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Essere umani = Non essere soli

E’ assunto ormai da tutti che ogni persona, ognuno di noi, nasce solo e muore solo. Ed effettivamente quando sentiamo premere contro la nostra milza il peso della solitudine tale assunzione non può che trovare una maggiore conferma. Se non altro ci si convince che ognuno di noi sia essenzialmente solo e perciò ci si persuade a trovare una condotta di vita che possa tutelarci da questa condizione esistenziale. Generalmente si dice che per raggiungere la serenità (mi riguardo dallo scrivere felicità) si debba raggiungere un buon livello di, diciamo, “lieta-solitudine”. Questa è caratterizzata da una conoscenza del proprio sé, e di conseguenza dalla tendenza ad accrescere il proprio bagaglio culturale-esperienziale, il che è un ottima mossa per levare un po’ di ciccia a quell’obesona che preme ad ogn’ora sulla nostra milza. Poi, nonostante i diversi temperamenti che possono garantirci una velatura più o meno spessa della nostra fattuale condizione, o, in altri termini, nonostante ognuno di noi sia più o meno abile nelle dimostrazioni di forza mentale, poi dicevo avviene che lei, l’obesona, si insinua prepotentemente nella nostra coscienza, anche se effettivamente non l’aveva mai abbandonata: come il profilo del nostro naso che è li, nella semi-trasparenza della sua forma, costantemente presente al nostro sguardo, così la cicciona appare in tutta la sua pesantezza, pur non essendo mai scomparsa del tutto. Ma se noi siamo ralmente soli come siamo, perchè avvertiamo la solitudine? Non è forse questo avvertimento un indice che in fin dei conti noi non siamo per nulla soli?
Ma…in ogni caso…
Mai come ora sento il bisogno più di qualunque altra cosa di amare ed essere amato. Ho voglia di amare a dismisura..beninteso non amare in senso sentimentale. Voglio amare più persone possibili, voglio poter erigere innumerevoli ponti che mi conducano in altrettanti innumerevoli mondi, e voglio poter trovare aperte le porte dei tanti sé che con-vivono insieme. Vorrei trovare il modo per abbattere quelle mura di paura che nella quotidianità noi tutti erigiamo per difenderci da un mondo ostile. Mondo ostile purtroppo anche per colpa nostra.
Si soffre tanto nella vita, e a volte la bilancia della giustizia terrena ignora il significato di uguaglianza. E’ faticoso trovare persone da amare e farsi amare. Ma credo sia l’unica vera fatica degna di essere esperita.
Nessun tesoro al mondo potrà mai sostituire ciò che costituisce il nostro essere, ovvero l’essere insieme.

Lettera pubblicata il 3 Novembre 2011. L'autore ha condiviso 16 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    ventolibero -

    Oh…finalmente una lettera di incoraggiamento e non di lamento, un pensiero sereno ma lucido, che coglie gli aspetti drammatici e negativi della vita e della realtà ma che, allo stesso tempo, incoraggia a provare, ad impegnarsi, per non condannarsi alla solitudine perenne…

    De Andrè diceva che ‘quando si muore, si muore soli’, e questo è vero, ma la vita, la vita è fatta di fragilità e mancanze, nessuno, mai, può bastare a se stesso, è una tragica illusione questa, e foriera di frustrazioni che alle volte, anzi spesso, diventano insostenibili, e quindi occorrono i legami, i sentimenti veri e forti, che resistono sempre e a tutto…occorre l’unione delle fragilità!

    Come giovane psichiatra mi sono reso conto che più che quelle schifezze degli psicofarmaci, è questo che aiuta: essere partecipe del destino di chi ti è di fronte, di chi ti sta accanto, a volte in silenzio e con discrezione, altre ancora con il rumore della sua rabbia e della sua angoscia, con tutto il peso e la forza della sua disperazione.

    Vorrei raccontare un episodio, ma forse non è il caso…

  2. 2
    rossana -

    ciao, Alessandro!

    per favore, non ci privare del piacere di leggere questo episodio.
    dai, racconta…

    ciao, Leonardo!
    alcuni soffrono davvero tanto nella vita. altri, poco o niente. così va il mondo!

    ben poche bilance terrene hanno reso giustiziaa chi la meritava. meglio non aspettarsela neppure…

    per il resto, concordo su tutto con il solo distinguo che, purtroppo, per quanto mi riguarda, spesso non basta voler amare ed essere amati. bisognerebbe innanzitutto trovare sintonie e avere la speranza di poter essere compresi.

    un abbraccio.

  3. 3
    Ru -

    Secondo me bisogna ritrovare la moralità personale, e questa si ritrova solo nel GRUPPO. Siccome viviamo nel isolamento ci hanno costretto all’immoralita’, ovvero ad aver perso l’arte di dominare il natio egoismo esasperato di noi uomini.

  4. 4
    rossana -

    Ru,
    ragionamento interessante. peccato che l’uomo cerchi il gruppo soltanto nel bisogno!

    è nato egoista e egoista resterà, se incapace di dominare i propri istinti distruttivi.

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