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Donne e deboli in un mondo di uomini: verità o “casualità”?

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Lettera pubblicata il 13 Novembre 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 18 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    maria grazia -

    Se per “partner” si intende uno con cui creare un rapporto di complicità e di intimità VERE, e che non ti tiene lì solo come mezzo per soddisfare i suoi bisogni ( pratici, sessuali o emotivi ) beh allora si, lo confermo! tantissime donne ultratrentennali non hanno mai avuto un VERO partner.

  2. 12
    faithanne -

    Anzitutto grazie a tutti per le risposte!
    Vorrei dire brevemente a chi mi ha scritto di aver riempito il post di luoghi comuni, che me ne scuso sinceramente…perché in fondo io volevo indicare due linee generali di comportamento, e non delle regole assolute!

    Ad Alessandro rispondo nella stessa maniera di maria grazia. Moltissime donne alla ricerca di un partner “serio” sono single, a volte anche oltre i 30, e quasi sempre perché gli uomini hanno delle pretese estetiche assurde, specie se hanno un minimo di lavoro! Ma non è sede per discutere di questo!

    xleby: sto continuando a muovermi nella direzione che ho trovato più congeniale a me, per adesso “la storia” continua ma alle mie condizioni. Continuo anche il resto, perché ho quasi terminato con un obiettivo molto importante e la prima cosa, fondamentale, per me, è arrivare al traguardo, poi tratterò del resto! Non conosco la storia di maria grazia, come posso leggerla? Grazie mille per avermi scritto di nuovo 🙂

    @rossana credo di pensarla proprio come te, in fin dei conti. e che forse non si è nati con questo dono speciale ma bisogna almeno provarci a costruirselo! non credi? preferisco morire avendoci provato in tutti i modi!!! a volte è un lungo viaggio…da cominciare dentro di sé, effettivamente, ancora prima che fuori..

    @chaponine o quelli che sanno essere più astuti, più maliziosi, più manipolatori, meglio capaci di circondarsi di persone da “strumentalizzare” bene. Probabilmente Darwin è stato il primo a dire che solo i più cattivi sarebbero andati avanti…

    @almost-imperfect bè, almeno mi dò l’occasione di migliorare, o comunque la cerco! Di sicuro non volevo offendere nessuno, anzi ammiro molto le ragazze che scelgono di avere i figli piuttosto che ricorrere all’aborto. E’ una scelta molto forte.

    @Golem grazie, il tuo commento l’ho salvato, perchè voglio rileggerlo quando perderò le speranze! mi piacciono le riflessioni che fai, come fai ad essere così lucidamente critico…

  3. 13
    faithanne -

    @maria grazia sei tu la maria grazia che mi è stata citata? posso leggere la tua storia, se possibile? grazie!

  4. 14
    maria grazia -

    faithanne
    non so se xleby si riferisse a me. comunque la mia storia di borghese ha ben poco.. ciao!

    https://www.youtube.com/watch?v=THNDmyzP_yQ

  5. 15
    Golem -

    “come fai ad essere così lucidamente critico…”

    Mangio molta frutta. Deve essere quello, perché è l’unica cosa che esula da una anonima normalità

  6. 16
    rossana -

    Faithanne,
    nella vita come in amore non bisognorebbe mai illudersi di poter raggiungere quello che non è mediamente alla nostra portata. tanto per spiegarmi meglio: non credo al 100% al sogno americano.

    ciò non toglie che non ci si debba impegnare al massimo nell’ottenere quanto umanamente possibile, concesso sia dalle connotazioni di partenza del proprio ambiente socio-economico-culturale che da quanto può esservi aggiunto dall’impegno e dalle reali capacità soggettive, soprattutto se favoriti dalla sorte.

    all’impossibile nessuno è tenuto ma tutti possono fare del loro meglio per salire qualche scalino in più rispetto alla famiglia d’origine, anzi, dovrebbero essere spinti a farlo, indipendentemente dai risultati.

    quasi mi dovrei vergognare di aver conosciuto di persona tante situazioni diverse, facenti TUTTE parte del mio intenso vissuto pregresso, ma non ci penso nemmeno lontanamente a considerarle in negativo. per dirlo in altre parole: avrei voluto essere una donna sofisticata, amante del tennis, e invece ho dovuto accontentarmi di essere una persona semplice, in tutti i sensi, com’era nella mia natura e nelle mie concrete possibilità, e di limitarmi al divertimento in sala da ballo…

    poniti obiettivi raggiungibili, e superali ogni volta che ti risce di farlo!

  7. 17
    faithanne -

    @golem allora sono io, anche in questo caso, ben al di sotto della media! però le tue riflessioni mi piacciono molto! questo sito è fortunato ad avere persone come voi .

    @rossana è doloroso accettare quanto hai scritto, seppure vero. un famoso scrittore diceva che accettare questo (ossia ciò che si può e ciò che non si può) significa mettersi in pace con tutto quello che verrà, ed è allora che l’essere umano si tranquillizza. Ciò che si è corrisponde al proprio destino.
    Quello che io non accetto di me, è che quando ho avuto le migliori possibilità per capire quanto valessi da uno a dieci, mi sono fatta abbattere dai miei obiettivi troppo grandi. A scuola prendevo i voti migliori ma il solo vedermi sola, esclusa fuori dalla classe, fuori la scuola, perché non ero alla moda, non dicevo cose brillanti, e per via del mio aspetto fisico, questo dall’inizio delle scuole fino alla fine, mi portò a non voler studiare nemmeno più. Ero superficiale, non contavo poi molto effettivamente, eppure sarebbe stato bello vedere oltre questi complessi se valessi uno o due, quattro o sei. Oggi sarebbe contato questo, sapere bene chi fossi per comprendere anche che strada prendere per migliorare la mia vita, ed invece essermi auto-esclusa dai giochi mi ha danneggiata non una ma dieci volte. Almeno da adolescente avevo solo quella e qualche altra delusione: ora ne sto affrontando a decine!

    Eppure la vita è bella perché, se si ha fortuna di proseguirla, si ha forse l’occasione di sparare qualche altra cartuccia e vedere se qualche nuova strada si apre… ci voglio credere, prima di rassegnarmi. Ma fai bene a ricordarmi di partire con quello che posso, e provare a superarmi! Voglio farlo, perché non so ancora fino a che punto posso spingermi!

  8. 18
    maria grazia -

    faithanne
    il riuscire o meno nei propri intenti e obiettivi dipende solo in minima parte dal proprio background familiare e culturale di provenienza. vero è che una situazione familiare o contestuale castrante, può incidere su qualcuna in misura maggiore rispetto che su altre. questo dipende anche un pò dalla nostra indole, dal nostro carattere e dalle nostre convinzioni. e inoltre non bisogna scordarsi che chi vuole arrivare “in alto” partendo “dal basso”, deve in qualche modo sovvertire le “regole” del sistema ( secondo il quale si nasce che hai già “vinto” o hai “già perso” ). non tutte riescono ad adottare questo modus e a “reinventarsi”, così come non tutte hanno la prontezza, la capacità e l’ audacia per poterlo fare. ma il “sogno americano” è assolutamente possibile per chi lo insegue con tenacia e al tempo stesso coltiva le competenze per riuscirci. ma sopratutto per chi ignora le voci di quegli infimi individui ( in genere uomini, e in genere già “arrivati” ) che ti dicono:” non ci riuscirai mai”. voci a cui purtroppo le più insicure tendono a dar credito. Io non ho mai creduto più di tanto a chi ha sempre cercato di “smontarmi” in qualche modo. primo perchè la realtà dei fatti ha sempre smentito le convinzioni di queste persone, e secondo perchè si tratta in genere di persone che cercano solo una giustificazione consolatoria ai loro stessi fallimenti.

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