via? Vivere coerentemente alla fine ripaga, siamo qui in questa vita per imparare qualcosa, per migliorarci. A me è andata bene, fino ad un certo punto, sto ancora lavorando per migliorare me e chi vive nella mia sfera emotiva.

    Ciao Spectre e ciao glosstart, vi stimo ed ammiro entrambi.
    Un’abbraccio allo scrittore della lettera dal nome troppo lungo! TS

  4. 4
    glosstar -

    Per GliUltimiSarannoIprimi. Tutti abbiamo un passato e parlarne col l’attuale compagna/o
    ha un senso se quel parlarne viene utilizzato come una risorsa a cui attingere ispirazione
    per il presente e per il futuro. Cosa diversa e’ parlare del passato se questo in realtà e’ un
    fantasma che ci portiamo dentro e che condiziona il nostro agire.

    Per Spectre. Leggo tutto cio che mi capita tra le mani e quindi letture a carattere
    spirituale e Zen. Se poi ti interessa approfondire l’argomento (ammesso che tu non
    l’abbia gia fatto) sul valore del “vivere qui, vivere ora” ho trovato un video che illustra chi
    “controlla la nostra mente e condiziona i suoi comportamentI”.

    Preparati perché e’ un “mattone” di quasi 4 ore, noiosissimo, con delle pause lunghissime
    (tese a lasciare sedimentare i concetti che vengono espressi). Se riuscirai a non
    addormentati (a me e’ successo un paio di volte) e a sopravviverlo, vi troverai concetti
    estremamente illuminanti e utili al quotidiano vivere. Eccoti il link:

    http://losfidante.marenectaris.net/

    Grazie TS per l’attestazione di stima che condivido e contraccambio. E’ sempre un
    piacere leggere i tuoi saggi ed equilibrati commenti.

    G.

  5. 5
    key -

    Concordo con la fine delle lagne. Non servono, ci tarpano le ali.
    Ho aperto le finestre. C’è il sole. Ops, ma è sera….

  6. 6
    Spectre -

    “Se poi ti interessa approfondire l’argomento (ammesso che tu non
    l’abbia gia fatto) sul valore del “vivere qui, vivere ora” ho trovato un video che illustra chi
    “controlla la nostra mente e condiziona i suoi comportamentI”. ”

    conosco, conosco 🙂
    se parli di certe cose con certe persone prima o poi finisci a leggere quelle cose. ci sono spunti interessanti, anche se molto difficili da attuare.

  7. 7
    glosstar -

    @ Spectre.

    Certo e’ molto difficile applicare l’insegnamento specie nella società frenetica in cui viviamo ove l’individualità (quella spirituale non certo quella definita dal pantalone firmato) viene castrata dal culto del gregge a cui molti si omogenizzano.

    Mi hanno insegnato che se vuoi aver la risposta che cerchi, la domanda che poni deve essere quella giusta. Da sempre curioso, non ho mai smesso di porre domande a me stesso e alla vita. A qualcuna ho trovato la risposta, a molti altri quesiti so che per quanto mi sforzi di cercare, il responso e’ molto lontano dal venire. E questo forse non e’ perché a molte domande non vi sia risposta, ma più semplicemente a causa del limite posto dalla mia (dalla nostra) umana natura. Sono consapevole infatti che quel che i miei occhi non riescono a vedere non necessariamente vuol dire che non esiste. E se la mia mente non arriva comprendere, non significa che non sia possibile.

    Non ho le risposte e forse mai le troverò. Nel frattempo continuo, un passo alla volta, questo meraviglioso e irrinunciabile viaggio che si chiama vita.

    G.

    P.S. Dai un’occhiata a quest’articolo che dalla fiducia nel prossimo si sta trasformando nell’apologia del Karma.

    http://www.letterealdirettore.it/non-riesco-a-fidarmi-di-nessuno/

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