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Non sono più innamorato di mia moglie ma

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Lettera pubblicata il 21 Giugno 2017. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Famiglia

La lettera ha ricevuto finora 31 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 11
    Golem -

    Celi, quando parlo di tempi difficili in amore intendo rifermi al bombardamento di messaggi sottoculturali che tendono a sottolineare solo gli aspetti edonistici dell’amore, o quelli esclusivamente romantici. Questa generazione nata negli ’80 è la più sfortunata sotto certi aspetti, perché si era al culmine di un periodo di crescita basata su valori economici alterati dalla speculazione finanziaria, che poi ha fatto scoppiare la famosa bolla della quale stiamo pagando ancora le conseguenze. Questa ubriacatura di “benessere” si è riversata anche i quelli che sono i rapporti umani più delicati, come quelli sentimentali, importando in essi il consumismo che si viveva, e si vive ancora (per poco) nell’economia, anche quella spicciola. Il fattore che li accomuna è la “superficialità” e l’edonismo appunto.
    Chi non ha visto altro da quando è nato, non riesce spesso a contemplare un “progetto” com’è quello di una vita in comune. Il valore del “tutto e subito” di ispirazione consumista, è quasi automatico in un combinato disposto di valori effimeri come quelli di cui ho accennato. Ecco perché Lincoln cade dal pero e si chiede “ma come, è finito l’amore?”, quando ignora che l’amore vero non era neppure iniziato. Ma per lui, forse in buona fede, quello che si è spento era “l’amore” così come gli è stato trasmesso dagli esempi che ha assorbito dall’ambiente.
    Se sarà capace e lo vorrà potrà riflettere e capire. Ma oggi è sconcertato. Ciao Celi

  2. 12
    nevealsole -

    Il commento di celi_lois mi piace tantissimo. Io ho 24 anni e non so nulla di matrimonio, ma la penso esattamente come questo utente. L’amore si sostanzia nella volontà di restare con qualcuno che abbiamo scelto consapevolmente e senza mentire a noi stessi. Quindi è primario scegliere una persona il cui carattere si armonizza con il proprio (è inutile sperare che il carattere cambi, a meno che non si abbiano 16 anni). Inoltre bisognerebbe avere una visione della vita simile (il progetto!): famiglia, figli, rapporti con le famiglie di origine, senso del risparmio. Le passioni comuni a mio avviso non sono fondamentali, se la visione della vita è comune. Ogni coppia mette sui piatti della bilancia quello che preferisce, l’importante è che siano in equilibrio. Aggiungo che l’attrazione non può finire quando ci sono tenerezza e affinità; potrà andare e venire. L’amore è un sentimento che da solo non basta, perché ci vuole poco per avere l’impressione di non amare più: un periodo di stress, un litigio. L’amore è quando hai accettato anche gli inevitabili lati negativi dell’altro e ci passi sopra senza troppo sforzo. Ma tutto il resto poi deve esserci: il progetto soprattutto. Come fai a dire di non amare la donna che hai sposato? L’amore che è nato non può morire. Concludo dicendo che il sesso fatto sempre con la stessa persona regala grandi soddisfazioni. E comunque il sesso è il punto più alto e non il punto di partenza di una relazione.

  3. 13
    Pax -

    Cell, parzialmente d’accordo con te, specialmente sulla frase di chiusura.
    Ma non sono d’accordo che la tua sia la generazione più fortunata. La liberazione sessuale c’è dyata in massa per quelli che oggi vanno verso i 70 anni. Pillola e post68.
    Sempre quella generazione ha avuto una scolarità di massa e non per censo. E figli di operai sono diventati primari o con ruoli apicali. Che in fondo è stata una ripetizione del dopoguerra. Con l’aggiunta per questi due periodi avevano anche la caratteristica si avere una ragionevole speranza di avere una vita migliore, sia in qualità sia in quantità, dei propei genitori. Per voi, come ha sottolineato Golem non avete più queste ragionevoli attese. Solo i più attrezzati o fortunati possono avere questa speranza. Forse tu sei nella parte alta della tua generazione, Hai speranza e da quel che ho capito sembri avere i mezzi. Molti della tua generazione non hanno la tensione ideale delle generazioni precedenti, sono a volte apatici e quindi potenzialmente sconfitti.

  4. 14
    Sospeso -

    Paff Bum
    https://youtu.be/rIC6EhYhfFo

  5. 15
    celi_lois -

    @Pax, ciao e grazie per avermi chiarito le parole di Golem, devo ammettere che ho peccato di ignoranza totale in materia storico/sociale.
    Hai perfettamente ragione, non mi sento di aggiungere altro se non di chiarire che dietro alla mia riflessione c’è ignoranza del dato di fatto e non un ruolo privilegiato tra i giovani di oggi, tutt’altro.
    Pensando a ieri pensavo ai miei genitori, persone in materia di libertà sessuale chiuse come poche della loro generazione, persone che con me (che ho avuto il coraggio di farmi piacere un uomo per la prima volta a 25 anni) si sono comportate in modo raccapricciante, persone che mi hanno offesa dopo un’uscita la sera sola con lui (“se facevi la prostituta era meglio di quello che fai ora”) e disturbata e fatto stare male fino ad avere i crampi e a rovinare il rapporto nascente a causa del loro: non puoi uscire, non puoi andare, non far vedere che vai, ma i vicini che pensano “questa è proprio un cane!”, e questo cosa studia, e quanto tiene in banca, allora stai pensando al matrimonio?, etc etc etc…le cose sono lunghe da dire ma puoi leggerti le mie lettere per scoprire almeno in parte i miei traumi.
    Io ho avuto così poche speranze che sono sempre stata chiusa in casa e ne sono uscita a 24 anni più o meno, non so nemmeno io come. Forse o morivo o uscivo, boh! A trenta senza lavoro e con questo passato sto come a 18 anni con l’aggravante dell’età.
    (continua)

  6. 16
    celi_lois -

    Mi permettevo di dare un consiglio al ragazzo solo perché ho avuto modo di capire quello che i miei coetanei hanno capito a 16 anni, all’età del loro primo amore. Ricordo una mia amica, di sicuro tra le meno brillanti, di discutere con le nostre coetanee di quanto il suo rapporto di quel momento non potesse proseguire perchè senza attrazione fisica, o ancora che solo con questa non si poteva andare avanti, etc. Loro lo provavano sulla loro pelle, e i coetanei maschi facevano lo stesso. Oggi queste ragazze sono 30enni realizzate, sono partite dalla condizione operaia (in alcuni casi anche di meno) e hanno raggiunto l’insegnamento universitario, sono diventate donne ingegneri, hanno studiato all’estero lavorando. Io sono cresciuta avendo davanti ai miei occhi la dura legge del: deve rimanere vergine così si sposa e fa i figli e sta a casa tranquilla. Questo è il futuro a cui mi hanno preparata e per cui sono stata addestrata anche con le maniere più dure, con le offese e i lavaggi del cervello violenti per capire la “direzione”. A volte leggo i commenti di ragazzi di 18/20 anni sulle pagine fb (maschi) e mi sorprendo della loro maturità, delle cose che sanno, che capiscono delle loro coetanee, perché succede questo? Perchè oggi è così, perchè oggi a 18 anni tanti hanno avuto tante esperienze, si sono confrontati, hanno amato, hanno perso, poi hanno vinto, e per vincere bisogna raddrizzarsi, bisogna capire quello che dice Golem, quello che il nostro utente non ha capito…

  7. 17
    Pax -

    Cell, sei matura, hai un problema che hanno alcune persone nei riguardi della cultura, scolarità e cultura non sono sempre correlate. E non è detto che chi ha avuto tante esperienze sia sessuali sia di relazione abbia capito qualcosa. Tu sei come una persona, che avendo riflettuto molto, non hai la sicurezza di essere a posto come gli altri perché non hai fatto le scuole….
    Qui in questo forum c’è un gruppo di persone che favoleggia la verginità come valore assoluto, invece è relativo, e che si fanno le pippe mentali sul patriarcato, che non esiste più da molte generazioni, restano tracce e miti.
    La verginità deve essere e rimanere un fatto personale, possibilmente, per la donna, vissuto con responsabilità nel decidere se farlo e quando farlo, perché il “sigillo” è un fatto solo femminile. C’è chi decide di rompere il “sigillo” per togliersi un peso e chi da un significato alla verginità come un valore, sia religioso, sia come i tuoi genitori, si sanzione sociale (ho letto e ricordo le tue lettere ed i tuoi interventi;). Non c’è una regola fissa nel fare sesso la prima volta. C’è chi lo fa a 14 anni o prima, e si spera con un coetaneo/a e chi a trenta. I secondi, salvo che per motivi religiosi lo sbandierano di meno. Tu hai fatto un percorso tutto tuo, sia in termine di sesso e di relazioni, non angosciarti e non mitizzare il sesso e le relazioni adolescenziali. E ricordati che non è solo colpa dell’atteggiamento sessuofobico per paura dei giudizi dei tuoi…

  8. 18
    Pax -

    Altri si sono ribellati in perfetto silenzio, mica tutto si dice alla mamma ed al papà.

  9. 19
    celi_lois -

    Pax, io sono sorvegliata duramente ogni volta che devo mettere piede fuori di casa, la normalità per i miei è che io stessi chiusa senza uscire (come tutte le donne di campagna). Ogni volta che solo mi preparo (preparavo) c’erano le frasi che insinuavano che stessi andando da un uomo. Adesso ancora ci sono e sono fidanzata, figurati a cosa arrivano.
    Comunque, è vero non tutti hanno capito le cose ma la maggior parte sì, ed è innegabile che l’apertura e la diretta esperienza delle cose facciano maturare. Forse su 100 non maturano tutti, ma un buon 70 sì, e se non matura completamente il restante 30% comunque ha un forte miglioramento.
    Forse il ragazzo autore del post ha avuto poche possibilità, come me. La crescita comunque è innanzitutto culturale, ma a volte è difficile crescere da soli. Leggiamo i libri ma cogliamo solo quello che riusciamo a cogliere e che è connesso a ciò che noi già sappiamo. Bisognerebbe avere un maestro. Possibilmente bisognerebbe studiare filosofia. Certe cose bisognerebbe che accadessero a scuola, ci vorrebbero i grandi dibattiti con grandi professori, professori studiosi e non impiegati da fame dello stato trattati sempre peggio affinchè appunto non formino le menti quando devono essere formate cioè nell’adolescenza e prima giovinezza.
    Comunque sono discorsi inutili in Italia, in fondo. Dobbiamo vedere cosa riusciamo a fare con quel poco e niente che abbiamo. NOn ci sono altre alternative.

  10. 20
    Golem -

    “La crescita comunque è innanzitutto culturale, ma a volte è difficile crescere da soli…ci vorrebbero i grandi dibattiti con grandi professori, professori studiosi e non impiegati da fame dello stato trattati sempre peggio affinchè appunto non formino le menti quando devono essere formate cioè nell’adolescenza e prima giovinezza.”

    Brava Celi è così, e tu sei sufficientemente equilibrata, intelligente e curiosa per sapere cosa è giusto per te, e capire chi può darti qualcosa di realmente utile . Fidati del tuo fiuto.

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