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E’ realmente questa la mia vita?

Caro direttore,

sono una ragazza di 23 anni, e come ad ogni ventenne che si rispetti mi sarebbe dovuta spettare almeno un po’ della vita, delle esperienze e dei momenti di quest’età: purtroppo non è stato così.

L’unico momento sereno e felice della mia vita probabilmente è stato la mia infanzia, forse perchè ancora non capivo come realmente funzionassero le cose. Sono vissuta in una famiglia costantemente piena di problemi, con uno zio alcolista e un padre assente e stronzo. Crescere senza sapere cosa sia una figura paterna, specie per una ragazza, è straziante, e crescere con un “padre” che trova sempre il modo per sminuirti, che ti insulta e dice che stava meglio prima che nascessi lo è ancor di più. Un’altra cosa straziante è cercare rifugio in un ipotetico fidanzato che non c’è mai stato, un po’ per i miei problemi nel relazionarmi, un po’ per il fatto che non rientro esattamente nei canoni attuali di bellezza, e un po’ perchè finora ho avuto a che fare soltanto con dei bastardi che mi hanno usata solo per i loro bisogni fisici. E lo so, sono stata stupida a ricascarci ogni volta, e mi dà anche fastidio dire ciò che sto per dire perchè la trovo una frase da vittima, ma avevo soltanto bisogno di affetto, di far parte della vita di qualcuno, di trovare un punto di riferimento al di fuori di una famiglia disastrata, un rifugio, un’altra vita.

Stasera sono uscita con due amici (pochi ma buoni, e su questo ammetto di essere fortunata), e chiacchierando chiacchierando si è arrivati all’argomento “famiglia”. Chi parlava di matrimonio, chi degli obiettivi da raggiungere, chi di crearsi una famiglia… E in me pian piano si creava un vuoto, un senso di tristezza e smarrimento indescrivibile, quando uno di loro mi ha chiesto dei miei progetti quasi stavo per scoppiare a piangere. Loro stanno entrambi con delle bravissime persone e io sono tanto felice per loro, hanno delle famiglie che li supportano in tutto e per tutto, sono davvero fortunati. Una volta accompagnati a casa, durante il tragitto del ritorno mi sono sentita come se avessi avuto un coltello piantato nel petto.

Sono anni che mi scervello per capire cosa ho di diverso dagli altri, se sono io ad essere sbagliata o è “semplicemente” questione di sfortuna. Gli amici non ci saranno sempre, un giorno si creeranno la loro stabilità, e io vorrei tanto riuscire un giorno a crearmi una famiglia. Forse molti di voi diranno che a 23 anni è ancora presto per pensare a queste cose, invece per me è adesso che si iniziano a creare le radici, ma da soli non si fa nulla.

La solitudine mi spaventa da morire.

Lettera pubblicata il 22 Luglio 2015. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    Vale -

    Ti posso dire con certezza che anche le persone che ti sembrano le più felici del mondo hanno le loro lotte interiori. Magari non vedi i loro problemi perchè sono diversi dai tuoi e magari sono cose che per te non hanno peso.
    Non abbatterti, hai avuto un inizio di vita difficile e questo devi trasformarlo in forza. Deve essere terribile sentirsi dire certe cose dal proprio padre, ma pensa a lui con distacco e forse vedrai che le parole cattive erano solo un maldestro tentativo di proteggersi da responsabilità che magari erano troppo grandi per lui.
    Comunque sei fortunata davvero ad avere veri amici, merce rara e preziosa e che, sì, durano per sempre.
    Anche se poi ognuno si fa la sua vita, con lavoro e famiglia che vi dividono nelle cose quotidiane, se un amico è vero sai che puoi sempre contare su di lui per ascoltarti e capirti.
    Ma le cose che hai scritto qui le confidi anche a loro? Dovresti.

  2. 2
    Tao -

    Chiaramente non si puo sintetizzare attraverso un commento la complessità della tua situazione,perche credo che alle radici ce il tuo rapporto con tuo padre che da come dici non ti ha aiutata ad avere stima di te,se non il contrario (non menzioni tua madre,ma uno zio,ma lei non ce?)
    Ad ogni modo ce un aspetto che secondo me potrebbe farti riflettere e cioè di voler trovare RIFUGIO su una presunta persona con cui “SCAPPARE” dalla tua attuale famiglia,origine del tuo malessere.
    Se le cose stanno cosi ce il rischio in un certo senso che finiresti dalla brace alla padella perche in questo modo adotti una strategia,il che puo anche non essere del tutto sbagliata ma devi fare attenzione che non diventi il tuo unico alibi,per “sopravvivere”
    Non so se sono stato chiaro ma non devi avere paura della solitudine altrimenti vai da una solitudine a un altra senza risolvere nulla.
    Il tuo problema non lo risolvi scappando ma affrontando la situazione
    Ciao

  3. 3
    michelle -

    Ciao cara,
    sono cresciuta in una situazione famigliare simile alla tua, ora ho 28 anni.
    Ti posso dire che la tua vera vita inizera` quando lascerai casa e ti costruirai qualcosa di tuo, quando troverai una tua stabilita` e quando inizierai a renderti conto di poter contare su te stessa e sulla tua forza.
    Non cercare rimedi illusori, cioe` un ragazzo su cui appoggiarti, perché nessuno potra` colmare quel vuoto, solo tu puoi.
    Per cui inizia a fare piccoli passi, a trovarti un lavoro (quando ne avrai la possibilita`), a pensare a dove ti piacerebbe vivere, magari condividere casa con altre persone cosí da non sentirti troppo sola. Ma ricordati sempre che tu e solo tu puoi darti cio` che ti manca. Un’altra persona potrebbe colmare il vuoto per un po’, ma la sensazione sarebbe illusioria e passeggera, perché ognuno ha la propria vita e le proprie mancanze e non ci si puo` aspettare che qualcuno sia sempre lí a sostenere noi e a darci cio` di cui abbiamo bisogno.
    Non ti mentiro`, la sensazione di smarrimento e solitudine la sento ancora, la differenza e` che sono cresciuta e maturata e ho imparato a gestirla.

  4. 4
    xleby -

    Non sei stata stupida. Pur di farti accettare ti sei dovuta concedere. Il fatto che tu abbia capito che si tratta di bisogno d’affetto non è facile da razionalizzare, (ho sempre pensato che le ragazze che fanno così soffrono di qualche mancanza che cercano di colmare in altro modo) nel tuo caso cerchi la figura paterna che non hai mai avuto, e si sa il vuoto genitoriale non si colmerà mai. La tua eterna dannazione è colmare questa mancanza che ti porta alcuni problemi nel relazionarti:
    1. cercherai sempre una figura maschile che sostituisca tuo padre.
    2. se la trovi rischi di diventarne dipendente.
    3. ti senti sempre inadeguata e pensi che non ti possano accettare per come sei.(per me ti sottovaluti! e maschi se ne approfittano)
    Il mio consiglio è che in tutto questo casino va bene che cerchi uno che sostituisca tuo padre ma purché sia un bravo ragazzo. In fondo tutte le ragazze scelgono il ragazzo in cui proiettano la figura paterna e tutti prima o poi cerchiamo affetto fuori dalla famiglia perché questa va bene solo fino all’ infanzia, come vedi non sei troppo diversa dal resto della gente. Non ti concedere se non trovi una persona seria…!!!

  5. 5
    Rossella -

    Sull’ogni ventenne che si rispetti ci andrei piano perché personalmente non ho una buona stima di chi fa questo tipo di vita. La cosa che mi rammarica è che addirittura mia madre si è fatta fare il lavaggi del cervello… premetto che avendo delle attività commerciali di gente ne abbiamo vista. In primo luogo è cambiato il volto del turista… fino ad una decina di anni fa gli over sessanta conducevano una vita decorosa ed erano tra i pochi a potersi permettere di fare le vacanze. In secondo luogo le persone, soprattutto le giovani coppie, non frequentavano persone estranee al loro gruppo parentale. Oggi mi vengono i brividi al pensiero che un ragazzo ha piacere di portare la propria ragazza in mezzo ad amici che alla resa dei conti sono dei perfetti estranei… roba che esiste gente che pensa che potresti arrivare ad intendertela con il marito e nel mondo di oggi è legittimata a farlo. Non mi vergogno di ammettere che sono la classica persona che è tollerante fuori dalla porta di casa sua… è la verità! Quindi mia madre dopo circa sessant’anni di vita ha detto che mio marito potrebbe anche fare lo scemo con una persona che frequenta abitualmente la nostra casa, una persona di famiglia insomma e ha aggiunto che non le piacciono le cose pilotate e che un uomo non puoi tenerlo con il guinzaglio. E la civiltà in tutto questo discorso che posto occuperebbe? Peraltro questo pensiero non si addice minimamente ad una donna che non ha mai avuto amiche… questi si sono scordati di essere stati giovani! La cosa più triste è che immagina che potrei fidanzarmi con un essere tanto immondo… non penso neanche questo, penso che veda la vita come una trincea e che si sia dimenticata di come si viveva quando non c’era questa pseudoguerra.

  6. 6
    chaponine -

    Ciao, sono poco più grande di te(ho 25 anni) ma capisco la tua situazione.. Il tuo è’ il problema di tutta la nostra generazione, formata da uomini e donne che vivono la realtà confrontandosi con duemila problemi che forse le generazione passate vivevano in maniera differente.Non farti fregare dalle belle parole, obiettivi…perché un conto è ciò che vorresti dalla vita, un altro cosa otterrai..
    Se ti và di fare quattro chiacchiere in privato, ti scrivo la mia mail: chaponine@libero.it e ne parliamo li.
    Passa una buona giornata

  7. 7
    Yog -

    Mah. Se tu fossi a portata ti abbraccerei forte. Ma non saprei che dirti, eppure non mi mancano i mezzi per parlare per ore di qualsiasi cosa, so però quanto valgono le parole e quanto i gesti. Prendi questo abbraccio virtuale per ciò che è, magari poco, ma se può tirare fuori quel coltello non è perso.

  8. 8
    Lux79 -

    In modo diverso, anch’io cerco negli altri quelle fatue e momentanee certezze che possano colmare il vuoto che ho dentro. Non ho più una famiglia. Mio padre era assente. Non so se sia dovuto a questo la mia infelicità. A 20 anni credevo di essere forte, e credimi ho passato oltre diversi traumi, ma a 30 quella forza sta sparendo sempre più perché la vita, anzi le persone sanno come deluderti. Le delusioni sono sempre dietro l’angolo. Allora io ti posso consigliare questo: Vai a vivere per conto tuo, magari trovati una stanza con altre ragazze. Così oltre ai tuoi 2 amici (io non ho amici importanti, quindi vedi che c’è chi sta peggio di te in certi contesti), te ne farai altri. Gli amici possono colmare il vuoto che hai dentro. L’amicizia va coltivata così come l’amore. Con un lavoro, la tua indipendenza, la tua casetta, e soprattutto i tuoi amici, andrai avanti. Non devi fare l’errore di aspettare l’amore, l’amore o lo cerchi mettendoti in gioco oppure ti capita quando meno te lo aspetti. Ti auguro ogni bene.

  9. 9
    Barelybreathin -

    Vi ringrazio tutti di cuore per i vostri commenti, anche solo parlarne e vedere che c’è qualcuno che mi presta attenzione per me è già qualcosa.
    @Tao Mia madre c’è e anche mio fratello, e sono persone che nonostante tutto cercano di essere presenti, ma hanno troppe preoccupazioni e sinceramente non voglio addossargli anche le mie. Mio fratello ultimamente sta combattendo con degli attacchi di panico alquanto forti. Mia madre ogni volta che mio padre usciva fuori di testa diceva sempre che avrebbe fatto qualcosa, ma non ha mai fatto nulla. Io so che se mio padre sparisse dalla mia vita si risolverebbe gran parte dei miei problemi, ma dall’altro lato non posso rinnegare i bisogni di mia madre, perchè alla fine anche lei (pur non esternandolo) ha a suo modo paura della solitudine. In famiglia tutti ne abbiamo paura, ma un po’ tutti ci nascondiamo dietro altri motivi. Non abbiamo mai avuto un dialogo vero e proprio su nulla, e questo non va affatto bene, ma di certo non lo si può acquisire ora che il tempo è passato.
    @Yog Ti ringrazio, anche se virtuale per me vale ugualmente molto.

  10. 10
    Tao -

    comunque per quanto possa forse sembrarti poco (ora) sei consapevolmente lucida della situazione e questo ti può permettere di guardare le cose con un certo distacco (anche se so che e’ difficile quando ci vivi dentro)
    allora penso che faresti bene a crearti uno spazio autonomo,tenendo presente i consigli che ti sono stati dati.
    io ti rinnovo l’importanza di non dipendere da nessuno e imparare a stare da soli non significa isolarsi,semmai succede proprio il contrario e credo che tu lo possa aver verificato da te,ed e’ già un bel passo avanti.
    scegli di volerti bene per te stessa e vedrai che le cose intorno a te cambieranno di conseguenza.
    un abbraccio anche da parte mia!

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