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…e poi

“…e poi, arriva per tutti il momento di scrollarsi di dosso il peso del passato”

Sono giorni che sto parlando molto con amici veri e amici occasionali e spesso la frase che mi ripetono è quella che ho scritto appena poche righe sopra.
Ma lasciatemi fare un passo indietro, perchè in fondo da queste parti sono appena arrivato e forse mi è dovuto raccontare a tutti voi qualcosa in più di me..
Però lo faccio partendo da qualche spunto che ho preso proprio da questo sito. Non è un sito? è un blog? …non sono così esperto di queste cose… per me forse è solo una lavagna bianca in cui scrivere i pensieri di ognuno… come quando all’università capitavi in un aula dove qualcuno aveva studiato prima di te. Sulla lavagna c’erano appunti, formule, battute e qualche volta un piccolo pezzo della sua vita (un ti amo, un ti odio, un ci vediamo?….)
E leggendo stralci di vita di tante persone, tanti ragazzi, tanti uomini e donne, ho letto di tante vite ancorate al passato e spesso ad aspettative mai realizzate, a sogni infranti (buffo parlare di sogni nel 2008… vita frenetica… non si sogna più..).
E lo ammetto, non sono bravo ad analizzarmi, ma leggendo tante storie belle, toccanti, vere, mi sono visto riflesso in tante cose.
La mia storia? Oddio la mia storia è così banale. Vita quasi scritta fin dai 20 anni. Si arriva ai 30 in un momento, e hai una compagna, una casa, due gatti e progetti per un figlio, per la casa al mare.
Poi ti accorgi come tutto ti sta stretto.
Tra dolore, lacrime, senso di disperazione, chiudi tutto e ti ritrovi disperatamente solo. Amici sposati, persi o semplicemente non così amici come pensavi. Suona famigliare no? Poi tanto tempo per ripartire, per affrontare quel panico della solitudine che ti fa aver paura dei fine settimana o di solo un’ora senza impegni.
Prima non sai cosa fare, poi ti attacchi alle persone sbagliate, poi forse trovi una o due persone che a differenza degli altri (sorpresa!) ti accettano per i tuoi pregi e i tuoi difetti e non ti chiedono nulla. Viaggi tanto, scappi da te e dal mondo. Passi un anno e ti accorgi che l’hai passato quasi completamente dall’altro capo del mondo.
E poi provi a ripartire. Un’amica, la tua vera grande amica dopo tanti tentennamenti vede in te un possibile amore. Storia tormentata, fatta di tanto amore da parte tua, perché avresti fatto qualsiasi cosa per lei… Negli ultimi tre anni ci sei stato in ogni momento. Si, sono tre anni che la ami veramente e che l’hai fatto in silenzio, costruendo piano piano un mondo che pensi reale partendo da un sogno (sempre quei sogni così anacronistici ora).
Storia tormentata fatta da tanti sforzi da parte sua. Che in fondo non ti ama. Vede in te l’uomo perfetto, quello che c’è sempre, quello che farebbe qualsiasi cosa per lei. Ti vuole bene da moririe, ma proprio non ti ama.
Ma te non lo sai, inizi ad affrontare la vita con più spirito, fai scelte complicate, ti sposti in una città che non conosci e dove non hai nessuno (Milano), fai di tutto per rincorrerla perché lei vive fuori dall’Italia. Vedi i problemi della relazione, ma per te sono superabili, li affronti con il sorriso e la voglia di andare avanti. Ma non c’è amore da parte sua e dopo pochi mesi tutto crolla com’era scritto dal principio. Ti senti un’altra volta perso, l’orologio torna indietro di mesi e pensi che c’è un’ingiustizia divina (scegliete voi quale…) che ce l’ha con te. Vorresti metterti in lutto per tutta la vita. I primi tempi sono duri. Continui a vivere nel suo paese (ormai sei in trasferta li per mesi), fai avanti e indietro e speri che l’aereo che hai preso cada… morte tragica, bella, eroica, da telegiornale (l’ho pensato sul serio).
Ma poi capita che alcune volte ti fermi a pensare. Ti accorgi che c’hai messo tanto. Che in fondo anche chi c’era dall’altra parte ha messo altrettanto, perché ti voleva bene, molto.
Ti accorgi che a 33 anni sei fortunato se hai avuto modo di conoscere persone così belle come lei. Ti accorgi che lei non è morta, te non sei morto, lei rimarrà in te sempre, te rimarrai per lei. Capisci che il lutto per chi c’è ancora non ha senso.
Allora raccogli quel poco che ti è rimasto e provi a ripartire.
Paese straniero ora, città nuova e sconosciuta quando tornerò in Italia. Non conosco nessuno li, è vero, ma proprio questa lavagna insegna che ci sono tante belle persone ancora oggi. E allora forse il mondo non è così brutto.
E si forse quella banalissima frase con cui ho iniziato ha un senso.
Forse vale la pena di scrollarsi di dosso il peso di un passato complicato e guardare avanti e lasciare del passato gli insegnamenti, anche quelli che vengono dal dolore. Perché solo guardando in avanti, si coglie l’inaspettato. E nell’inaspettato c’è la bellezza della vita.
Per me è molto difficile guardare avanti in questo momento, ma nei momenti in cui la disperazione viene spazzata via da un piccolo raggio di speranza, sono sicuro che partendo dalle piccole cose che ho ora (..magari anche da chi leggerà un po’ di me su questa lavagna..), un passo dopo un altro, posso fare ancora un cammino molto lungo..
A presto…
Andrea.

Lettera pubblicata il 5 Luglio 2008. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    Solome -

    Belle cose da leggere…tante storie…tante esperienze…
    Leggendo certe parole mi domando come una persona possa soffrire così tanto per amore…
    Gente così riflessiva ed attenta ai sentimenti altrui…A volte mi domando se alla nascita non si siano dimenticati di mettermi nel mio bagaglio di vita… le istruzioni per l’uso…com’è difficile riuscire ad apprezzare la semplicità…
    Non so perchè ho scritto qua… ma leggendo la tua storia m ha fatto riflettere molto su alcune cose…
    E non lo facevo da tempo…
    Grazie, ciao.

  2. 2
    Solome -

    Non appen ho letto la tua risposta mi sono messa mani nei capelli…” vengo a casa tua a risponderti…” mi son detta…”ora? quando? u mammina santa…in casa?”… Per fortuna ho continuato a leggere…;)… sono un’pò alla Bridget Jones..distratta q.b.
    Comunque
    Una partenza alla ricerca di… forse qualcosa che…o solo alla ricerca della tranquillità interiore…
    Se riesci a trovarne davvero l’esistenza di questo posto, dai anche a me questo indirizzo, probabilmente finirò anche io questo vagare per il purgatorio…
    Scusa ma tu sei sempre in partenza?

  3. 3
    kekkoufo5 -

    Io ti sono vicino Andrea. Certo che supererai il momento anche se ora pensi di no. Auguri ragazzo; è solo una voce piccola la mia.

  4. 4
    elecina -

    Caro Andrea, mi hai fatto sorridere per l`idea dell`aereo che cade, io qui ho pensato a volte di sfruttare il modo in cui guidano i tassisti cinesi per farmi investire, una cosa lieve, giusto per far sentire in colpa il mio ex..
    A parte i deliri post-abbandono, vorrei ringraziarti perche`hai aperto una finestra sulla mia giornata cupa e dolorosa, come molte ultimamente. Io sono esule in Cina da piu`di due mesi, capisco il tuo senso di “lavagna bianca”, ma anche la soddisfazione di ogni persona nuova conosciuta, ogni difficolta`espugnata, ogni dolore ascoltato con dolcezza, ogni volta che il cuore e`ripartito e la mente lo ha seguito, anche in un ambiente nuovo, non nostro.

    Bene, un sincero in bocca al lupo e un abbraccio.

  5. 5
    SnowAnd75 -

    Ragazzi che dire…..
    Che avrei bisogno di più tempo da dedicare e tutti…
    Grazie veramente per le risposte e purtroppo, sono si sempre in partenza, come lo sono oggi (..e per qualche giorno sarò senza internet credo..). Non è un uscita dal purgatorio, ma forse è un modo per entrare spero per meno tempo possibile in un purgatorio interiore. E’ un passo in avanti no?
    Sembra che sia un passaggio obbligato per poter crescere interiormente e ritrovarsi. Scusate per il sembra, ma a un certo modo sono stanco di passaggi obbligati, di ricette, di tempo che deve passare…
    Stavolta parto senza aereo, ma in macchina, anche se mi risparmio i tassisti cinesi (è successo anche che nella mia strana vita degli ultimi tempi mi son trovato in un incidente a Beijing con due tassisti che litigavano e io che non capivo una parola mentre cercavo di spiegargli che avevo preso una bella botta…), ma mi metto nelle mani degli automobilisti italiani (chi sarà peggio?). E mi rendo esule per un pò anche io. Alla ricerca di un posto in cui arrivare?
    Altra storia presa da un libro (…forse qualcuno di voi l’ha letto..): Un giorno un re orientale commissionò a un famoso pittore un quadro per la sua dimora. Il pittore si presentò dopo un pò di tempo con un bellissimo quadro con un paesaggio incantato dove c’era un percorso che si inerpicava su di una collina tra i boschi e dopo un pò spariva nascosto tra le foglie. Il sovrano meravigliato dalla bellezza del dipinto, così realistico disse al pittore “Complimenti pittore, hai fatto un bellissimo lavoro..i colori, i dettagli…ma posso farti una domanda? dove porta quel bel sentiero che si perde per il bosco?” il pittore, sorrise al re e rispose “maestà, non ci rimane che andare a vedere..” e il pittore prese il re sottobraccio e sparì con lui nel dipindo. E ancora non sono tornati indietro e stanno cercando dove porta il sentiero.
    Forse non esiste un posto dove arrivare, è solo partire alla ricerca di qualcosa, alla ricerca di se stessi..
    E mi rendo anche conto che questo rendermi esule però mi farà già mancare questa lavagna bianca che si riempie ogni giorno con suggerimenti, voci, commenti, storie..
    E ogni suggerimento, ogni voce, ogni commento, non è ne qualcosa di piccolo, ne di sussurrato ma è tempo che ognuno di voi (noi) dedicata a un altro.
    E per questo, non è mai da sottovalutare..
    A presto..

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