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Il gusto amaro dello zucchero

Mi voglio chiamare sorriso… perché mi rappresenta..
Mi presento sono una ragazza, .. ops forse meglio dire donna.. insomma.. ho 34 anni, della provincia di Milano, esteriormente sono sempre stata una persona solare, con un sorriso anche quando dentro in realtà stavo male … vale a dire forse la maggior parte delle volte..
Ora il sorriso è davvero un sorriso triste, gli occhi non riescono più a nascondere il disagio provato all’interno, nel profondo.
Il titolo può farvi credere che abbia qualche rotella fuori posto, ahah forse per davvero ce l’ho, dato che mi sono sempre ostinata (da buon capricorno testardo) a credere nell’amore vero a tutti i costi. Mi riferisco all’amore tra due persone che siano esse del sesso opposto o dello stesso non cambia! Che poi a volerci riflettere cos’è l’amore vero? È una cosa del tutto soggettiva… a quanto pare.. per qualcuno può significare sacrificio , per qualcuno una fregatura, per qualcuno un’eterna incognita.. chissà se esiste qualcuno che mi direbbe che è la felicità assoluta…
Io arrivata a 34 anni posso dirvi che ancora credo che possa esistere… nonostante sia alquanto raro .. come tutte le cose preziose. In tanti si pensa di averlo trovato ma poi si rivela un falso.. l’originale chissà dov’è nascosto..
Entro più in particolare nella mia situazione… se vorrete leggermi..
A diciassette anni avevo già sulle spalle una storia di due anni in cui avevo messo tutte le mie convinzioni di ragazza, piena di speranze… già convinta che fosse stato l’amore di tutta la vita. Povera illusa… la prima vera delusione… un anno di corna.. scoperte nel peggiore dei modi.. va beh era un benvenuto probabilmente.. poi incontrai il mio attuale marito… mi aggrappai a lui desiderosa di amare, vedevo in lui l’opposto del mio ex, molte qualità… e ci ho creduto davvero per altri diciassette anni..
Otto anni fa ci siamo sposati, e dopo due anni nacque il mio splendido tesoro.. mio figlio. Da quando ci sposammo .. o forse anche un po’ prima però le cose peggiorarono… probabilmente ero troppo immersa nel mio desiderio d’amore e di famiglia per capire che le cose non potevano continuare. Nonostante i dubbi mi sposai.. ero raggiante.. finalmente si esaudiva il mio sogno di bambina… (cresciuta in una famiglia .. che tutto aveva tranne che il sapore di famiglia… mah ahimè è un’altra storia..) avere la mia famiglia.
Da quando nacque il mio bambino le cose precipitarono.. ogni giorno ci allontanavamo sempre più. Le differenze tra noi emergevano sempre più.. e le distanze aumentavano. Purtroppo dopo poco persi il lavoro.. e questo mi portò ad aggrapparmi sempre più al mio bambino e a ritrovarmi sempre più nella consapevolezza di non aver nessun altro.. accanto, se non il vuoto.
Ora…la farò breve… che già son stata lunghissima ..
Mio figlio oggi ha sei anni e io mi sto separando. Dico legalmente.. perché psicologicamente è come se fossi sola da una vita..
Ecco il titolo… Il gusto amaro dello zucchero.. mi ritrovo a 34 anni… con l’unica convinzione che portavo nel cuore… l’amore.. distrutta. Ho cercato in tutti i modi di tenere viva la speranza. Come ho preso questa decisione… prendendo batoste… piangendo tutte le lacrime che potevano esistere nei miei occhi. Ho trovato questo splendido sito… vi ho letto qua e là.. e ho preso il coraggio di scrivere. Oggi… proprio oggi come giorno eh.. mi sento bene… domani probabilmente no.. ma ho capito finalmente che la gioia vera è stare bene con se stessi, perché fino a quando riporremo speranze o aspirazioni in un’altra persona .. resteremo sempre delusi. E’ triste … pensare in questo modo un po’ egoistico.. ma credetemi… sono stanca di star male. Oggi non ho un lavoro… ma spero di trovarlo.. sono in una separazione infinita… pseudo consensuale ma che di consensuale… con due avvocati vedo solo il nome.
Mio figlio non sa ancora nulla … ma la primaverà arriverà anche per me, e un giorno il mio sorriso tornerà ad essere vero.
Vi abbraccio e grazie per avermi letta.

Lettera pubblicata il 22 Febbraio 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    Angelo9 -

    Non ho ben capito quale sarebbe lo zucchero, peraltro di amaro c’e’ molto in questa vita. Scusa la franchezza, ma mi sembra di leggere in te una certa confusione e il tentativo di uscirne ricorrendo a stereotipi. Non credo che l’amore vero sia quello perfetto, anche perche’ noi umani non sappiamo nemmeno cosa sia la perfezione. La dolcezza e l’amarezza nella vita vanno bevute insieme e prevale ora l’una ora l’altra. Comunque, la cosa piu’ importante e’ che il bambino non soffra troppo per la separazione, in che modo spetta a voi genitori deciderlo: seguite il vostro naturale amore di genitori. Vi auguro di poter recuperare al piu’ presto quell’equilibrio che e’ necessario per continuare il cammino della vita e far sentire al bambino il vostro amore per lui.

  2. 2
    Andrea -

    Quali sono state le tue colpe? E le sue? Davvero non era possibile sistemare le cose?

  3. 3
    sorriso80 -

    Lo zucchero rappresenta la dolcezza dell’amore e della speranza di poter affidare la tua vita nelle mani di un’altra persona. L’amaro e’ questa enorme speranza crollata. ti ringrazio per la tua risposta. e’ vero sono disorientata perché ho perso il mio faro. Prima riponevo nei sentimenti tutto il mio spirito di proseguire. Ora mi sento completamente sola, e credimi non sto cercando di attaccarmi a stereotipi, sto cercando di capire cosa devo fare per non farmi sotterrare dalla tristezza. Sono mesi che vivo stati d’animo che sfiorano la depressione.. Se ho preso la decisione di mettere un punto e’ stato proprio per il bene di mio figlio. Stiamo andando presso un consultorio per capire come affrontare meglio la questione con lui.. Per renderla il meno traumatica possibile.

  4. 4
    Angelo9 -

    Capisco. Ma se questo amore e’ stato tanto profondo, potrebbe aver ragione Andrea. Non c’e’ modo di recuperare il rapporto? Ovviamente dovreste ripartire da zero, superando il passato, per il vostro bene e quello di vostro figlio, insomma una rifondazione di questo amore, una nuova speranza. L ‘amore e’ fatto anche di alti e bassi, di dolce e amaro per riprendere la tua significativa immagine.Ci vuole coraggio ma forse meno che a rimanere da soli e depressi.

  5. 5
    camy -

    non so come prenderai il mio commento.. ma volevo dirti che purtroppo son cose che capitano quando si crea una coppia per soddisfare un proprio bisogno.. ovvero diventa un fine egoistico: sto con te perché voglio una mia famiglia.
    (semmai, avrebbe dovuto essere: “voglio una famiglia perché sto con te, cioè sei tu che mi ispiri il desiderio di crearmi una famiglia con te”, cosa che nella tua coppia non è avvenuta, da come ne parli).
    inoltre nella coppia il fine dovrebbe essere un desiderio di entrambi, entrambi dovrebbero condividerlo.
    a me sembra che tu hai cucito addosso a questo ragazzo il ruolo che volevi tu: di bravo fidanzato, bravo marito, bravo padre, senza neppure impegnarti davvero a conoscerlo e ad amarlo per quello che era davvero (perché come mai solo ora salterebbero fuori queste incompatibilità? prima non c’erano? è che prima non le hai viste perché vedevi il tuo sogno, non lui..). perché quello che credo è che tu non amassi realmente tuo marito, del resto dici che ti sei sempre sentita così, separata psicologicamente. questo non è essere una coppia. ma è proprio l’opposto di questo.
    per cui, in conclusione, tuo marito ha reagito al tuo stato d’animo, cioè ha sentito questo tuo distacco psicologico, e non si è sentito amato, e da qui sono nati i problemi, gli allontanamenti reciproci.
    forse è un discorso un po’ complicato, dovrei spiegare meglio, ma l’ora è tarda e non so se sono riuscita a rendere l’idea di ciò che “ho sentito” attraverso le tue parole, cioè che in pratica non sei mai entrata davvero in relazione con tuo marito. io penso che però non è troppo tardi, se si vuole da entrambi, fare quello che finora è mancato: conoscersi meglio, conoscersi davvero, parlarsi, aprirsi. sarebbe bello che imparaste di nuovo a conoscervi, ma stavolta sul serio, aprendo sinceramente i vostri cuori, perché una chance vostro figlio – che non c’entra nulla – se la merita, e questo, da adulti quali siete e che si dovrebbero prendere le responsabilità delle proprie azioni (in questo caso: aver creato una famiglia, aver messo al mondo un figlio), è quello che dovreste provare a fare, per vostro figlio e poi anche per voi.

  6. 6
    sorriso80 -

    @Andrea
    non ci sono particolari colpe imputabili a uno o all’altro…
    certo io parlo per me.. il lento e graduale allontanamento è avvenuto quando sono rimasta incinta. Lui probabilmente non era desideroso quanto me di diventare genitore. Poi dopo qualche mese sono dovuta restare a casa dal lavoro per gravidanza a rischio e da lì è iniziato un lento abbandono.. io ero sempre più bisognosa di affetto e lui non ha saputo capirlo.. anzi.. si è allontanato sempre più. Da allora a pensarci bene è stato un lento e graduale allontanamento. Poi ho reagito dedicandomi sempre più a mio figlio. Quindi pure io mi sono allontanata da lui. Fino a ritrovarci sempre più lontani e cambiati..
    @Angelo ci abbiamo provato e riprovato ma nulla alla fine si ritorna sempre a non capirsi. In lui ogni volta non coglievo nessun atteggiamento volto a farmi capire il suo affetto. Il tempo gli ha indurito il cuore, è diventato sempre più freddo, sempre più insensibile. Io sono l’esatto opposto. Il tempo mi ha reso sempre più fragile. Non sono mai stata una roccia, lo dimostra il fatto che non sono mai riuscita a rendermi psicologicamente indipendente da qualcuno. Ecco perchè il fatto di dire adesso che la cosa più importante è stare bene con se stessi mi rende orgogliosa di questo traguardo (spero però di continuare a crederlo)
    @Cami ti ringrazio per avermi scritto pure a tarda ora 🙂 non so forse in parte hai ragione tu.. io ora mi sento di dire che ci ho creduto tanto nella nostra storia. Ma nella vita se le cose non vengono coltivate poi muoiono. In me è morta la speranza di questa mia famiglia perchè per troppo tempo l’ho coltivata da sola. Ora ho un bambino meraviglioso che mi riempie di gioia, e un marito che non si esprime.. davanti alla mia volontà di separazione resta impassibile. Ragazzi.. probabilmente mi vien da pensare … ha già la testa da un’altra parte. Resta il fatto che si è rivolto ad un suo amico avvocato.. ma non mi fa nessuna proposta. Io mi sono rivolta ad un altro avvocato da quindici giorni.. ma è tutto in stallo.

  7. 7
    Aton -

    Rilassati, in una causa di divorzio la donna ci guadagna sempre. In più sei giovane, ma non troppo, ragione per la quale avrai scoperto che si sta meglio soli che male accompagnati. Gli avvocati ci vogliono soprattutto quando c’è la consensualità, altrimenti rischi un pero mica da ridere.

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