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Geratria politica vs Bloggers

Per conoscenza dei lettori del forum, un esercizio di traduzione dall’Inglese sul recentissimo tentativo di Riccardo Levi di zittire la voce del Popolo o almeno cavarne ulteriori tasse per aumentare il così misero stipendio dei parlamentari.

“Times Online – 24 Ottobre 2007” – Un attacco della geriatria politica ai “bloggers” italiani. I leaders italiani scarsamente intendono il significato di “word processing”, figuriamoci se s’intendono di WEB. Adesso però si stanno rivoltando contro i bloggers del loro paese (Bernhard Warner).
L’Italia è fuori dello standard del G8: per metterla semplicemente, è un paese di legislatori 80enni eletto da una platea di pensionati 70enni; tutti gli altri sono privi d’importanza. Romano Prodi, il Primo Ministro, è un 68enne che ha sbattuto fuori un 71enne, Silvio Berlusconi, nelle elezioni dell’anno scorso. Giorgio Napolitano, il Presidente della Repubblica, è un 82enne con 6 anni residui di mandato; il suo predecessore aveva 86 anni quando lasciò l’incarico. Nell’improbabile eventualità che l’Italia dovesse dichiarare guerra, la decisione sarebbe presa da uno che era 20enne quando i Tedeschi s’arresero agli Alleati alla fine della II G.M..
Questa cigolante prospettiva è il preambolo necessario per ogni discussione sulla politica italiana.
Se il Governo italiano sembra incapace di adattarsi alla realtà contemporanea, la spiegazione è semplice; anche il vostro paese si comporterebbe così se fosse governato dai vostri nonni.
Recentemente, i legislatori italiani hanno preso di mira la modernità introducendo una legge incredibilmente ampia, secondo la quale tutti i BLOGGER e perfino gli utenti di Network Sociali devono iscriversi ad un registro pubblico.
Perfino un BLOG del tutto inoffensivo sulla squadra di pallone preferita o sul disagio di un giovane per l’ingiustizia della vita sarebbe soggetto a supervisione governativa e perfino a tassazione, anche se non è a carattere commerciale.
Fuori d’Italia, questo disegno di legge ha generato ironia da parte di osservatori dell’Industria difficilmente simpatizzanti.
Boingboing (un BLOG internazionale; NDR) riporta intelligentemente che il Governo italiano sta proponendo un “Ministero dei BLOG”. Più chiaramente, “Out-Low.com” chiama questo disegno di legge “Legge anti-BLOGGER” …. si potrebbe facilmente argomentare che un BLOGGER ospitato in un Server ben fuori dal “Bel Paese” farebbe apparire una Legge tanto stupida virtualmente inapplicabile.
Infine però, questa è l’Italia, un posto in cui idraulici e capitani d’industria sono evasori fiscali seriali. Non piangere amico; goditi il Sole, il vino rosso e le tagliatelle.
Forse è a causa di queste ovvietà che la Legge sta già subendo emendamenti.
Se fosse ratificata – e al momento la cosa sembra spaventosamente probabile – il Ministro delle Comunicazioni sarebbe colui che decide chi deve iscriversi al registro pubblico …… Grillo è convinto che questa Legge è contro di lui, ma che lo sia oppure no non importa realmente. La Legge trasformerebbe tutti i BLOGGER in potenziali fuorilegge, grande cosa per il loro traffico, ma andrebbero all’inferno le aspirazioni affaristiche di un futuro WEB italiano, per non parlare delle Società HighTech che volessero vendere il loro software di pubblicazione BLOG in Italia, o aprirvi un Network sociale. Inoltre, significherebbe soffocare la libertà di parola e ogni forma di libera espressione, le arti e l’apprendimento … Perciò, chiedo al Ministro italiano per le Comunicazioni, Paolo Gentiloni, già giornalista egli stesso, e a Riccardo Levi, il legislatore che ha concepito quest’idiozia: è corretto tappare la bocca alla gioventù di questo paese al mero scopo di gestire poche ruote cigolanti?!

Ecco! questa era la traduzione!
Pare che siano allo studio degli emendamenti, ma nessuno che allontani dalla Rete lo spettro di una tassazione dei Siti-Blog ai quali si possa pur vagamente associare uno scopo di profitto (un modo per farci rientrare a tutti i costi il Beppe Grillo ?!).

2 questioni finali:
A) perché l’Italia deve essere sempre lo zimbello della cultura anglosassone?! abbiamo forse firmato una clausola NATO per questo?!
B) perché in questo Forum gli interventi sono prepotentemente a favore di questioni di cuore e di sesso?! forse che i giovani se ne fregano del paese nel quale vivono?! ma se è così, perché poi rompono le balle per il lavoro, la casa, il futuro?!

Lettera pubblicata il 25 Ottobre 2007. L'autore ha condiviso 55 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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