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Il ministro Visco e la privacy

La cosa che mi più mi ha indignato, nella vomitevole vicenda delle dichiarazioni dei redditi degli italiani, messe ieri “online” dal viceministro Visco un giorno prima di andarsene, in violazione di ogni privacy, è proprio nell’assoluta incapacità di questi personaggi di ragionare con un minimo di umanità e di buon senso.

Ed è per questo che la sinistra italiana perde le elezioni, e magari non elegge manco un deputato (sinistra arcobaleno) e poi non riesce nemmeno a capire il perché.

Infatti, che senso ha che gli amici di un ragazzo lavoratore precario si colleghino online e sappiano che nel 2005 aveva dichiarato 5000 euro annui di reddito? Per indurli forse a non invitarlo più fuori con loro, sapendo che è più povero di quel che credevano?

E che senso ha che una ragazza che ha appena iniziato ad uscire con un ragazzo vada a curiosare in rete all’agenzia delle entrate per sapere cosa dichiara? Per “selezionarlo” e magari scartarlo subito se non è abbastanza ricco?
E chi ci guadagna se una badante curiosa va a sbirciare cosa dichiara la famiglia dell’anziano che assiste? Non certo l’anziano, che magari subirà attenzioni morbose e interessate se ricco, o verrà assistito malamente se povero.

E che senso ha che il mio più caro amico sappia che magari io dichiaro la metà o il doppio di lui?
Per creare invidie, gelosie, imbarazzi?

E come ha detto giustamente – una volta tanto – Beppe Grillo, cosa ha voluto realizzare Visco? Forse la guida online a tutti i criminali? Per avere un bell’elenco di persone nelle cui case rubare o rapinare?

Ecco allora perché la sinistra di questo Paese e Visco perdono sonoramente le elezioni, e sono pure capaci di dire di non capire perchè.
Perché i loro valori sono lo spionaggio, la delazione, la distruzione della privacy e della dignità altrui, in nome dello Stato, gli stessi “valori” che hanno fatto morire milioni di persone.

Gli stessi valori della Romania di Ceausescu, della Germania di Honecker e di tutti i sistemi comunisti. Oltre tutto Visco ha dimostrato una solenne ignoranza, perché ha detto che negli USA le dichiarazioni dei redditi si possono leggere online: FALSO! Solo l’amministrazione finanziaria può guardare le dichiarazioni, negli USA (dove la lotta all’evasione fiscale è efficiente), come ovunque.
Ci sono mille modi per scoprire gli evasori fiscali, senza bisogno di far sapere all’amico cosa guadagna l’amico, o al delinquente l’inquilino di un’abitazione.

Oltre tutto è ridicolo che dei comunisti come Visco e Bersani continuino a parlare degli USA, di cui non sanno nulla (se non dai film in TV) e che fino a qualche anno fa erano il loro nemico numero uno, mentre il loro modello era l’Unione Sovietica dei gulag e dei manicomi per i dissidenti.

Lettera pubblicata il 1 Maggio 2008. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Cittadini - Politica

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    robinhood2 -

    Aggiungo solo che a ragione le associazioni dei consumatori hanno protestato tutte per questa vergogna, e propongono ai cittadini di chiedere un bel risarcimento a Visco e all’agenzia delle entrate, per il danno subito mettendo in rete le loro dichiarazioni dei redditi.

    Il fisco ha già mille modi per sapere – potendo guardare i conti correnti e potendo raccogliere ogni tipo di informazione e incrociarla – se ad esempio Tizio dichiara 2000 euro annui e magari ha comprato una Ferrari, o una Mercedes SLK e sul suo c/c bancario sono entrati incassi per 200.000 euro in un anno, e può chiamarlo in qualsiasi momento a dare giustificazioni.

    Ma non c’è bisogno di far sapere a tutti gli italiani quanto guadagna il tuo collega d’ufficio, o il tuo vicino di casa.

    Sai che bello, sul lavoro, ad esempio, come si lavorerebbe bene se il collega sapesse che il vicino di scrivania guadagna (magari giustamente) più di lui, e poi lavorerebbe male e protesterebbe col capo pensando (magari a torto) di meritare di più.

    Oltre tutto, quello che mi fa più incazzare in questa vicenda è che il signor Prodi, nell’ottobre 2006 aveva fatto fuoco e fiamme perchè l’agenzia delle entrate aveva divulgato dati delle sue dichiarazioni dei redditi, che tra l’altro NON sono coperte dal segreto, perchè i parlamentari non possono invocare la legge sulla privacy per le loro dichiarazioni dei redditi, che sono pubbliche.

    Dopo quel fatto Prodi aveva incaricato proprio il grande Visco di smascherare le “talpe” che avevano “osato” divulgare i suoi dati fiscali personali, e aveva promesso la massima severità a tutela della privacy di tutti i “vips”.
    Perchè a loro di questo frega, dei vips non della gente comune.

    Ebbene, ieri Prodi se ne è stato totalmente zitto!!

    Se divulgano i dati suoi si incazza, se divulgano quelli di 50 milioni di italiani se ne frega, che coerenza!!

    Meno male che Prodi e Visco se ne sono andati a casa.

  2. 2
    guerriero -

    l’italia è il paese malato di pagliacci, dove tutto è permesso, ovvimante a danno della gente onesta.
    Il fatto che un idiota nullafacente prenda a soli 33 anni una lauta pensione da parlamentare ( e nn aggiungo altri esempi altrimenti facciamo notte), la dice lunga sul vergognoso sistema italiota, che nn cambierà mai

  3. 3
    Yoel -

    Non sono del tutto d’accordo con quello che scrivi…
    In Italia si pagano troppe tasse: il 65,8% rispetto al 64,1% della media di Eurolandia ed al 37,3% degli Stati Uniti, questo è un dato di fatto!
    Uno dei motivi principali per tutto ciò è l’evasione fiscale di tantissimi cittadini, ormai nota a tutti, le stime dicono che addirittura la ricchezza nascosta al Fisco equivale ad un quinto del Pil. (in numeri sono circa…270 miliardi di euro all’anno).
    La pubblicazione dei redditi on line metterà in “imbarazzo” soltanto quelli che evadono e non i ricchi e/o i presunti “poveri”…
    Quando vedi che il gioielliere del tuo paese dichiara 12.000 euro all’anno, quando sai che vive in una villa, guida una Porsche Cayenne e vende almeno una media di 4-5 rolex al mese, questo ti fa girare i co...... soprattutto quando tu dipendente sei “costretto” a dichiarare magari 40.000 euro all’anno guidi una vecchia golf e vivi in un appartamento magari in affitto.
    Non è una questione di invidia, ma di giustizia, noi per colpa di questo “gioielliere” e magri altri 900.000 autonomi in Italia che dichiarano molto meno di quello che guadagno siamo costretti a pagare più tasse anche per colpa loro.
    Allora ben vengano queste pubblicazione!

    p.s. : Non sono un elettore ci centro sinistra, ne un sostenitore del Sig. Visco.

  4. 4
    robinhood2 -

    Yoel la pubblicazione non serve proprio a nulla, e credo tu sia totalmente incompetente in materia fiscale
    Il gioelliere che dichiara 12.000 euro all’anno può essere perfettamente in regola, e magari non evadere manco un euro.

    Lui può avere ad esempio entrate annue per 100.000 euro, costi per 60.000 (credi che un gioielliere non compri la merce? Credi che non abbia affitti, telefoni, luce, gas, collaboratori, ecc., ecc. da pagare?) e il rimanente, cioè 40.000 euro, (dedotte poi spese sanitarie, ecc.) può essere diviso tra i soci nell’impresa (magari familiari o amici) e dare appunto 12.000 euro per lui.

    Tu, come molti ignoranti, credete che i metodi di accertamento del reddito siano gli stessi per dipendenti e lavoratori autonomi, e NON è così.

    Il dipendente deve dichiarare tutto quello che percepisce, mentre l’impreditore e il professionista può dedursi le spese d’impresa.
    Quindi non ha senso paragonare i 12.000 euro dell’autonomo con quelli del dipendente, perchè i 12.000 euro di reddito sono sempre a fronte di un fatturato molto più grande.

    Ma gli ignoranti che non sanno nemmeno la differenza tra costi, ricavi, reddito, questo non lo sanno.

    Non a caso anche molti ufficiali della Gdf si sono infuriati con questa pubblicazione online, perchè delle denunce anonime (o firmate) dei vicini di casa che credono che il gioielliere o il dentista evada non sanno proprio che farsene, tutta carta che non serve a nulla, di persone incompetenti e ignoranti come te.

    Il fisco ha già i dati di tutti i contribuenti, e a differenza del vicino o del conoscente, può indagare sui conti correnti, sui consumi, sugli acquisti, ecc., e sapere chi veramente evade e chi no.

    Inoltre, ci sono persone, come ad esempio i mafiosi o molti criminali, che dichiarano 0 , e magari lo Stato deve pagargli pure l’avvocato ai processi, perchè figurano come nullatenenti, come Provenzano, o Licio Gelli, perchè tutti i loro beni sono intestati ad altri, magari a società straniere o prestanome.

    Perchè quello che non capiscono gli ignoranti e i politici come Prodi e Visco (che perdono le elezioni), è che i veri evasori non sono i bottegai, o i professionisti, o gli artigiani. Gli autonomi dichiarano in media 32 mila euro l’anno, i dipendenti 18 mila, quindi è una balla quella degli autonomi che dichiarano tutti cifre da fame.

    I veri evasori sono le mafie e il crimine, smaltimento illegale dei rifiuti (150 miliardi di euro), spaccio di droga, riciclaggio, contrabbando, prostituzione, falsificazione di marchi, estorsioni, ecc., sono ben il 15% del PIL in Italia, più di ogni Paese al mondo, e non pagano un euro di tasse, se pagassero loro tutti i problemi sarebbero risolti.

    Anzichè ragionare per luoghi comuni, Yoel, dovresti informarti meglio, sei solo un incompetente fiscale e lo hai dimostrato.

  5. 5
    filippo -

    Beh, mi pareva ci fosse poco da dire su ‘sta cazzata che ha fatto il Fisco-Visco!
    Invece, pagine sui forum, stronzate di chi dice che la cosa significa trasparenza e di chi adora la delazione, della quale la Finanza, come dice il Robin, non sa cosa farsene.
    Gli ultimi colpi di questa Sinistra colabrodo sono a livello di Gossip-fiscale adesso, tra l’altro anche offensivo verso la Finanza, che, con tutte le critiche che si potrebbero muovere alla sua “scarsa incidenza”, è l’unica che ha tutti gli strumenti operativi per far rispettare gli obblighi erariali a tutti.
    Nn metterei in mezzo la questione delle Mafie, che è di tutt’altra natura; nessuno si aspetterebbe che Al Capone pagasse le tasse, mentre tutti ci si aspetta che un gioielliere le paghi correttamente, cosa che di certo costui non fa (non ci pigliamo per i fondelli eh?!), perché la pressione fiscale enorme in questo paese di magnaccia e di truffatori faccendieri intrallazzatori a vario titolo, non è certo un incentivo all’onestà fiscale.
    Il Codacons fa solo quello che fanno tutte le organizzazioni sindacali: fumo, rumore e demagogia cretina! secondo voi chi pagherebbe il risarcimento richiesto se non gli stessi cittadini a vantaggio delle migliaia di paraculi che pensano di riempire il salvadenari con pochi euro?! ma vaaaa!
    Visco ha fatto una cazzata!
    Io faccio regolarmente visure alle Camere di Commercio e potrei farle anche sulle dichiarazioni dei redditi se la cosa fosse finalizzata e richiesta. Non mi servono le poco attendibili informazioni di Emule, file contenenti anche Adware e virus, o comunque database non garantiti ufficialmente dal M.F..

  6. 6
    robinhood2 -

    Aggiungo solo, Yoel, che questa pubblicazione online è una porcheria anche perchè oltre a non servire a nulla, per identificare i veri evasori, ha già creato e sta creando invidie e scontri tra persone e categorie.

    Ieri Simona Ventura (che dichiarava 1,7 milioni di euro) si è permessa di dire che bisogna guardare non a lei, ma a quelli che dichiarano 10.000 euro.

    Nessuno dubita che abbia dichiarato tutto, ma che senso ha un’affermazione generica e disinformata come questa?

    Milioni di italiani hanno redditi bassi e non vanno oltre gli 800-1300 euro mensili, signora Ventura.
    Forse la Ventura crede di vivere in un mondo dove chiunque raccontando 4 balle possa venire strapagato.
    Non è così, ci sono milioni di persone che VERAMENTE guadagnano poco, e faticano a vivere.

    Ed è anche vero che ci sono autonomi che dichiarano tutto, perchè la media delle dichiarazioni dei redditi degli autonomi è di 32 mila euro (e magari sono marito e moglie e figlio che insieme guadagnano NETTI 100.000 euro, non poco), mentre la media dei dipendenti è di 18.000 euro.
    E tra gli autonomi ci sono anche quelli che falliscono dopo pochi mesi , o chiudono e abbassano le medie delle dichiarazioni(avete mai visto quanti negozi chiudono? Credete che lo facciano perchè hanno fatto i miliardi e vanno alle Maldive? No, lo fanno perchè fin dall’inizio devono pagare affitti, tasse, contributi, stipendi, ecc., anche se guadagnano poco, e almeno il 20% di loro chiude o fallisce nei primi due anni. Non basta aprire un negozio per fare soldi, anzi!)

    Ed è senz’altro vero che l’autonomo può evadere e il dipendente no, e ci sono anche autonomi che fanno i furbi ed evadono e vanno giustamente perseguiti.

    Ma questa non è una buona ragione per fare di ogni erba un fascio, per paragonare i 12.000 euro del dipendente ai 12.000 dell’autonomo (che ha un fatturato molto più grande e può dedursi i costi d’impresa e professionali, il dipendente no), per dare il via a una campagna di lettere anonime (che tra l’altro finiscono per legge sempre nel cestino, se Tizio ha davvero elementi per dire che il vicino evade, deve andare di persona a un comando della Gdf e denunziare mettendoci la faccia)., per fare odiare intere categorie.

    Per sputtanare chi davvero fa fatica a vivere e d’ora in poi passerà per sfigato o per evasore, anche se non lo è.
    Senza dimenticare proprio i dipendenti, che ora all’interno delle aziende vedranno rivelato il proprio domicilio (gravissima violazione della privacy: perchè la bella segretaria deve far sapere a un imbecille che la molesta dove abita?), e vedranno il vicino di scrivania con cui andavano d’accordo litigare o discutere con loro perchè ritiene (spesso a torto) che il collega sia pagato più di loro, avranno i danni maggiori.

    Prima di ragionare per slogan (“Io sono per la trasparenza”, “io non ho nulla da nascondere”) pensateci bene.

    Questa schifezza non servirà per nulla a combattere l’evasione e danneggerà moltissime persone.

  7. 7
    robinhood2 -

    Filippo, nessuno sta dicendo che molte aziende non facciano un po’ di nero, e molte piccole aziende lo fanno solo per sopravvivere, perchè basta un periodo di crisi perchè le banche non ti diano più prestiti, hai stipendi e fornitori da pagare, ecc., quindi se uno non è scemo, piuttosto di dover chiudere e mettere per strada intere famiglie di dipendenti, un po’ di nero lo fa.

    Quello che volevo dire è che NON è quella la causa dei problemi dei conti pubblici.

    Mi diceva un grosso commercialista che se ne intendeva (e li vedeva), che in media un’azienda piccola, familiare, con meno di15 dipendenti (e sono circa il 90% di quelle italiane) può riuscire a fare un 10-20% di “nero”, oltre diventa molto rischioso e visibile, proprio alla Gdf e al fisco, troppi fornitori da coinvolgere, ecc.

    Quindi, se è vero che un po’ di evasione c’è ovunque, resta il fatto che al Nord, per esempio, l’evasione è su livelli accettabili, le aziende sono visibili e spesso certificate, hanno procedure e controlli regolari, e il Nord le tasse le paga eccome.

    Al Sud, complice la mafia, i pizzi, l’assenza di controlli, ecc., l’evasione arriva anche al 90% in certe zone.

    E NON è vero il discorso su Al Capone, e l’economia criminale.

    Quanto più un Paese ha un livello alto di economia criminale, tanto più l’evasione è alta, perchè quello che smaltisce illegalmente i rifiuti in Campania (e spesso è un imprenditore del Nord) ha bisogno di tutta una serie di trucchi contabili per mascherare i pagamenti in nero, ecc.

    Quindi le cose non sono come dici tu.

    Il mafioso di di oggi ha bisogno di banche, finanziarie, di mettere in piedi aziende in regola, centri commerciali, aziende edili, ecc., per riciclare i soldi.

    Non è vero che c’è un’economia criminale separata da quella sana, l’economia criminale ha bisogno di quella sana (entro certi limiti) per fare i propri affari, spesso sono intrecciate.

    E’ per questo che pensare di dare addosso all’artigiano o al negoziante che fa un po’ di nero, o al barista che ogni tanto non batte lo scontrino, quando ci sono enormi flussi bancari, riciclaggio di denaro sporco, ecc., vuol dire non aver capito nulla dei problemi economici italiani.
    E’ come una famiglia in cui un drogato continua a chiedere soldi e il padre deve ammazzarsi di lavoro per pagare il suo vizio.

    Ma lo sai che quasi TUTTE le banche e assicurazioni, hanno la casamadre in Liechtenstein?
    E non mi risulta che Prodi e Visco le abbiano toccate (per forza, il loro partito è pieno di debiti, e si guardano bene dal toccarle).

    Sui gioiellieri, ripeto, un’altra delle porcherie di Visco è stato aver aizzato l’odio contro intere categorie di autonomi, solo perchè sanno che non li votano.

    E allora ti dico che vicino a casa mia un gioielliere che aveva aperto dentro a un centro commerciale, dopo un anno ha chiuso, se pensi che basti aprire un negozio per fare soldi, non hai capito nulla e ti conviene non fare mai l’imprenditore.

    (continua)

  8. 8
    robinhood2 -

    Ci sono anche qui i grossi gioiellieri, tipo Bulgari, che hanno catene, spesso nel centro delle principali città, e sono in forma societaria, e i piccoli gioiellieri di piccoli paesi e cittadine, che non navigano certo nell’oro.

    Ti ho fatto un conto abbastanza preciso per dimostrarti che un gioielliere non gratta i soldi dai muri, ha dei costi, ha delle assicurazioni da pagare (polizze molto costose), la merce da acquistare (credi che la Rolex glieli regali gli orologi?), affitti, stipendi, bollette, prestiti bancari, ecc.

    Poi ci sono quelli che acquistano oro in contanti (e quasi sempre evadono sull’acquisto in contanti), ma io sto parlando dei gioiellieri che vendono collane, fedi,riparano orologi, ecc.

    Ebbene, ti posso garantire che se è un piccolo gioielliere di paese, e non Bulgari in via Montenapoleone a Milano, i miliardi NON li fa, perchè la gente se c’è crisi compra la fedina del matrimonio, o la catenina d’oro, o l’orologio da regalare, ma se i tuoi clienti sono pochi, i miliardi non li fai.

    E’ come in tutti i settori: io ti posso citare un bar nel centro di Varese che è sempre pieno, e un altro a 300 metri da quello che è sempre vuoto.

    E allora vedi che non si può generalizzare: se bastasse aprire un negozio per fare i soldi tutte le banche presterebbero i soldi al primo fesso che vuole aprirlo.
    E invece avviare un’attività in proprio ha un rischio elevato di circa il 20% di chiudere nei primi due anni, e del 50% nei primi 5.

    Quindi grazie a Visco, che è stato bravissimo a spremere sempre i soliti, con questa porcheria delle dichiarazioni online, siamo tornati alla solita menata rivoltante della guerra dei dipendenti con gli autonomi.

  9. 9
    Yoel -

    X mr. robinhood2, o meglio” ribattezzarti Dr. “So tutto io”
    In primis, Ignorante è colui che da senza alcun rispetto dell’ ignorante ad un altro … …”Ma gli ignoranti che non sanno nemmeno la differenza tra costi, ricavi, reddito, questo non lo sanno”… stai scherzando vero ? hai un tono del solito presuntuoso “so tutto io” e che non accetta commenti contrari, perciò il tuo post non merita ulteriori commenti.

  10. 10
    robinhood2 -

    Yoel, non sto scherzando, quando senti gente che dice: “quello dichiara 20.000 euro, e fa il gioielliere”, come se aprire una gioielleria fosse la garanzia di per sè per fare quattrini, e come se un gioielliere avesse tutti i mesi le stesse entrate, e come se non ci fossero gioiellieri che guadagnano 100 e altri che guadagnano 10, come in tutte le attività autonome, e come se 20.000 euro del gioielliere (che magari divide tutto con moglie e figli, o soci, e ha un reddito complessivo del negozio di 80.000 o 100.000 euro) fossero paragonabili a quelli del dipendente, e come se non ci fossero anche gioiellieri che dopo un anno o 6 mesi chiudono (visto personalmente) perchè l’attività va male, allora lo dico e lo ripeto: ci sono troppi ignoranti che parlano di cose di cui non hanno competenza.

    Se qualcuno mi dicesse che sono un ignorante di neurofisiologia, o di genetica, o di fisica del reattore, o di storia della Cina antica, o mille altre cose, non me la prenderei affatto, perchè in effetti ci sono mille cose che non so.

    E tu invece di prendertela perchè hai dimostrato poca competenza nella materia fiscale, e hai ripetuto luoghi comuni, almeno potresti informarti meglio e tacere, se l’unica cosa che sai dire è che ti dà fastidio che qualcuno ti abbia fatto notare i tuoi errori, secondo me non ci fai una gran figura.

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