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Matteo Colaninno del PD ed i precari

Questa mattina un collega mi mostrava un articolo di giornale in cui si parlava di Matteo Colaninno, il vice-presidente di Confindustria inserito da Veltroni come capolista del Partito Democratico in Lombardia alle prossime elezioni. Colaninno non ha neppure 40 anni, dal 2003 è presidente del gruppo Piaggio, e ricopre anche varie cariche in banche e assicurazioni (eh, sicuramente il nome non conta nulla, visto che è figlio del noto Roberto Colaninno!).

Nell’articolo si discuteva del fatto che Colaninno è stato messo capolista nel partito di Veltroni, che a parole afferma di voler tutelare i precari.
Peccato che venga riferito un episodio che lascia pensare che la realtà sia ben altra da quella presentata negli slogan elettorali.
Una giovane pugliese, tale Maura, che nel 2004 aveva 25 anni ed era neolaureata, riferisce di aver sostenuto un colloquio di lavoro alla Piaggio a Milano, azienda di cui Matteo Colaninno era già allora presidente. La Piaggio ricercava neolaureati con buona conoscenza di lingue e competenze nel campo della comunicazione e del marketing. Maura parlava ottimamente spagnolo e inglese, e aveva anche approfondito allo IULM di Milano buone competenze nel campo della comunicazione.

Le venne però proposta non un’assunzione, ma un contratto da stagista (e già qui siamo nel campo dello sfruttamento bieco di manodopera) di 6 mesi, con 250 euro di rimborso spese (!!). La cosa che però fece indignare Maura (che aveva già svolto lavori temporanei sottopagati per mantenersi agli studi), fu la chiusura totale della Piaggio all’ipotesi di migliorarle il contratto alla fine dei 6 mesi: loro erano disposti solo a rinnovarglielo alle medesime condizioni!

Giustamente la ragazza rifiutò, dal momento che con 250 euro al mese a Milano lei manco si pagava le spese di viaggio a Roma (dove avrebbe dovuto lavorare), per non parlare di spese d’alloggio (e lì incredibilmente i selezionatori le chiesero se non avesse qualcuno disposta ad ospirarla!!!!), vitto, ecc.

E altrettanto giustamente la ragazza si chiese come diavolo riuscissero a vendere le moto, se pagavano così poco i dipendenti. Perfino Henry Ford, all’inizio del 1900, aveva capito che non poteva pretendere di vendere le sue auto se gli imprenditori non avessero pagato dignitosamente i dipendenti.

Quello che fa indignare oggi, è vedere che tutte queste belle parole zuccherose su Kennedy, Obama, i diritti dei poveri, delle donne e dei lavoratori precari, che Veltroni dice di voler difendere, non sono altro che parole vuote e ipocrite e slogan per accalappiare i gonzi.

Poi Veltroni getta la maschera, e mette come capolista un tizio che pur essendo presidente di un gruppo che fattura centinaia di milioni di euro, paga i giovani neolaureati con retribuzioni da Burkina Faso, un insulto alla dignità umana!!

Bel modo di tutelare i precari, non c’è che dire Veltroni!

Lettera pubblicata il 25 Febbraio 2008. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Politica

La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    Pelagatti Remo -

    L’argomento trattato – “le modalità d’assunzione dell’azienda Colanninno”, questi sostenuto da Veltroni nell’ambito del PD- non mi sorprende, perchè conferma la incapacità “pecorile” di dissimulatori appartenenti al “relitto” del cosiddetto centrosinistra. L’On.le Matteo Colaninno, inconsapevolmente, si aggrega ai lanciapietre del centrodestra belusconiano e scambia per macigni le miserabili pagliuzze del suo apparato/alleato politico. L’ultimo tragico esempio l’ha dato oggi, 16/12/2009, ore 14,20, esternando, su TV-RAI2 di Monica Setta, sull’esecrabile e demenziale aggressione subito dal Capo del Governo On.le Silvio Berlusconi. Questo atto ripugnante non è stato nemmeno sfiorato dall’On.le M. Colaninno, perchè l’esponente PD, al pari di suoi colleghi, si è annichilito appianttendosi sulle farneticazioni dei PDL presenti. Contro l’On.le Di Pietro per affermazioni che questi non ha affatto inteso nella direzione “tradotta” dai suoi detrattori. Nemmeno un cenno agli attacchi di Berlusconi, quando dice che votare a sinistra significa essere dei co......, incapaci e “sfascia” Italia, tanto per citare le frasi ovvie. Nè alcun riferimento a Berlusconi che sputtana l’Italia e gli italiani in consesso Europeo! Nemmeno un brivido in merito agli esempi di immoralità e parole scurrili propninatici dal nostro CAPO di Governo. I suoi portavoce, poi, che appaiono come “macchiette” a dire banalità esternate senza pudore e dignità. I lacchè sono un esecito perchè Berlusconi porta voti di chi “sogna di essere come lui”. Anche studiosi, colti, istruiti o scienziati si prostrano perchè essere eletti nel Parlamento, con cinque anni da nullafacenti, si diventa ricchi, con quadagno d’immagine e di potere. In definitiva, il PD rappresentato dall’On.le M. Colaninno e compagni hanno affossato, cancellato, depauperato le ragioni, i programmi, la voce del popolo del PD. Grazie per lo sforzo. Remo Pelagatti – Pescara

  2. 2
    Michele -

    Come può un personaggio dell’industria tutelare i precari! E’ un falso e un furbacchione per essere cortesi! A voi della sinistra che lo stimate fate attenzione che se va al potere poi ve lo mette nel di dietro…e voi rincoglioniti non ve ne accorgete!!!

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