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Divergenze di carattere

di

Caro direttore,
la mia storia inizia due anni fa, quando conobbi la mia attuale compagna. Entrambi con interessi in comune, entrambi con storie alle spalle. Decidemmo subito di andare a convivere e poco dopo avemmo anche un figlio che ora ha un anno.
Premetto che è sempre andato tutto bene tra noi ma proprio ora mi sto accorgendo di alcuni comportamenti suoi, che forse c’erano fin dall’inizio, che non mi fanno vivere la nostra storia con la dovuta felicità. Lei è sempre stata una persona libera e sapendolo le ho dato sempre tutta la libertà che voleva prendersi, non le ho mai fatto pesare il fatto di dovermi chiedere di uscire o di fare qualsiasi cosa; purché fosse fatto tutto nel rispetto della coppia e devo dire che non mi è mai successo di intervenire in questo senso.
Ora, il problema si pone quando sono io a voler far qualcosa. Mi spiego a partire dalle piccole cose: il fumare una sigaretta (fumiamo entrambi) che siamo abituati a fare insieme: capitano talvolta momenti in cui uno vuole fumarsela da solo. Nel suo caso, nulla di più semplice, esce e se la va a fumare. Se lo faccio io ( ed è già successo) vengo rimproverato perché sono andato da solo a fumare. Andare a dormire alla sera: se lei arriva stanca alla sera e vuole andare a dormire presto non fa altro che dirmi, quando è ora, “io vado a letto che sono stanca” e senza problemi va a dormire. Le poche volte che è successo a me mi è stato detto con tono sfatidito “vabbè, buonanotte.. ” oppure, con molta pesantezza, “e allora verro anch’io. Che faccio qua da sola? ” oppure “aspetta che arrivo” e l’attesa può durare anche 45 min dato che sta perennemente su facebook. Il problema maggiore è quando, ora che abbiamo un bambino, vogliamo uscire. Lei sa che quando vuole non c’è nessun problema ma tende a non uscire da sola perché vuole stare con il bambino dicendo a me di essere libero di uscire quando voglio. In realtà per uscire devo praticamente chiedere il permesso a lei o comunque farlo quando lei mi dice che “stasera puoi uscire se ti va”. Se parte da me la volontà di uscire ecco che incommensurabilmente scatta qualcosa che la porta a dire “veramente volevo uscire io stasera” per poi rinunciare da li a poco a mio favore facendomi pesare non poco la scelta col risultato che non usciamo ne io ne lei. Un caso simile è successo non molti giorni fa quando, dopo una giornata di lavoro stressante di 11 ore, ho espresso il piacere di uscire al posto suo la sera stessa, giusto per distrarmi un po’. Subito mi ha detto che andava bene che potevamo fare io stasera e lei domani. Ma cinque minuti dopo mi accusava dicendomi ” basta che vai bene tu e del resto chissene vero?!! “.
Ora la mia riflessione è questa: possibile che lei possa fare tutto quel che vuole ed io devo sentirmi così costretto in tutto? perché?
Perdipiù lei lavora solo alla sera nel week end e a casa ci sto io, tutta la settimana è a casa o in giro, talvolta a cena cucino io e lavo i piatti io perché lei non si smuove dal computer. Possibile che per una volta all’anno (questa è la frequenza) che ho bisogno di qualcosa mi venga fatto pesare così, come tutto il resto?
Grazie per l’attenzione e chiedo scusa se mi sono divulgato troppo.

Lettera pubblicata il 7 Marzo 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 23 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 1
    mauro -

    siamo alla frutta!

  2. 2
    Nick73 -

    Caro tiger,
    non mi stai raccontando niente di nuovo, niente che non abbia gia’ sentito / visto, o vissuto.
    E io non la vedo come un problema di cose contingenti, fatti del momento,
    cose da fare o non fare. e’ un problema di testa sua, che mal si sposa con la tua (e con la mia !). Io non ho mai convissuto, non ho figli, (e al momento sono single), eppure quello che mi racconti mi fa rivivere piu’ storie passate mie,specialmente la mia prima cotta da piccolo (scuole superiori).
    Era sempre lei che andava trovando qualcosa da me, ma mai io da lei ; stavo ogni tanto a scusarmi per qualcosa.
    E poi : “posso fare questo ? Posso fare quello ? Posos andare a studiare da questi qui invece che da te ?”
    “Si’, dai, oggi puoi andare da loro”
    PAssano gli anni, ma non cambiano certe situazioni ;
    cotta da grande, e ancora mi imbatto in una lei
    (che poi in 4 o 5 mesi comunque mi ha scaricato, alla fin fine una storia mancata),
    e ancora situazione simile : “Tu avresti dovuto… toccava a te…”.
    E fino alla fine ! Secondo lei dovevamo restare amici, solo perche’ tanto per lei era tutto a posto,
    e non considerava minimamente i mie sentimenti. Infatti : non li aveva mai considerati, secondo me.
    IO intravedo due problemi, e non uno solo :
    uno : lei si comporta nel modo che tu ci racconti.
    due : non si pone minimamente il problema di come si sta comportando, e di come ti senti tu.
    e voglio esagerare e faccio le “previsioni del tempo” :
    se tu le fai notare tutta questa situazione, di sicuro succede un “infrustico” di quelli forti.
    Vorrei aiutarti, ma non so come farlo, mi manca l’esperienza sicuramente.
    Un’idea, solo un’idea : provate a parlarne ; Perche’. . . parlate, ogni tanto, di voi due, vero ?
    Quanto tempo e’ passato dall’ultima volta che avete parlato ?
    Quanto tempo e’ passato dall’ultima volta che lei si e’ domandata qualcosa sui tuoi sentimenti ?
    E tu, sui suoi ?
    Scusa, chiudo subito, il commento da’ poco spazio.Comunque . . parliamone ancora.CIao.

  3. 3
    ylenu -

    E’ abbastanza frequente un comportamento simile in noi donne. Ma credo che non lo si faccia con cattiveria…
    Parlagliene, ti prego parlagliene invece di tenere tutto dentro e arrivare al punto in cui non ce la fai più, sbotti e molli tutto!
    Faglielo presente. Se capisce, andrà tutto bene. Se non capisce, penserai a come comportarti per salvaguardarti.
    Ciao!

  4. 4
    tiger -

    Il fatto di parlare di noi lo facciamo spesso ma parte tutto sempre da me. Sono sempre io che le chiedo se è felice, se sta bene, se le manca qualcosa… il problema è che la risposta è quasi sempre positiva!
    Per quanto riguarda parlare di questo problema ci ho già pensato più volte, come più volte ho provato a farlo in piccole dosi, man mano che capitavano i fatti ma qua il problema è che lei è troppo aggressiva, si arrabbia, si innervosisce e va via. Facendo così rende la cosa praticamente impossibile da affrontare in modo pacifico e tranquillo. Sono anche sicuro che sotto sotto sà che una parte di verità c’è ma penso che non riesca ad ammetterlo nemmeno a se stessa a causa dell’orgoglio che la ricopre.
    L’ultima volta che abbiamo parlato, diciamo in maniera un pò accesa, mi è stato detto che a causa mia lei non è più ispirata a fare le faccende domestiche (lavare, stirare e pulire,) nonostante abbia tutto il giorno da lunedi a venerdi di tempo, dicendo che non apprezzo più quello che fa. Al che mi sono chiesto: ma se non ci fossi io vivrebbe in una stalla? Se provo a darle una mano non accetta perchè se le cose non sono fatte da lei non vanno bene. E io mi domando cosa dovrei fare? lavoro una media di 10 ore al giorno, sto via dalle 7 alle 17 tutta la settimana e la maggior parte delle volte rientro e trovo lei sdraiata sul divano a giocare col pc e la casa lasciata come il giorno prima, la cena da preparare e gli eventuali piatti del suo pranzo da lavare… sono abbastanza disperato… oddio se non ci fosse nostro figlio di mezzo sarebbe una passeggiata ma in una situazione del genere la vedo abbastanza dura prendere una decisione e al contempo ho paura che se le parlo come sto facendo qua la decisione la prenda lei…

  5. 5
    sarah -

    “E’ abbastanza frequente un comportamento simile in noi donne. Ma credo che non lo si faccia con cattiveria…”
    parla per te.
    questo è un comportamento infantile,all’inizio della lettera scrivi che siete andati subito a convivere e che subito dopo avete avuto un figlio,non è che avete affrettato un pò le cose?in ogni caso tu sei libero di fare quello che vuoi,sai da come la descrivi sembra mia sorella che pretende tutto ma quando sono gli altri a fare una minima cosa si incazza,poi non capisco il voler controllare quando fumi o quando dormi ma che cacata eh?io non riuscirei ad avere un rapporto simile,posso capire se il mio uomo esce spesso e di me se ne frega ma se questa fa tutto quello che vuole e tu vuoi stare un oretta a pigliarti una birra con un amico non vedo cosa ci sia di male…mah!

  6. 6
    ylenu -

    Cara Sarah…non essere così aggressiva. Ho semplicemente detto che questo comportamento è frequente in noi donne. In una piccolissima parte mi ci rivedo io stessa, anche te hai detto che tua sorella ha un comportamento simile. Quindi lo vedi che è abbastanza frequente?! Non ho detto che TUTTE le donne sono così.
    Rischi di sembrare te quella infantile…
    Non giudicare con il termine “cacata” un comportamento altrui. E’ ovvio che quello della compagna di tiger non è un comportamento “corretto” che porta a una convivenza sana e serena, ma non giudichiamo. Perché come ho detto non lo si fa con cattiveria.
    Tiger stesso afferma che la sua compagna molto probabilmente si rende conto del suo atteggiamento, ma l’orgoglio prende il sopravvento.

    Purtroppo non è una bella o facile situazione. Io fossi in tiger, ne parlerei apertamente con lei, non a piccole dosi come ha già fatto, ma completamente!
    In fondo lui deve pensare prima di tutto alla sua salute psicofisica di modo che può di conseguenza salvaguardare quella del figlio, che non potrebbe vivere in un ambiente sereno se tra i due genitori ci sono delle tensioni di questo tipo.
    Quindi, tanto vale affrontare la situazione, anche se questo può portare ad una separazione.

  7. 7
    pucioladoro -

    “Non è che avete affrettato un po’ le cose?”
    Credo che Sarah abbia centrato il problema: anch’io, come lei, credo che abbiate corso un po’ troppo all’inizio, per l’entusiasmo della vostra intesa che c’era, per la felicità, per l’inizio che era ‘tutto rose e fiori’: purtroppo, in amore, non è tutto ‘rose e fiori’, ci sono anche le spine! Il fatto che abbiate corso, non vi ha permesso di conoscervi meglio, di capire i pregi ed i difetti dell’altro che un domani avreste potuto sopportare oppure lasciar perdere proprio la storia. Parlo così anche perché hai parlato del fatto che di mezzo c’è un figlio. Un bambino è sempre un dono del cielo, soprattutto se c’è grande armonia nella coppia. Ma quando una coppia non va tanto d’accordo, non dico che il bambino sia un ‘ostacolo’, anzi! Ma a questo punto, mi vien da pensare che sia l’unica ragione per cui tu cerchi di aggiustare le cose con la tua compagna perché, per quanto tu la possa amare, se è una persona è insopportabile, è insopportabile: l’amore rende ciechi fino ad un certo punto, quando è troppo, è troppo! Ma mi rendo anche conto che non è una storia in cui tu ti puoi permettere un passo come quello di dire “mi prendo un periodo di riflessione” proprio perché si è creata una situazione più seria. Se riesci a parlarne come si deve con la tua compagna e con ‘come si deve’ intendo dire che pian piano la situazione si aggiusta, bene! Sennò…Potrebbe risultare una sofferenza, ma…Rifletti bene: è questo il futuro che vuoi, ovvero con sofferenze per te stesso e per il tuo bambino?

  8. 8
    sarah -

    tesoro non ero aggressiva ma frequente un comportamento simile non lo è.
    Per quanto riguarda la questione credo anche io che bisogna essere chiari una volta per tutte ma una che è così ad una certa età difficilmente cambierà atteggiamento,non è solo orgoglio è questione di essere egoisti e viziati e certe persone invece di essere assecondate o essere prese a piccole dosi devono sbatterci la testa con la realtà e capire che il mondo non gira intorno a loro ma ci sono anche gli altri,che possono incazzarsi,che possono stressarsi,che hanno delle esigenze.

  9. 9
    tiger -

    Buongiorno a tutti,

    pucio hai centrato il bersaglio, il fatto di avere un figlio è l’unica cosa che mi spinge a cercare di riparare ogni volta e di portare pazienza. Alla fine sono cresciuto anch’io in un ambiente simile vedendo mia madre ogni giorno sopportare, soffrire e subire per le volontà e le abitudini di mio padre. Sul fatto di aver corso troppo vi do ragione in pieno ma tengo a precisare, senza volermi giustificare, che nostro figlio non l’abbiamo cercato ma è arrivato.

    Un altra cosa che mi ostacola un pò ad affrontare l’argomento è questa: ogni volta che succede uno scontro lei reagisce nel modo che vi ho descritto non ci si parla per tutto il giorno, o meglio, non mi parla per tutto il giorno nonostante i miei tentativi di farlo… e il giorno dopo? il giorno dopo quando ritorno a casa mi accoglie come se non fosse successo nulla, sorridendo e talvolta abbracciandomi come per chiedermi scusa e dicendomi magari “ti amo” e a me questo BASTAVA per farmi tornare felice. Ma l’ultima volta che è successo, ieri, la mia risposta è stato un “eh…” un pò sforzato ( non riuscivo a dire di più…) seguito dalla richiesta di una spiegazione del suo comportamento riguardo al fatto di uscire al posto suo (-vedi lettera principale-). Ebbene la risposta è stata bellamente “te l’ho già detto il motivo, lo sai!”
    Cavoli! da qui ho pensato. Primo: è convinta di essere nel giustissimo e il fondo di verità che pensavo percepisse non lo percepisce. Secondo: se è vero il primo punto, allora perchè dopo mi viene incontro e si comporta in questo modo?

    Di nuovo un grazie a tutti per l’attenzione che mi state dedicando e auguri a tutte le donne che stanno leggendo.
    Buona giornata!

  10. 10
    ylenu -

    Per il tuo bene e quello di tuo figlio, prendi la decisione che più ti renderebbe sereno in questo momento. Se con la tua compagna con c’è modo di chiarire, prendi la tua stabilità e la tua serenità in mano e allontanati…
    Come ho già detto, se queste tensioni tra di voi (o solo tue nei confronti di lei) non si risolvono, graveranno poi su vostro figlio, cosa che non deve accadere!

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