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La mia ex matrigna

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Ciao, sono ancora io, questa volta, vorrei affrontare il tempo della mia ex matrigna. Lei finalmente si è trasferita dico finalmente perché la situazione in casa stava diventando davvero stressante o meglio lei sembrava quasi impazzita. Si è trasferita ha preso le sue cose però adesso insiste dicendoci che lei vuole i vari apparecchi elettronici della casa che lei non ha pagato. Questa sera mi chiama la mia ex sorellastra dicendomi che vuole tali apparecchi. Ah vorrei precisare il fatto che gironi fa sono venute per prendersi le ultime cose, noi eravamo calmissimi ma la mia ex matrigna ad un certo punto ha iniziato ha gridare lanciando ad un certo punto delle chiavi per terra e oltretutto prendendosela con me e insultandomi. Cioè lei insulta me? io che ho sempre fatto ciò che lei diceva, io che le facevo sempre i massaggi quando le faceva male la schiena perché la sua figliola non voleva, io che sempre quando facevamo shopping portavo le borse come una cagnolina e adesso si permette anche di insultarmi. Ovviamente, io non le ho risposto sono stata zitta anche perché non vorrei abbassarmi al suo livello di intelligenza. Ritornando al discorso di prima ecco mi chiama dicendomi una serie di cose che loro vogliono però lei ovviamente vuole queste cose ma non accetta di pagare le varie spese condominiali di quest’anno oppure le bollette di luce e gas del mese scorso dove anche lei ha usufruito di tali servizi. Ad un certo punto della conversazione lei intendo la matrigna perde il controllo e inizia ha dire cose insensate e inoltre precisa che se noi non le dovessimo dare queste cose( che a loro non spettano) chiameranno i carabinieri cosi che tutto il condominio possa sentire. Ma adesso vi chiedo vi sembra normale il suo comportamento e soprattutto con che diritto viene ancora da noi per chiedere queste cose con un tono e con una prepotenza cosi grande.

Lettera pubblicata il 10 Ottobre 2016. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Famiglia

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    iosonoio -

    è un di quelle bimbe viziate che credevano di poter fare le mogli inglesi, e adesso non sanno come campare. Gli oggetti elettronici appartengono a chi li ha pagati, punto. Se loro vanno dai carabinieri, te vai dall’avvocato. Due così non meritano nulla, solo di finire sotto a un ponte, e anche in quel caso cii sarebbe da ridire.

  2. 2
    Nicola -

    Se ti posso dare un consiglio è quello di accontentarla nel limite del possibile, al solo scopo di accelerare la sua uscita dalla vostra vita.
    Inutile starsi ad accapigliare per qualche elettrodomestico, quello che conta sono le capacità e le risorse individuali e una volta sottratte c’è poco da stare allegri.
    Sarà poi il decorso della la vita a stabilire chi si è appropriato di beni altrui, perchè con il passare del tempo non riuscirà più a garantirseli..

  3. 3
    gimmy -

    Katy, non sò se sia normale oppure no, quando una persona è arrabbiata e delusa si dicono tante cose spiacevoli; non essendoci ulteriori dettagli è difficile potersi esprimere in merito. Non conoscendo le ragioni che spingono tale Signora a comportarsi in questo modo, posso solo dire che la persona che dovrebbe intervenire sia tuo padre, quantomeno per una mediazione civile. Se non è lei l’intestataria delle utenze purtroppo non cè nulla da fare, e in quanto agli apparecchi elettronici se al momento dell’acquisto sono state fatte delle rate a suo carico e non ancora ultimate da pagare dalla stessa, dovete per forza darglieli, tanto che ve frega se i soldi alla fin fine li deve uscire lei? Sarebbe diverso invece se potete dimostrare che lei non ha nulla a che vedere con tali oggetti e se i titolari dei debiti siete voi.

  4. 4
    Rossella -

    Il mio consiglio è quello d’impostare questo rapporto nella maniera più “asettica” (cordiale) possibile. Talvolta capita di raccogliere lo sfogo di madri che hanno perso le figlie e non riescono ad accettare la linea educativa del genero. Ci sono tanti uomini che scelgono di non rifarsi una vita e altri che non si vogliono precludere questa possibilità. Si tratta di due scelte che rispetto anche se mi duole il cuore tutte le volte che un papà si trova nella condizione di dover fare degli appunti ai figli. Dimenticare, lo sappiamo tutti, non si può… il papà che si trova a fare questa richiesta è spinto dal rispetto verso la sensibilità di un’altra donna che potrebbe diventare un punto di riferimento all’interno della casa e/o della famiglia. Già riconoscerne il valore della presenza è tanto. Nel bene e nel male. Nel senso che non sta scritto da nessuna parte che dovete frequentarvi in maniera assidua. La scelta di proiettare la conflittualità dal padre alla nuova compagna mi sembra abbastanza discutibile… è proprio la conflittualità a fare la famiglia d’origine. Quando una persona ti dice “non sono tua sorella” sta dicendo che sarebbe preferibile non prendersi determinate confidenze. Da marito (o da moglie) dovresti sentirti motivato a voltare pagina (a dare un’altra impostazione alla vita coniugale), fermo restando che lo scontro ha una funzione pubblica. Infatti la famiglia d’origine si lascia anche quando non si lascia. Ciascuno ha le sue idee e le porta avanti su strade diverse. Ti auguro buona serata!

  5. 5
    Golem -

    Che lo scontro abbia una funzione pubblica lo vediamo spesso. Solo ieri in piazza Napoli un Ape che trasportava frutta si è scontrata con una Skoda “Fabia” ribaltandosi.
    La frutta sparsa sul selciato ha richiamato decine di passanti che si affrettavano a raccogliere mele, pere e manghi che vi rotolavano. Quello scontro ha certamente svolto una funzione pubblica molto importante, considerata la crisi economica che sta limitando i consumi delle famiglie.
    Fosse stato un’investimento non avrebbe dato gli stessi risultati.

  6. 6
    Sofia -

    Ragazza ascolta…tu sei una debole…sei dolce e buona e mi ricordo di te…ma sei troppo fragile e debole!questo ha portato il tuo essere così accodiscendente e zerbina con la tua schizzata matrigna!
    Ragazza tu hai bisogno di svegliarti e crescere!
    Il non averle risposto quando ti ha insultato non è stato il non volersi mettere al suo livello…è STATO IL TUO ESSERE DEBOLE E INCAPACITA’DI REAGIRE..RISPONDERE A TONO E A FARTI VALERE! non devi andarne fiera di questa tua incapacita’!
    Tira fuori il carattere e rispondi a tono…sempre! E fatti valere …e vedrai che cambierà! Inoltre non ha diritto a nessun apparecchio se non sono stati pagati da lei!
    Digli che siete voi a chiamare i carabinieri e la porti davanti a un avvocato per chiedere che diritti ha…
    E sai quali diritti ha??
    Se non è sposata con tuo padre…conta un c.... e gli spetta nulla!

  7. 7
    iosonoio -

    C’é differenza tra il farsi valere perché sieè stanchi o il farsi valere perché si parla agisce di istinto. E per fortuna appartieni slla prima.

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