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Ho 29 anni e mi sembra che la vita non abbia senso

di
Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Salve, il titolo è riduttivo: sono qui per raccontare la mia storia, o meglio la situazione della mia vita.
Sono una ragazza di 29 anni ed ho l’impressione di essere arrivata al capolinea della vita; lo so, fa ridere detto così perché sono giovane.
Fino a qualche mese fa avrei detto che soffro di depressione, ma adesso non so più se questa è la definizione giusta. 
Sono laureata, ho un lavoro fisso in un ambito in cui il lavoro è assicurato, ma lo odio. Odio il lavoro a tempo pieno, odio il mio lavoro in sé, mi da ansia ogni mattina quando ci devo andare e non mi lascia spazio per niente altro: vado al lavoro, torno, mangio e dormo, e il fine settimana cerco invano di riposarmi. Troppo facile dire “cambialo!”. Non so che altro fare, non ho idee su di me, sulla mia vita né su cosa mi piacerebbe fare, sono sempre stata poco intraprendente e non so da dove cominciare. 
Vivo con la mia famiglia, ma non è mai stata e non è un sostegno, non sanno come sto e come soffro, o meglio lo ignorano. A mia madre dissi di soffrire di depressione e il risultato è stato nessun sostegno né aiuto, e dopo semplicemente fare finta che io non avessi mai detto nulla. Con i miei fratelli non parlo.
Fin da ragazzina ho sempre avuto scarsa attitudine ai rapporti sociali. Non mi piacevano le cose che piacevano a tutti e ho sempre preferito starmene per conto mio. Non che non avessi interessi, ma raramente coincidevano con quelli altrui. Ci sono delle persone a cui sto simpatica, che raramente incontro e che è contenta di vedermi, ma la cosa non va al di là di questo, nessuno rimane mai, ecco. In un periodo particolarmente nero di depressione ne parlai con un paio di persone che avevo vicino in quel periodo, dicendo che avevo bisogno di sostegno e che mi avrebbe aiutato avere un amico. Non è servito a nulla. Non biasimo nessuno, dato che nessuna persona esiste per stare ai comodi degli altri; ho semplicemente smesso di provarci. Al lavoro non ho mai fatto amicizia con nessuno, non che non abbia sporadicamente incontrato persone simpatiche o gradevoli, ma la cosa non andava mai oltre ad un caffè alle macchinette. 
In quasi 30 anni di vita non ho mai avuto un ragazzo, nemmeno un appuntamento. È capitato che mi piacesse qualcuno, ma la cosa è sempre morta così. Non è una cosa che sento che mi manca, è semplicemente una cosa che non c’è mai stata, che non conosco, e che ho archiviato; idem per gli amici. Mi sento sola, ma non so che compagnia vorrei. Spesso mi viene detto “troverai qualcuno”, ma la trovo una frase stupida e banale: se in 30 anni non è mai successo, non vedo come potrebbe succedere ora. Sento di non aver mai vissuto, e sento che nella vita ci sono delle cose irrecuperabili che io non potrò mai più fare, ora che lavoro. 
Gli interessi che avevo, l’andare in montagna, leggere, stanno scemando, soprattutto per via del lavoro che mi prende tutto il tempo. Non potrà andare meglio in futuro, perché non è che andando avanti si lavora meno, quindi direi che la mia vita andrà avanti così per sempre. 
Vado da una psicologa da un anno e mezzo quasi,  mi dice tante cose ma non so cosa trarne. Il messaggio di sottofondo sembra sempre che ci si debba accontentare, se non hai tempo di fare qualcosa che ti piace non importa, troverai qualcos’altro, qualcun’altro, eccetera, e trovo che sia un messaggio ingiusto. Ma la colpa non è della mia psicologa né di nessun altro, è proprio la vita che trovo che sia ingiusta.
Sono una ragazza colta e intelligente, ma ormai so bene che queste due cose sono spesso degli ostacoli, e non mi hanno mai facilitato. 
Non ha molto senso vivere, se il vivere significa annaspare per lavorare e stancarsi, e basta, e mi sento disperata, stanca, afflitta e bloccata. Non so perché scrivo qui, probabilmente solo uno sfogo.

Lettera pubblicata il 27 Marzo 2017. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 75 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5 8

  1. 21
    suzanne -

    Grazie Sofia. Non so se esistano altre vite, sicuramente però in questa non si è meritata nulla di ciò che le è capitato, anzi, ha sempre reagito rimboccandosi le maniche e godendosi le piccole felicità. É una delle pochissime persone che stimo sul serio, sia per la sua forza d’animo, ma anche per la dignità del suo dolore. Mi ha insegnato a non piagnucolare mai, tanto meno quando siamo artefici delle nostre disgrazie e a non elemosinare aiuto.
    Solo ora la vedo proprio disperata ed io mi sento impotente.
    So che ogni persona reagisce in modo diverso alle piccole e grandi difficoltà della vita, ma considerarsi addirittura finiti a 29 anni perché non abbiamo la vita che avremmo desiderato mi pare un tantino assurdo. Tra l’altro, Cu, ti sei mai chiesta che cosa vorresti?

  2. 22
    Vic -

    Insomma ti serve un fidanzato
    o un amore.
    Non importa se andrà a buon fine.
    Bisogna rompere il ghiaccio.
    Fare un investimento “rischioso”,
    come l’amicizia o l’amore.
    E se va male, beh è tutta esperienza.
    Se si cade nove volte, ci si rialza la decima.
    Io da ragazzo quando ho deciso che avrei trovato
    una fidanzata, l’ho fatto, via una? ok avanti la prossima.
    Non importa quanti tentativi, alla fine si riesce.
    E bisogna imparare a prendere il due di picche, allora si capirà che si sopravvive lo stesso.
    Gli altri non sono il nostro metro di misura.
    Lo sono i fatti.

  3. 23
    Sofia -

    Ero certa che mi avresti detto questo Susanna…perché sono proprio le persone buone e più dolci e generose che la pagano da morire in questa vita bastarda!

    Ci sono altre vite si…e sicuramente anche io ho dovuto pagare un prezzo altissimo in questa…poco conta come siamo in questa se dobbiamo scontare la merdata delle altre…

    Mi spiace tanto per lei davvero…

  4. 24
    Sofia -

    Cara cucu’…ora tralasciando i casi gravi ed estremi come l’amica della nostra Susanna…io mi metto anche nei tuoi panni e ti capisco benissimo… Perché anche la mia vita se ne sta andando…. Senza essere mai stata vissuta o meglio io ho vissuto solo il dolore e disperazione…la rabbia e l’odio… La rassegnazione e i rimpianti..e tanta amarezza..ho vissuto solo questo e mi sono adeguata smettendo totalmente di lottare..
    Capisco benissimo questa sensazione e hai ragione a dire che il tempo sprecato non te lo ridarà mai nessuno..o che ci sono cose che se non le fai adesso non le farai mai più….non hai una famiglia che ti sostenga degli amici e neanche un fidanzato! E ti manca da morire tutto questo! A me non La conti!
    Ti manca eccome! E scommetto che molte volte pensi a quanto sia imbarazzante dovessi trovare qualcuno confessargli che sei ancora vergine alla tua età…

    Mi spiace molto ragazza… Inoltre non hai nemmeno ben detto quale sia questo lavoro così che ti prende tutto..solo tu puoi cambiare.. E basta.

  5. 25
    Aloneinthedark -

    Ciao, io sono nella tua medesima situazione,tranne che se fosse per me lavorerei anche la domenica. Stare impegnato,mi aiuta a non pensare. Non pensare mi fa star bene. Se penso alla mia situazione di solotudine mi viene il magone e il problema è che non riesco nemmeno a piangere, almeno forse mi sfogherei.non ascoltare chi ti da risposte da saccenti e moraliste e generiche eecome semplicistichecome:hai 30anni inizia a vivere la tua vita ecc…sono persone che non hanno la cognizione della vita e non vanno ascoltate.io da parte mia non ho la soluzione al tuo problema,così come non ce l’ho per il mio, so solo che io sto meglio quando sono impegnato e non penso e soprattutto quando non mi faccio aspettative sugli altri e sulla vita.non sempre ci riesco,a quando ci riesco sto un pochino meglio.

  6. 26
    Gaudente -

    in sintesi: sei pigra, svogliata , scansafatiche e neanche sai smignottare.
    Mi dispiace ma la tua condizione e’ senza rimedio.
    P.S. : ‘azzo lavori a fare se poi i soldi che guadagni li sputtani dalla psicoladra ?

  7. 27
    Cu -

    Ahahah Gaudente! Mi hai fatto ridere, ma scansafatiche me lo potresti dire se non lavorassi! 😀

    Dire semplicemente che mi serve un ragazzo è una banalizzazione estrema del mio discorso. Non ne sento la mancanza, è una cosa troppo lontana che non c’è, e basta.
    È vero, come dice enrico, che la solitudine può essere una forza, e io la solitudine la cerco e mi do da fare affinché il mio tempo libero sia solo ed esclusivamente mio, senza obblighi di orario né impegni da riferire a nessuno. Anche la mia pausa pranzo, che potrei passare con i miei colleghi, preferisco passarla da sola. Preferisco di gran lunga leggere, passeggiare o fare qualsiasi altra cosa che stare con gente che non mi piace.

    Suzanne be sai anche nella mia famiglia ci sono stati problemi, disabilità, problemi di salute, di recente catastrofi naturali, che mi hanno coinvolta direttamente in prima persona. Tutte queste cose non le ho nominate, perché non sono queste le cose che nella vita mi fanno soffrire. Ciò che mi faceva stare male prima, mi fa stare male ora. Conosco tante persone con problemi gravi e non, che sorridono o non lo fanno, ma questo non cambia la mia vita.

    Sì be con i miei “amici” mi sono arrabbiata, indirettamente e non. Questo non è servito a farmi avere qualcuno più vicino. Ho smesso dopo un po’, semplicemente per il fatto che non serve a nulla. Non sono loro il problema, come molti di voi hanno detto, parte tutto da me.

    Sul cambiare lavoro la fate semplice, dato che come ho detto prima, non saprei che altro fare. Non c’è scritto da nessuna parte che tutti abbiano un lavoro dei sogni.

  8. 28
    suzanne -

    Cu, non volevo sminuire il tuo malessere che, essendo di tipo esistenziale, comporta maggior dispendio energetico per essere circoscritto. Volevo però sottolineare un aspetto non da poco, e cioè la tua potenziale condizione in divenire. Se i giochi fossero già conclusi a 29 anni a che servirebbe il resto della vita?

  9. 29
    Cu -

    suzanne già, a che serve? Il mio timore è che non serva a nulla.

  10. 30
    yoyanosoyyo -

    Cu la vita è tua e solo tu conosci e sai le posibilita che hai per uscire dal tuo disagio. Però io per uscire da un periodo piatto della mia vita ho semplicemente cambiato città e ricominciato daccapo. Certo l’ho fatto perché ne ho avuto l’opportunità..ma diciamo che me la sono costruito un po’ quest’opportunità perché la vita ci dà diecimila scuse per non cambiare. Una volta però che sei davvero un una situazione totalmente diversa, puoi “scegliere” di essere davvero te stesso…o semplicemente conosci persone diverse con le quali esprimere altro di te.. Vivi con altri ragazzi, cominci altri giri, fai esperienze positive e negative che però mi risvegliarono dal torpore…e chissà che non possa succedere un po’ così anche a te. Certo è che se nn cerchi tu di cambiare qualcosa, le cose difficilmente cambieranno radicalmente. Inoltre a quanto ho capito sei sola, senza grossi vincoli affettivi. Sfrutta quest’opportunità.. L’altra faccia della solitudine si chiama libertà..ma devi essere tu a coglierla

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