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Innamorata di un manipolatore

Ho 47 anni e sono sposata con tre figli. Uno di 14 e mezzo, una di 12 e l’altra di quasi 5 anni.

La mia famiglia, una famiglia presa d’esempio per molte cose, come l’unione tra me e mio marito, per la dedizione alla famiglia da parte di entrambi, per l’accordo tra noi due, che almeno apparentemente traspare all’esterno.

Mio marito un uomo tanto paziente e dedito molto al lavoro e alla famiglia, in particolare non trascura per nulla al mondo il bene dei suoi figli. Anzi troppo “amico” e poco “duro” con loro. Io gli rimprovero spesso questo.

 

Ma veniamo a me. Un’infanzia non proprio felice. Figlia unica che perde la madre, dopo una brutta malattia, all’età di 12 anni.

Trovo in mio marito l’uomo che ho voluto sposare a tutti i costi. Ne ero innamoratissima e ricordo il batticuore ogni volta che lo vedevo.

In me però ho sempre avvertito il bisogno di ricevere attenzioni. Questo mi faceva sentire bene e se non fossero state quelle del mio futuro fidanzato e poi marito, ma anche di altri, non mi dispiaceva.

Avevo forse un grande vuoto da colmare?…..

Ma veniamo ai fatti recenti.

Lavoro in un ente pubblico e circa due anni fa, conosco un nuovo collega, che all’inizio non mi aveva per niente colpita. Passa per il tipo piacente, dongiovanni, che sa di piacere e si crogiola in questo.

Non so come, forse da qualche suo complimento, in me scatta una sfida.

Io che fino a quel momento mi ero dedicata solo ed esclusivamente alla famiglia e al lavoro, io quasi come annullata, innesco un meccanismo di sfida con me stessa. Come se volessi cercare di riuscire ad attirare le sue attenzioni.

Lui separato con due figli, comincia a fare qualche complimento, che non mi lascia indifferente. “Tu mi fai stare bene, spero anche io per te”, “Hai un’eleganza innata”, “Quel vestitino ti sta a pennello”……La mia autostima stava riemergendo. Comincio a curare di più il mio aspetto fisico, e mi voglio lanciare.

Per farla breve è da più di un anno e mezzo che la nostra storia è iniziata. Una storia clandestina, all’inizio della quale i miei rimorsi nei confronti della mia famiglia, erano pesanti. Ma il sentirmi attratta da lui e “innamorata” mi hanno fatto abbandonare rimorsi e tutto il resto. Mi sono sentita più viva.

Il suo comportamento nei miei confronti, l’ho esaminato a distanza di tempo e con l’esperienza maturata in questo periodo della nostra relazione.

Riesce a farti sentire la donna più fantastica che ci sia, quella che gli da emozioni e piena di qualità e pregi. Dopo, l’inferno. Inadeguata, quella che ha commesso gli errori di far trapelare la nostra storia nelle mura del nostro posto di lavoro e di conseguenza anche fuori, quella che lo assilla con le domande e diventa pesante. “Con chi eri in chat? Con chi eri al telefono?…..”

Io che decido di mollare e poi vengo di nuovo catturata dal suo saperci fare.

Lui che non accetta il mio essere assillante, e poi che ritorna a volermi, quando io mi allontano, perché ferita dal suo modo di fare.

Lui non vuole sentirsi “costretto”. Il nostro rapporto deve essere vissuto all’insegna della leggerezza, dice lui. All’inizio dice “Tra noi solo sesso”, poi si fa scappare i “Ti voglio bene”, “Non dovrei dirtelo, ma ti adoro” e al mio “Tu sei l’amore mio” lui risponde “Anche tu”….

 

Dopo la separazione dalla moglie lui ha avuto un’altra compagna con la quale, dopo un periodo, pare, in cui andavano d’accordo, le cose si sono messe male e lui, che prima abitava a casa di lei,(ma era una convivenza strana perché lei era rimasta dai suoi, tranne che per la cena e per qualche ora dopo la mezzanotte), ora ha deciso di trasferirsi in un’altra casa. Si sono lasciati.

Vivere la situazione che vivo, non mi rende affatto serena. Perché io non riesco ad allontanarmi da lui, benché non sia soddisfatta da questo rapporto. Credo che sia un vampiro che prende le mie energie e non riesce a dare molto, anche se apparentemente sembra un tipo generoso. Secondo me la sua natura narcisistica, viene fuori, solo agli occhi delle persone che hanno una relazione con lui, una relazione affettiva, intendo.

Lui che non si risparmia di elencare le donne con cui ha avuto relazioni, anche durante il matrimonio; lui che chiede conferme per sentirsi ammirato, anche nel lavoro, dove occupa una buona posizione, oltre che nell’aspetto fisico; lui che dice che io sia una donna in gamba, brava nel lavoro e a casa, intelligente e valida e poi magari ti fa sentire inadeguata alla prima occasione.

La nostra storia è fatta di allontanamenti e riavvicinamenti. Quando io mi allontano perché ferita dal suo comportamento, in lui inizia la sfida per riavermi e inizia con parole e frasi ad effetto, che puntualmente mi incastrano.

Io mi sento attratta da lui non solo fisicamente, ma anche emotivamente. Ma mi rendo conto che do tanto e ricevo poco. Lui non riesce a dare molto. Si spinge anche a pronunciare parole come “ti amo”, ma quando vuole riavvicinarsi a me. E poi spesso il suo è come un concedersi a me, quasi come un “dono”, un regalo che mi viene riservato. Ultimamente mi ribadisce che io devo vivere la nostra storia con leggerezza, perchè un giorno quando potrebbe incontrare una compagna con cui condividere la sua vita, allora la nostra relazione dovrà cessare, perchè non si sentirebbe di ingannarla. Io non so se questo che dice lo fa per farmi sentire ancora più legata a lui e ancora più dipendente da lui o se davvero lo pensi, ma di sicuro non mi fa sentire bene. Sembra che io debba esserci fino a quando lui non trovi una futura “sistemazione”. 

Il guaio è che noi lavoriamo nello stesso posto, anche se non condividiamo lo stesso ufficio. Ma se forse non ci si vedesse, potrebbe darsi che per me quei miei allontanamenti sarebbero più efficaci.

A casa vivo una situazione ansiosa come non mai. Devo fingere il mio stato d’animo, spesso disperato, e non è facile. Prima che ero propositiva in tante cose, entusiasta nel mio “gran da fare in casa” e ora che mi sento senza energie e priva di motivazioni a fare qualcosa per la mia famiglia. Non faccio che sperare in un suo msg, in una sua telefonata……in una sua attenzione.

Per mio marito ora sento di provare solo un grande affetto. Lo vedo compagno nella vita di tutti i giorni e nella crescita dei figli. Ma non altro. E questo mi rattrista molto.

Mio marito lo conosce, benché lui abiti in un altro paese, perché ha anche frequentato la mia casa e qualche volta ha portato i suoi figli a giocare con i miei.

Mio marito sa anche che io avevo una certa simpatia per questa persona, perché all’inizio, quando di sicuro non sapevo che la storia sarebbe finita così, io gli parlavo di lui e gli dicevo che mi piaceva ricevere, magari le sue attenzioni. Quasi come se dicendoglielo (noi ci siamo detti sempre tutto, ma in questo caso credo di aver sbagliato, perché lui, ovviamente non lo può vedere di buon occhio) mi purificavo delle mie debolezze.

Insomma tra noi un alternarsi di momenti piacevoli e (solo per me) momenti di inferno.

Infatti quando lui vede che io mi lego troppo, scappa! Prende delle distanze, anche con parole che fanno male, e allora ricomincia il gioco del gatto e del topo.

Io riconosco di essere molto gelosa e anche possessiva e il mio timore è quello che lui possa vedersi con altre. Un timore fondato visto il tipo di persona che ho davanti. Non sopporto l’idea che un’altra possa averlo. Non sono gelosa della sua (ex) compagna, ma di altre donne che potrebbe frequentare. Lui mi dice che ha deciso di avere questa, chiamiamola, relazione con me, proprio da quando le cose con la sua compagna non andavano bene e che in questi ultimi tempi ha fatto l’amore solo con me. Vorrei davvero credergli.

 

Credo, comunque, di averlo inquadrato bene. Credo che sia un narcisista (perverso), che prende e non dà. Il desiderio di stare con lui, però non si frena. A letto mi ha conquistata, ma io starei con lui ore intere solo a parlare. Anche lui lo farebbe, ma di sicuro per parlare di se e delle sue cose. Sempre lui al centro dell’attenzione.

Io che cerco di trovare tutte le possibili occasioni (e non è facile vista la mia clandestinità, cercare ogni minima possibilità di poterci vedere), per poter stare insieme. Anche se magari non ho voglia di fare l’amore con lui o di soddisfarlo, lo faccio, come se in quel modo potessi inconsciamente e visceralmente tenerlo legato.

Lui sa della mia gelosia, anche perché oltre che farglielo capire, gliel’ho anche detto.

Mi coinvolge anche in alcune sue scelte: acquisto della macchina, scelta della nuova casa, mi ha sottoposto la bozza di contratto di affitto del nuovo appartamento, dove andrà ad abitare……. Lui dice che ci tiene a che io gli dica cosa penso in merito a molte faccende che lo riguardano..

Mi ha detto tantissime volte che se io non fossi sposata e non avessi soprattutto tre figli, noi di sicuro avremmo potuto vivere insieme. Non so quante volte me lo ha ripetuto, non ultima l’altra sera quando io gli ho detto che cosa ne pensasse se io lasciassi la mia famiglia per andare a vivere con lui.

Poi ad un tratto ………lo vedi distaccato, quasi io un’estranea per lui, come se non ci conoscessimo. E questo riaffiora ogni qualvolta io mi avvicino di più a lui, quando forse si vede e si sente “soffocato”. Forse ha paura di ricevere troppo amore. Ha paura di sentire limitata la sua vita?

Non lo so. So solo che io non riesco a mollarlo. Io mi sento innamorata di lui. Non so se possa parlarsi di infatuazione a distanza di due anni.

Ma questo rapporto non mi soddisfa. Io vorrei più presenza da parte sua. Non una presenza mirata solo a riavvicinarsi quando io mi allontano (per vincere la sua sfida e, come mi ha detto lui, perché gli fa male sentirsi odiato), ma una presenza fatta anche di qualche telefonata in più, magari per sapere di me e non solo per sfogarsi dei problemi con la (ex) compagna, o per chiedermi dei consigli.

Qualche msg, per dirmi che mi pensa e che magari vorrebbe vedermi ……. Questo non lo ha fatto mai, se non per dirmi che aveva voglia di me…….

Forse il mio bisogno di attenzioni così verrebbe appagato? E proprio questo che io desidero da lui e non solo il vedersi clandestinamente per andare a letto, cosa che invece credo per lui sia la più importante.

Vorrei cercare di essere abile per ripagarlo con la stessa moneta. Fredda e calcolatrice.

Un mio collega e amico, mi ha detto che io devo impormi di vivere questa storia non con la testa ma solo con il corpo. Nel senso che a lui devo pensarci solo per andarci a letto e non per altro, perché la mia serenità la posso trovare solo nella mia famiglia.

Io ci ho provato, ma non riesco e mi sento imprigionata in questo vortice che non ha fine.

Lo so di aver scritto tanto, forse troppo, ma vi chiedo di potermi dare un consiglio.

Grazie infinite.

 

Vorrei aggiungere due righe che in un momento di tristezza ho buttato giù qualche tempo fa:

 

 

Dall’inizio ha usato termini e frasi d’effetto. frasi con contenuti importanti, troppo importanti. questo già avrebbe dovuto suggerirmi qualcosa. poi la mia disponibilità, la mia verità, il mio voler esserci. il suo allontanarsi, il suo sparire. il porre sempre una barriera di fronte ad una mia concessione. per poi tornare docile a carino. quasi romantico. e io incapace di manifestare il mio fastidio per i suoi silenzi, il suo allontanarsi. e io incapace di capire che mi stavo già mettendo nei suoi panni senza essermi preoccupata ancora dei miei. I PIU’ IMPORTANTI. sapevo di non star bene in quello stato di cose. poi il mio agire indispettito, quasi a voler manipolare. per avere una reazione per capire di essere qualcosa di speciale. e lui che gentilmente mi chiede di non essere ostile perché ” lui è fatto così “. e io a capire il senso di questo. capire e accogliere, sempre. perché lui è gentile. si. troppo. tanto quanto è duro con i suoi silenzi. e il mio dolore aumenta. il mio senso di rabbia aumenta. ma soffocato tutto dalle sue frasi d’effetto: “per me sei importante”, “io sto bene con te, spero anche tu con me”, “sei stupenda”, “sei unica”, “grazie perchè ci sei”….. lui sempre più sicuro di avermi vicina. Io che ritorno ad essere accogliente. e poi il sesso. il volermi a tutti i costi. e poi basta. le settimane scorrono senza sentire il suo desiderio di volermi vicina. poi di nuovo, improvvisamente, un ritorno e siamo “noi” per pochi istanti. poi ancora il vuoto. e poi ancora il ritorno. un’intimità a intermittenza che mi sfinisce e che non posso vivere. che mi fa male. un sentimento che non può che perdere di significato in questo accendi e spegni. ma che rappresenta la sua incapacità di sentire e la sua attitudine a palettare quello che dovrebbe essere la gioia della vita: un sentimento per qualcuno. che forse quindi non c’è un sentimento. sicuramente non c’è. è bramosia, è narcisismo, è ricerca di affermazione, è insicurezza. forse tutto questo insieme. allora? io non posso alimentare la mia dipendenza. si. perchè forse è una dipendenza. credere che sia amore è la trappola. sentire il desiderio nella distanza è la trappola. credere che le parole corrispondano al suo sentimento è la trappola. e non riesci più a vedere se le azioni poi corrispondono alle parole. no. le azioni non ci sono. e allora? vuoi ancora aspettare? si. vuoi ancora esserci ? si. vuoi ancora credere ? no. ma aspetti. E’ lui crede di poter fare. e io lo lascio fare. fino ai miei eclatanti rifiuti di questa relazione non-relazione, di questa amicizia camuffata da relazione, camuffata da amicizia. e poi i suoi ritorni con l’istinto di volermi a tutti i costi per poi scappare di nuovo. il suo dimostrare a sé stesso che tutto è perfetto. perché l’alibi perfetto è sempre latente: “io non riesco a coinvolgermi, tu hai la tua famiglia, io i miei problemi…….” certo, così è più facile dire “te lo avevo detto!” e poi ancora il cercarmi, il suo bisogno di farsi sentire desiderato e chiedere le mie attenzioni i suoi messaggi un pò romantici e un pò seduttivi quasi a voler significare “le provo tutte”. e ancora i miei rifiuti. per non sentirmi condizionata, occupata, colonizzata dal pensiero di lui. per riuscire a non sentirlo un investimento troppo esclusivo. ma anche i miei messaggi gentili per provocarlo e i suoi silenzi per provocarmi. e ora ? la mia indifferenza ? ci riuscirò ? è un manipolatore! e il rischio è che lo diventi anche io. lui non lo sa. io ora si. e per questo voglio salvarmi.

Lettera pubblicata il 24 Maggio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 39 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 1
    marinella -

    Ciao… sì, anche io credo si tratti di dipendenza emotiva. Si sente che soffri tanto e ci credo, e anche se hai una buona capacità di analisi (anche se questo scritto sembra più uno sfogo)da sola non ce la puoi fare. Prima di tutto ci vuole un percorso serio con un terapeuta che ti aiuti a capire come hai fatto a finire nelle maglie di un manipolatore, un uomo che ti tiene legata dandoti solo delle briciole. Sei una donna economicamente indipendente e credo che sarà un vero atto d’amore verso te stessa pagarti una terapia. Sono situazioni molto forti in cui la sofferenze è atroce, ma se ti lasci trattare così da quest’uomo alla base c’è proprio una mancanza d’amore verso te stessa forse. Non concentrarti su di lui, su cosa è o non è “è manipolatore o solo un povero sfigato?”, questo non ha importanza. E la trappola che ti suggerisce il cervello del “lo ripago con la stessa moneta” non credo che funzionerebbe. Queste cose si sentono a pelle, e lui sa che dipendi da lui e sei il soggetto più debole della relazione. Credo tu debba convincerti (e fa malissimo, davvero male) che lui non prova nulla per te. Magari ti vuole bene, ma non come pensi tu. I comportamenti che attua sono fatti apposta, sono ambigui per lasciarti intendere quello che non è 🙁 Fatti aiutare. Credo che la tua anima avesse così fame di queste emozioni (che forse senti di non aver vissuto abbastanza a tempo debito) che hai finito per farti sbranare da loro. Riprendi in mano la tua vita, questa non lo è. Un abbraccio, ce la farai!

  2. 2
    glosstar -

    I tratti del narciso
    – Concentrazione su se stesso negli scambi interpersonali;
    – Problemi nel mantenere relazioni soddisfacenti;
    – Mancanza di consapevolezza psicologica e problemi nel distinguere se stesso dagli altri;
    – Ipersensibilità a qualsiasi insulto o insulto immaginato;
    – Vulnerabilità alla vergogna e al senso di colpa;
    – Linguaggio del corpo altezzoso;
    – Adulazione nei confronti di chi lo ammira dandogli forza e odio per chi non lo ammira;
    – Utilizzo degli altri come oggetti mai come soggetti;
    – Fingere di essere più importante di quanto sia realmente;
    – Vantarsi sottilmente ma con insistenza dei propri risultati e esagerarli;
    – Affermare di essere un “esperto” in molte cose;
    – Incapacità di vedere il mondo dal punto di vista degli altri;
    – Negazione del rimorso e della gratitudine. Assenza di empatia.

    Tranquilla, tu sei la vittima e mai diventerai carnefice e manipolatrice. Sei il ventre molle della relazione dove lui, a soddisfazione del proprio egoico narcisismo, infilza (non solo metaforicamente) il suo pugnale quando gli piace e pare.

    Non ne uscirai viva fintanto che non lo guardi per quello che e’, un nevrotico bambino incapace di relazioni autentiche. Un insicuro cronico che per riaffermarsi e prendere punti ai suoi stessi occhi deve distruggere l’altro, fagocitandolo.

    La tua non e’ neppure una relazione amorosa, ma soltanto un luogo dove lui scarica il contenuto del suo scroto. Pessimo consiglio quello del collega che ti dice di vivertela col corpo e non con la testa. Tu non ci riuscirai mai, perché sei bisognosa anche tu di attenzione e a tal fine la tua testa ha costruito un modello di uomo, gentile, generoso e attento, che nella realtà non esiste.

    L’unico modo per salvarti la vita e’ allontanarti da lui. Se non lo fai, quello ti sbrana.

    Ripubblico qui un link che già ho inserito in un recente post:

    http://www.ilmiopsicologo.it/2014/01/16/e-la-persona-sbagliata-lincompatibilita-di-coppia/

  3. 3
    Giuseppe -

    Leggere queste lettere rafforza la mia convinzione di non volermi mai sposare!

  4. 4
    TheMatrixx -

    Andy ti prego, resuscita.Non ne possiamo piu’.
    Andy, falle leggere la lettera “la mia ragazza mi ha lasciato”
    Andy, io non ho la forza, fatti leggere, fatti percepire il profondo dei concetti, nel profondo delle tue frasi ci sta il tutto.
    Queste non hanno il chip bruciato, son partite chip, ram, scheda madre audio e video.Queste a 40 anni vogliono vivere i 20 anni, a 30 vogliono rivivere i 20, a 50 si plastizzano e vogliono fare le 15 enni.
    Bruciate.
    Oche.
    Meritano quello che si beccano.
    (a metà ho smesso di leggere la lettera)
    Mi consola il fatto che quando si risvegliano gli ormoni dopo assaggiate l’inferno….e poi..poi..arriva l’inverno che ha predetto Andy…e lì l’inferno dura quanto?30 anni?40?Già rido quando mi guardo attorno, appassite, autostima zero, paura delle giovani.Inverno…per l’uomo è una dolce stagione, per la donna che ha cinghialato con gli ormoni invece si rivela una triste e fredda e solitaria realtà.Seminate, seminate vento…piu’ seminate e piu’ tempesta raccoglierete.
    ANDY, il tempo si sta realizzando, non come pensavi tu, anzi, le sabbie del tempo le seppelliranno.Qualche anno e le farfalle nello stomaco non voleranno piu’.Questa società non ha da esistere, pregheranno per una vera donna e un vero uomo.
    Perchè al giorno d’oggi non ne esistono quasi piu’.
    Nè concetti nè principi.
    Solo l’individuo singolo, il suo benessere e godimento.
    Schifo allo stato puro.
    Andy, spero tu sia passato a miglior vita perchè dopo 5 anni è ancora peggio.
    Questa HA SPESO 3 righe riguardo alla famiglia e al marito.
    Censuratemi, ma ti auguro un colpo apoplettico non piu’ tardi di domani.Punto

  5. 5
    Arianna -

    Cercherò di essere il più educata possibile (lo sono,ma devo ammettere che in questo caso..mi viene un po’ difficile).. non amo giudicare le persone..ma dato che queste cavolate (per non dire altro) le hai rese pubbliche..provero’ a darti un consiglio: se ti e’ rimasto un briciolo di cervello (e dico se)..manda quel deficiente a quel paese (sempre per non dire altro).. e pensa a fare la moglie e la madre..in poche parole SII DONNA..perché da cio’ che hai scritto dimostri di essere tutt’altro..e credimi e’ un vero peccato..
    .

  6. 6
    Yog -

    Più che un blog hai scritto un blob. Ma insomma: quello vuole LEGGEREZZA, vuole spassarsela senza rogne di sorta. Perché stare allora a discutere del quinci e del quindi? Spassatela anche tu, mica devi sposartelo! In fondo è un diversivo. Unico appunto: meglio evitare le relazioni sul luogo di lavoro, ma questo lo hai già capito da te.

  7. 7
    maria grazia -

    “mi ribadisce che io devo vivere la nostra storia con leggerezza, perchè un giorno quando potrebbe incontrare una compagna con cui condividere la sua vita, allora la nostra relazione dovrà cessare, perchè non si sentirebbe di ingannarla. Io non so se questo che dice lo fa per farmi sentire ancora più legata a lui e ancora più dipendente da lui o se davvero lo pensi, ma di sicuro non mi fa sentire bene. Sembra che io debba esserci fino a quando lui non trovi una futura “sistemazione”.”

    ti dice così perchè ti considera semplicemente la sua “svuotapalle”. senza che ti fai tanti trip inutili. se a quest’ ora c’era un’ altra al posto tuo, per lui era uguale. sono le donne che da queste “relazioni” si aspettano chissà cosa.. e non ho mai capito il perchè. in passato avevo un’ amica che soffriva come un cane per un tizio sposato. questa non solo pretendeva che si vedessero ogni sera e anche il fine settimana ( cosa impossibile, per un uomo sposato ), ma si aspettava pure che lui le regalasse un appartamento! e quando cercavo di farla ragionare e di riportarla alla realtà, venivo vista come la strega cattiva che cercava di distruggere la sua favola. parliamo di una donna allora 32enne, non di una ragazzina! passi il fatto che a 30 anni suonati vivesse ancora con i genitori, passi il fatto che non aveva voglia di lavorare, ma ti metti pure nei casini con un tizio sposato. e quando la madre – sapendo di questa storia – le ha detto:” sei una ...” si è pure offesa a morte…
    lungi da me giudicare e fare l’ inquisitrice del bigolo. ma non tiriamo fuori la storia del “seduttore spietato e crudele” perchè la signora era ben cosciente di quello che faceva e di certo nessuno l’ ha obbligata.
    ora, la cosa migliore da fare sarebbe lasciar perdere questo tizio e relegarlo nei ricordi, prima di rischiare seriamente di compromettere un matrimonio con un uomo stupendo.

    “Anche se magari non ho voglia di fare l’amore con lui o di soddisfarlo, lo faccio, come se in quel modo potessi inconsciamente e visceralmente tenerlo legato.”

    quello di poter tenere legato a sè un uomo attraverso il sesso, è un’ errata quanto assurda convinzione di tante donne. se un uomo si affeziona e si lega sul serio a qualcuna, gli succede A PRESCINDERE DA QUELLO. mettetevelo in testa una volta per tutte! e se lui si fosse realmente innamorato di te ( cosa che non è successa e NON SUCCEDERA’ ) stà sicura che ti avrebbe già chiesto di lasciare tuo marito e di metterti con lui.

  8. 8
    mariacappella -

    Grazie Marinella.
    Grazie per le parole di conforto.
    Hai inteso bene, io soffro tanto, e di questo forse godranno coloro che mi hanno giudicata, piuttosto che confortata o consigliata, come te.
    Grazie ancora.
    Quella della terapia, lo so che sarebbe una giusta strada da seguire, ma non facile. Dire in famiglia che ho bisogno di un aiuto di quel genere potrebbe far insorgere qualche dubbio e vivendo in un piccolo paese devo necessariamente spostarmi fuori. Cosa fattibile non senza difficoltà, per i motivi legati ai miei spostamenti.
    Ma so anche che se sono riuscita fino ad ora a trovare tempi e luoghi per vedermi con lui, clandestinamente, se davvero voglio imparare a volermi bene, DOVRO’ trovare il tempo e il modo per pensare alla mia serenità.
    Un caro abbraccio.

  9. 9
    glosstar -

    @thematrix

    Le tue parole sono un’insulto a chiunque sia dotato di una intelligenza di media qualità. Ma sei capace di un pensiero autonomo, tuo personale, oppure riesci soltanto a fare copia e incolla di opinioni altrui? Arianna almeno, seppure dissentendo dal comportamento di chi scrive, ne riconosce il disagio e offre un suggerimento da persona adulta.

    Tu no. E non ti offendere se ti chiedo quanti anni hai, perché lo spessore e la profondità di quel che scrivi e’ pari a quella di un sedicenne in eta puberale col problema dei brufoli e della prima peluria sul viso.

    Allora caro matrix, riesci a capire che come garbatamente ed esaustivamente ha illustrato Marinella entrambi i coinvolti soffrono di un forte disagio della sfera affettiva? Il narcisismo poi, e’ un disturbo gravissimo della personalità, una nevrosi descritta e codificata nei manuali di psichiatria, peraltro tra le più difficili da curare in quanto chi ne e’ affetto non ne ha consapevolezza.

    Il narcisista infatti per prosperare ha bisogno di un pubblico che sceglie con grande cura. Come nel caso di mariacappella, sceglie le proprie vittime tra persone depresse, insicure, dipendenti e con scarsa stima di se. Le seduce, le circuisce fino a plagiarne la volontà. Le inchioda a fare il pubblico nello spettacolo che mette in scena, e che in realtà e soltanto una relazione malata che fagocita l’altro impedendogli di uscire.

    Se poi desideri saperne di più circa le subpersonalita che vivono all’interno di ognuno noi:

    https://www.youtube.com/watch?v=IOVwkq9RbyE

    @mariacapella.

    Il narcisista difficilmente intraprenderà una terapia ripartiva, ma tu sei consapevole del tuo disagio e della tua sofferenza. Per carità, ascolta il suggerimento di Marinella e rivolgiti a uno specialista. Sono certo che ce ne sono di bravi dove vivi, e se sei della zona di MI-LC-CO ti posso fornire qualche nome in privato.

    Lo devi a te stessa e ai tuoi figli. Escine viva fintanto che puoi.

  10. 10
    biancabianca -

    Ognuno è libero di fare ciò che vuole ma solo quando risponde di se stesso e torna con se stessio e basta a casa propria. E non quando ha un partner e figli ignari.

    Come potete offendere, sporcare la parola Amore in questi inciuci squallidi. Perche sco.... a dx o a sx per ricercare la vs identità, per colmare vuoti e simili e non vi fate una bella terapia analitica che non toglie ne a voi ne ai vs partners rispetto e dignitá?

    Persone immature, in corpi adulti ma con un cervello infantile che avendo un giocattolo da un pò, se ne vede uno nuovo, butta in un angolo il primo per trastullarsi col secondo, tanto sa che il primo nell’angolo se lo riprende quando vuole.

    Persone che se non hanno problemi e questo il punto, se ne aveste di seri, avreste meno tempo per giocare alle “piccole o piccoli amanti crescono” e ve ne dovete inventare altri per sentirvi vivi, fottendovene che per vivere voi, “uccidete” che il partner sappia o no, l’altro.

    Salvarti? Non lo meriti! Si salvano le vittime e gli innocenti…tu sei un carnefice di te stessa e di tuo marito, che non meriti. Come spesso succede!!!!!

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