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Che abbiamo da perdere noi attori di una vita senza spettatori?

Salve Diretttore,
in questi giorni di libertà scorazzo di qua e di là
sulla mappa digitale traccio percorsi intellettuali.
Come sempre vi leggo con attenzione, qualche volta poso pure il cuore,
allora perché non riflettere su qualche posizione?

Faccio un po’ fatica perché il nuovo ordine della mia vita
mi consiglia estraneamento qualche volta solo un
pò di ragionamento, ma me ne allontano, grazie al cielo, con facile
allenamento.

Voi dite che patiamo una gran confusione intellettuale,
roghi sentimentali bruciano corpi da manuale? Allora perché non tentare
di cambiare?!

Che abbiamo da perdere noi magici attori di una vita
senza spettatori? Ditemi un po’ se esiste strategia senza fantasia…no,
che non c’è e menomale che questa una regola è.

Colleghi avventurieri vi propongo una selezione personale del significato “cambiare” che può aiutare.

Cambiare vuol dire assecondare non esasperare, vuol dire
accettare non dimenticare, vuol dire faticare non stremare, vuol dire
credere non cedere, vuol dire piangere non lagnare, vuol dire lottare
non ammazzare, vuol dire continuare anche quando si vuole solo andare.

Insomma, cambiare vuole dire tutto quello che volete voi, a patto che
il significato abbia risvolti di FORZA, nelle trame deboli che ci
impone la stilista società imbastiamo con forza le nostre fragilità e
cuciamole con resistenza. Ma chi l’ha detto che essere fragili sia una
colpa? Ma chi l’ha detto!!!

Tu precario che colpe hai se ti imbatti in una trafila burocratica bestiale per riuscire a lavorare? Tu innamorato tradito che ci puoi fare se hai amato, ma ora è tutto finito? Tu figlio ammalato che colpe hai se tuo padre ti ha ripudiato? Tu moglie fedele c’avrai le tue ragioni per avere smesso di patire le sue pene…e ancora, e ancora…

Secondo voi sbagliare è un errore? Anche. Ma è pure un regalo vitale, c’è l’opportunità di assaporare il piacere di migliorare.

Il Ministro Gelmini sta lavorando con scrupolo su maestrini e scolaretti di tutte le scuole dove si sentono perfetti; forse un giorno avremo professionisti senza difetti…

E il Ministro Brunetta spero duri più a lungo della tipica gavetta istituzionale che di solito ci lascia impauriti e tramortiti; l’ascolto estasiata e credo che lei ministro sia una prima opera super valorizzata, molto premiata e quindi pubblicizzata a noi comuni mortali che comprendendola possiamo imparare a lavorare con serietà da intellettuali anche quando facciamo lavori manuali …

Adesso mi sono persa, che avrò mai voluto dire con questo scioglilingua da macchinetta? Ah sì, la morale della favoletta è: viviamo con ardore quello che conta è nel tuo cuore, galoppa con la tua testa sarà una festa; non ti lasciare condizionare, seguita ad amare e soprattutto non smettere mai di sognare e fare.

Che ne dite… cominciamo a realizzare???

Gisella Capuano

Lettera pubblicata il 28 Agosto 2009. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    alvise -

    sono contento che ogni tanto si parli di altro in questo sito che sembra proprio incanalato sul versante sentimentale e stop. l’ironia è fondamentale, soprattutto quando le cose vanno male. mi colpisce gisella il tuo modo esuberante di raccontare la sofferenza e le difficoltà quotidiane di tutti noi, e per di più mi fai ridere delle mie vicende rocambolesche che a quanto pare capitano a tutti. ho incollato sullo specchio il tuo significato di cambiare, speriamo funzioni. ti faccio sapere. alvise,venezia.

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