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Odio con tutta me stessa mia madre e mio padre

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Mia madre mi odia, mi vuole sempre fuori dai piedi. Mi fa sempre sentire una merda e non voluta, come se io non mi sentissi già una merda secca 24h su 24.. Non ce la faccio più ad essere trattata cosi, non vede l’ora che io me ne vada via da questa casa, non vede proprio l’ora. Stasera per esempio mio fratello è partito per andare in vacanza e mia madre mi dice “eh potevi andare via con lui, cosi almeno ti levi” una cosa del genere, ma si può dire questo af una figlia? Poi ogni volta quando litighiamo mi riempie sempre di insulti, dicendomi anche “cicciona” ma perché non lo capisce che quando mi dice queste cose io vorrei sprofondare? Ogni giorno mi dice le peggio cose, che devo morire e che mi deve venire un cancro. Non  posso mai portare gente in casa che mi fa fare le peggio figure, non posso faare niente in questa casa, molte delle volte mi sento un ospite. Mio padre poi è un altro che odio perché da quando ha la nuova compagna io per lui ormai non sono più nessuno. Mi sento così sola, vorrei soltanto una famiglia unita o essere felice. Vorrei tanto ridurmi in polvere

Lettera pubblicata il 12 Agosto 2016. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 11 commenti

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  1. 1
    iosonoio -

    Di madri così purtroppo è pieno il mondo. Purtroppo fino a quando non potrai andartene o subisci infischiandotene, o reagisci col rischio di peggiorare le cose. Non hai molta scelta. Purtroppo le persone così non si rendono mai conto del dolore di quello che dicono e fanno. Ma prima o poi, pagheranno il conto è sta certa, sarà più che salato. Perfino parlarci è solo una perdita di tempo.

  2. 2
    Vittorio -

    E’ veramente strana la vita, un grande amore si può trasformare in grande odio. E’ vero che anche questa profonda avversione è un sentimento e quando c’è ancora odio c’è amore.
    Attraverso l’odio si arriva al distacco ed ecco che magicamente si rientra in possesso del proprio comportamento. Ogni strada che si percorre ha un inizio ma ha anche una fine, così avviene anche con l’amore e ogni esperienza di vita si trasforma poi in un bagaglio più o meno pesante che ci portiamo dietro le spalle. Un bagaglio di emozioni, di sofferenze, di gioia e di dolori. Con il tempo queste emozioni si trasformano in ricordi e con essi si riesce a convivere. E’ tutto talmente strano, qualcuno spiega questo biologicamente ma poiché non tutti siamo biologi e nei nostri sentimenti c’è amore e passione, frammenti di vita che qualcuno semina incondizionatamente senza pensare mai all’altro…a quello che soffre, a colui che ama.
    La sofferenza cresce…quando ti accorgi che quelli che hai al tuo fianco non ricordano minimamente l’idea che tu avevi dell’Amore materno e paterno ma si riesce a convivere….spesso in amore scatta una molla perversa, che mai avremmo creduto d’avere. L’orgoglio ferito è veramente una brutta bestia, è una animale feroce che ha desiderio sfrenato di passare da parte a parte e magari rivoltare la lama nella lacerazione che ha dentro per scelleratezza dell’altro e ferire a sua volta fino alla morte..ma è una strada senza uscita…cerca di trovare e di aprirti a nuove relazioni, non fare la psicologa e non cercare subito risposte, accettati per quel che sei, le risposte che cerchi arriveranno col tempo, niente pensieri, niente discussioni, niente riflessioni, esci, frequenta, incuriosisciti anche per le cose futili e mettiti alle spalle quel vittimismo che non ti fa vivere….perche devi vivere e non sopravvivere..

    Saluti, Vittorio (cuoretravagliato@libero.it)

  3. 3
    Rossella -

    Mi sembri molto dura. Non lo so, dal tuo racconto sembra quasi che durante la giornata non hai motivi per avercela con qualcuno piuttosto che con la vita stessa. Si tratta di stati d’animo passeggieri che lasciano immediatamente il posto alla speranza e alla gioia di sentirsi liberi ed indipendenti. Le cose che vanno storte ci sono. Mi sembra innegabile. In secondo luogo se è vero che per senso civico non si dovrebbe togliere il saluto ad una persona che ha avuto un diverbio con i tuoi genitori è altrettanto vero che la cosa ti pesa. Di conseguenza cerchi di trovare un modo per evitare che gli occhi s’incrocino… cambi strada. A limite saluti, ma quando abbassano gli occhi ti cade un peso dal cuore perché non ti senti in dovere di… quando le antipatie sono tra genero e suoceri è ancora un altro discorso, ma oltre ad essere molto innamorata devi cercare di tenere a bada la tua vanità. Io la penso così. Questo per dire che tutto sommato è tua madre… essere una persona di famiglia vuol dire più o meni la stessa cosa… dopo qualche tempo ti viene spontaneo anche metterti nei panni della compagna di tuo padre. Il punto è proprio riuscire a mettersi nei panni di qualcun altro. Che dire? Secondo me stai stazionando ancora in quella fase della vita in cui è difficile tracciare un ritratto di se stessi… Foscolo nel sonetto “Che stai? Già il secol l’orma ultima lascia” riprende un tema che nasce insieme all’uomo. Si sente l’eco di un sonetto petrarchesco: -Che fai? Che pensi? Che pur dietro guardi/nel tempo,che tornar non pote ormai?- i Bilanci esistenziali parlano quasi sempre del successo, Ippocrate scrive:-la vita è breve,l’arte è lunga!- Questo da giovani sembra ancora più vero… quindi è normale ridurre il rapporto genitori figli ad un confronto basato sulle opere. La tua anima aspira alla libertà, come l’anima di tutti… non è detto che una persona aspra non sia una persona amorevole.Non si può vedere il disamore in tutto… che dire?Sono momenti… ti auguro buona giornata!

  4. 4
    Yog -

    Ma in effetti secondo me la tu’ mamma ha pure ragione: la prossima volta vai con tuo fratello, che è meglio. O ti sta sulle palle anche quello?

  5. 5
    michelle -

    Ciao Alsy,

    Ti capisco perché ho passato cose simili. L’unico modo per liberarti e` andartene di casa quando potrai. Vedrai che poi le cose andranno molto meglio, anche se ti ci vorra` parecchio tempo e molta forza di volonta` per liberarti di quello che tua madre ti sta addossando.

  6. 6
    alsy -

    No yog, mio fratello va in vacanza con la sua fidanzata, e lo ospita un suo amico. Ti pare che vado con lui? Non mi sembra il caso. E comunque, grazie mille a tutti, siete gentilissimi

  7. 7
    Gaudente -

    se ho ben compreso tua madre ti vuole fuori dalle palle e tu pure vuoi levarti dai coyoni : mi sembra abbiate una chiara unita’ di intenti , dove cavolo starebbe il problema ?

  8. 8
    Sofia -

    Cara ragazza…hai due genitori di merda…ce’ poco da dire…

    Non farli vincere! /sii forte sempre di più…. per sopportarli e affrontarli! tu NON SEI QUELLO CHE LORO DICONO DI TE..

    SII SEMPRE TE STESSA
    A TESTA ALTA!

  9. 9
    Rosa -

    Rispetta e i comandamenti. Mamma e papà ti aiutano a difendere l’eredità, lascia stare. Nei momenti in cui ti sembrano insopportbili parlano le parole dei farabutti e ci tengono a fasi sentire perché menrte scaricano le scorie incamerano il senso di colpa. Quando riuscirai a sistemarti fagliela una carezza. Che diamine! Cresci.

  10. 10
    Attimo Ogi -

    Vorrei da un lato darti un segnale negativo sulla situazione, dall’altro darne uno positivo su di te.

    Il vero responsabile dello schifo universale è sempre IL GOVERNO di un paese. E il governo di un paese è l’espressione dei propri cittadini. Le due cose si rimarcano vicendevolmente.

    Ci sono stati forti con governi forti in cui i MINORI sono assolutamente curati dal lato statale, mentre ci sono paesi del terzo mondo dove nessuno se ne occupa.

    La cronaca ci ha raccontato di come alcune famiglie venivano espropriate dei figli per lucro di altri. Al contrario per mia esperienza, tutte le famiglie veramente criminali che ho sentito in vita mia, non hanno mai subito l’azione dello stato.

    I genitori non vengono controllati e fanno quello che vogliono. Ci sono quelli che arrivano anche alle violenze sui minori (fisiche e/o sessuali), ci sono quelli che li sfruttano, ci sono quelli che li maltrattano (violenze morali e psicologiche) ecc.

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