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Fidanzamento e annullamento di se stessi

Ciao a tutti, vi scrivo per avere un parere su una situazione abbastanza delicata. Sicuramente tutti conosciamo un amico, conoscente, parente o quant’altro che dopo essersi fidanzato trascorre la maggior parte del tempo con la propria lei. Fin qui niente di drammatico, anzi, vedere un amico innamorato e felice fa sempre piacere. Ma il problema arriva quando questa persona basa qualsiasi sua scelta sull’altra persona. Vive in funzione della partner. Non partecipa più a nessun tipo di attività con gli amici, declina qualsiasi tipo di invito serale come cene fuori, compleanni o anche un semplice aperitivo, tutto ciò perchè deve stare con la sua lei. Ogni giorno. Tutte le sere. D’inverno e d’estate. Se lei ha voglia si esce, altrimenti si resta a casa davanti la tv. Ciò che rende il tutto ancora più monotono è il fatto che le serate vengono trascorse in casa, o al solito bar. Mai a vedere uno spettacolo, mai un concerto, mai un’attività diversa, raramente uscite in gruppo con gli amici. Penso che dopo due anni e mezzo di relazione, qualsiasi persona normale di 26 anni abbia voglia di una serata diversa con i vecchi amici a farsi quattro risate davanti una birra. Senza mai di mancare di rispetto alla propria lei.
Quello che mi chiedo è come sia possibile che moltissime persone possano annullarsi ed annullare la propria vita sociale, per basarla solo ed esclusivamente sulla propria partner? Come si può rifiutare sistematicamente qualsiasi invito dagli amici per stare con lei? Non spaventa la monotonia? Non ci si sente soffocare? Io penso che almeno fino ai 30 anni un pizzico di libertà (intesa in senso buono, senza mai mancare di rispetto all’altra persona) bisogna pur concedersela. Non intendo serate in discoteca fino alle 5, ma una semplice birra infrasettimanale con i vecchi amici. Sia per il proprio benessere, che per quello della coppia. Perchè a lungo andare la monotonia logora il rapporto di coppia e lo stare insieme diventa solo semplice abitudine.

Lettera pubblicata il 18 Giugno 2014. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    Nathan -

    Diciamo che è una consuetudine detttata soprattutto dal continuo bisogno di conferme, forse per la paura inconfessata che tutto svanisca come in un sogno. L’innamoramento, la passione, sono esperienze totalizzanti vissute spesso in maniera reciprocamente esclusiva. C’è un ormone che si chiama ossitocina detto anche “ormone dell’amore” che favorisce l’attaccamento. Non è un caso che quando finisce una relazione molte persone accusino una vera e propria “crisi d’astinenza”. Probabilmente in termini evolutivi la sua funzione era quella di tenere unita una coppia fino allo svezzamento dei figli

  2. 2
    Master -

    Hai detto un’assoluta verità, questo è spesso quello che accade in realzioni basate sul nulla, o magari con delle buone basi ma con dei protagonisti insicuri e pieni di problemi.
    Non riesco nemmeno a generalizzare, le circostanze sono tantissime, ma posso dire dal canto mio (ci sono appena passato e sono colui che si è annullato) che le cose accadono perchè gli eventi che vive la coppia non vengono vissuti ma semplicemente subiti contando su quell’unione che all’inizio è forte e bella ma col passare del tempo, perde energia e quegli eventi tralasciati se li fa mancare.
    Ecco ti ho parlato di insicurezza, secondo me è tutto la, io per il mio trascorso (non solo sentimentale ma anche famigliare e personale) in ambito sentimentale sono molto insicuro e timoroso (il che è gravissimo) poichè spesso hai come la sensazione che se quella persona se ne vada dalla tua vita, tu non vivresti più e allora per la paura di un qualsiasi evento negativo che possa creare i presupposti, evitando tutti i possibili litigi e discussioni, insomma tutto quello che può danneggiare la coppia, prendi e dedichi tutta l’attenzione possibile a lei/lui pur di non creare problemi.
    Bene, la cosa grave è che inconsapevolmente proprio questa dedizione totale i problemi a lungo andare li crea e pure più grossi, alla fine quindi o ti ritrovi come me, scaricato e accusato o con un sacco di momenti storti, litigate ed incomprensioni, perchè il rapporto è concentrato esclusivamente su quello che accade nella coppia e anche li prima o poi scoppierà, il problema è che saranno passati anni e anni.
    Certo il rifiutare qualsiasi invito è fuori da ogni concezione, ma ci si arriva vicini, soprattutto (e qua parlo di me) se chi hai accanto denigra o non vede di buon occhio le persone con cui vorresti uscire e magari il fatto che tu voglia vederli te lo fa anche pesare.
    La monotonia è poi il circolo vizioso alimentato da entrambi gli atteggiamenti, chi dedica tutto e magari opprime troppo il partner e chi magari consapevole di questo non ne parla e fa presente la deriva del rapporto ma invece ne approfitta e alla fine magari lo usa pure come scusa per chiudere!
    Io dico solo questo, purtroppo o per fortuna ognuno è fatto a suo modo, ha i suoi pregi e difetti, se si decide di stare insieme però questi si accettano e la dove qualcosa però non vada per il verso giusto esiste lo strumento più adatto e più utile in una relazione, senza non ce la si fa mai, ed è il DIALOGO!

  3. 3
    Max (Lighthouse) -

    Già il DIALOGO, questo sconosciuto dopo anni magari di relazione, che va’ in fumo, semplicemente perché ci si tiene dentro qualche incomprensione, per poi arrivare ad una rottura, oramai irrecuperabile, condita da un “avrei dovuto parlarti prima”…
    [scrivo per mia personale esperienza]

  4. 4
    Giada -

    Hai timore che il tuo amico si annulli in questo rapporto di coppia o vuoi solo capire se questo è un amico perso per le serate al bar con gli amici?
    Se lui ha deciso di mantenere questo rapporto ed ha chiuso con la sua vita di sempre … Non puoi proprio farci nulla … Giusto o sbagliato che sia.. É la sua
    scelta.
    Diverso il caso di una persona chiaramente e patologicamente succube di un’altra …. Se temi questo per il tuo amico e veramente sei preoccupato per lui …..puoi sempre parlarne con la sua famiglia affinché intervengano.
    Ciao

  5. 5
    maria grazia -

    sono d’ accordo con Giada
    secondo me prima di tirare conclusioni sommarie dovresti capire se questo tuo amico non esce più con voi perchè è realmente succube della sua fidanzata, o è solo una sua scelta personale. magari prima al bar o a divertirsi con gli amici ci veniva unicamente perchè non aveva una compagnia femminile che compensasse le sue noie.. ci hai mai pensato ? non tutti gli uomini sono avvezzi a certi passatempi. anzi direi che la maggior parte smette di praticarli una volta che si “sistema”. i casi di reale sottomissione di un uomo ad una donna sono pressocchè rari. è più frequente il contrario.

  6. 6
    Rossella -

    Io penso nella nostra epoca si parli troppo di sessualita’. Diceva bene il santo padre Benedetto XVI quando consigliava alle coppie di non bruciare le tappe. A dispetto di quello che potrebbe sembrare, da donna, ti dico che non diedi peso alla cosa perche’ per me altro dovrebbe essere l’insegnamento della chiesa. Quello aveva tutta l’aria di essere un pensiero calato nel tempo che comunque escludeva chi non riesce a farsi avanti. A che serve aspettare quando manca una visione retta delle cose? Se il mio ragazzo mi fa sentire la Sibilla Cumana e’ chiaro che di umano nel nostro rapporto ci sara’ ben poco. Dopo una delusione l’uomo, forse, capisce cose che avrebbe potuto capire anche a monte. Allora diciamo che l’attesa e’ a vantaggio della donna. Nel momento in cui la donna diventa capace di riconoscere il valore della presenza del fidanzato non si accontentera’ di sentirsi a proprio agio in un ruolo metafisico, ma si sentira’ realizzata come donna. Una certa inquietudine del maschio potrebbe avere il potere di acchiappare gli angeli… ma a me in quel caso verrebbe spontaneo discutere per neutralizzare lo scopo riproduttivo e una serie di paure che mi fanno sentire una sorta di maestra. Quindi e’ importante anche discutere quando manca quella naturale mitezza che ti porta a riconoscere la funzione quasi oracolare della sua muta presenza. In quel caso non lo vivi in maniera aggressiva. Secondo me esiste un codice culturale che mette in secondo piano i tempi di…

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