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Novembre, il mese dei MORTI

Scrivo solo per condividere un frangente personale particolare, quello che senti potrebbe essere IL momento finale della svolta, quello che VORRESTI fosse finalmente IL giro di boa. Quello che farò in modo di sfruttare per farlo diventare tale.

Non sarò l’unico ad essersi accorto che gli eventi pare traccino per ognuno di noi una strada, che se sei abbastanza attento, e forse un po’ suggestionabile o soggetto ai voli della mente e del cuore, puoi riunire per comprendere un destino, o un percorso più o meno a lungo raggio.

Erano settimane che sentivo segnali, piccolezze che suonavano al mio campanello ed io mi limitavo a guardarle dallo spioncino, come si fa con un venditore porta a porta da snobbare. Però percepivo che stavo tirando la corda. Qualcuno o qualcosa mi avvertiva. Rischiavo, correvo, facevo, brigavo, cercavo, rincorrevo, gustavo, osservavo… pensavo, POCO.

Il segnale è arrivato: ho distrutto la macchina e quasi rischiato la vita. Una distrazione, un errore, una leggerezza in un momento di traffico intenso fuori da un casello autostradale, la mente sovrappensiero, la faciloneria tipica di queste ultime settimane, la fretta di arrivare (dove poi?) e un camion rimorchio che sterza. Auto fracassata proprio dal lato guida, per fortuna tutto si è fermato all’istante. Io come reagisco? Come nulla fosse, ma ho nella mente dei frammenti… “ti ho visto che eri spaventato quando sono sceso […] non vorrai avere ragione per forza […] sei una brava persona, mi dispiace”. Sono intero, sono una brava persona, sono stato spaventato ma non me ne sono accorto. Non sapevo di essermi spaventato, me lo hanno detto altri!!! Se ripenso a tutti quelli che mi hanno chiesto se mi ero fatto male, o come mai la raccontassi con tanta disinvoltura e scherzandoci sopra, allora sì inizio a capire che poteva trattarsi della mia ultima colazione prima di NON arrivare a lavoro.

[…] secondo me tu stai impazzendo […]

Sono mesi che lavoro per superare a testa alta qualcosa che mi ha scosso profondamente tempo fa, che mi ha buttato a terra come fossi un osso masticato da chi non ha più fame.
Questa settimana un ennesimo atto di uno spettacolo infame: quella macchina non è soltanto un mezzo, è un coacervo di Ricordi con la “r” maiuscola, sensazioni, pianti inutili per una persona che non li meritava, di bestemmie solitarie, imprecazioni, parole dette al volante per non tenerle dentro. Anni di notti passate per le strade del nord Itaia per aiutare lei nella sua passione, anni di ritorni da solo mentre lei dormiva, anni passati in quell’auto che ha racchiuso vacanze, litigi, momenti romantici, momenti di vuoto totale… dubbi, enormi dubbi ingoiati in un maniera che ora mi fa quasi spavento. Anni passati a riflettervi dentro, dopo l’ennesima serata in quella maniera che poi è diventata “il male”. Anni di pensieri positivi e negativi ascoltando la mia musica in quell’auto. Anni passati a pulirla trovando i suoi fermagli, qualche lungo capello castano, le sue “immondizie” rifilate al sottoscritto per pigrizia.

Anni e 200.000 km fatti con il ritmo di un rappresentante, coprendo le falle per non lasciarla a piedi.

Oggi quell’auto ho deciso di buttarla, anche se non avrei chissà che possibilità economiche. E’ voglio vedere tutto questo così: il destino mi ha detto di fermarmi, di frenare, e mi ha fatto “frenare addosso” un camion da 20 mt. . Mi dice di riprendere a pensare prima di agire, di restare vicino a me stesso, invece di correrci davanti. Il destino mi suggerisce una scelta, che serve un altro cambiamento, che c’è l’ennesimo passo da compiere. Forse cestinando qualcosa di vecchio, a favore di qualcosa di nuovo.

Quella volta fu una svolta. Questa volta sarà una svolta.
Tutto potrebbe avvenire nel mese di Novembre, non a caso il mese dei MORTI.

Lettera pubblicata il 25 Ottobre 2008. L'autore ha condiviso 37 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 14 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    tina -

    Ringrazio Dio per il fatto che sei ancora qui…
    e non è tanto x dire.

  2. 2
    Christopher -

    E’ un piacere leggerti, Spectre.
    La parte in cui racconti dei tuoi ricordi assieme a lei è toccante.
    Hai proprio centrato il bersaglio più doloroso che ogni storia finita male lascia con sè.

    E’ dura ricominciare a vivere vero ?
    E’ dura abbandonare certi ricordi vero ?
    Ti tormentano.
    Ti tolgono il respiro.
    A volte non vorresti pensarci, perchè se ti lasci andare ai pensieri è finita…cadi in un pozzo senza fondo…e ti sembra ancora inverosimile.

    Passa tutto amico mio.
    Passa tutto.

    In gamba 🙂

  3. 3
    Redmoussaief -

    Amico Spectre, ho un caterpillar in garage, sai pensavo di usarlo quando la ” rivedevo” ma se vuoi te lo presto. Amico vai piano, abbiamo bisogno di persone buone. Ho provato ad mmaginare i km che hai fatto. Solo per questo certa gente dovrebbe farseli a piedi per capire. Inutile dire altro, le tue parole sono già troppo eloquenti e profonde.
    Per la tua svolta, accendi una luce grande quanto un faro.
    Ti abbraccio. RedM.

  4. 4
    scarcio -

    ……senza rancori….solo accettare tutto

  5. 5
    agata -

    Ciao Spectre,
    come Tina, dico meno male che siamo qui a leggerti.
    E’ il miglior modo che tu potessi scegliere per interpretare ciò che ti è successo e il tuo destino, non a caso, ti ha permesso di poterlo interpretare così.
    Come tanti credo che il destino se lo crei una persona, ma credo anche che ognuno di noi abbia un non so che di già stabilito. Finchè restiamo nel turbine del dolore, della disperazione, dei ricordi non facciamo altro che vedere il ns lui/lei che ci ha lasciato, con gli occhi dell’amore, vediamo solo cose belle MA se ci fermiamo un attimo o se qualcosa, come è successo a te, ci fa fermare, e riusciamo a mettere i piedi fuori da qs terribile turbine, ecco che i nostri occhi cominciano a snebbiarsi, sono più realisti, si liberano da quell’amore cieco che li annebbia costantemente e… cosa vediamo? Vediamo il ns lui/lei non solo come un essere normale ma anche con negatività e non c’è niente e nessun’altra persona che valga più della nostra vita.
    Un abbraccio

  6. 6
    xaver -

    spectre….nei tarocchi la carta morte vuol dire cambiamento….a questo punto benvenuto novembre, benvenuto cambiamento finale….ormai e’ tempo di emigrare….bentornato, l’aldila’ puo attendere …..o il pardiso diceva qualcuno, vedremo…..

  7. 7
    Spectre -

    ad onor del vero, io è da qualche mese che non vedo quella persona con gli occhi di un tempo. soprattutto NON DIMENTICO, ad anche il non dimenticare è un’arma a doppio taglio, ma per come soo fatto è indispensabile per dare sempre il giusto peso alle cose. io sono il tipo che alla lunga sorvola… è che io stesso sn decisamente diverso e chi mi ha potuto vedere prima e dopo nota questa forte metamorfosi in positivo. lo dicono loro, io ne prendo atto.

    la riflessione sul fatto in sè è venuta solo perchè pare uno STOP! che il destino mi manda per riflettere di più.

    dal rottamaro sia le lamiere che certi ricordi insomma… ogni tanto esce un passo nuovo da fare. che fatica 😀

  8. 8
    silvana_1980 -

    Anch’io non rimango indifferente quando la vita ti manda certi segnali. Coraggio, è un incentivo a lasciarsi il passato alle spalle

  9. 9
    Raganella3 -

    🙂 una bella lettera.
    Dopo la fine, l’inizio. Un nuovo inizio.
    Devi soltanto crederci.

  10. 10
    Spectre -

    già… ogni tanto però l’incertezza è davvero pressante.
    nidrosian@yahoo.it

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