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Della morte, dell’amore e un carpe diem tra i due

Premessa: scusate la prolissità, userò almeno un ritmo cadenzato.

Ho 28 anni.
Da un anno abbondante sono andato per la prima volta via di casa per convivere con la mia attuale fidanzata.
Non ho mai sperimentato, quindi, cosa potesse significare andare a vivere da solo e sbrigarsela nel domestico quotidiano. L’università l’ho frequentata facendo il pendolare; ho pure fatto dei periodi all’estero in cui vivevo in una famiglia…ma insomma, non significa nulla.
Provengo poi da una famiglia composta da tre maschi pigri e una santa donna sempre pronta a venirci incontro.
Questa convivenza infine, benché faccia di tutto per darmi da fare e non essere come mio padre, complice una morosa molto geisha mi ha portato ad adagiarmi definitivamente (tipo lavatrici che funzionano da sole, secchiaio alla sera pieno e al mattino magicamente pulito, cose così).

Non ho avuto grandi storie, anzi, l’attuale è la mia seconda storia importante. Non sono neanche mai stato un grande latin lover: ho avuto le mie (parche) avventure ma niente da film francese.
Ho sofferto molto, e soffro ancora, di un certo complesso d’inferiorità. Ovvero il fatto di non aver vissuto pienamente le occasioni presentami durante il tempo: ho avuto sempre paura del carpe diem e del vivere hic et nunc, benché ne sia un convinto (ed ipocrita) teorico.
Morale della favola, ho parecchi rimpianti..ma tant’è, la vita va avanti e cerco sempre di imparare perlomeno dagli errori.

La mia ragazza invece è l’opposto mio. Ha sbagliato parecchie cose nella vita, ma le ha provate. Ha vissuto. Ha osato. Ha fatto un sacco esperienze, e a 26 anni è come se avesse vissuto un sacco di vite diverse. In tutto questo, si dona a me sinceramente, ogni giorno, convinta di aver trovato (finalmente) il “meglio” (a detta sua..).

Io non sono così sincero però. Lei è fantastica e tremenda al tempo stesso, un vulcano irascibile e un dolce laghetto alpino al tempo stesso. Ma mi mette di fronte inconsapevolmente, con il suo essere, a tutti i miei limiti, storture del passato, contraddizioni, mediocrità ecc.
Da un certo tempo, provo qualcosa come invidia per lei. Lei dove passa raccoglie, senza nemmeno quasi seminare. E’ magnetica, intelligente. Io sono molto più goffo.

C’eravamo conosciuti tre anni prima ed è stata un’intesa prima di tutto intellettuale, poi sessuale, perfetta. Quest’anno di convivenza ha messo in luce ancora di più le mie inadeguatezze, e il rapporto forse si è leggermente un po’ annacquato. Facciamo sempre l’amore come ragazzini, ma intellettualmente è come se ci avessimo detto già tutto. Alle volte sono io che sprono, alle volte è lei. Lavorando e studiando, di tempo ce n’è poco e certe libertà e spensieratezze mentali si fanno sempre meno frequenti lasciando il posto a dubbi su come impostare un futuro a livello pratico-organizzativo.

Mi sono detto la voglio sposare? E mi è venuto un senso d’angoscia.

E quindi? È giusto che dia il 70 per cento mentre lei ne da il 130 ?
La convivenza è una situazione temporanea; entrambi nel masterplan delle favole sogniamo di sposarci e fare una famiglia.

Alle volte avrei voglia di mollare tutto e rifarmi una vita. Andare a vivere da solo, veramente, creando, sperando di trovare amicizie sincere. Sconfiggere i miei demoni. Sarebbe giusto? Io forse finalmente crescerei. Lei forse si troverebbe una persona che la ami profondamente.
Sarebbe comodo ed egoista aspettare che il tempo ti chiami. Certo magari è una crisi passeggera e fra un anno sarò io per primo a chiederle la mano.
Ma se invece non fosse così e per ignavia rimandassi il momento..? fra un anno magari le dirò che non sono convinto del futuro e che era da una anno che ci pensavo…che valore quindi avrebbero quei 12 mesi passati a pensare e non vissuti?
Non so che fare.

Lettera pubblicata il 23 Luglio 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    silvana_1980 -

    scusa…ma….perchè vai a crearti problemi dove non ce ne sono? convivi con la donna che ami e che ti ama, ci stai bene, vivitela sereno, sposatela e amen
    ….”ma se la luna cascasse all’improvviso sulla terra come un meteorite”….
    co ben ci pensi a tutte le casistiche possibili, ti capiterà proprio quello che non ti è passato mai di mente
    fidati
    una sola domanda: la ami, o stai con lei perchè ti fa compagnia e ti risolve in qualche modo la vita? da come la descrivi ogni suo pregio ti pesa quasi quanto fosse un difetto. Non ci vedo chiaro.

  2. 2
    Julia -

    Carissimo, il dubbio è atroce. Il fondamento di una storia d’amore non è di certo il sesso o il parlare di infinite cose. L’essenza di una storia è l’amore. Se c’è quello c’è tutto, anche quando vi siste detti tutto, anche quando non c’è un motivo per stare insieme, l’amore ti spinge come il vento fa con una vela. La ritieni superiore a te, perchè dovrebbe essere un problema? hai la fortuna di avere vicino a te una donna che ti ama alla follia, intelligente e brillante, perchè lasciarla andare via? forse sei semplicemente stanco della routine, ma quella ci sarà anche quando conoscerai nuova gente, anche se dovessi cambiar vita ( a meno che tu non abbia intenzione di cambiare costantemente). Se poi il problema è l’inadeguatezza che provi, l’invidia, allora penso che questi siano sentimenti che prescindano dall’amore e che talvolta possono superarlo. E se lo superano è la fine. Come dico sempre la verità è in te, nessuno ha la soluzione esatta al tuo problema, devi mettere sul piatto della bilancia i diversi aspetti del tuo rapporto e i tuoi sentimenti, poi guardare da dove pende. Spero lo capirai presto.

  3. 3
    Sisifo4 -

    Ciao a tutte! Grazie delle vostre risposte, sinceramente pensavo passasse inosservato questo mio sproloquio narrativo. Avete commentato giustamente due parti della stessa natura:

    @silvana: sono sempre stato bravo a crearmi pippe mentali dal nulla, crogiolandomi come i the cure nella malinconia ecc 🙂 Mi dici se la amo? Me lo sto appunto domandando, e appunto questo dubbio muove le mie riflessioni. Purtroppo questo dubbio si snoda attraverso un sistema razionale di cause-effetto che alla fine si risolve in un cerchio senza inizio. Occorre sentirsi dentro, ascoltarsi,probabilmente.

    @Julia: e qui mi collego a te, parafrasando la verità sta in te. Ognuno è giudice di sè stesso, ognuno in cuor suo riconosce l’eco del segnale giusto. Purtroppo la vita stessa ti crea piuttosto casino sopra, e quindi il senso di smarrimento o indecisione ne sono concrete conseguenza. Come dici tu, ogni risolve a modo suo l’equazione della vita. Ognuno ha le sue variabili.

    Vi ringrazio del confronto, mi è servito. Spero di poter contraccambiare (non che abbia chissà quali pretese).
    Ciau

  4. 4
    ramona -

    Ti fai molte delle pippe mentali che di solito si fanno le donne, quindi i miei complimenti! Pero’ caro mio devo dirti che a mio avviso non la ami oppure c’è qualcosa che non va.. qualcosa si è inceppato nel meraviglioso meccanismo dell’amore..puo’ dipendere da qulasiasi cosa ma credi a me quando ami davvero te ne accorgi e infatti i tuoi dubbi provengono da questo..te ne sei accorto!
    In bocca al lupo!

  5. 5
    alaska -

    ma come fate a capire quando è finita?
    Quando il carburante dell’amore è sovrapposto all’inerzia serena di una sicura routine?
    Cioè dopo 3 anni di fidanzamento (da persone adulte) non credo che tu abbia ancora il batticuore e l’ansia di non sapere cosa gli/le stia passando per la testa?

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