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Un mal di vivere

Ciao a tutti,
Sono studente e frequento l’università. Sono anni, diciamo un pò tutto la vita, che mi sento solo e depresso. All’inizio ho pensato che fosse anche colpa della mia timidezza, ma poi ho cominciato anche a maturare l’idea che il mio è anche un mal di vivere. Non ho mai avuto tanti amici e da quei pochi che possiedo sono stato diciamo sempre deluso. Passo la maggior parte del tempo libero da solo, vacanze estive comprese.
Purtroppo molte volte la mia depressione influenza il mio umore. Con le persone che conosco poco cerco sempre di nascondere questo stato d’animo. Ma con quelli che dovrebbero essere i miei amici non riesco a trattenermi e mi faccio prendere dalla malinconia. Ho esposto una volta solo a uno o due di loro il mio malessere. Mi hanno detto frasi tipo non ti abbattere, prova a fare questo e quest’altro. Ma poi dopo quella volta niente più. Non mi hanno più chiesto se stavo meglio, se avevo risolto. Se mi vedevano malinconico cercavano solo di parlarmi il meno possibile forse come per dire “avrà i suoi problemi”. So che non si può pretendere che gli altri risolvano il tuo malessere interiore, in quanto dipende principalmente da se stessi. Sarò io a pretendere troppo da questi amici? o un amico è quello che cerca di aiutarti finché non hai risolto il tuo problema, ti invita ad uscire tutti i giorni per farti stare meglio magari anche se ciò li priva del loro tempo. Non lo so proprio. A volte mi chiedo se devo abbandonare totalmente queste persone per stare meglio. Ma so che non sono solo loro il problema. Ho capito che come ho detto il mio è proprio un mal di vivere, una sensazione di vuoto.
Ogni giorno mi viene voglia di farla finita perché non riesco a trovare il modo di stare meglio. Ho provato ad andare a studiare all’estero, ad iscrivermi ad associazioni cercando di partecipare attivamente, ma un pò per il mio carattere e un pò per il fatto che a volte non potevo uscire perché ho parecchio da studiare mi isolavo sempre di più dalle persone nuove che conoscevo. Non so come fare, non so se vale la pena vivere così.

Lettera pubblicata il 30 Luglio 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 38 commenti

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  1. 1
    Cronico -

    stessa condizione,stessa situazione,stesso mal di vivere.
    tenere duro?io non ne sono tanto sicuro.buona giornata

  2. 2
    alaska -

    ciao,

    posso immaginare il tuo stato d’animo anche se essendo, per definizione, “soggettivo” , la mia empatia è pur sempre circostanziata.
    Potremmo dilungarci in lunghe filosofie sulla questone vita…senza magari venirne a capo.
    Sostanzialmente ti sei trovato qui, a vivere in questo momento storico, in questo contesto. La tua, come quella di tutti, è un’opportunità. Hai la possibilità di creare, di agire, di scoprire, di vincere…e hai tutta l’intelligenza e la sensibilità per poterlo fare.
    Forse ti manca un qualcosa per tramutare questo mal di vivere in voglia di vivere. Allora cercalo! Ascoltati rudie can’t fail dei clash. E riparti da te stesso 😉
    In bocca al lupo

  3. 3
    rossana -

    Castigliano,
    hai verificato che nel tuo caso non ci sia una base genetica? ci sono state in famiglia altre persone malinconiche?

    come hai ben compreso anche tu, nessuno può risolvere del tutto i problemi altrui, a meno che non si tratti davvero di un/a grande amico/a, di quelli/e che esitono ma che sono rari/e come i veri amori.

    di solito anche le persone più sensibili, disposte ad aiutare, lo fanno per qualche tempo, per superare un’emergenza, ma ben pochi hanno sia la stoffa che il tempo per impegnarsi a lungo termine. in casi come il tuo, poi, ci vorrebbe anche un minimo di competenza. chi non prova determinati stati d’animo, spesso fatica persino a capirli…

    purtroppo, bisogna sempre contare soprattutto su se stessi. hai provato a consultare uno psicologo?

  4. 4
    Castigliano -

    In effetti anche i miei genitori sono abbastanza pessimisti e a tratti malinconici. Ma ho anche un fratello che è molto diverso da me, e sembra che non sia stato influenzato da tale ambiente.

    Le domande che mi pongo è che se questa sofferenza che provo ogni giorno fa parte di me ed è irrisolvibile, oppure c’è modo per tutti, di uscire dalla malinconia, che come un circolo vizioso ti isola dagli altri portandoti ancora più tristezza, oppure bisogna sopportarla.

    Comunque ancora non ho consultato un psicologo. Sinceramente vorrei che questo fosse l’ultimo tentativo da fare.

  5. 5
    Cronico -

    il fatto che sia genetica non implica che sia irrisolvibile.anzi,potrebbe essere molto risolvibile perchè in tal caso saresti sicuro che eventuali farmaci colpirebbero il bersaglio giusto.comunque frequenta di più gli altri,anche solo per sentire voci di persone.la mente da sola gioca brutti scherzi a volte

  6. 6
    rossana -

    Castigliano,
    non esitare oltre: comincia con il consultare uno buon neurologo e cerca di avere una diagnosi.

    in bocca al lupo!

  7. 7
    Ivan -

    Ho il tuo stesso problema, mi stò curando, l’ho fatto anche in passato. A dicembre ho perso il lavoro, ad aprile amore e casa. il 18 maggio ho tentato di farla finita, ho ingoiato più di 100 passtiglie fra antidepressivi, antidolorifici ed ansiolitici. Ho fatto solo un errore, mandando un sms alla mia amata. Non ero in casa, ma mi hanno trovato. Tre giorni in coma farmacologico ed un mese di reparto psichiatrico all’ospedale di melzo. Ma la mia voglia di andare via dal mondo non passa. Anzi aumenta giorno dopo giorno. Ho 47 anni e non ho più niente. Da un matrimonio fallito ho avuto un figlio, ha quasi 18 anni, è l’unico motivo per cui cerco di resistere, manon so ancora per quanto ce la farò. Quando ho fatto quel gesto che tutti hanno chiamato gesto da vigliacco non me ne sono nemmeno accorto… e non mi ricordo quasi niente, mal’ho fatto e so che succederà di nuovo.

  8. 8
    rossana -

    Ivan,
    mi dispiace per quanto hai passato e stai ancora passando.

    se davvero ami tuo figlio, non pensare più a mettere fine alla tua vita e a lasciarlo solo. per un figlio è tanto importante essere accettato quanto non abbandonato dai suoi genitori. è molto giovane e ha ancora tanto bisogno di te.

    non è vero che non hai più niente: hai te stesso e un figlio. poi, accenni anche ad una donna che affermi di amare. è molto più di quanto abbia la gran parte della gente normale.

    non è stato un gesto vigliacco ma un gesto disperato, e tu non dovresti esserlo. può trattarsi di un bruttissimo momento ma tutto passa e niente e più importante della cura e dell’attenzione che si deve avere per sè.

    cerca di stringere i denti e di trovare sia le forze per andare avanti che per curarti.

    un abbraccio.

  9. 9
    Keaton -

    “e il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire…” non c’è niente da fare, se siamo cosi bisogna solo accettarlo, tra me e te cambia poco o nulla, se non che mi sono allontanato proprio dagli amici però le cose vanno benino perchè le ho accettate

  10. 10
    Confusa89 -

    Salve a tutti , stavo cercando la patologia del mal di vivere e ho letto tante cose che mi hanno fatto male mi rattrista leggere delle vostre vita così vuote e triste , il mio ragazzo ha lo stesso problema da circa un anno ed io mi sento così inutile non so che fare .La sua famiglia non lo capisce dice che è un periodo ma un periodo non può durare così allungo , ci sono momenti in cui è il ragazzo più felice del mondo e un attimo dopo cade nel vuoto completo , io non gli faccio mancare nulla a livello di affetto gli do tutta me stessa faccio di tutto giuro ma quando lui non c’è piango come una matta e sto male , cerco di farlo reagire gli dico usciamo stiamo un pò insieme e lui dice non me la sento .Davanti a lui non espongo la mia tristezza perchè io devo essere forte ma mi sento al limite sto male e non so che fare

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