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Mi manca papà e mi sento solo

Mio padre è morto ormai 1 anno e mezzo fa, io ora mi sono un po’ ripreso, anche se lo penso di continuo, ma la sua mancanza mi fa sentire terribilmente solo.

Mi manca il confidarmi, la sua allegria torno a casa tutto quel silenzio, e spesso non so con chi parlare con mia madre non è la stessa cosa.

Mia madre seppur non giovanissima ora si è trovata un amico, la capisco la solitudine è tremenda, ma per me è difficile a pensare a mia madre con un altro e mi rende triste sta cosa.

Mi sono affezionato a un’amica anche lei con una perdita molto dolorosa del suo ragazzo, ed ho paura di innamorarmene vorrei tanto parlarne a papà chiedere dei consigli sono questi i momenti in cui vorrei tanto fosse qui.

Mi trascino nella routine casa lavoro, amici ma ho un senso di vuoto che credevo il tempo colmasse ma alla fine credo torna e tornerà sempre a galla, mi sento tanto solo e infelice per brevi periodi mi sento bene ma poi riemerge il tutto e temo di finire nella depressione.

Lettera pubblicata il 29 Novembre 2013. L'autore ha condiviso 33 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    Selvatika -

    Mi spiace:-( Coraggio

  2. 2
    serenella0immacolata -

    ti capisco; la perdita di un genitore, soprattutto se in vita, è stato un punto di riferimentdo, è triste. Questi vuoti, purtroppo, neanke il tempo, riesce e può colmare! Confidati con la ragazza, ke ti sta vicino: so, ke in fondo, non è la stessa cosa, ma è un palliativo: a rileggerti!

  3. 3
    Angelo9 -

    Molti ritengono che il tempo sia in grado di cancellare ogni dolore. Ma esistono delle sofferenze che il tempo non cancella, anzi le rende ancora più profonde, interiorizzate, lancinanti. E, come scrive A. Barricco nel suo romanzo “Oceano mare”, la scomparsa di alcune persone ci rende il mondo più pesante. Non ci liberiamo mai da certe perdite: contrassegneranno sempre la nostra vita. Ma ciò non vuol dire che la renderanno necessariamente triste. Possiamo invece “sfruttare” queste situazioni dolorose per crescere, per diventare più consapevoli e meno superficiali e poter approfittare con più intensità delle gioie che certamente incontreremo. Mio zio si è suicidato quando io non avevo ancora 10 anni. Ho sofferto e soffro, ancora a distanza di tantissimo tempo, non soltanto perchè era mio zio ma perchè ha rappresentato un punto di riferimento fondamentale per mia madre e per me. Ancora oggi mi capita di commuovermi pensando al suo salto da un ponte, un salto verso quella che egli credeva libertà per sfuggire al fallimento di chi gli doveva essere vicino e al proprio. Ma il suo ricordo mi dà anche tanta forza, a volte dei veri momenti di esaltazione.
    Un consiglio pratico: pensa a quanto di buono ti ha lasciato tuo padre; prova a confidarti con questa ragazza o un adulto, ma – soprattutto – prova a parlare con tua madre: potresti scoprire in lei delle qualità che finora non hai visto. E’ sempre tua madre.Se ti apri con lei, potreste iniziare un nuovo bellissimo rapporto. Ciao.

  4. 4
    cyber81 -

    Caro amico, il tempo non può cancellare niente. Mi dispiace dirtelo ma è così, puoi magari far finta di nulla, continuare a vivere come se niente fosse, insomma puoi andare avanti. E’ il destino di ognuno di noi andare comunque avanti, anche perchè indietro non si può 🙂
    Ma il pensiero rimane, ovvio più passeranno gli anni più magari diventerà flebile, magari quasi invisibile ma non ti abbandonerà mai del tutto.
    Ricomincia a vivere con questa consapevolezza, il tempo non ti servirà per alleviare il dolore ma per riflettere sul grande mistero che è la vita e su tuo padre.
    Magari hai la fortuna di averci parlato tanto ed è già qualcosa, pensa a chi comunque sia non ci ha dialogato parecchio ed è rimasto con un vuoto, questo si, incolmabile.
    Non sono poi passati nemmeno 2 anni, è un periodo troppo breve per elaborare un lutto come questo. Pensa che a me ne son passati dieci e comincio solo ora ad accettarlo ed elaborarlo.

    ps: non vorrei fare l’egoista, ma evita di innamorarti di quella ragazza. Tu e lei avete troppi fantasmi, non sarà un bel rapporto. Stalle accanto, ma se proprio vuoi stare con qualcuna, trovane una senza troppi fantasmi. Dammi ascolto

    ciao

  5. 5
    Aton -

    Si chiama tecnicamente elaborazione del lutto. Il tempo guarisce, fidati, è del tutto normale che i nostri ascendenti schiattino prima di noi. È peggio se schiattano i discendenti, perché capita anche quello. Ma si guarisce. La diagnosi di depressione è sostanzialmente errata.

  6. 6
    Susysa -

    Ciao cerca di reagire trova dei nuovi hobbies e soprattutto nuove amicizie..non vorrei t’innamorassi di lei solo perchè avete una perdita che vi accomuna.

    Inoltra ricorda che tuo padre non vorrebbe certo vederti così, non è impossibile vivere una vita normale seppur si è persa una persona, c’è gente a cui muore i figli e addirittura spesso sorride!

    Trasforma questa situazione in tuo punto di forza, pensa che hai perso la persona più cara della tua vita, questo significa che nella vita potrai affrontare tutto nulla potrà mai farti più male, e soprattutto lavora su te stesso cerca di avere più fiducia nelle tue capacità.
    Inoltre non sei solo, parlane anche con tua mamma i figli credono sempre che i genitori non possano capire ma tutti sappiamo che al 90% non è così!
    Per qualsiasi cosa scrivici!

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