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Mi sento persa e non so cosa fare della mia vita

Salve direttore.
Sono una ragazza che ha appena compiuto 19 anni e sta per fare la maturità al liceo. Ho paura di fare una grande figuraccia, anche perché per ora il mio livello di preparazione non è molto buono. Oggi ho tentato il test di medicina, per il quale ho avuto pochi mesi di preparazione ( ho deciso solo all’ultimo di provarci). So con certezza di aver ottenuto un punteggio ridicolo. Mi vergogno, anche perché a breve usciranno i risultati e dovrò mostrarli ai miei genitori, che hanno finanziato i libri che mi sono serviti a studiare. Ciò contribuisce a farmi sentire ignorante ed incapace: ho un grande intuito nelle cose, ma purtroppo nella vita questo non basta, e infatti ciò si è visto oggi nel test. Il mio sogno sarebbe quello di diventare nutrizionista. Per realizzarlo, dovrei studiare medicina o biologia, entrambe facoltà a numero chiuso che prevedono un test d’ingresso e successivamente un primo anno selettivo di studio di discipline quali la matematica, la chimica, la biologia, ecc.
Non sono molto portata in queste materie. Mi costano fatica mentale e non mi appassionano, ma per fare appunto la nutrizionista ( o perché no, se cambiassi idea, psichiatria ) rappresentano una tappa necessaria.
Questo test andrà male, lo so per certo. Mi vergogno di dire il risultato ai miei genitori, perché so che sarà molto basso.
A settembre i miei genitori vogliono che io mi iscriva in una qualche università. Ci saranno i test per biologia e professioni sanitarie in quel mese. Non so se conviene passare un’altro periodo, coincidente con quello estivo, a prepararmi, per ottenere in seguito un’ulteriore delusione… I test di biologia sono molto più difficili di quelli di medicina, a mio avviso.
Non saprei che facoltà scegliere e di certo non posso stare senza fare nulla. Vorrei continuare a studiare, ma non so cosa. Ho l’impressione che tutte le porte mi sono sbarrate. Mettiamo caso volessi studiare psicologia: anche li c’è un test d’ingresso. E se non passassi neanche quello ?!? Cosa farei…?!
Non mi sento pronta per andare a lavorare, mi sento ancora una ragazzina e non mi vedo bene là fuori, catapultata nel mondo del lavoro e degli adulti.
Tutti questi pensieri contribuiscono a rendermi depressa e a farmi sentire in crisi.
Inoltre non ho nessuno con cui confidarmi. Se provassi a parlarne con i miei genitori, mi direbbero che a loro non importa cosa faccio purché io non stia senza fare nulla: è quello che mi hanno detto in passato ed effettivamente ho notato che per loro è così; vogliono avere un peso in meno a cui pensare e vogliono non dover più sostenere le spese di una persona nullafacente.
Ho paura che la mia depressione si aggravi una volta finito il liceo. Perderò un punto di riferimento che, seppur per me abbia rappresentato fastidio e molte volte noia, costituiva comunque una routine, un impegno. Ho paura di perdere il filo logico della mia esistenza.. Se non l’ho già perso.
Le scrivo in attesa di un consiglio. Qualsiasi consiglio. Qualcosa che possa far luce sulla mia situazione.
La scuso per la confusione che ho espresso.

Lettera pubblicata il 8 Aprile 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    diego1983 -

    Io non so bene come funzionano sti test d ingresso,studia dai il massimo che puoi sia x la maturità sia x i test e vedrai che andrà tutto alla grande.la maturità stai tranquilla che è molto molto molto molto meno peggio di ciò che credi fidati,x i test non ho esperienza e non posso consigliarti,cmq informati bene sulle varie facoltà prova a fare i test a settembre e tieniti altre opzioni di scorta nel caso non passassi i test,poi basta l impegno e tutto andrà bene e anche i tuoi genitori capiranno vedendo il tuo impegno se nel caso le cose non andassero bene.in bocca al lupo x tutto!!

  2. 2
    cam -

    Io ti capisco perché ho diversi amici che studiano medicina e l’anno scorso ho corretto tutti i test a numero chiuso non nazionali (ergo non medicina) del mio ateneo con la collaborazione 150 ore. So come funzionano e so che spesso in questi settori vanno avanti le persone più portate e non chi ha una reale volontà e propensione di praticare la professione. Il mio ex ragazzo, una persona molto squallida, ne è l’esempio: intelligentissimo ma con un ego spaventoso e di vedute strette.
    Però devo spezzare una lancia a suo favore, cioè la sicurezza in sé stesso. Qualche anno fa, ho iniziato la mia carriera universitaria insicura come te. E ne pago tuttora le conseguenze. Pur piacendomi il mio corso di studi, mi trovo molto spesso svantaggiata dalla fiducia in me stessa che mi manca. Il mio consiglio è di studiare più che puoi parlando di questa insicurezza con i tuoi genitori, uno psicologo (magari quello della scuola) e qualche professore fidato. Non prenderla sotto gamba. Non lo dico per spaventarti, ma io mi sono trovata nella stessa situazione ed è andata peggiorando finché non ho deciso di parlarne con uno specialista. Ho capito che la mia sfiducia in me stessa condiziona tutti i campi della mia vita, tant’è che a causa di una delusione sentimentale molto spiacevole ho sofferto anche di attacchi di panico e ansia generalizzata. Ovviamente spero che non ti capiti mai, ma cerca sul serio di farti aiutare, anche se è normale essere confusi alla fine di un ciclo della vita.
    Non sappiamo cosa ci aspetta nemmeno noi universitari ormai rodati, vista la crisi e la società attuale. In bocca al lupo di cuore!!

  3. 3
    Marchese -

    Da dove scrivi?

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