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Donne e deboli in un mondo di uomini: verità o “casualità”?

Come mai, in media, le ragazze, ex bambine che sono state viziate, coccolate fino all’estremo, trattate da “protagoniste”, abituate a coltivare l’intraprendenza, ad allenare la forte volontà, magari si sono pure impegnate nello studio e sono forti e acutissime nel ragionare (ne conosco a centinaia così, per lo più provenienti dalla media borghesia in su), tendono a condurre vite di successo e ad incontrare uomini sicuri di sé che sono in grado di rispettare, di amare, di dare supporto, di far crescere la loro storia o almeno di vivere senza eccessive patologie mentali deleterie?
A differenza: come mai le ragazze, ex bambine che sono cresciute in una famiglia patriarcale, già con dentro di sé l’idea che l’uomo è inavvicinabile, è il “pater familias”, che con lui bisogna andare in punta di piedi, che se ti elemosina è già troppo pure se ha tante possibilità, spesso perseguono in modo peggiore gli obiettivi di studio e passano la vita a dirsi che il mondo è maschilista, che la donna è svantaggiata, guarda caso scelgono facoltà classiche con poche occasioni lavorative e scarso riconoscimento sociale pure se a scuola hanno dimostrato di essere bravissime in ogni ambito e più dei colleghi maschi, e raggiungono la laurea tardi o non la raggiungono proprio o se possono sposarsi prima del titolo di studio lo fanno; ebbene come mai queste ragazze tendono per educazione a non avere un’adolescenza normale perchè sono sorvegliate dalla famiglia di vecchio stampo, e a rimenere indietro rispetto alle coetanee, in tutto, quindi non hanno sperimentato il sesso anche solo per “gaudio”, non sono mai uscite con un ragazzo solo per un caffè e con un altro solo per una pizza, etc… Come mai in media queste ragazze non conoscono sé stesse fino in fondo a volte fino a 30 anni suonati e probabilmente per sempre, e fanno tutte scelte sbagliate, non trovano partner perchè arrivano a non sentire attrazione mentale per il maschio che vedono come hanno visto il padre, arrogante, assente, distante, manipolatore psicologico, che non da affetto non per incapacità ma per ragionamento, perchè sa che l’affetto e l’attenzione e l’amore invigorirebbero una bambina insicura come lei e la donna tradizionalmente deve essere indifesa così può sposarsi e mettersi a pulire e pensare ai figli, insomma….come mai la vita di queste donne ex bambine di famiglia patriarcale è costellata di delusioni fin dall’inizio e per tutta la vita non fanno e non possono altro che attirare uomini e occasioni che conoscono già, ossia quelle peggiori, quelle che le dequalificano, quelle che non le fanno sentire sempre super, sempre più indipendenti, sempre più forti?

Occasioni che invece cercano e trovano quelle che ho elencato per prima, che vivono la vita sempre al massimo e se anche sbagliano sanno perdonarsi e andare avanti? Perfino le gravidanze in giovanissima età vengono loro concesse e spesso sono le famiglie he si occupano dei bambini mentre loro finiscono di laurearsi, e ci riescono! E intanto escono, si divertono, incontrano altri uomini, mentre le ex bambine di famiglia patriarcale una cosa e buona non la riescono a fare.
Perché succede questo?
E’ possibile costruire dentro di sé un’idea positiva e artificiale e cambiare il corso della propria vita?
Quanto coraggio richiederebbe guardare dentro un tale abisso, quello della propria formazione, capire che è solo una prospettiva e cercare di incollarsi addosso qualcosa di diverso?
Quanto richiede risvegliare la propria coscienza, spiegare le ali, distruggere la corazza dell’inermità, della passività?
Ma soprattutto, è possibile farlo?

Lettera pubblicata il 13 Novembre 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 18 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Harlock -

    Onestamente faithanne, penso che questa tua divisione in due categorie così nette sia frutto di una tua esperienza personale, ma come tale non sempre e così nettamente generalizzabile.

    Probabilmente tu ti sei autoinserita nella “seconda categoria”, e vivi forte il confronto con rappresentanti della “prima categoria” che vedi immediatamente intorno a te.

    Posso dirti che questa divisione così netta come la proponi tu non esiste, o quantomeno non è, appunto, così netta. Ci sono tante ragazze della “prima categoria” che la propria vita la hanno scaraventata nel water ed hanno tirato lo sciacquone da tempo, così come altrettante esponenti della “seconda categoria”, alla fine di una vita spesa a farsi il mazzo, hanno trovato felicità, soddisfazione e stabilità. Non si può tracciare una linea netta e dire “o l’una o l’altra strada”

    L’unico consiglio che posso darti è di non generalizzare basandoti solo su quanto vedi e vivi più o meno vicino a te: sperimenta altre realtà, più lontane e più diverse, e vedrai che certi confini netti e certi destini apparentemente così definiti non esistono assolutamente.

  2. 2
    xleby -

    Basta domande. Devi agire. Per esempio: quel tipo lo hai mollato e ti stai impegnando per la tua vita? non è scrivendo che uscirai da questa situazione. Non rispondo più. Sono stanco di dovermi spiegare. Basta fare la vittima, la maria grazia viveva in una famiglia patriarcale e ce l’ha fatta agendo, non piangendosi addosso. Prendi spunto dalla sua spigliatezza borghese (tipicamente patriarcale) e falla tua.

  3. 3
    rossana -

    Faithanne,
    questa tua lettera è affine alla scoperta dell’acqua calda. è scontato che l’imprinting infantile (umano o animale che sia) è quasi determinante per il futuro. liberarsi da condizionamenti messi in atto fin dalla nascita e perdurati per 15-20 anni è raramente possibile.

    spesso ha le sue radici nella scarsità di risorse economiche, che nella maggior parte dei casi si affianca a un’istruzione pressoché inesistente e a conoscenze concrete molto limitate sulle leve che fanno girare il mondo. si tratta di un’infinità di nuclei isolati, che conducono a una sottospecie di esistenza e non possono che riprogrammarla nella stessa prospettiva.

    solo i casi limite, sia maschili che femminili, hanno la possibilità di ribellarsi e di uscirne, quasi sempre sulla base di grande forza di carattere e di capacità intellettuali o di talenti superiori alla media.

    per tutti gli altri, la vita non potrà che essere tormentosa, chiusa in recinti invisibili, se non si beneficerà del colpo di fortuna legato all’incontro con una persona in grado di favorire una corretta evoluzione in tutti i sensi, nella maggior parte dei casi sulla base di un sincero amore ricambiato. piccoli aggiustamenti e adeguamenti sono auspicabili ma è difficilmente immaginabile un vero e proprio cambiamento in positivo.

    mi dispiace deluderti: non sempre si hanno forze sufficienti per affrontare realtà pesanti, senza contare che non è affatto facile uscirne almeno in parte senza avere le ossa spezzate, emotive o economiche che siano.

  4. 4
    Rossella -

    Non la penso allo stesso modo perché l’uomo che si lascia andare alle sue passioni viene percepito come un debole. Le passioni della donna, al contrario, finiscono per avere una connotazione assolutamente positiva. Le nostre intenzioni restano imperscrutabili: siamo delle madri… l’uomo ha bisogno di aggrapparsi al privilegio o al potere di scrivere la storia, ma appare comunque come un uomo senza scrupoli. E’ sempre l’incontro con l’uomo ad esporre la donna ad una serie di problemi. Un tempo non esisteva il rito nuziale, ma dei riti che introducevano la sposa nella casa coniugale e prima ancora in chiesa. Lo sposo arriva come un invitato… oggigiorno la sposa non arriva in chiesa in processione e lo sposo viene accompagnato all’altare dalla madre. Passi per la processione, ma lo sposo non dovrebbe sentirsi tanto a suo agio davanti al Signore perché è un uomo. I familiari degli sposi preparano la loro camera per distinguere il passato, dal presente e dal futuro. Oggi queste tradizioni sono state ampiamente superate, ma è importante sapere che ogni donna porta un corredo… quando ti manca questa consapevolezza non vivi bene il matrimonio. Tutto sta a prendere le misure… ti posso dire che ad oggi non ho incontrato neanche un ragazzo che potendo scegliere tra carriera e famiglia sceglie la famiglia. Tutti molto attratti dalla mondanità… posso capire un viaggio una volta tanto, ma la scelta di preferire al gruppo parrocchiale altri tipi di ambienti è una scelta definitiva che richiede una conversione del pensiero e degli stili di vita… in un senso o nell’altro; perché ci sta che incontrando un uomo decidi di cambiare vita. La libertà non deve essere mai a senso unico, io la penso così.

  5. 5
    chaponine -

    @faithanne
    La vita faithanne è una sfida continua per tutti, non solo per chi ha ricevuto un educazione patriarcale. Esiste una forza vitale che è insita in ognuno di noi, ed è la forza di migliorarsi continuamente, porsi sempre nuovi obiettivi. Hai mai pensato invece che la borghesia abbia un velo di facciata dove sia tutto apparentemente perfetto agli occhi degli altri? Mai pensato che la differenza stia nell’ottica in cui si vede il mondo?
    Per una vita ci hanno fatto credere che il quoziente intellettivo sia la base di tutto, che la laurea ci darà la posizione che ricerchiamo da sempre: poi nella realtà si vede che gli unici che ottengono veramente risultati sono quelle persone che sbagliano a coniugare i verbi, ma che hanno una costanza ed una forza di volontà strepitose.

  6. 6
    Almost-Imperfect -

    Assolutamente una marea di stereotipi e generalizzazioni, pure campate per aria, a mio avviso

    “Perfino le gravidanze in giovanissima età vengono loro concesse e spesso sono le famiglie he si occupano dei bambini mentre loro finiscono di laurearsi, e ci riescono! E intanto escono, si divertono, incontrano altri uomini, mentre le ex bambine di famiglia patriarcale una cosa e buona non la riescono a fare.”

    Qui poi, proprio offensivo… Come se fosse giusto e doveroso che la famiglia di origine si dovesse accollare anche tutte le spese dei nipoti.
    Fino a prova contraria se si è persone adulte, mature e responsabili, i figli si accudiscono da soli, facendo scelte e rinunce. Ahimé è la vita… Facile fare finta di avere un pacco da piazzare una volta di qua, una volta di là.
    Poi trovo scarsamente “istruttivo” ammirare le donne che mollano il figlio a casa per andarsene a svolazzare di qua e di là, anche perché credimi, ci possono essere nonni, soldi e possibilità, ma i figli, soprattutto quando piccoli, hanno la necessità e il desiderio di stare con i propri genitori.
    E fammi capire, poi queste super donne che fanno, presentano tutti i loro nuovi amichetti alla propria prole?

    Poi vabbé se la possibilità di uscire equivale ad incappare in soggetti come te… Ecco sinceramente mi guardo un film alla tele. Piuttosto due parole crociate. Piuttosto stiro i fazzoletti. Piuttosto mi impicco… Se proprio non ho alternative, dico…

  7. 7
    Golem -

    Perche succede? Molte delle risposte sono già contenute nelle domande che ti poni, ma non è tutto così automatico, è possibile “spiegare le ali”, ma non va dimenticato che l’emancipazione da qualunque cliché dipende anche, e soprattuto dalla “qualità” intellettuale e temperamentale del singolo soggetto. E questo vale anche al maschile, su altri piani relazionali. Nel lungo periodo si arriva dove di doveva arrivare, anche tenendo conto delle solite eccezioni in positivo e in negativo. Cioè culo e sfiga, per parlare toscano.

    Ho due grandi esempi di quel genere di donne a cui guardare: mia moglie e mia sorella. Entrambi provenienti da famiglie tradizionali, non benestanti e cresciute negli anni ’70, ma oggi donne di successo, passando anche attraverso periodi di grandi difficoltà di ogni tipo. Qual’è la ricetta? Osare, imparare dagli errori, credere in sè stesse, non farsi irretire da sogni romantici e restare tenaci nel perseguire quell’emancipazione che poi le ha rese “libere”. Infatti alla fine hanno trovato uomini che le apprezzano proprio per quella “autonomia”. Non l’avessero avuta, cercandola nell’uomo, inevitabilmente avrebbero trovato chi le avrebbe mantenute nello stato di cattività dal quale forse provenivano. Replicando una prima condizione di cui non erano responsabili, con un altra nella quale “comunque” lo sono.

  8. 8
    maria grazia -

    Anche secondo me questa lettera è colma di stereotipi e di luoghi comuni. ogni donna, a seconda del suo temperamento, reagisce in maniera differente a situazioni e contesti castranti. l’ importante secondo me è non colpevolizzarsi all’ infinito se si sono commessi degli errori, e avere la capacità di saper CRESCERE ( in tutti i sensi ) e migliorarsi.

  9. 9
    Domenico -

    “..ne conosco a centinaia così, per lo più provenienti dalla media borghesia in su…”

    e casomai sono anche gnocche.

    ..e grazie ar….

  10. 10
    Alessandro -

    donne che non trovano il partner fino a 30 anni ? Hai fatto un giro su di un altro pianeta? Casomai l’uomo non trova partner anche oltre 30 anni.
    dai 20 ai 35 devo ancora conoscerne una single .. chissà com’è, altro che categoria patriarcale.

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