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Litigi continui con mio figlio

Salve a tutti, chiedo a voi consigli su questo problema familiare, ho 50 anni sono separata con un figlio di 21 anni che abita con me, da quando lui lavora, ho chiesto di aiutarmi economicamente, ogni mese chiedo una quota corrispondente alle spese per la casa, condominiali, tasse rifiuti, gas, acqua, o internet. Ogni mese mio figlio si rifiuta di pagare.
I miei genitori da quando mi sono separata, si sono “presi” con la scusa che lavoravo tutto il giorno, mio figlio a casa con loro, sta di fatto che lui vive più da loro che con me…. diciamo che a me non mi cerca nemmeno. Suo padre e sua madre ormai sono loro. Lui sostiene che non mi deve dare niente in quanto vive più là che con me.
Da circa 6 mesi ho una relazione, spesso rimango a casa per un giorno da questa persona, vengo ripresa da mio figlio con queste parole: TU FATTI MANTENERE DA QUESTO COME LE PUTTANE così FAI SENZA CHIEDERE SOLDI A ME. Mi son sentita morire, mi è venuto l’istinto in quel momento di dargli quei sberloni che mai gli ho dato prima!!! E scopro che anche i miei genitori lo hanno ben incitato, scopro da mia madre, che il mio caro papino che mai e mai mi ha aiutata in nessun modo e forse non sa nemmeno che sono sua figlia avrebbe detto: “tua madre sta troppo in giro, si diverte troppo, torna a casa tardi e non si prende cura di suo figlio….. “Mia madre gli da ragione.
I miei due genitori: mia madre non si è mai presa cura di mia nonna quando soffriva di depressione, mio padre ha girato tutto il mondo a spese del padre e con 100 donne cornificando mia madre… e ora perché dopo la mia separazione avvenuta nel 2006 rimasta chiusa in casa per 6 anni, si chiedono come mai io esco e ho uno. Mia madre non mi cerca mai, nemmeno viene in giro con me a fare spesa, mio padre non mi chiede nemmeno come sto e ne si interessa dei nostri problemi, MA ORA SI INTROMETTONO TUTTI PERCHÉ IO NON DEVO AVERE UN COMPAGNO.. no devo stare solo per il bene di mio figlio il quale mi chiama anche presso la pompa di benzina perché non riesce a fare benzina da solo. A me sembra di essere all’inferno…. sbaglio io? Tutti pensano di avere il diritto di telecomandare la mia vita quando loro stessi non si sono mai interessati di niente per me…… Vi ringrazio per i vostri consigli o pareri.

Lettera pubblicata il 19 Maggio 2012. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    Elena. -

    Salve! Io sono una ragazza di 17 anni e le sembrerà strano ricevere certi commenti da una ragazza giovanissima, però mi aveva incuriosito questa lettera e quindi lo letta fino in fondo.
    Bè un mio parere glielo do volentieri, da “figlia” a “madre”.
    Innanzitutto il dialogo è quello che aiuta di più in qualsiasi situazione! La domanda mi sorge spontanea: lei parla o discute con suo figlio? le racconta la sua giornata? le chiede di raccontarle la sua? lo aiuta nei momenti di difficoltà o semplicemente se ne preoccupa?
    Io credo che sia questo a cui dovrebbe basarsi. Io purtroppo ho avuto la situazione simile, solo che lo vissuta da parte di figlia. Io vivo con mio padre e i genitori di mio padre da quando sono nata e a settembre del 2010 mia madre se ne è andata di casa perchè i genitori di mio padre le dicevano cattiverie dal mattino alla sera e lei non reggendo la situazione è scappata. Nonostante qualche mese di odio nei suoi confronti, avevo capito che le volevo un gran bene lo stesso, ma ora i miei genitori mi proibiscono di vederla mia madre. E io sono 4 anni che nemmeno la vedo più!
    E quando sento di queste situazioni come la sua per esempio, mi viene da darle un unico consiglio: finchè uno dei due non si è stancato ed è scappato, siete sempre in tempo per migliorare il vostro rapporto, parlare, discutere, ecc. Lei e suo figlio siete ancora ”vicini” e non se lo dimentichi!
    Spero di essermi abbastanza spiegata 🙂

  2. 2
    enù -

    C’è una fondamentale mancanza di rispetto nei tuoi confronti, purtroppo.
    Credo sia difficile cambiare la situazione. Il dialogo può aiutare fino ad un certo punto…il punto in cui anche l’altro fronte è disposto ad aprirsi a tale dialogo. Ma da come descrivi le persone che ti stanno intorno, credo che una cosa del genere sia assai difficile.
    I genitori “lasciali perdere”. Non dare loro troppa importanza o troppo peso alle loro parole e atteggiamenti…vuoi bene loro come se ne vuole a dei genitori che ti hanno cresciuta e insegnato; dai loro il rispetto che si meritano, ma non ti curar di ciò che dicono su di te.
    Sei una donna indipendente e loro non hanno il diritto di giudicarti.
    Così come non ce l’ha tuo figlio. Con lui cerca di avere più pazienza.
    Ma non pretendere subito che lui possa capirti.
    Vivi la tua vita, la tua storia d’amore, il tuo compagno…
    Non permettere a nessuno di giudicarti. E se lo faranno, impara a farti scivolare le cose di dosso.
    Tuo figlio un giorno capirà che prima di essere sua madre, sei una donna!!
    In bocca al lupo

  3. 3
    Mau -

    Buongiorno.

    Perdonami ma una situazione del genere credo sia figlia di un contesto più ampio, generato da avvenimenti, nel tempo, mal gestiti e male governati, sia a livello di autostima, sia nei rapporti interpersonali in genere ( figlio, genitori, ecc…).
    E questo me lo fa pensare anche la tua seconda lettera, che ho letto prima di scriverti.
    Se ti ci sono voluti 6 anni per riprenderti la tua vita, e alla tua età ancora ti riesce complicato gestire una situazione personale con il tuo attuale compagno, e i suoi fanciulleschi comportamenti, forse c’è un problema diverso, penso caratteriale, che ti impedisce di ‘prendere il toro per le corna’ quando necessario e affrontare le situazioni a viso aperto e senza peli sulla lingua.
    ( Mi sembra abbastanza scontato che il tuo compagno sia da mandare ‘a quel paese’ con un bel calcio nel posteriore).
    Hai certamente la mia solidarietà, ma il frutto di tutto questo deriva anche dalle tue scelte e dalla maniera in cui di poni nei confronti degli altri, chiunque esso sia.
    Carattere. Ci vuole carattere e determinazione, e un po’ di cinismo, nell’affrontare situazioni del genere. Anche se può far soffrire.
    Ti auguro ogni bene.
    Mau.

    @Elena
    Scusami ma, con tutte le attenuanti possibili, credo che tu sia grandicella per fare le tue scelte. Se vuoi vedere tua madre nessuno può impedirtelo. Se lo ‘vuoi veramente’….il sistema lo trovi di certo.
    Mi auguro naturalmente che tua mamma voglia vedere te. Anche se tra voi ci fossero mille chilometri una madre e una figlia non stanno separati 4 anni senza vedersi, se questo non sia però dettato da circostanze che qui non hai descritto.
    Cordialità.
    Mau.

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