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Ho 16 anni e sono solo. Vi prego leggete

Sono un ragazzo di 16 anni e sono solo,non ho amici stretti,ho 2 fratelli e abito in un paese dove non ci sono ragazzi della mia età.

Sono solo da sempre e da due anni non riesco a dare un senso alla mia vita.

Alle elementari e medie sono stato in una scuola a 4/5 km da casa mia e con i miei compagni sembrava andare tutto bene, fin quando non siamo areivati alle medie,nella classe siamo rimasti più o meno gli stessi ma il problema è stato che loro avevano le loro amicizie nel loro paese e io ero a casa.I miei genitori non potevano nemmeno accompagnarmi perchè lavoravano ma la verità è che a me non piacevano neanche tanto gli amici dei miei compagni,nel frattempo passavo le mie giornate a giocare alla play e studiare perdendomi la parte più bella della vita,l’infanzia.

Finita la scuola media ho deciso insieme ai miei genitori di andare in un istituto tecnico ancora più lontano da casa mia rispetto alla scuola elementare e media ,perciò il mio tempo libero è diminuito ancora di più in quanto si esce due volte a settimana alle due e il viaggio richiede un’ora di tempo.Con i miei compagni mi sono trovato bene ma non ho mai tempo per vederli fuori dalla scuola per divertirci.Io mi chiedo perchè non mi chiama mai nessuno a me ma devo farlo sempre io? Forse sono antipatico o forse hanno capito che essendo io molto lontano non ha senso chiamarmi.

Per sfogarmi e cercare altre amicizie mi sono iscritto in una società di basket non molto lontano da casa mia.Questo mi sta costando ancora più tempo libero a disposizione non tanto per il basket in sè,ma perchè i miei genitori non possono prendermi subito ad allenamento finito perchè lavorano,quindi devo aspettare che i miei fratelli finiscano di lavorare nel tabacchino di famiglia.Tutto ciò occupa 4/5 ore della mia giornata e perciò non posso uscire e divertirmi nemmeno con i miei compagni di basket.

Nella solitudine più totale la famiglia dovrebbe avere un ruolo importante,ma invece di migliorare la situazione la peggiora con atteggiamenti da famiglia disunita.Per esempio,i miei genitori hanno speso tutti i risparmi che avevano messo da parte per dare un lavoro ai miei fratelli (quando invece non ce n’era bisogno visto che i miei genitori lavorano entrambi),comprando un tabacchino che gestisce il più grande dei due.Ma qual’è il problema?direte voi,il problema è che i miei fratelli mi potrebbero dare una mano portandomi in giro e distraendomi dai problemi della mia vita,se non fosse che lavorano 12 ore al giorno.Inoltre i miei genitori quando piango invece di parlarmi per capire il problema mi urlano contro.

A questo punto della vita non riesco a dargli più un senso e a volte ho degli atteggiamenti strani per esempio piango per tutti i sacrifici che sto facendo fare ai miei genitori e per tutti i soldi spesi in giochi della play e ho cercato di darmi una spiegazione su quest’ultima e ho pensato che i giochi sono stati la mia infanzia e che sono ancora il mio passatempo.

Lettera pubblicata il 15 Settembre 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Secondo me non è importante forzare troppo la mano. Io a sedici anni uscivo il sabato pomeriggio con i miei genitori per trascorrere qualche ora da mia nonna e sulla strada del ritorno compravamo la pizza. Fine dell’uscita. Ho partecipato in tutto a 3 feste e in tutta la vita ho festeggiato il compleanno con un compagno di classe, quindi lontano dalla famiglia, solo una volta. Mi ha fatto piacere. In realtà è stata mia zia ad invitarlo e in quell’occasione ci ha ospitati da lei. A diciassette anni restavo a casa a guardare la tv e a fare le mie cose. Ti consiglio di non sottovalutare le prime impressioni perché da quelle si capisce che vale la pena aspettare di avere le carte in mano per sedere al tavolo da gioco… anche il quel caso si rischia di rimetterci, ma almeno si vive tutto con più superficialità. Io, alla luce di quello che vedo tutti i giorni, non riuscirei mai a prendere sul serio la vita mondana. Ma il premio più grande, almeno per la sottoscritta, consiste nella mancanza di opportunità… quando ti trovi a dare un valore alla sosta, alle cose belle che accadono intorno a te. Così facendo impari ad essere più concreto e vinci anche la timidezza. Ti consiglio di non scoraggiarti e di non incartarti nelle bugie perché per esperienza ti posso dire che una persona che manca di tatto o non tiene a te o si tratta di una persona poco costante che, magari in assoluta buona fede, cerca un appoggio per darsi un tono. A me è capitato spesso, ma da parte mia è restato un bene veramente grande che è arrivato dive doveva arrivare. Secondo me è importante partecipare con il cuore alla vita degli altri. Ti auguro buona serata!

  2. 2
    camy -

    Sei troppo dipendente dalla tua famiglia, che stai ad aspettarli che ti vengono a prendere, che ti portino in giro ecc.. Perché non ti muovi da solo, a piedi, con la bici, con un motorino (che puoi comprare iniziando a smettere di spendere soldi per i giochi e magari trovando piccoli lavoretti in giro), o anche con gli autobus ecc.. Sei troppo grande per stare a dipendere ancora così dalla tua famiglia che comunque lavora. Renditi indipendente insomma. Agisci e pian piano ne uscirai, e potrai vedere gli amici.

  3. 3
    iosonoio -

    mezzi pubblici? Motore? No? Non ti dicono proprio nulla?
    Purtroppo a quell’età è per certi versi normale, ma sinceramente poco credibile. Il problema, è che lamenti di togliere tempo libero a tutto, come se non facessi assolutamente nulla, ed è ovvio che non è così. Ma si sa, la pazienza è una virtù.

  4. 4
    toroseduto -

    Caro Daniele, con la tua lettera mi hai ricordato l’epoca in cui avevo la tua età. Anche io abitavo in un paese che non offriva molto. L’unica cosa che mi attirava era la pallacanestro. Cominciai a giocare a 12 anni. Nello stesso tempo avevo cominciato a studiare la chitarra da autodidatta. A 14 anni si realizzò il mio sogno. Giocai nel Palazzetto dello sport nel campionato allievi. Ero talmente bravo che i dirigenti della Partenope ( squadra di serie A) chiesero al mio allenatore se ero disposto a fare gli allenamenti con loro, spesato di tutto.
    Puoi immaginare la mia gioia, e l’invidia dei miei compagni di squadra. Nel giro di un anno notai un certo disinteresse da parte dei dirigenti nei miei confronti. Me lo disse l’allenatore in seconda. Ero molto bravo ma ero appena 1 metro e 78 cm. Avevano calcolato che massimo sarei cresciuto di un paio di cm. Abbandonai tutto, anche la squadra del mio paese che era ben lieta di accogliermi. La chitarra era la mia vera passione. Cominciai a studiarla sul serio, andai da un giovane maestro, mi diede un paio di lezioni e mi disse che avrei potuto continuare da solo, comprando gli appositi manuali di esercitazione. Nel giro di 2 anni avevo formato un “complesso” di 4 elementi. Tipo Beatles. Andammo a suonare per 3 mesi nella Villa Comunale di Napoli. Avrai capito che non sono giovane. Sono nonno, ho 3 nipoti. Non mi sono ancora fermato con la musica, sono un compositore, ho passato tutto il mio tempo libero a far crescere questa grande passione, ho studiato anche il piano, insomma il messaggio che voglio lasciarti è questo: Lascia perdere i videogiochi, cerca di capire se sei portato a qualcosa di creativo, esprimere se stessi attraverso l’arte è la cosa più appagante a cui si può ambire. Tutti abbiamo un talento, devi solo essere bravo a capire in quale direzione ti porta la tua indole. Ascolta il tuo cuore. Sono le parole che mi disse il mio primo maestro. Le lascio a te. Fanne buon uso, ciao.

  5. 5
    suzanne -

    Toroseduto, sei una delle persone che leggo con più piacere qui. Ti chiedo un parere: secondo te si può imparare a suonare uno strumento (non ad alti livelli ) anche se non più giovanissimi? In questo caso specifico il violino, strumento che adoro ma, ahimé,non ho mai avuto l’opportunità di conoscere a fondo.
    Comunque Daniele vedrai che crescendo rivaluterai il paesello e ti sembrerà un luogo verso cui fare piacevolmente ritorno (anche se ora lo vivi come una “prigione”).

  6. 6
    Yog -

    Io a 16 anni ero nervosissimo perché al mio paese il sindaco aveva detto al supermercato di non vendere narda ai minorenni. Così anche io dovevo dipendere dalla famiglia, cioè da mi’ cuggino quello che adesso fa il tassista a Vertemate e che c’aveva più anni di me e comprava bocce di narda per tutti e due. Comunque impara da Rossella: dai un valore alla sosta. I Vigili Urbani già lo fanno.

  7. 7
    Daniele7 -

    Iosonoio e camy io li uso ogni giorno i mezzi pubblici,per facilitarmi la vita vorrei comprarmi un motorino,però mio padre mi caccerebbe da casa visto che un incidente in motorino gli stava per costare la vita ed è giustamente terrorizzato dai motorini.
    Toroseduto io amo il basket,ma mi stanca molto fisicamente perchè non ho molta resistenza,maanche se in campionato dovessi giocare un minuto solo non lo fareimai.Comunque ti ringrazio dei consigli,non avendo conosciuto nessuno dei miei due nonni per me sono molto importanti.
    Suzanne io amo il mio paesino è questo il problema non so cosa fare,nonostante sia come una prigione per me,io lo amo perchè essendo abituato a stare da solo amo la tranquillità che c’è e al contrario odio il caos della città

  8. 8
    toroseduto -

    Caro Daniele se proprio non sei attratto dalla pallacanestro, lascia perdere e dedica il tuo tempo a qualcosa che ti appassiona. Fare delle cose in cui non sei portato ti crea degli squilibri.
    Hai l’età in cui sarebbe opportuno fare delle scelte importanti. Sai disegnare? Ascolti musica? Hai mai visitato un museo? Non fare come Suzanne che ha capito la sua passione quando è un po’ avanti con gli anni. Esplora tutte le potenzialità che sicuramente possiedi, lascia perdere i videogiochi, le playstation e simili. Devi cominciare ad investire sul tuo futuro, io alla tua età quando ero libero da impegni, facevo delle lunghe passeggiate nel centro storico di Napoli, prendevo il tram e mi godevo tutte le cose belle che mi passavano davanti agli occhi. Tornavo al paese rinfrancato e soddisfatto. Abbi fiducia in quello che ti dico, uscire e passeggiare senza una meta precisa ti allarga la mente. Parola di nonno!

    @Suzanne Certo che puoi giocare con il violino. O qualsiasi altro strumento. Ho dato lezioni di chitarra ad un 40enne figlio di un mio amico. Nel giro di un anno è in grado di accompagnare qualsiasi canzone. Il violino è un po’ più difficile, hai notato che non ha i tasti come la chitarra? Dovrai avere molta costanza con gli esercizi e avrai bisogno di un maestro che ti aiuti a capire il meccanismo specifico dello strumento. Non aspettare, buttati. Un discreto violino da studio costa sui 200 euro. Saranno soldi spesi bene. Chi ha la musica dentro può tirarla fuori a qualsiasi età, quindi non spaventarti, puoi farcela.
    Ciao

  9. 9
    Yog -

    E allora statti tranquillo al paesino, che c’ha pure raggione tu’babbo che il motorino è pericoloso. Se ti senti solo al limite accendi la tivvù che fa tanta compagnia.

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