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Il non ritorno

di

Una delle cose che mi faceva più male all’inizio era la certezza che sarebbe arrivato un momento in cui avrei guardato a questo mio amore e non avrei più sentito dolore. Che la sensazione di stare sciupando, o meglio, di non poter fare niente per evitare che venisse sciupato qualcosa di così importante non mi avrebbe più toccato. In quel momento sapevo che quando questo sarebbe successo avrebbe significato che una pietra miliare era stata posta su quella strada che mi allontanava da lei. Una pietra miliare che sanciva un punto di non ritorno.
E’ paradossale. Questa certezza avrebbe dovuto confortarmi, perché significava che quel dolore sarebbe passato, in un modo o nell’altro. E invece mi faceva stare ancora più male.

Due giorni fa sono successe due cose importanti.
Quel momento è arrivato.
Sono uscito con lei per la prima volta dopo quell’addio. Non la prima uscita in assoluto, ma diversa in quanto a significato intrinseco.

E singolare come questi due avvenimenti abbiano coinciso.

Intendiamoci, non sono ancora guarito. La sua presenza in me è ancora immensa. Il mio pensiero corre a lei spessissimo.
Però quel punto di non ritorno è stato superato. Con tutto quello che ne segue.

Mi fa rabbia questa mia debolezza. Mi fa rabbia l’idea che questo mio cuore sia più forte della mia testa.
Ma devo accettarlo. E così come si fa con un nemico che è, allo stesso tempo, tremendamente più forte fisicamente di te ma molto meno furbo, non mi rimane altro da fare se non giocare d’astuzia.
Questo combattimento interiore mi sta sfinendo ma dalla mia ho un alleato formidabile: il tempo.

Lei non molla. Il suo egoismo ed il modo in cui persegue i suoi obiettivi sono sconvolgenti e disarmanti.
Mi ha lasciato lì, in ginocchio, solo, con in mano nient’altro se non i frammenti dei miei sogni per correre da lui.
E, mentre pianificava con lui progetti di vita futura, ha colto ogni singola opportunità che IO le ho concesso per cercare di ricostruire un rapporto con me. Con me che come un drogato in crisi di astinenza non desidera altro che la sua dose. Ed anche se sapevo che mi avrebbe fatto male non riuscivo ad evitarlo.
Un rapporto di sola amicizia. Un rapporto che la fa stare bene. Con qualcuno che l’ascolta come nessun altro. Che la fa crescere.

Come mi fa rabbia questa mia debolezza…
Mi sono immerso in quel dolore asfissiante continuando a colpire il mio cuore. Ancora e ancora. Sperando che smettesse di farmi desiderare qualcosa che non posso avere. Qualcosa che è PALESEMENTE male per me. Per la mia serenità. Ma lo scontro duro, diretto, non portava a niente. E poi lei non mollava. Ed è davvero dura lasciare andare una persona che continua a tornare continuamente.
Ho deciso, allora, di trattare con lui. Due “semplici” regole: non contattarla per primo e decidere di volta in volta cosa rispondere ai suoi inviti.
A lui sono andate bene. E nel frattempo il mio alleato, il tempo, faceva il suo lavoro con precisione chirurgica.

E così dopo essere usciti qualche volta in compagnia eccoci lì, soli.
Ed è stato in un attimo, un singolo attimo, in cui il mio cuore si è reso conto del tranello. E’ rimasto lì tramortito, colpito violentemente dalla ragione.

Quella serata è stata piacevole. Non posso negarlo. Lei sa come prendermi. E’ evidente.
Ma la lucidità, quel poco di lucidità che ho recuperato mi permette di controllare un po’ i miei sentimenti. E quel “no” che sono riuscito a dirle quando mi ha chiesto un bacio a fine serata è stato come prendere una boccata d’aria dopo essere stati trattenuti con la testa sott’acqua per tanto, troppo tempo. Una boccata d’aria che ti riporta per un attimo a te stesso e che esprime tutta la forza del tuo voler sopravvivere.

Eravamo lì, in macchina. Ed io la guardavo. E ascoltavo tutte le sue parole cariche di speranza su quello che avremmo potuto fare insieme. Da semplici amici.
E mentre lei pensava che quell’uscita fosse un nuovo inizio, una mia apertura, io sapevo che era solo un modo per prendere tempo. Un passo in più verso una fine che è lì, a portata di mano.

Qualche giorno fa le ho scritto una lettera. Una lettera che chiude tutte le porte. Sia per me che per lei. E’ lì, ancora non spedita.
Come ho detto sto prendendo tempo. Tempo che mi darà la forza di inviargliela.
Però devo stare attento. Perché capita che quando sei troppo sicuro del risultato commetti un errore. Fatale.
E infatti, stamattina mi sono reso conto che questo stato di tranquillità che ho dentro non è causato solo dalla sensazione che mi sembra di essere abbastanza forte da mandarle quella lettera, ma anche da quelle sue speranze che mi sono entrate dentro come piccoli semi innocui che però piano piano stanno germogliando.
Forse il cuore è più furbo di quello che pensavo. E anche se mi sembra di averlo colpito duramente ancora non è finito.

In tutto questo mi rendo conto che in questo mio conflitto ho coinvolto anche lei. E anche se una parte di me gode all’idea di farle un po’ male quando me ne andrò – e stavolta sarò io a farlo -, l’altra non vuole che accada. E allora penso di non spedirgliela mai quella lettera e di tagliare i ponti piano piano. In maniera indolore. Ma forse anche questo è un tranello del mio cuore…

Lettera pubblicata il 4 Febbraio 2011. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    silvana_1980 -

    Bravo, così si fa: il coltello dalla parte del manico ora ce l’hai tu ed è bene per non farsi male che ti stia distante. Bravo, queste persone devono capire che non siamo i loro giocattolini da lasciare e riprendere. Siamo persone con dei sentimenti, se hanno voglia di giocare a nascondino si rivolgano altrove.

  2. 2
    scruciola -

    non la spedirai mai quella lettera, perchè ti aggrapperai a qualsiasi cosa pur di non perderla ancora, finche nn ci sarà qualche d’un altra a farti battere il cuore lei sarà sempre lì, te lo dice una che sono quasi 3 anni che ci prova, ma aihmè lui è sempre nei miei pensieri, giusta punizione per chi da retta a uomini impegnati!

  3. 3
    cati -

    Ogni parola di commento sarebbe superflua. Sei stato tenero e commovente.Mi sono identificata totalmente in te e nel tuo sentire. Sei stato capace di ammettere ed esprimere a parole ciò che provo anch’io e continua a logorarmi. Grazie

  4. 4
    arturoboschi -

    Ti faccio una domanda secca: Ma sei sicuro che stai mentalmente andado via da lei ??? no perchè a me pare che hai ancora qualche “piccolissimo” dubbio….

    In bocca al lupo ! e non farti più del male ! le storie passate si troncano… deve rimanere solo il ricordo ! Un dolce piacevole ricordo delle cose belle e di quelle meno !

    ciaoooo

  5. 5
    PolvereDiStelle -

    Sono rimasta colpita dalle tue parole…

    “Una delle cose che mi faceva più male all’inizio era la certezza che sarebbe arrivato un momento in cui avrei guardato a questo mio amore e non avrei più sentito dolore. Che la sensazione di stare sciupando, o meglio, di non poter fare niente per evitare che venisse sciupato qualcosa di così importante non mi avrebbe più toccato.”

    E’ esattamente quello che ho provato io..è qualcosa che ho temuto e che allo stesso tempo ho desiderato fortemente per liberarmi dal peso del dolore.

    Non posso darti consigli su questo argomento perchè credo che ognuno abbia i suoi tempi e modi, anche se, ragionando in modo oggettivo, la soluzione di chiudere del tutto subito è certamente la migliore. Chiaramente poi tra il dire e il fare…

    In bocca al lupo!

    @Silvana_1980: ho letto spesso i tuoi post e ti ammiro molto per come porti avanti le tue opinioni! Condivido sempre quello che dici e vorrei avere la tua forza talvolta!

  6. 6
    Icaro -

    Ti capisco molto, sto vivendo una situazione molto simile. Il mio dramma è quello di non aver mai smesso un’istante di amarla da quando la conosco e di aver accettato sempre con affetto i suoi difetti e il suo carattere a volte difficile.
    Lei non mi ama più da tempo. “Non rientro nei suoi progetti”, malgrado questo lei non ha mai voluto smettere la frequentazione con me (per sensi di colpa?per convenienza di sapere che io ci sono sempre? per paura della solitudine?) Ho provato con tutta la mia buona volontà a vederla come un amica ma non riesco,non ci riesco! Rendermi poi conto che lei sta (giustamente dal suo punto di vista) cercando un altro compagno mi distrugge l’anima. Un’agonia…. Per questo, con sofferenza, ho preso la decisione di non vederla fin tanto che riuscirò a provare meno coinvolgimento emotivo. La mia difficoltà stà nel fatto che nella mia vita non ho mai amato nessuno così profondamente come Lei e la mia paura è anche quella di non poter sperare di riuscire a provare un sentimento così forte per un’altra donna.
    A lei auguro di essere felice con la persona che vorrà amare veramente io mi limiterò a proseguire il resto della mia vita da solo.

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