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Lei non c’è più e le mie paure sono aumentate

Oggi sto male. Tanto male.
Mi sono addormentato più o meno bene ieri notte, avevo sonno. Stamattina è stato uno strazio: sveglio ancora prima che la sveglia suonasse e con un maledetto pensiero fisso che mi mangia lo stomaco. Sempre lei. Non riesco nemmeno a scrivere il suo nome. Mi fa male. Ogni maledetta cosa mi fa male. Ogni cosa mi fa venire in mente lei. Mi fa male anche sapere cosa fa senza di me, come senza di me ride, si diverte, vive. Mi fa male sapere che ha scelto di proseguire la sua vita senza di me, come se senza di me stesse meglio, come se io per lei fossi stato un maledetto peso da sopportare.
Mi manca terribilmente e anche se è passato del tempo (quattro mesi) sento di non farcela. Sento che lei e solo lei poteva essere l’ancora solida sulla quale contare. Lei con il suo carattere forte esternamente e debole solo in intimità, lei che non si faceva abbattere dagli eventi ma che riusciva sempre e comunque ad affrontare le sfide della vita. Ha superato un’adolescenza difficile con un problema fisico poi risolto, si è fatta bella e donna quando ancora le mancava la mamma sempre troppo pretenziosa, poi la scuola, l’università e il lavoro, sempre stimata ovunque, una forza della natura.
Io no, ho fatto un percorso simile, ma mi sono buttato giù più volte, sono stato male e non sono mai riuscito a digerire le critiche, cercavo sempre di farmele scivolare addosso anche quando mi ferivano e invece avrei dovuto rispondere malissimo per chiudere il discorso. Ogni volta invece abbozzavo facendo scendere la mia autostima sotto i piedi. Ho sempre rimuginato tanto e questo mi ha portato a periodi in cui non volevo uscire ed evitavo le persone per paura di essere giudicato, magari deriso. Quando mi sento bene e mi sento stimato e apprezzato sono un vulcano di energie e sprizzo vitalità. Ovviamente ho i miei limiti e tante cose non amo farle, però riesco ad essere quasi un’altra persona. Altrimenti vado in crisi, mi chiudo, cominciano gli sbalzi d’umore e tutto diventa nero, senza via d’uscita, uno schifo.
E’ probabile che siano fasi della mia vita, che facciano parte di me, che devo accettare. Ho provato a negarle e a dare la colpa a lei, sì lei, ai suoi atteggiamenti e alla sua poca comprensione, però alla lunga ho rovinato tutto: lei si è sentita sempre più in gabbia e io sempre più incompreso e additato fino a che non abbiamo deciso di smetterla perché il continuo litigare era diventato una tortura per entrambi. Forse sì avevamo caratteri diversi, lei continua a sostenerlo e a dire che “lei” non era quella giusta per me (per la verità poi ha anche detto che io non ero quello che lei voleva), però rinunciarci mi fa malissimo e non vedo vie d’uscita. Affrontare la vita da solo e tutte le mie paure mi spaventa tantissimo. Lei continuo a immaginarla come l’icona della donna da sposare: bella, seria e intelligente. Perché però poi non sono riuscito a tenerla con me? Perché? La verità è che anche io ultimamente ero molto freddo, la trascuravo e forse la davo per scontata. Non ero felice nemmeno io, le cose andavano male. Non riuscivo a sopportare i suoi atteggiamenti, quasi non la sopportavo, eppure ora mi manca, mi manca da morire e quasi mi manca il respiro quando ripenso a lei. Mi sento perso e non so cosa fare. Non solo, mi sento in colpa e il senso di colpa mi sta distruggendo, perché mi do la colpa di come è andata, la colpa per tutto, per il mio carattere e per i miei sbalzi d’umore che l’hanno fatta prima stancare e poi allontanare. Adesso mi sto curando, vado da uno psicologo settimanalmente e assumo dei farmaci che regolano l’ansia e l’umore. Gli sbalzi non ci sono più, ma le mie paure sì, quelle sono più forti di prima e penso che da solo tanto non riescirò e farcela perché anche se non sembrava, la mia roccia era lei.
Non mi do pace, perché se solo avessi cominciato la cura un pochino prima, se solo avessi capito che i problemi non vanno negati forse adesso non starei qui a disperarmi.

Lettera pubblicata il 11 Agosto 2015. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 35 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 1
    rossana -

    Ypsilon,
    “La verità è che anche io ultimamente ero molto freddo, la trascuravo e forse la davo per scontata. Non ero felice nemmeno io, le cose andavano male. Non riuscivo a sopportare i suoi atteggiamenti, quasi non la sopportavo” – uno dei più frequenti errori in un rapporto di coppia è dare l’altro per scontato; il seguente, forse di pari importanza, è di solito la carenza di dialogo, che non consente di affrontare le crisi, sia che queste provengano dall’interno della coppia che dall’esterno.

    premesso le osservazioni di massima di cui sopra, mi sembra evidente che la vostra relazione fosse basata sull’attrazione degli opposti, con successiva parziale e/o temporanea reciproca compensazione. questo tipo di coinvolgimento di solito non ha grandi prospettive di futuro.

    se ti va di dirlo, quanto tempo è durato il vostro stare insieme?

  2. 2
    Nina85 -

    Ciao Ypsilon, posso capire come ti senti. Ho vissuto sia l’abbandono che l’avere accanto una persona che sta male con sè stessa. Da pochi giorni mi ha allontanata, pensando di essere solo fonte di sofferenza per me. È un cane che si morde la coda, ha paura che io lo lasci e mi lascia lui, ha paura di farmi soffrire e mi fa soffrire lasciandomi. Al momento vivo sospesa tra luciditá e dolore, ogni secondo mi fa male respirare ed è una torura, ma con quella poca luciditá che ho ti dico che chi non sta bene con sè stesso non ha colpe. Non è colpa tua se provi mille paure e non devi colpevolizzarti se lei se n’è andata. Io sono stata lasciata da pochi giorni ma ho lasciato aperta la porta, perchè ho capito che quando c’è di mezzo un malessere profondo non è colpa di nessuno. Non mi sento di giudicare lei che è andata via, ma voglio dare un consiglio a te. Spero di sbagliarmi, ma mi pare che tu questa persona non la ami. Il bisogno non è amore, è bisogno. Forse ami l’immagine di questa donna forte (io nutro qualche dubbio sai?), solare e sicura (tutto ciò che vorresti essere tu) ma non lei. L’idealizzazione non è amore. Amare vuol dire darsi a vicenda e non aggrapparsi con le unghie a qualcuno per star bene. Bisogna stare bene con sè stessi prima, ed è ammirevole che tu abbia chiesto aiuto (spero che tu lo stia facendo per te stesso e non per riprendertela, perchè in questo secondo caso mi spiace ma non ti sará di aiuto). Anch’io l’ho fatto in passato, e mi ha aiutato a capire che a una persona esterna non possiamo dare la responsabilitá intera della nostra felicitá. Quella deve essere la nostra base e il nostro centro à priori, e chi viene deve avere il meglio di noi e darci il suo meglio. Spero tu non mi fraintenda, non ti sto criticando ma solo riportando la mia esperienza e il mio pensiero di oggi. Faccio il tifo per te, so che è durissima ma sii forte, non dimenticare mai che in te si nasconde una forza incredibile e forse sará questa l’occasione in cui te ne renderai davvero conto. Sono con te, non sei solo!

  3. 3
    michelle -

    “Gli sbalzi non ci sono più, ma le mie paure sì, quelle sono più forti di prima e penso che da solo tanto non riescirò e farcela perché anche se non sembrava, la mia roccia era lei.”

    E` proprio su questo che hai bisogno di lavorare al momento. Devi capire che puoi farcela da solo, che non puoi affidare i tuoi problemi e le tue paure ad un’altra persona. Vedrai che ce la farai, dalla tua lettera si capisce che hai acquisito una cosa importantissima: la consapevolezza. E` un grande inizio, e piano piano lavorando su questo e su te stesso, ti assicuro che diventerai piu` forte.
    Ora ti sembra ancora piu` difficile perché ti manca lei e pensi a come sarebbe andata se tu fossi stato diverso. Ma le cose vanno come devono andare, ora non lo vedi ma e` cosí, e lentamente te ne accorgerai anche tu.
    Assicurati che lo psicologo sia quello giusto, altrimenti cerca qualcosa di piu` adatto a te.
    Coraggio, vedrai che quando farai pace prima di tutto con te stesso, vedrai le cose in maniera molto diversa. Ora ti colpevolizzi, ma puo` essere davvero che lei non sia stata quella giusta, quella che puo` comprenderti e venire incontro ai tuoi bisogni piu` profondi.
    Il dolore puo` essere, se lo vogliamo, una grande opportunita` per crescere, per ritrovare sé stessi, per diventare piu` forti, per conoscersi e capirsi di piu`. Bisogna avere il coraggio di cogliere l’opportunita`, guardare quel dolore negli occhi e affrontarlo.

  4. 4
    Lux79 -

    “se solo avessi capito che i problemi non vanno negati forse adesso non starei qui a disperarmi.” Hai detto una grande verità, un consiglio per evitare poi conclusioni “impreviste”. Per evitare dispiaceri si celano i problemi, fino a che subentra il dolore più forte dovuto alla rottura, rottura dovuta ai problemi celati. Mi ci rivedo in tutto questo.
    Ti abbraccio

  5. 5
    Ypsilon -

    Ciao Rossana, siamo stati insieme un paio di anni. E’ probabile che la storia degli opposti che si attraggono e si compensano in qualche maniera sia vera. Il suo è un carattere più sanguigno del mio, ma a me questa cosa è sempre piaciuta, mi ha sempre incuriosito e affascinato. E’ probabile che alla lunga un rapporto del genere non funzioni, però immaginare di stare insieme ad un’altra donna con il carattere meno forte e deciso non mi incuriosisce per niente.
    Voglio dire che se anche è vero che, come dice lei, siamo opposti, io ho la sensazione che una donna del genere non potrò più “permettermela”, e siccome tutto è accaduto per il mio carattere il senso di colpa mi mangia dentro.

  6. 6
    Ypsilon -

    Ciao Nina85, mi spiace che anche tu stai vivendo un momento difficile con una persona che non sta bene con se stessa.
    Sai, io credevo di aver superato quel momento. Voglio dire, quando l’ho conosciuta stavo bene, era un buon periodo. Poi pian piano le cose sono peggiorate e le mie paure sono riaffiorate, forse (purtroppo) pretendendo troppo da lei. Pretendevo che lei fosse quella perfetta con la quale stare sempre in sintonia e senza divergenze, ogni cosa che poi non andava diventava un finimondo e lei, stai sicura, non lo dimenticava, anzi me lo riproponeva ogni volta che poteva riinnescando così la polemica e il litigio.
    Chissà forse è vero che io amo la sua immagine. Per me lei è sempre stata l’icona della donna ideale. Credo di amarla però, di esserne innamorato anche se con lei appagavo un vero e proprio bisogno.
    Forte, solare e sicura, esattamente. Io troppo spesso sono insicuro e con un continuo bisogno di conferme esterne (soprattutto in questo momento).
    Sì ho chiesto aiuto, avevo bisogno di ripartire o comunque di non spegnermi del tutto. Devo capire come mai mi aggrappo in questa maniera alle persone, perché vivo in maniera tragica l’abbandono e perché l’idea che gli altri hanno di me mi spaventa così tanto. Io vorrei essere diverso, almeno quello che sono stato quando stavo bene.
    In ogni caso credo che tu abbia centrato il punto quando hai detto che “chi viene deve avere il meglio di noi e darci il suo meglio”, e io e lei forse abbiamo fatto l’opposto.
    Il percorso che ho cominciato con lo psicologo, oltre che con un medico, lo sto facendo per me, per provare a migliorarmi ed evitare altri errori. Lei mi manca tantissimo e tutto intorno a me appare senza un senso senza di lei, ma ormai ha preso la sua strada anche se fa malissimo.
    Spero di riuscire a tirar fuori quella forza che tu dici.
    Grazie!

  7. 7
    Ypsilon -

    Michelle,
    è vero che le paure e i problemi non possiamo affidarli a nessun altro, sono d’accordissimo. Però, sai, l’idea che in due si è più forti e possiamo migliorarci l’uno con l’altra mi ha sempre coccolato. Non dico che l’altra debba risolvere i problemi e le paure, però donarti la serenità sì. Vedi, io spero con il percorso che sto affrontando con lo psicologo di migliorare molto e capire a fondo cosa mi tiene bloccato in questa maniera, o se semplicemente il mio carattere è questo e devo farci i conti.
    Cosa intendi con “le cose vanno come devono andare”? E’ una frase che mi spaventa, perché sembra che tutto può accadere e noi non possiamo controllare niente.
    Comunque, credimi, il senso di colpa è una sensazione bruttissima. Non solo ti senti solo, ma ti dai anche la colpa per esserlo, concludendo che in fondo te lo meriti perché uno come te non è amabile ed è giusto così, soprattutto quando hai avuto una donna del genere tra le mani e te la sei fatta scappare.
    Spero, come dici tu, di diventare più forte e avere il coraggio di cogliere l’opportunità. Intanto però sto male e l’idea che la sofferenza durerà ancora a lungo, sinceramente, mi angoscia.

  8. 8
    Ypsilon -

    Ciao Lux79, sai però qual’è il problema? E’ che troppo spesso si ammette che i problemi esistono quando ormai è troppo tardi, un po’ perché nascosti volontariamente, un po’ perché perché a volte non gli si da il giusto peso. Bisogna imparare ad accorgersene in tempo. E io, a quanto pare, ancora non ho imparato.

  9. 9
    marinella -

    Ciao Yipsilon… Dalla descrizione che fai di te stesso, potresti essere una persona altamente sensibile (HSP highly sensitive person in inglese), se cerchi su Google la descrizione lo capirai subito, trovi anche un test. Anch’io lo sono e non é una vita facile, ma averlo saputo mi ha dato piu sicurezza in me stessa e consapevolezza delle mie qualità. Di sicuro ami questa ragazza, ma da come scrivi ho l’impressione che ami soprattutto le sue peculiarità caratteriali che senti invece non appartenenti ( solare, forte, ecc..). Credo che in realtà stai male perché piu che lei ti manca il gusto di vivere, la leggerezza, l’allegria che lei sembra rappresentare… É questa la mia impressione… Ognuno deve sostenere il peso della propria vita sulle spalle, non può sobbarcarsi anche il peso degli altri, non é sano e non va bene, di fatto non funziona. L’unica é lavorare per rendere le proprie spalle e gambe piu forti, e mi sembra che questo tu lo stia già facendo. Forza, tutto ti mostra che sei più forte di quello che credi, questi eventi dolorosi ti aiutano a scoprirlo… Non prenderli come maledizioni, non lo sono. In bocca al lupo!

  10. 10
    rossana -

    Ypsilon,
    grazie per la risposta. Un paio d’anni è un tempo medio standard per approfondire la reciproca conoscenza, se non vengono messe in atto finzioni.

    Dal mio punto di vista, sei stato fortunato a essere attratto e corrisposto da una persona sincera, che però ha poi preferito proseguire da sola. Prendine atto e fattene una ragione.

    Le pene d’amore sono terribili ma, come ogni altro dolore, con il tempo si stemperano e fanno meno male.

    Un abbraccio.

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