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Madre morbosa

di

Ciao a tutti!
Vi scrivo nella speranza che ci sia qualcuno che possa darmi qualche consiglio per superare una situazione che non digerisco più: ovvero l’attaccamento eccessivo di mia madre nei miei confronti.
Prima di cominciare specifico che ho 27 anni, sto studiando all’università e non sono indipendente economicamente (ovviamente non per volontà mia).
Il fatto che io stia ancora completando gli studi è dovuto al fatto che alla morte di mio padre quando avevo 16 anni, ho abbandonato il liceo e solo qualche anno dopo mi sono diplomata mentre lavoravo, da lì in poi, ho continuato fino ad arrivare all’università.
Mia madre… è una brava donna, ma è cresciuta con una mentalità molto più ristretta rispetto alla mia.
Ha sempre fatto il massimo per portare avanti le cose in casa, nonostante dalla morte di mio padre siamo finite in una situazione economica davvero poco inviabile.
Ancora prima della morte di mio padre, fin da quando ero piccola, aveva degli atteggiamenti per me sbagliati e tutti rivolti al controllo: mi apriva le borse, contava i minuti che stavo in bagno, mi spiava quando facevo la doccia dal buco della serratura (ancora adesso non ho perso il vizio di appoggiare la maglietta alla maniglia) ecc..
Crescendo sono riuscita ad impormi, ma se ho vinto contro lo sbirciare delle borse e della serratura… sono nate altre forme di controllo: ovvero stare affacciata alla finestra o dietro la tenda per vedere quando arrivo, pretendere uno squillo, che io ovviamente non faccio, quando devo spostarmi da un luogo all’altro, chiedere con assiduità ad alcuni miei vicini o amici se sanno se mi frequento con qualcuno.
Anche mangiare è tutto un se non mangi tu, non mangio anch’io, con la frutta vuole sempre fare a metà e dividerla e ovviamente io mi rifiuto di quest’ennesima proposta, seppur inconscia, di poter condividere di spazio.
L’ultimo punto è il più preoccupante è che lei pensa che se nel caso dovessi andare via di casa o farmi una famiglia, io me la porterò dietro.
L’ultima discussione tra noi verteva sul fatto che appena ne avrei avuto la possibilità (lavoro stabile permettendo) avrei potuto riscattare la casa popolare dove viviamo.
Il problema, secondo me è che ha troppe aspettative sul futuro, come se io non possa avere una vita per conto mio.
Ogni volta, poi queste discussioni terminano con lei che piange e io arrabbiata e con il rancore addosso per giorni.
Tutta questa serie di comportarti hanno di conseguenza forgiato il mio: con mia madre non parlo di cose personali, e se lo faccio sono cose vaghe tirate fuori a forza; la paura della mia privacy continuamente violata, mi ha reso chiusa.
A casa sono di poche parole. Con gli altri invece sono più aperta e disinibita anche se non vado mai oltre un certo limite di confidenza e rifuggo da ogni cosa che mi dia la parvenza di controllo e possessività: un esempio molto banale è il non dire mai dove sono o cosa sto facendo, tenendo tutto a comparti stagni.
Onestamente non so più cosa fare: mi sento intrappolata e spenta, non riesco nemmeno a parlare seriamente di questa situazione con nessuno, ma sarà perché al momento non vedo risoluzioni possibili.
Il rimedio estremo per fuggire da questa situazione sarebbe trasferirmi da mia zia, ma dovrei cambiare regione e vita…
Spero non ci siano errori nel testo e grazie per aver letto

Lettera pubblicata il 14 Agosto 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    iosonoio -

    Purtroppo, di madri così è pieno il mondo. E perfino parlarci e chiarire le cose sarebbe inutile, ma puoi sempre tentare. Potrebbe perfino non rendersi conto del male che fa, vuoi perché magari ha paura, vuoi perché è davvero convinta di essere nel giusto. Ma c’è un limite a tutto.

  2. 2
    Sofia -

    “_tenendo tutto a comparti stagni”….. Potresti tradurre?…

    A parte questo…molte mamme dopo la morte del marito tendono ad aver una paura inconscia…( molto molto profonda) di perdere anche i figli…le persone che sono rimaste in famiglia…è un comportamento giustificato da questo terrore che hanno dentro…ma che non ammetterebbero mai ..neanche a se stesse!

    La paura di…dove sara’ la figlia…con chi…chi frequenta( paure razionali e giustificate nei genitori) peggiora in madri come la tua che hanno già perso il marito!

    Aprirti le borse.
    .contare i minuti che sei in bagno..tutto ciò è paura…controllo….e allora dopo..tranquillita’ per lei..capisci?

    Però cara ragazza lasciatelo dire…tu stai sbagliando tutto e affrontando questa cosa nella maniera più sbagliata che ci sia!
    Va bene avere la tua indipendenza certo ma non accontentandola mai …dandogli contro e litigando otterrai esattamente L’EFFETTO CONTRARIO! PERCHÉ LEI CONTINUERA’SEMPRE DI PIÙ A FARLO!
    ad esempio..

    -io conosco tante madri che stanno dalla finestra e aspettano le figlie che tornino a casa! Addirittura conosco madri che stanno alzate fino alle tre o 4 del mattino ad aspettarle che tornino a casa al sabato sera (ma questo …nella societa’marcia e lercia e pericolosa che c’è adesso) è assolutamente normale! È normale che una madre si preoccupi!

    L’errore madornale e sinceramente anche errore stupido e ingiustificato è proprio quello di non informarla MAI DEI TUOI SPOSTAMENTI E NON DIRLE MAI DOVE VAI!
    Questo tuo atteggiamento la fara’ peggiorare sempre di più!

    Tu devi PARLARLE UNA VOLTA PER TUTTE!
    FARLE UN DISCORSO CHIARO E PRECISO…devi per prima cosa spiegarle che sei adulta..e hai bisogno della tua liberta’e indipendenza….dei tuoi spazi..e che non vuoi sentirti oppressa!…
    Devi spiegarle che non frequenti o hai amici o fidanzati delinquenti..che non hai droga nella borsa perché tu non prenderesti mai quelle cose,

  3. 3
    Sofia -

    Ma TU STESSA devi anche andarle incontro..promettendole ( e facendolo poi davvero) che le dirai sempre il posto dove vai ..e l’avvertirai sempre di tuoi eventuali ritardi..o spostamenti..MA DOVRAI FARLO DAVVERO!
    Solo così otterrai la sua fiducia e che lei ti lascera’i tuoi spazi e sara’piu’tranquilla!

    Per parlarle di cose tue personaLi ok..deciderai tu cosa dirle e non ovviamente.. Ma se non fai così come ti ho detto peggioreranno le cose..

    Per quanto riguarda il portartela dietro…in un eventuale futuro ..tu tranquilizzala e dille che quando e se arrivera’il giorno che ti sposerai o vorrai andare a vivere per conto tuo..non andrai a stare tanto lontano da lei…e che non la abbanodonerai mai!
    Come fai a non capire il bisogno che ha di sentirsi dire queste cose?.

  4. 4
    Yog -

    Considera magari che tua madre è un essere umano, trovati il manico e aufwiedersehen.

  5. 5
    Charlene -

    Ricorda che chiudersi e non comunicare non è mai la cosa giusta da fare! Anche mia madre è un po’ così (ovviamente non a questi livelli così estremi), ma basta fare un po’ il buono e il cattivo tempo. La assecondi quando secondo te ti sta chiedendo qualcosa di normale, la freni quando ti sta chiedendo troppo! Ad esempio io avverto sempre mia madre dei miei spostamenti, ma le ho fatto togliere il vizio di chiedermi il numero degli amici con cui esco e roba varia, perché a mio avviso era esagerato. Secondo me dovresti ponderare un po’ la cosa senza dirle di no a prescindere e senza ovviamente assecondarla su tutto.

  6. 6
    Airyn -

    Per compartimenti stagni… intendo l’abitudine di separare ogni cosa da un’altra, come contesto.

    Mi sono spiegata male: mia mamma sa esattamente dove vado, con chi sono (tranne rari casi) e quando faccio tardi, se dorme le dico che sono arrivata; ma che io debba farle uno squillo quando partendo da casa e arrivo a cinque minuti di macchina dall’altra parte del paese, sarò brutale, ma tanto vale che mi metta una catena al collo o un gps.
    Conosce i miei amici e pure i famigliari dei miei amici, più di così non è che si possa fare.
    Lo stare affacciata alla finestra… non è solo la notte, ma è anche alle 3 di pomeriggio.
    Io già da lontano guardo la finestra della sala aperta che mentre mi avvicino si chiude. Vi assicuro che a sapere che lei era li a guardare mi fa venire una voglia di non salirci proprio in casa, mi sento il fiato perennemente sul collo.
    Non nego che le preoccupazioni al giorno d’oggi siano normali, ma pure necessarie e non ci vedo niente di male nello stare alzati di notte, ma che una persona stia li perennemente affacciata per vedere se e quando arrivo in pieno pomeriggio, lo capisco meno.
    Capisco la sua necessità di ricerca di sicurezza, ma io mi sento schiava di questi atteggiamenti, che potrebbero rendere insicura me per prima.
    Se facessi tutto quello che lei vorrebbe, sul lungo andare arriverei a pormi il dubbio ma io senza mia madre sono in grado di fare qualcosa? Cadrei nella dipendenza anch’io, temo.
    Non manco ai miei doveri di tornare in orario per pranzo o cena o avvisare nel caso ritardassi, ma piú di questo non posso concedere.
    Le ho detto più volte di trovarsi degli interessi, uscire di più con le amiche e magari farsi un’altra vita, appunto perché questo la distoglierebbe in parte da questa dipendenza che preoccupa me per prima e che trovo dannosa per entrambe.
    Il giorno che me ne andrò (poi magari ho sfiga e non succederà!) cosa succederà davvero? Se ne farà una ragione o una malattia?
    Io non posso e non voglio…

  7. 7
    Airyn -

    Io non posso e non voglio avere questa preoccupazione o questo peso sulla coscienza.
    In genere quando scoppiano le liti e io le dico che vorrei farmi la mia vita, lei mi risponde che ritorna a casa da sua madre e che mi lascia da sola.
    Onestamente a forza di dirle che prima o poi mi farò la mia vita, forse non me la farò mai.
    Io mi sono sempre umiliata, soprattutto del fatto che lei vada a sventolare i fatti miei in giro dopo averli scoperti.
    Quanti miei vicini di casa sanno che mi spiava e che contava i minuti che stavo in bagno? Tutti, perché è stata lei stessa a dirglielo, ritenendolo normale.
    Il carattere non si cambia, poi; sarò dura, ma sono cresciuta chiudendo le porte, nascondendo ogni dettaglio della mia vita per non farglielo vedere. So che sbaglio e ho sempre sbagliato mettendogli un muro davanti, ma ormai fa parte di me.
    Parlarci… ci ho provato, forse dovrei ritentare, sperando che non finisca come tutte le volte.
    Comunque in questa risposta non volevo darti contro, solo che è una situazione che mi porta ad essere un po’ irritabile e scrivere è uno sfogo.

  8. 8
    Charlene -

    Dovresti parlarle quando siete tranquille, non mentre litigate, perché il litigio è innanzitutto uno sfogo e quindi spesso si finisce per non prendere seriamente le parole dell’altro. La tua situazione è piuttosto brutta, anche perché temo che la cosa avrà grandi riscontri sulle relazioni interpersonali che ti troverai a stipulare. Per me dovresti parlarle a cuore aperto e dirle che così non ti sta proteggendo, anzi.. Vedrai che se capisce che ti sta facendo del male non dico che smetterà perché lei così è fatta, ma di sicuro cercherà di redimere questo atteggiamento così malato e malsano nei tuoi confronti.

  9. 9
    Kid -

    Non è carattere ma un disturbo perché trasferisce la sua ansia a te condizionando la tua è la sua vita. Il primo passo è parlarne col medico di famiglia e seguire le sue indicazioni , altrimenti prima o poi sotto gli ansiolitici ci finirai tu . L’alternativa è non assecondarla troppo e cercare di non assorbire più a livello emotivo le sue inutili paturnie. Puoi sempre essere una brava figlia , tenendola però a distanza di sicurezza sotto questo aspetto senza sentirti in colpa. Anzi non devi sentirti in colpa perché è proprio il senso di colpa che che vuole ingenerarti per soddisfare la sua smania di controllo a farti soffrire ed a tenerti dentro una situazione negativa.

  10. 10
    Marinella -

    Ciao, questo argomento mi tocca molto perché credo nella nostra cultura ci sia un’idea sbagliata di amore materno (che poi sfocia in atteggiamenti morbosi come quello di tua madre) o anche in disastri meno evidenti ma comunque devastanti per i figli e i partner di questi ultimi. Anche a te consiglio la lettura del libro ‘L’inganno dell’amore materno’ di Nekrasov, uno psicologo russo che ha avuto il coraggio di scoperchiare il lato meno tenero e intoccabile dell’amore di una madre (e del mito che ci abbiamo costruito dietro). Quello che fa tua madre con te non è normale, non è sano e non è giusto. Ti sta rovinando la vita ma soprattutto non si sta vivendo la sua. Non so come fai a resistere ancora… Hai 27 anni e capisco i tuoi problemi familiari, ma devi riscattarti al più presto, al più presto assolutamente da questa situazione estremamente malata. Non devi avere pietà, scusa se sono dura ma qui ne cade la tua salute mentale! Lei la sua vita ha scelto di nn farsela ma non può trascinarti dentro al burrone con lei. Solo tu puoi sapere come fare effettivamente, fossi in te scapperei più lontano possibile, che cosa perderesti? Avresti solo da guadagnare in libertà e salute. Non lasciare che questa sua ossessione ti renda schiava, tua madre deve curarsi, e brutalmente se proprio non vuole la sua vita lei se l’è fatta, ora tocca a te. Ricorda che spesso ci raccontiamo scuse perché il cambiamento fa paura, ma restare fermi equivale a morire dentro. Nessuno, neanche chi ti ha messo al mondo ha il diritto di farti questo!! In bocca al lupo cara.

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