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Gli interessi non scioperano mai

Salve a tutti, eccomi qui nuovamente per raccontarvi un po’ le mie impressioni su una questione che di questi tempi fa parlare molto giornali e telegiornali, una questione che, un po’ come molte altre, solleva il suo velo di ridicolezza e torpore sociale.
A dire la verità, ultimamente di temi ce ne sarebbero più d’uno da affrontare, ma per onor di attualità esprimo quello che ho in mente ora.
I calciatori volevano scioperare… Ma ci pensiamo?!? Un intero week-end senza partite, veleni, tonnellate e tonnellate di polemiche, moviole, trasmissioni televisive piene zeppe di spazzatura mediatica che viene spacciata per sportiva. Sarebbe stato un vero peccato! No??
I calciatori, noti per essere dei “poveri cristi che si ammazzano di fatica per un tozzo di pane”, volevano scioperare per i loro diritti, i diritti dei lavoratori, per ricordare che anche loro sono esseri umani e non macchine. Ma fatemi il piacere… Soprattutto perché si è scoperta la reale motivazione dello sciopero: aumento di stipendio, gestione più libera dei contratti, ma soprattutto, vacanze più lunghe a Natale!! Eh già, poverini, giocare (oops, scusare, volevo dire “lavorare”) il giorno della Befana secca e non poco, molto meglio starsene in vacanza in qualche località esotica a sorseggiare un cocktail in mezzo alle belle donne, dopotutto, tutti gli operai in questo lo fanno sempre…
Io ritengo che la cosa più vergognosa di tutte, non sia vedere questa gentaglia ridicola e strapagata per dare calci a un pallone piagnucolare a quel modo, bensì sia quella che nei pensieri della gente si sollevi subito una sorta di “preoccupazione”, di “ansia da astinenza” dal calcio, che spinge tifosi, appassionati e giornalisti a pregare affinché lo sciopero non ci sia, i primi perché altrimenti stanno male, i secondi perché altrimenti rimangono disoccupati. Niente paura!! Murdock (proprietario di SKY) e compagnia hanno già fatto la loro bella telefonata, quindi sabato e domenica si gioca. State tutti tranquilli…
Io vedo questo calcio come tutto tranne che uno sport. È un fanatismo, una cosa spinta, un fenomeno da baraccone peggio del circo, è solo un motore che muove fior di interessi che non può conoscere soste o scioperi, i contenuti sportivi sono puramente uno specchietto delle allodole di un mondo ormai fuori controllo. Io personalmente, non dico che non me ne frega niente, mi capita di guardarlo, però non mi piacciono i suoi cromosomi sociali, ormai lo guardo un po’ come fosse il Wrestling, uno spettacolo montato in cui tutto è prestabilito, tutto è falso e lo si sa bene (o almeno si finge di non saperlo) , dove alla fine lo guardi per il gusto di farlo.
Voi vi emozionate guardando il calcio? Io mi emozionavo una volta, ora non più, se dovessi dargli un’etichetta lo definirei “il mondo dei balocchi dove si vede solo quello che si vuole vedere”. Si parla solo di quello e tutto è condito da polemiche, veleni, tutto fa pregiudizio, dall’errore di un arbitro alle dichiarazioni dei personaggi, chi vince è scomodo perché nasconde sempre qualcosa mentre chi perde fa sempre la vittima, non si analizza ma si recrimina. Sempre e comunque.
Non mi dilungo troppo poi sulla ridicolezza di chi sul calcio ci ha costruito una professione: tattiche e formazioni analizzate giorni e ore prima di una partita, manco fosse la pianificazione di una guerra, il calciomercato che sembra peggio di una giornata di borsa, commenti e speculazioni a raffica… Da voltastomaco. Soprattutto, la cosa che mi disgusta maggiormente sono le simulazioni, giocatori che fanno sceneggiate da signorine, trucchi e inganni volti di proposito a prendere per i fondelli quell’arbitro che in caso di errore viene surclassato di insulti e processi. Vogliamo davvero aiutare l’arbitro: giudici di porta, moviola in campo, non ci vuole molto… La verità è che questo sistema, falso e corrotto, fa in modo che le cose siano meno chiare possibili, quando i mezzi ci sono e non vengono palesemente applicati, qualcosa puzza… E stiamo parlando del calcio, lo sport più amato e popolare del mondo. Perché gli arbitri supplementari e il replay in campo ci sono in tutti gli sport (come tennis, rugby, basket, ecc… ) ma non nel calcio??
Anche il calcio ha il suo “tumore”, si chiamano ultras, soprattutto quelli violenti… Ma ragazzi, è solo una volgare partita di pallone?!? No alla tessera del tifoso… Perché no?? Sarà mica che questa diventerebbe un modo concreto per sistemare le cose?? No, perché, se davvero si volesse fare qualcosa di concreto, potrebbe essere il primo passo… Pensiamoci, invece di contestare, anche se alla fine non sono carte, tornelli o altre cavolate a risolvere questo problema di natura sociale. Ma d’altronde, in questo senso l’Inghilterra (che ha in gran parte risolto questi problemi) è molto lontana e non mi riferisco alla geografia.
Insomma, in questo mondo del calcio in cui gli interessi calpestano qualunque cosa, persino la vita delle persone (si pensi alle forze dell’ordine impiegate) , io mi dissocio e dico questo a quei calciatori miliardari che protestano: scioperate pure, a me fate persino un favore! Se volete difendere i diritti dei lavoratori, andate in fabbrica per 8-9 ore al giorno per 1000 euro al mese, poi ne riparliamo.

Lettera pubblicata il 22 Settembre 2010. L'autore ha condiviso 11 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Attualità - Riflessioni

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