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Film romantici

di

Dopo aver visto l’ennesimo film romantico (peraltro molto bello e toccante) . I due si incontrano. Sono vicini di casa. Lei chiede a lui di abbassare il volume dello stereo che tiene in giardino (dopo una festa). Dopo qualche bisticcio i due iniziano a frequentarsi. Passano bei momenti assieme. Un piccolo screzio allontana i due ed è lui che va da lei per chiederle di sposarla. Dopo quattro o cinque no, acconsente. Lei poi ha un incidente d’auto e lui la veglia finché non si riprende. E vissero felici e contenti. 

Questi film vedono l’uomo sempre e comunque che deve superare mille no, mille battaglie, mille imprevisti. Il contrario non accade mai. Anzi, se ciò accade la donna se ne va (non è l’uomo giusto). 

Nella realtà si vive più o meno le stesse vicende quasi che l’amore debba essere solo unilaterale e dimostrato da uno solo (l’uomo).

Hanno sostituito l’amore con l’emotività a solo uso e consumo delle donne tanto che si vogliono rivivere i set cinematografici mantenendo comportamenti femminili poco espliciti e sempre del tipo: “conquistami”.

L’uso della cinematografia romantica ha comportato una cattiva abitudine del dover dimostrare a tutti i costi. Così non si dice no a nessuno, meglio averne tanti al seguito per poi scegliere quello “giusto”.

Il romanticismo sta diventando una scusa per affermare i propri bisogni (femminili) di sentirsi desiderate sempre e comunque con una inevitabile ritrosia del genere maschile ad esporsi in un gioco che è una commedia più che amore e sentimenti veri. Tanto che molti uomini (me compreso) evitano di esporsi per poi sentirsi dire magari che la scelta è stata su un altro, che cercano solo amicizia, ecc…

Il romanticismo ha perso il suo valore diventando solo un gioco che spesso lascia l’amaro in bocca, constatando che anche i sentimenti veri vengono calpestati per lasciar spazio a un ideale romantico che nulla ha a che vedere con l’amore autentico.

Lettera pubblicata il 26 Febbraio 2017. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 74 commenti

Pagine: 1 2 3 8

  1. 1
    Rossella -

    Secondo me non è necessario sforzarsi di cambiare più di tanto per amore perché a primo impatto colpisce lo stile. Nel medio-lungo periodo –da una parte o dall’altra- conta la virtù della perseveranza. Ci sono donne che hanno davvero bisogno di cimentarsi nella costruzione d’un amore che mette in crisi la struttura caratteriale un po’ rigida. Un uomo che all’apparenza non si pone come il capo da seguire, da lontano o da vicino, riesce a far vivere la loro anima. Quando non accade si manifestano dei dissidi all’interno della famiglia perché dove il materialismo impera c’è grande insoddisfazione. I dispetti andrebbero visti come un tentativo di superare il dolore che la condizione umana comporta. Da una parte grande ottimismo (che viene percepito come una manifestazione di falsità) e dall’atra piccole o grandi discordie, talvolta difficili da mandar giù. Non si riconosce il grido, perché la vita è già difficile di per sé. Questi equilibri fanno parte dell’ordine delle cose. Andrebbero vissuti in questo modo, perché non si possono razionalizzare. Quando si fa prevalere la saggezza si diventa superbi. Quel piccolo dolore che ti viene dal sentirti poco considerato ti fa capire che hai bisogno dell’amore; camminando su questa strada hai la possibilità di crescere in sapienza, ma non puoi pretendere di mettere d’accordo tutti, perché c’è stato un tempo in cui non avevi i lumi per comprendere quello che accadeva dentro e intorno a te. Bisogna essere umili. L’umiltà è una virtù difficile da imparare. Si cade sempre nella tentazione di voler trovare risposte umane, di voler emanare qualche bolla. Ma non siamo infallibili. Quando dalla tua hai una sensibilità più spiccata, mettiamola così, la persona che hai accanto conta quasi quanto l’uomo. Ti viene naturale scindere le due cose perché mediamente si tratta di uomini che non hanno grande successo nella vita pubblica perché sono molto orgogliosi e testardi. Parlare di uomo significa prendere atto del suo prestigio.

  2. 2
    Pace per tutti -

    Punto di vista interessante.

  3. 3
    Itto Ogami -

    Tempo fa ho scritto un commento nel quale indicavo la filmografia americana scandalosa, nella visualizzazione della famiglia.
    In pratica c’è lei, la gran matrona di tutto, una mezza racchia, che prima ha il marito, poi per un motivo non ben definito lo ha mollato (anche se era Tom Cruise o Brad Pitt). Il marito anziché mandarla a ca...., piange dietro a lei come una merdina. Lei intanto giustamente si tiene i figli e ha un altro uomo in casa, che guardacaso fa lo stronzo con l’ex uomo (mai una volta che dicesse: “ma che gran tro.. sta donna”). Inoltre i figli sembrano piu’ contenti del nuovo uomo che del padre naturale. Infine sempre per un motivo non ben precisato l’uomo nuovo sparisce (o ammazzato o semplicemente buttato nel cesso) e quello di prima ritorna e dice ai figli: ma che grande mamma che avete, che donna meravigliosa, non posso stare senza di lei nemmeno un secondo di piu’. E i figli dicono: papa’ ti vogliamo bene anche se sei un povero co....... E chiedono alla mamma: “lo puoi riprendere mamma?” e lei dice “va bene…lo mettiamo in prova per qualche tempo”. E la famigliola ritorna unita felice e contenta.

    Roba da vomito…

  4. 4
    Yog -

    Beh, però anche l’assenza di romanticismo nuoce. Per esempio anche la mia vicina di casa aveva la pessima abitudine di tenere lo stereo vicino alla finestra aperta (con il solito unz unz che fa tanto impazzire i condomini). Un mio zio, ospite da me un paio di giorni e quindi non abituato alla città, glielo ha cortesemente spento a colpi di P38. Una soluzione diretta, concreta, rapida e affatto intrisa di romanticismo. Però non è che per questo i rapporti siano molto migliorati.

  5. 5
    Nicola -

    Viene definito con il termine male-bashing, rappresenta il pestaggio morale antimaschile diffusissimo nella televisione e più in generale nella società moderna occidentale.

    Gli esempi e gli episodi di emarginazione e derisione del maschio e della sfera maschile che si possono citare sono innumerevoli, basta guardare le pubblicità che quotidianamente troviamo su giornali, riviste e tv, senza parlare di certi articoli e talk-show che finiscono inevitabilmente per influenzare il cosiddetto “popolo bue”. Il maschio, il padre, il compagno, sono tutte figure messe in evidenza come i “sottomessi” se non addirittura come i “cattivi” in innumerevoli fatti di cronaca.

    Una vera e propria guerra culturale in una sorta di delirio dell’ Elite dominante che attecchisce sempre più e cerca di promuovere il concetto che la donna è superiore e può fare a meno del’uomo, sotto tutti i punti di vista (anche biologico, riproduttivo e familiare) e quindi va tutelata e riverita.

    Basta guardare le ultime presidenziali americane e di come l’establishment abbia tirato fuori dal cappello un fuorionda sessista di Trump vecchio di 11 anni durante la campagna elettorale, e di come i poteri forti si siano schierati contro di lui, primi tra tutti la stampa e gli artisti di Hollywood.

  6. 6
    Piccolastella78 -

    Yo per capire qualcosa devo leggere le risposte di Yog.

    Il resto mi toglie energie da dedicare al succhiamento del latte. Ciavo Golem! Es que tu intiende nosotros? 🙂

    Io il romanticismo lo apprezzo solo con l’amore. Mi sembra pertinente come risposta, sì?!

  7. 7
    Itto Ogami -

    Caro Nicola,

    se anche tu hai visto questo, allora significa che forse non sono del tutto matto.

    Secondo me distruggono la famiglia tradizionale, e la sostituiscono con un modello “allargato” con donna dominante e sicura, maschio imbecille e fragile. In piu’ aggiungono una forte componente di simpatia verso l’omosessualità, in cui in genere una figura di questo tipo è il deus ex-machina di molti aspetti del film, e in genere la persona piu’ simpatica. In alcuni film, addirittura viene esaltata la FEMMINIZZAZIONE (vedi Mrs. Doubtfire: un padre non riesce a governare la sua famiglia e l’unico modo per farlo è diventare una anziana signora).

  8. 8
    rossana -

    Pat,
    tema interessante, molto attuale e parecchio condivisibile.

    ottimi i commenti. quelli di Itto, intrisi di un sottilissimo umorismo, mi hanno divertita (in particolare la frase che descrive il maschio che piange dietro la femmina come… una merdina) 🙂

    la parità fra i sessi, tanto auspicata negli anni ’60-’70, a mio avviso ha semplicemente capovolto la predominanza nel rapporto, dando eccessivo potere alle donne. potere vaginale che di fatto hanno quasi sempre avuto ma che in precedenza era sia più arginato che meno sbandierato.

    la solitudine emotiva è il prezzo da pagare per entrambi i generi. molto più amaro e pesante per i figli, che oggi sono spesso i più trascurati e i più sofferenti.

  9. 9
    maria grazia -

    Ciavete raggione! Volete mettere con la la corazzata potemkin!

  10. 10
    Suzanne -

    Non sono per nulla d’accordo. Il commento di Itto poi è penoso, ” aggiungono una forte componente di simpatia verso l’omosessualità”. Orrore!!! Inizio a pensare che il suo problema più grande non sia la gelosia retroattiva…
    I film romantici si rivolgono in prevalenza ad un pubblico femminile, pertanto introducono tutti quegli elementi che una donna media si aspetta di trovare. Se si scelgono film polizieschi, o thriller, o moltissimi altri generi invece, i protagonisti saranno perlopiù maschi forzuti e sciupafemmine, senza la presenza fastidiosa dei gay citati da Itto.
    Quindi? Basterebbe fruire di buon cinema, prodotto da registi e non da affaristi di Holliwood per risolvere la questione.
    Il protagonista del mio fumetto preferito, Dylan Dog, è un investigatore super figo che si porta a letto una donna bellissima, sempre diversa, in ogni episodio. Io l’avrei preferito più sfigato e più umano, ma, ahimé, sono femmina!

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