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Ma in che Paese viviamo?

Sono anni che mando email a destra e a manca, indicando quale sia l’unica soluzione per uscire da questa crisi, e pensare che i primi 3 mesi del 2002, anno dell’introduzione reale dell’euro noi avevamo l’euro col valore più alto dell’europa, tanto è vero che molti pensionati europei che a casa loro facevano la fame si stavano trasferendo da noi, in quel periodo io immaginai che se nessuno ci avesse speculato, ci sarebbe stato un boom economico senza precedenti, immaginavo un aumento dell’esportazione di ogni genere di prodotto made in italy, con conseguente aumento dell’occupazione, immaginai un aumento spropositato di turisti allettati dai prezzi più convenienti….Ed era questo che immaginai quando a Marzo 2002 chiusi il negozio che avevo e partii per l’Australia dove rimasi sino a settembre di quell’anno, e già pregustavo che al mio rientro avrei constatato con mano l’avvenuto boom……Invece, una calda mattina di maggio, comprai a Melbourne il quotidiano il Globo che pubblicava in prima pagina un titolo che mi lasciò basito:
“gli italiani sono impazziti, sembra che l’euro valga 1000 lire”.
Quando lessi quell’articolo, pensai che si erano sbagliati, ma al mio rientro in italia, mi resi conto che effettivamente le cose erano andate così.
Non so se sia vero, ma mi fu rivelato che l’artefice della speculazione sull’euro furono le Banche che 4 anni prima dell’introduzione dell’euro reale decisero a tavolino di gonfiare i loro conti raddoppiando il valore dei loro immobili e di quello delle miriade di immobili detenute dalle compagnie di assicurazione di loro proprietà, e fu così che pochi mesi dopo l’introduzione dell’euro, prese il via la speculazione, e anche i piccoli proprietari furono beneficiati del raddoppio del valore del proprio immobile, infatti un proprietario che prima del 2002 aveva messo in vendita il suo appartamento per 100 milioni di vecchie lire, si vide offrire per quell’appartamento pochi mesi dopo l’introduzione dell’euro la cifra di 100.000 euro, avrebbe fatto l’affare, se una volta incassati i soldi li avesse investiti in un paese straniero, invece cercando di investirli qui, si è reso conto che con quei 100.000 non sarebbero più bastati neanche a ricomprarsi l’appartamento che aveva venduto il giorno prima.
E lo Stato invece che vigilare e controllare i prezzi ha adeguato le sue tariffe al rialzo.
Ci sarebbe una soluzione, fare come accadde in Brasile quando ci fu il cambio di moneta da cruzeiro al real, anche là gli speculatori dettero il via all’operazione, infatti il cruzeiro che valeva ipoteticamente 7 volte meno della nuova moneta fu fatto valere da questi speculatori al cambio alla pari, 1 a 1…..ma la gente non si comportò da caproni come noi, si ribellò, tanto è vero che il governo brasiliano intervenne, e Lula ordinò che era necessario riprendere in mano l’ultimo prezziario di tutte le attività in cruzeiro, fare la conversione al centesimo, obbligare tutti i commercianti all’esposizione del prezzo sia in cruzeiro e real per 3 anni, controllare gli esercizi commerciali a tappeto, e se vi fosse stato accertato che i prezzi erano maggiorati, oltre alla multa vi era la revoca della licenza, e fu così che i prezzi tornarono alla normalità
L’unica soluzione per uscire dalla crisi eè che il Governo riprenda in mano l’ultimo prezziario in lire di tutte le attività economiche, faccia la conversione in euro e sommi anno per anno sino ad oggi la percentuale di inflazione programmata, solo così ci salveremo, altrimenti è la rovina……

Lettera pubblicata il 5 Giugno 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Cittadini - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    stefano -

    vorrei sapere se il presidente Belusconi dispone di un sito per scrivergli direttamente dal compiuter….sono un suo ammiratore l’ho votato dal 1994 vorrei solo che mi dasse una piccola mano grazie

  2. 2
    stefano -

    ho 61 anni vorrei avere solo una piccola mano dal presidente Silvio Berlusconi…..se è possibile scrivergli tramite email grazie

  3. 3
    Rossella -

    Le istituzioni, per quanto mi riguarda, stanno vivendo una stagione di declino. Quantomeno io non riesco a riconoscermi in un sistema che sembra tarato sul modello della famiglia d’origine. Il punto di vista di mia madre non mi tange. La pensiamo in maniera diversa su tantissime cose, ma siamo una famiglia. Io li sento sulla pelle i gradi di parentela. L’opinione di mia madre non mi fa sentire repressa o fuori luogo perché conosco i diritti e i doveri di un genitore e so che i miei genitori credono nelle mie scelte. Dal canto mio sono convinta del fatto che tutti abbiamo una sensibilità che ci porta ad avere una determinata visione del mondo… quindi non me la prendo se il supporto non coincide sempre con il consenso. Invece quando si cominciano a formare dei gruppi in assenza di un governo centrale forte e di un apparato amministrativo tale da garantire la coesistenza pacifica di tutti i membri interni la situazione si complica e prevale la legge del più forte. Il punto è che vengono meno le condizioni per riuscire ad essere operativi. Ti senti sempre stretto in una morsa fatta di giudizi e di pregiudizi… ma magari la realtà è ben diversa. Io sono contraria alla spending review perché non mi consente di essere garantista e di continuare a pensare che tra me e l’altra persona c’è Dio. Le distanze non vengono valorizzate in relazione all’infinitamente grande. Le distanze per me sono troppo piccole… non mi consentirebbero di conservare la pace del cuore.

  4. 4
    Rossella -

    L’istinto di sopravvivenza mi porterebbe a mettermi continuamente in cammino. In tutte le sue forme… non possiamo stare sempre sulla difensiva. Questa non è vita.

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