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Non riesco a comunicare con i miei genitori

Utilizzo questo spazio per sfogarmi e chiedervi aiuto psicologico. Vi prego di non giudicarmi in fretta. Sono molto ferita perchè non riesco a comunicare con i miei genitori. Io non penso di essere una cattiva persona, penso solo di essere sensibile, non ho vizi di alcun tipo, mi sento e mi reputano una persona seria, non ho mai dato grossi problemi in famiglia, a parte un periodo di due mesi due anni fa in cui sono stata malata per un brutto virus e dovevo rimanere in casa per forza, lì avrò dato molte preoccupazioni e dopo il liceo quando un pò giù per essere stata lasciata da un ragazzo a cui tenevo molto non sapevo che facoltà prendere perchè i miei programmi di vita erano completamente cambiati ma poi ho intrapreso comunque una strada. Insomma nel complesso sono una ragazza molto normale come tante altre però è come se i miei genitori essendo figlia unica, abbiano sempre avuto una stra-fiducia in me, come se non fossi soggetta a debolezze umane, fatto sta che ogni piccola difficoltà, ogni piccolo errore  umanissimo (anche se dimentico una cosa in casa o faccio tardi) me lo fanno pesare da morire  mi prendono a cattivissime parole, ogni volta è una linciata al cuore, m***a, asina, incapace, fallita. Io sto quasi sempre zitta, a volte rispondo ma non riesco mai a farmi comprendere. Ho provato a parlare con calma, a stare zitta, a ristrillargli contro, a prenderli a ridere, a sfogare tutto in un abbraccio, vi giuro le ho provate tutto ma non capisco perchè tanta violenza verbale ed a volte sberle. Oggi mio padre mi ha detto che gli faccio schifo, che è deluso da me perchè rientrando ha visto una scatola e credeva avessi riportato delle cose da mettere nel garage, in realtà era una scatola vuota da buttare, insomma per questa banalità senza sapere neanche cosa ci fosse ha inizato ad insultarmi. Per me è solo l’ennesima volta, in realtà sono anni che mi maltratta a parole, un paio di volte si è talmente arrabbiato che sono dovuta scappare di casa per non farmi picchiare ma poi mi chiedo perchè c’era bisogno di arrabbiarsi tanto. In realtà credo sia solo molto stanco ed un pò esaurito per i fatti suoi, mia madre ci mette il carico poi, tante responsabilità, soldi che mancano sempre, la salute, mai nessun momento di piacere o relax, i miei non sanno parlare di nulla, nemmeno vedersi un film e commentarlo in pace. Paradossalmente in età infantile, adolescenziale, le cose stavano diversamente ed io ho sempre avuto un rapporto migliore con mio padre che con mia madre, ora è andato peggiorando anche con lui. Ho appena compiuto 24 anni, mi sto laureando alla triennale, il problema grosso credo (il primo anno l’ho perso cambiando università) è che non mi sono laureata ancora e sono un anno fuori corso, non ho avuto un percorso semplice e f0rse non ho la giusta passione per questo tipo di studi ma è giusto accusare un figlio di fare schifo e non essere una brava persona, di essere un fallito, un inetto, (a volte mi hanno chiamata p***a solo perchè sono tornata mezz’ora più tardi rispetto alla cena, abitudini familiari che rispetto sempre) solo perchè non si è ancora laureato e non ostenta ancora progetti che non è certo porterà a termine perchè vuole prima terminare ciò che sta facendo? Cioè io ho sempre ammesso di non aver avuto un percorso fantastico sul piano degli studi riguardo l’aspetto passione ma riesco sempre nelle cose che faccio, ho preso 30 a quasi tutti gli esami, me ne manca uno e sto scrivendo la mia tesi, sono confusa perchè non so se vorrò seguire questo percorso nella mia vita o esplorare altre strade ma non passo le giornate a girarmi i pollici, scruto sempre dentro di me, cerco di capire le mie attitudini, le mie passioni, leggo tant0 mi informo, non è cosa semplice ai giorni nostri scegliere un percorso, anzi a volte diviene impossibile avere un sogno tanti sono gli ostali burocratici che diviene follia incaponirsi con un’idea, bisogna essere piuttosto elastici ed adatti a tutto. Non è vero che non ho fatto nulla, lavoro umilmente tutti i w.end per mettermi da parte qualche soldo mio (e loro questa cosa non l’hanno mai accettata nonostante si tratti di  lavori dignitosissimi), ripeto non ho vizi (non fumo, non bevo, non mi drogo, conosco il valore dei soldi e risparmio), scrivo per una rivista (lì non mi pagano ma è un praticantato finalizzato a sostenere un esame ed i miei mi prendono sempre in giro per questa attività dicono sia solo una perdita di tempo). Mi manca molto avere delle persone che mi diano un abbraccio, mi chiedano come sto, se va tutto bene e che mi facciano una sola domanda interessandosi delle tante cose che faccio, solo per curiosità o per condividere i miei pensieri con loro anche perchè nel complesso sono molto sola, non ho tanti amici o altri familiari, non ho un ragazzo e me la vedo sempre per conto mio. Vi ho raccontato una storia di ordinaria normalità ragazzi, però vi giuro a volte mi sento esplodere e non capisco che cosa faccio poi di tanto male per meritarmi degli insulti ed offese che mi fanno così soffrire, è sempre giusto accettare i comportamenti dei genitori? Come si può migliorare un rapporto? Non voglio arrendermi e deprimermi. Ci sarebbero tanti dettagli da spiegare ma insomma spero di avervi fatto un quadro generale valido. Grazie per la lettura.

Lettera pubblicata il 24 Ottobre 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 19 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    rossana -

    Senzasperanza,
    una figlia come te è una benedizione del cielo. non so perchè i tuoi genitori non la vedano così, e ti capisco molto bene quando scrivi: “Mi manca molto avere delle persone che mi diano un abbraccio, mi chiedano come sto, se va tutto bene e che mi facciano una sola domanda interessandosi delle tante cose che faccio”. un quasi niente che potrebbe cambiare colore a tutto!

    purtroppo, certe situazioni sono difficilissime da scalzare: bisognerebbe prima trovarne le radici.

    sei giovane e molto vicina all’autonomia economica. appena puoi, lasciati questi genitori alle spalle e cerca un equilibrio in te e nelle tue proiezioni sul futuro. non giudicarli: accettali per come sono, non essendo in tua facoltà la possibilità di migliorare il vostro rapporto, ma non lasciare la tua vita e la tua persona nelle loro mani.

    un abbraccio.

  2. 2
    PaperinoSan -

    Ciao,
    mi ha colpito molto ciò che hai scritto, e non posso che farti arrivare il mio sostegno.
    In effetti, i genitori dovrebbero essere le persone che ci capiscono meglio, e quando la situazione è quella che descrivi tu, dunque, è molto difficile da accettare.
    Però, da ciò che ho letto, tu sei una persona ottima, con dei valori (ce ne fossero, in un mondo giovanile in cui l’unico tratto distintivo tra gli individui è chi trasgredisce di più, chi si ubriaca di più, ecc.!), quindi, ti suggerisco, cercati ulteriori affetti, oltre le mura di casa tua, che possano apprezzarti e farti sentire gratificata; non soffrire ad oltranza perché i tuoi genitori non ti capiscono!
    Un abbraccio

  3. 3
    marine -

    spero che trovi preso un lavoro che ti consenta di scappare da quell’inferno che è casa tua. perché è l’unica soluzione, cara.

  4. 4
    Noemi -

    Leggendo ciò che hai scritto mi è sembrato di vedermi dentro di te.. La mia vita è praticamente uguale alla tua soltanto che ho 16 anni, i miei mi insultano pesantemente (stupida, cretina,inutile,cogli0na e altre peggiori) praticamente ogni fottut0 giorno della mia vita. Come te sono dovuta scappare di casa perché sennò mi alzava le mani mio padre(perché per sbaglio avevo rotto un vaso), a me servono dei soldi e loro non me li danno quando glieli chiedo si lamentano sempre e mi dicono di andare a lavorare, ieri mi hanno offerto un lavoro e non vogliono che vado a lavorare, sono incoerenti!! Forse da quello che vi ho raccontato non si può capire come io mi senta ma certe volte ci rifletto e piango, non mi ascoltano mai, mia madre quando provo a parlarci si mette con il telefono e mi fa solo cenno con la testa, mio padre invece o mi insulta o dice che non gliene frega niente. Fortunatamente c’è il mio ragazzo che mi capisce e mi ascolta e senza di lui mi sentirei sola perché gli amici miei non aiutano nessuno.. detto questo ti saluto byee

  5. 5
    Yog -

    Vabbè senzasperanza, anche i genitori sono pur sempre esseri umani. Tieni conto che, probabilmente, sono loro che hanno perso le speranze (pensa a quanti malati di mente in più ha portato la legge Fornero).
    Tu speranze ne hai: ti laurei, sgommi via magari all’estero e te la godi. Meglio di così. Se invece ti ostini a stare in famiglia, ti cucchi il pacchetto completo senza protestare.

  6. 6
    Lemon -

    È terribile cercare di essere se stessi e non essere accettati anzi perlopiù essere criticati,non delle persone in generale,ma dai propri genitori. Vorrei per una volta tornare a casa e riuscire ad esprimere un mio pensiero ed essere felice di far sorridere mia mamma o mio papà per ciò che esprimo o magari accetterei un consiglio con calma e serenità…no!Sguardi accaniti incomprensioni e disaccordi sono all’ordine del giorno; fuori sono una persona placata non giudico alle spalle di nessuno e sorrido sempre a tutti a 2000 denti a casa divento l’opposto perché mi mozzano il sorriso mi sento come se fosse che appena vedo la felicità mi schiaccino il cuore, ho sempre vissuto di ansie continue, se voglio fare qualcosa devo nasconderlo! Anche ciò che mangio al di fuori dei pasti, mia madre mi controlla il CESTINO! Mio padre dice che sono malata che mangio per il nervoso ( chissà chi me lo causa questo nervoso?!) mi controllano lo zaino e dato che mio padre è programmatore informatico, mi cracca il cellulare e legge le mie conversazioni whatsapp. oggi sono tornata con i capelli rossi ( loro sanno che sono molto estroversa) lo sapevano della tinta. mi hanno riempito di bruttissime parole, sto male! Consigli ? Mi sento soffocare…

  7. 7
    Nonsoche -

    Chiama i servizi sociali tu che puoi. oggi ci sono molti modi per farsi aiutare, telefoni azzurri, telefoni rosa, consultori, internet, ecc.. Ai miei tempi non c’erano e mi hanno rovinato la vita. Denunciali e scappa, e salvati finché puoi. Di genitori MALATI MENTALI ce ne sono più di quello che si crede. Infatti ogni tanto emergono nei fatti di cronaca nera, che hanno ammazzato questo o quel figlio. Non dico che ti vogliono ammazzare fisicamente, sicuramente lo stanno facendo psicologicamente. Ripeto chiedi aiuto ai servizi sociali. Da minorenne ancora lo stato ti tutela. Da maggiorenne ti daranno la colpa di tutto e non potrai più salvarti se non scappando di casa.

  8. 8
    Yog -

    Collegare estroversione alla tinta dei capelli, è demenziale. Punto.
    Io sto con i tuoi, se vuoi mi faccio la maglietta con JE SUIS LEMONS’S PARENTS e vado a manifestare a Paris.

  9. 9
    Lemon -

    Nonsoche- purtroppo ho 22 anni ed è una vita che vivo in questa bolla di cristallo non posso fare niente ( non mi mandano nemmeno a fare un w.end con il mio ragazzo [tra l’altro sono fidanzata da 3 anni eh] e nemmeno con gli amici) ho perso molti amici perché per l’appunto non mi chiamano più, a causa dei miei sono sola l’unico vicino è il mio ragazzo ma vicino per modo di dire perché è distante fisicamente perché abbiamo una relazione a distanza (45 km non molto ma quello è il concetto) io vorrei un po’ vivere come una 22 enne normale.. per yog- sinceramente a questo punto direi che anche te hai una mentalità chiusa come loro perché non è normale che a 22 anni mi debbano ancora dire se farmi o no i capelli rossi o viola sinceramente. Aprite la mente! La vita una è! Io la voglio vivere ogni secondo! ❤️

  10. 10
    Nonsoche -

    allora, se pretendi di vivere come vuoi tu, ma sei a loro carico, allora te li tieni i loro comportamenti. altrimenti vivi come vuoi tu ma vai via di casa, trovati un lavoro qualunque e affittati una camera da qualche parte, e comincia a vivere a 22 anni la tua vita, smettendo di lamentarti di come ti trattano i tuoi genitori, perché se vivi ancora spendendo i loro soldi per le tue cose allora non puoi nemmeno lamentarti.

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