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Mi sento davvero “solo” (troppe delusioni)

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Lettera pubblicata il 23 Aprile 2015. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 28 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 11
    me -

    Al contrario, sono esattamente come voi. Pero’, dopo ANNI passati nella tua situazione, a chiedersi perche’ tanta disponibilita’ venga sempre ricambiata con indifferenza o nel migliore dei casi qualche consuetudine di circostanza,vuota e non sentita, arriva un momento in cui smetti di credere nei rapporti. Capisci che la serenita’ ti devi sforzare di trarla da te. Certo che e’ triste, ma io mi sono stancata di esserci per gli altri e in compenso essere sempre sola.

  2. 12
    guodo90 -

    @Never: Secondo me tu e Mariagrazia avete interpretato male la mia lettera. Io non mi aspetto nulla di MATERIALE dagli altri..io parlo di EDUCAZIONE. Ti sembra bello che il mio “amico”(parola grossa) dopo essere venuto a pranzo da me… dopo qualche giorno organizza una serata al cinema e mi esclude completamente? Il cinema e il dopocinema comunque lo avrei pagato di tasca mia…ma ciò che mi amareggia è il gesto. E non si tratta di dimenticanza perchè ci siamo incontrati poche ore prima che loro uscissero insieme. E’ solo l’ultimo caso eh! Poi c’è chi, dopo avergli passato libri e appunti all’università, ti vede per strada e non ti saluta neanche, ecc… Oppure ancora, ho portato dei pasticcini a lavoro il giorno del mio compleanno e ho invitato tutti i colleghi di ufficio a mangiarli. La settimana scorsa uno di loro ha fatto lo stesso, ma a me non mi ha considerato minimamente. Ora non è il pasticcino in sè, perchè se mi va vado in pasticceria e lo compro, ma il gesto totalmente fuori da ogni logica di buona educazione, di rispetto, di buone maniere. E sono sicuro che l’anno prossimo, al mio compleanno, io non riuscirò a non invitare anche lui a prendere un pasticcino, perchè mi sembrerebbe un gesto davvero brutto, sgradevole. Questo per dirvi come sono fatto. Voi direte un povero fessacchiotto! Probabilmente è così. Ora ditemi voi se di fronte a queste situazioni, uno non deve rimanerci male. Io sono fatto così, e proprio a ridere non riesco a prenderla.

  3. 13
    guodo90 -

    @Me: “la serenità devi sforzarti di trarla da te”… sai forse è proprio questa la soluzione…ma è difficile da perseguire! In pratica dovremmo cercare di coltivare, come gli altri, dei rapporti puramente superficiali, nel senso : meglio 100 “amici” di pura compagnia e da sfruttare opportunisticamente, che 2 o 3 ma veri, su cui puoi contarci sempre e comunque. Così non si soffre e non si rimane delusi. Questo mondo è diventato veramente uno schifo. Boh… ci proverò, ma sarà dura.

  4. 14
    Alissa -

    ciao Guido90, capisco perfettamente cosa intendi, forse per una solidarietà che dura da anni! A volte penso di trovare delle persone che realmente ci tengono a me ed appena inizio a sciogliermi ( e non è affatto facile) mi rendo conto che io sono solamente un passatempo, una persona da chiamare quando non c’è nessun altro… oppure una persona da usare per sfogarsi… perchè io sono quella che ascolta.. ed ora che è un periodo davvero brutto sono sola , sotto ogni punto di vista, ma se c’è una cosa che ho imparato è che la solitudine ti tempra! Se devi stare solo lo devi fare nel modo giusto e così cerca di non abbbatterti… preferisco stare sola e non con persone false che mi usano.. sono stanca di essere usata dagli altri… non devi restarci male… gli altri sono troppo presi dalle loro cose per rendersi conto dei tuoi gesti gentili… e quando incontrerai qualcuno che se ne renderà conto allora sarà la persona giusta con la quale aprirti 🙂

  5. 15
    me -

    Guido,
    Scusa, non strutturo ed espando i concetti perche’ fatico a scrivere da un telefono con i micro tasti, risultando lapidaria e non chiara.
    In realta’ non intendevo suggerirti di rassegnarti ai “100 conoscenti di circostanza” o ancor peggio “di comodo”. Proprio per sfuggire ad un risvolto cosi poco incline al mio essere, ho preferito sfilarmi da certi rapporti. Poco a poco si e’ tradotto in solitudine. Meglio essere soli o essere usati? Per pribcipio probabilmente la prima risposta. Ma noi viviami anche di umani bisogni quindi dipende. In certi momenti il bisogno umano di comunicare ti porta a desiderare anche un vuoto “ciao, come stai?”. In considerazione della tua consapevolezza di essere di tuo gentile e disponibile (es banale i pasticcini) e della tendenza umana di ricercare negli altri qualcosa di noi per affinita’, spinto ancor di piu’ dalla solitudine, ti porta facilmente a sopravvalutare chi magari si mostra leggermente piu’ sensibile e gentile. E inevitabilmente a credere che quella persona ti sara’ riconoscente per la tua disponibilita’, anche semplicemente dimostrandoti simpatia. Si crea un circolo di aspettative disilluse, non e’ colpa tua, e’ il bisogno di sentirsi apprezzati.
    Ma e’ necessario a mio avviso diventare piu’ egoisti, di quell’egoismo buono. Non parlo dell’egoismo che ti rende arido, ma di quello che ti rafforza. Quello che ti aiuta a non scivolare nel “servilismo”. X e Y non ricambiano inviti, un favore? Se proprio vuoi ritenta una seconda volta, poi basta. Porti i pasticcini e il collega se ne frega? Bene vorra’ dire che al tuo prossimo compleanno risparmierai e potrai goderteli per te.
    La triste realta’ e’ che la gente, consapevolmente o no, con furbizia o meno, si approfitta di chi da’ per scontato. O non considéra chi non e’ divertente, o comodo. E’ triste? Maledettamente. Mi si string il cuore a dirti cosi? Si, ma devi volerti piu’ bene e non autosabotarti!!

  6. 16
    me -

    Quando Alissa ti dice che la solitude tempra il carattere, concordo. E’ anche vero, pero’, che dipendono caratteri stessi, circostanze e tempo. Se passi troppo tempo solo puoi deprimerti, incattivirti, disadattarti, finendo per indebolirti. Dipende anche dal grado di solitudine. Un conto e’ non avéré amici e ragazza ma avere una famiglia che ti sostiene, qualche conoscente e un paio di buoni colleghi, altro e’ la solitudine completa.
    Io credo, Guido, che senza qualche rapporto importante non si raggiunga facilmente la piena serenita’, tranne qualche particolare personalita’ forse. Pero’ il lavoro importante tocca farlo ad ognuno di noi. Costa fatica e per dei motivi inspiegabili a qualcuno molto piu’ che ad altri. Credo sia necessario avere il coraggio di lasciar andare cio’ che ci fa del male, concentrarci su passioni, cose che ci fanno state bene senza sensi di colpa. Avéré cura di noi stessi. Tenersi aperti al mondo ma mai piu’ dare adito all’idea di dover fare bella figura o doverci guadagnare la considération degli altri. I rapporti per me vanno intesi come libero scambi di e per piacere di condividere, reciprocamente. Dove devi tirare qualcuno per la giacca per farti considerare, non c’e’ piacere: Pace e ciao!
    Insomma con egoismo questo intendo: Tu prima di tutti. Quando avrai una famiglia tua, un figlio, riconsiderai la questione. Ad oggi sei giovane e Hai il diritto / dovere di metterti al primo posto. Sii disponibile con chi lo e’ con te, o con chi ha un vero bisogno di aiuto e non puo’ dare nulla in cambio animali inclusi, non con chi non merita o se ne aprifitta la tua disponibilità. Mi raccomando, scaccia con tutte le tue forte i sensi di colpa!!!

  7. 17
    Never -

    Guido
    Ho capito bene la tua posizione e ti capisco. In questi casi che citi di sicuro queste persone potevano avere più tatto. Però parli di colleghi ecc, per me il termine amico indica qualcosa di diverso. Una persona che a pelle mi piace, con cui mi trovo e a cui tengo. Magari ci vuole un po’ di tempo a costruire un rapporto vero, persevera ancora un po’, poi se proprio non va cambia persona a cui rivolgere il tuo interesse. Ma la soluzione non può certo essere fregatene… Puoi solo continuare a essere gentile e alla lunga sono sicuro che pagherà.

  8. 18
    biancabianca -

    Mi permetto anche io la mia, se si è in un certo modo, usiamo il termine “disponibile” che racchiude tanto ed è frutto della tua indole e non di qualcosa che ti costringi ad essere per riavere stessa moneta, ti informo che puoi solo col tempo, ricinoscere quando dare e quando tenerti un po di disponibilita. Forse sarai solo in entrambi i casi ma nel secondo,non avrai elargito troppo del tuo mondo interiore a chi non lo merita. Inoltre chi ha una sensibilita maggiore è e te lo dico io piu grande, destinato ad una maggiore solitudine. Sei ripagato solo quando incontri tuoi simili, chi parla la tua stessa lingua. Ma si si è in pochi a farlo e piu raro incontrarsi. Vale in amicizia/socialita/amore. Un amico c’è e sosta e il conoscente che tu credi amico oggi prende ma domani non da. Prova a rivedere intanto tale concetto. Tu dai se cosi ti senti, ma introietta che non è tuo amico e se non ti coinvolge a sua volta, ha preso si un tuo dono ma oltre a certi livelli,tu non lo fai entrare. Se invece scambi per amicizia qualcosa che non è, il dispiacere invade la tua interiorita piu di quel che il soggetto stesso merita. Non ci si protegge mai dalle delusioni ma un sottile strato di corazza te la devi fare. Credimi star soli è dura ma molto di piu condividere e dare energie a chi te le spreca.

  9. 19
    guodo90 -

    Ciao a tutti! Volevo precisare che la mia lettera e il mio essere amareggiato è rivolto sia, e soprattutto agli AMICI (parola a cui do un immenso peso) sia alle persone in generale. Io non considero, ovviamente, AMICO il primo/la prima che mi capita davanti (e ci mancherebbe!) . E’ ovvio che se a comportarsi male è una persona con cui ho un rapporto di AMICIZIA da diversi anni ( e ultimamente mi è capitato) ci rimango malissimo e delusissimo, ma ciò non toglie che se lo fanno dei conoscenti (es: i colleghi) io non debba rimanerci male (seppur moooolto meno che nel caso dell’amico/a). Io trovo assurdo che molti di voi trovino giustificazioni alla maleducazione e al cattivo comportamento della gente di oggi, es: sono troppo occupati con i loro problemi >>> è questo dovrebbe giustificare il fatto che inviti tutti a mangiare il pasticcino e a me mi escludi completamente? >>>questo giustifica il fatto che dopo che ti ho passato appunti, regalato libri, ecc.. io non meriti un saluto per strada? Boh, se leggo queste cose mi sento ancora più disorientato! Diamine, il fatto che tu sia semplicemente un collega e non un amico decennale, non significa che tu possa comportarti da schifo.

  10. 20
    maria grazia -

    Guido, penso che biancabianca ti abbia dato un ottimo suggerimento. essere altruisti e sensibili va bene, ma se vuoi soffrire di meno d’ ora in avanti, devi forse imparare a capire COME VA IL MONDO.

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