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Lasciati da più di 4 mesi eppure…

La realtà mi è ormai chiara, io provavo per lei un mix di sensazioni spesso contrastanti. Provavo grande affetto e stima, ma anche angoscia quando le giornate intorno a noi erano vuote da impegni e c’eravamo solo io e te. Provavo grande passione ma anche ultimamente una sorta di lieve distacco. Mi piacevi fisicamente quando eri vestita, truccata ma la mattina appena sveglia vedevo tutte le tue imperfezioni. Però avevi una dignità insita in te che non mi faceva mai provare un vero distacco, una sicurezza apparente che dava di te un’immagine vincente, seppure fossi carina diventavi bella con i tuoi atteggiamenti. Dolce, splendido viso, bellissimi occhi, sorriso meraviglioso e contagioso. Ti adoravo e credo di adorarti ancora. 

Mi sentivo tagliato fuori dal mio mondo, rapito da te che con la tua presenza monopolizzante mi portavi a trascurare tutto il resto, tutti gli altri. In quelle giornate vivevo una lancinante dicotomia, da una parte sapevo fosse giusto stare con te, eri la mia fidanzata, dall’altro mi deprimevo per la sensazione del mancato collegamento tra noi e il mio mondo.

Perché è successo? Perchè come sempre io non vedo l’ora di allontanarmi dal mio mondo e con te avevo preso la palla al balzo per farlo, ma anche perché ho fatto degli errori. Io ho tempi diversi da te e dalle altre persone. All’inizio di una storia devo andarci cauto, devo stare con lei ma continuare anche a fare le altre cose.
Invece ho sbagliato ed ho iniziato a deprimermi. Tu probabilmente hai sentito questo mio stato d’animo ed hai iniziato a diventare sempre più stringente, forse per paura di perdermi.
Abbiamo iniziato la fase dei litigi. La maggiore confidenza, le dichiarazioni di amore eterno tue e in qualche modo anche mie, gli investimenti di tempo, soldi e spazi in noi, hanno creato forse la sicurezza nel litigare senza la paura di lasciarsi. Altro sbaglio. Quei litigi, quelle motivazioni, quelle modalità. non potevano essere trascurati.
Ci siamo scambiati i ruoli ad un certo punto. Prima ero io ad avere paura di perderti, e lo credo, volavi ogni settimana in giro per il mondo e non facevi nulla di ciò che ti chiedevo per rendermi tranquillo. Sin da subito sembrava che la tua indole fosse di non accettare le mie debolezze. 
E poi finalmente arrivavi ed era amore, dolcezza e sesso sfrenato. Un amore che però da qualche parte aveva una etichetta con su scritto “se dura troppo a lungo nuoce gravemente alla salute. Non adatto alla crescita di una famiglia”
Ed io questa cosa la sentivo… dovevamo normalizzarci. 
Non ci siamo riusciti per via delle modalità in cui si svolgevano i litigi. Tu prevaricavi con modi che io non sopporto mentre io, con i miei soliti toni saccenti, ti facevo forse perdere la pazienza quasi subito. Ci siamo lasciati la prima volta per un anno.
In quell’anno ho avuto qualche storia, ma non stavo mai bene. Il mio pensiero continuava a tornare a te. La sensazione era una sorta di attrazione verso la vita e la morte insieme. Eros e Thanatos mixati che puntavano solo a te.
Il più delle volte ero consapevole che tornarci insieme sarebbe stata la cosa più sbagliata, ma alcune volte sentivo che non c’era altra strada e che per mettere fine alla mia infelicita lei e solo lei poteva essere la soluzione. Quelle poche volte erano talmente forti e convincenti che una di loro valeva tre di quelle in cui pensavo fosse giusto non tornarci insieme.
Poi ci si è messa lei che prima tramite l’amica poi in prima persona, tra frasi suadenti, ammissioni di colpe, promesse di cambiamento e dichiarazioni romantiche di amore infinito, mi ha piano piano ricondotto delicatamente a se.
Ed ecco che si ricomincia.
Ma io già durante la fase di ragionamento pre-ritorno continuavo a nutrire enormi perplessità. Non avevo voglia di farci l’amore salvo quando lei mi diceva che non voleva farlo. Non avevo voglia di trattenermi con lei a dormire o di passare con lei più tempo possibile. Niente di ciò. E a me puzzava. Possibile che tutto quell’amore che ero sicuro di provare mentre non stavamo insieme fosse lì? Insomma, nonostante queste sensazioni decisi comunque di riprovarci.
Lei aveva cambiato lavoro, stava qui, non doveva più viaggiare, tutto sembrava poter preludere ad una storia fantastica. Dovevamo solo dimenticare il passato e l’anno in cui eravamo rimasti separati.
I primi problemi nacquero però proprio per il passato, per l’anno da single che entrambi avevamo trascorso. Lei non ha mai davvero perdonato una delle relazioni che ebbi in quel periodo. E poi pian piano ripresero le solite litigate.

Nonostante questo continuai a costruire ma era arrivato il cambio di ruoli. Era lei adesso a non sentirsi sicura del mio amore, ero io adesso a non darle la sicurezza che voleva che si chiamavano vivere insieme, avere un figlio, regolare il bilancio familiare per questi obiettivi, passare tutto il mio tempo libero con lei, superare le mie ansie e paturnie magari con una psicoterapia. Dovevo diventare un nuovo me stesso, quello che voleva lei. Io volevo le stesse cose ma per me era prima fondamentale andare d’accordo fra noi.

Molto presto ho iniziato a cedere sotto le continue litigate, punizioni che sfruttavano le mie debolezze. Ad un ritmo di una volta alla settimana scoppiava l’inferno soprattutto se organizzavo qualcosa senza di lei anche se era sempre e solo quando lei doveva lavorare o aveva altri impegni. Non le ho mai tolto tempo. Ho sempre fatto tutto anche con lei.

Finché alla fine sono crollato ed un giorno ho detto basta.
Da allora lei ha ben pensato di sputtanare le mie cose intime a chiunque, ha mandato messaggi a tutti gli amici e alla mia famiglia accusandomi di impotenza, di malattia mentale, di debolezza e dandomi del fallito su tutti i fronti, lavorativo, amicale, come uomo.
Oggi mi trovo nella condizione di provare di nuovo la forte nostalgia di quell’anno da single e questo mi preoccupa molto! Cosa ne pensate?

Lettera pubblicata il 7 Luglio 2015. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    Rossella -

    C’è una canzone che s’intitola “Ti penso raramente” che a mio giudizio centra il punto di vista femminile. SE un uomo mi dedicasse questa canzone penserei:- sti cavoli!- La protagonista è la donna: sia che ti vuole sia che non ti vuole!- L’alternativa è il marciapiede. Io la vedo così, poi è chiaro che il mondo è bello perché è vario. Un uomo che sbaglia con me ha perso per la vita e per la morte. Se qualcun’altra si volesse accomodare facesse pure perché, voglio dire, ci mancherebbe! Io non lo farei perché non ho paura della morte e credo fermamente che dietro l’angolo ci sia qualcosa di bello per me. Non sarà oggi, sarà tra dieci anni ma l’importante è arrivarci in buona salute. Le preoccupazioni nella vita sono altre.

  2. 2
    TonyMi -

    io una cosa non capisco (e ti parlo da lasciato da 1 mese): come si fa a tornare insieme dopo 1 anno?

    Davvero, so che succede e tu ne sei un esempio..ma io dopo un solo mese provo un misto di sensazioni così contrastanti..e la sento lontana anni luce. Sono perplesso, quindi può succedere che ritorni?

  3. 3
    Actarus2011 -

    TonyMi, come si fa? Secondo me il percorso e di questo tipo: capisco che sto male con una ragazza -> la lascio -> inizio a sentirne la mancanza più del previsto -> ho altre storie con donne che non mi danno niente -> continuo a pensare a la mia ex -> la rivedo/risento e provo belle sensazioni -> lei ha le mie stesse sensazioni -> ci si riprova. Questo meccanismo può avvenire nel giro di un anno ma anche di più, non ci sono regole. Dipende da molte cose. Solo che il più delle volte si tratta di ulteriori fallimenti. Perché è vero che le persone non cambiano ma la verità più grande è che fra le stesse persone a non cambiare sono soprattutto le dinamiche comunicative.

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