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Disturbo bipolare… la vita fa schifo

Ciao a tutti, sono una ragazza di quasi vent’anni, e sono bipolare.
Stamattina mi sono svegliata e ho subito capito che stava “arrivando” una nuova fase; quella “su” lasciava posto a quella “giù”. Potrei stare qui ore a raccontare di me, della mia storia non molto carina e di quello che può (ma soprattutto non può) riservarmi il futuro: per chi non lo sapesse non esiste una cura definitiva, la prognosi oscilla a seconda del singolo soggetto e del tipo di bipolarità ed è una malattia genetica, che si scatena a contatto con fattori esterni negativi. Ho provato a girare su blog o forum per trovare qualcuno che potesse capirmi, ma leggo solo di gente che gareggia a chi sta peggio; che cosa triste non trovate? Quello che vorrei chiedervi è se qualcuno di voi ne soffre e qualche parere disinteressato senza alcun tipo di morale annessa. So di essere una stronza quando ascoltando mia madre fantasticare su i suoi futuri nipotini le dico che non ne avrà mai perché non voglio che abbiano anche loro questo “schifo” ma che posso farci: davvero dovrei condannare altri a passare tutto questo? I libri ti raccontano quello che vogliono, ma la realtà è che non solo non si guarisce mai, ma nemmeno si migliora poi così tanto… come posso pensare a un futuro? L’altro giorno un mio amico mi ha chiesto come mi sarei vista tra 5 anni.. io non ho saputo dire niente; e se tra 5 anni fossi peggiorata talmente tanto da essere in qualche centro? La vita, per me, fa schifo; senza futuro o aspettative, dipendente da farmaci che mi rendono un’ameba e che comunque non possono fare nemmeno così tanto… si parla tanto della creatività fuori dalla norma dei soggetti bipolari, ma guardiamo che vita hanno avuto e che fine hanno fatto, davvero lo augurereste a qualcuno?

Lettera pubblicata il 6 Marzo 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso - Salute

La lettera ha ricevuto finora 19 commenti

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    reborn -

    Ciao,mi spiace per il tuo disturbo,non lo dico per illuderti o per farti sentire necessariamente meglio dandoti una sorta di contentino.Ho saputo che ci sono persone che con tantissima forza di volontà e dei farmaci sono riusciti tutto sommato a fare una discreta vita,magari farò il moralista,ma la testa nella vita conta moltissimo,se si è forti con la mente possiamo raggiungere traguardi impensabile,è normale che per fare grandi passi in avanti c’è bisogno di molto sacrificio e forza di volontà.Tutte le persone che vediamo avere dei agi incredibili e che sembrano avere tutto dalla vita alla fine ci si rende conto che non hanno nulla.L’amore è quel che rende speciale la vita,i beni materiali servono fino ad un certo punto.Questo te lo dico perchè spesso siamo bravi a dire che le altre persone sono felici,vediamo quel che hanno e ci diciamo come fanno a non essere felici?!,bhe se non abbiamo l’intelligenza di usare e conoscere i nostri valori la vita non la si gode ma la si subisce.La tua è una situazione complicata ma non è completamente irrisolvibile,sei giovane ma c’è chi può amarti per quello che sei,e se tu vuoi uscirne fuori con tanto Coraggio,puoi fare ottimi miglioramenti.Si può sempre migliorare nella vita è questo il bello,non raggiungeremo la perfezione perchè sarebbe brutto,ma questi limiti li possiamo spostare sempre più lontano.Ti scrive un ragazzo di quasi 20 anni,coetaneo tuo,mi raccomando non mollare.Tutti noi abbiamo un percorso,nessuno ha un percorso facile,tocca a noi abbattere ogni ostacolo,mangiarci ogni mattina la vita per colazione.E non sentirti malata,questo psicologicamente ti fa peggiorare ogni giorno,senti dentro di te che si può migliorare.Per ogni cosa che affrontiamo mai partire sconfitti,non dico di partire da vincenti,ma affrontare la vita con grinta e determinazione,dire ogni giorno a fine giornata,”intanto ci ho provato”.Anche io sono il primo che deve “Limitarsi” nel lamentarsi perchè ogni tanto mi viene naturale,ma poi subito dopo penso che ognuno ha la sua battaglia da combattere,ed è stupido perdere tempo guardando quella degli altri e dire che la loro è più semplice,ma rimboccarsi le maniche e lottare.Ti lascio la mia mail,valerio.93@live.com se ti va di parlare puoi scrivermi sarebbe un piacere ascoltarti e confrontarmi con te.Da ogni persona si può imparare qualcosa ed io sono il primo che bisogno d’imparare molto dalla vita.Buona giornata 🙂

  2. 2
    cyber81 -

    Mi permetto di risponderti perchè so di cosa parli. Da circa 15 anni vivo con una parente che probabilmente soffre di questo male; dico probabilmente perchè non credo le sia mai stata diagnosticata, qualche anno fa le venne diagnosticata una forte depressione che così a naso, tra le altre cose, l’ha condotta secondo me verso questa “malattia”.
    Sono stati anni difficili, soprattutto per me. Negli ultimi cinque o sei anni si passava giornalmente da periodi di calma apparente a periodi in cui lei era una furia. Questo 24 ore al giorno, ogni giorno. Impossibile vivere e di fatto io sono arrivato al limite della sopportazione.
    Magicamente da Luglio di quest’anno lei è diventata un’agnellino. E’ tranquilla e il clima da guerra civile che ho avuto in casa non c’è più o almeno credo. Perchè nel frattempo io ho preso casa mia dopo troppi anni in cui ho sopportato tanto e ancora oggi dopo molti mesi faccio ancora fatica ad addormentarmi; non appena chiudo gli occhi arriva la tachicardia.
    Lei però non ha molta forza di volontà, è chiusa in se stessa da troppo tempo e non esce mai di casa; vorrei aiutarla ma come fare? Ho sempre un tonfo al cuore quando la vedo sola. Avrebbe bisogno di qualcuno, qualche amica… ma il caratterino che ha tiene le persone, giustamente, a distanza.
    Sono venti anni che non dialogo con lei e pur sforzandomi non riesco dopo che ho trascorso gli ultimi cinque o sei anni di inferno. Ciò che voglio è staccarmi un po da questa situazione e vivere la mia vita come fanno tutti gli altri.
    Vuoi qualche parola di conforto? Non credo abbia molto da dirti se non quello di sforzarti; perchè sai bene, cara amica, che il tuo problema non è solo tuo. Il tuo male crea dolore a te, ma lo crea anche agli altri. Quindi cerca di migliorarti, per migliorare il tuo stile di vita ma anche la vita dei tuoi famigliari.

  3. 3
    Linda -

    Ciao, io ho 31 anni e mi curo per la depressione da più di 10 anni. La prima “crisi” l’ho avuta a 19 anni circa, quindi più o meno alla tua età. Conosco anche il disturbo bipolare perché per un breve periodo, molti anni fa, ho avuto quella che si chiama una fase di “ipomania” e posso capire di cosa parli…inoltre in questi anni ho letto e mi sono informata moltissimo su questa malattia per saperne di più e perché, proprio come te, mi sentivo confusa, amareggiata e persa. Fortunatamente ho incontrato una psichiatra che mi segue da tanti anni e con la quale mi trovo molto bene, perché c’è un rapporto professionale ma anche di confidenza. E poi è una dottoressa che non si limita a dosare farmaci – come purtroppo fanno tanti – ma considera i pazienti come persone, non come numeri..

    Io non voglio indorarti la pillola credimi, anzi.. la tua è una malattia grave, seria e da non sottovalutare che certamente ti cambierà la vita ma che SI PUò CURARE. E se curata nel modo giusto (secondo me combinare psicoterapia e farmaci è l’ideale) puoi fare una vita normalissima. Magari avrai altri bassi e momenti no…ma chi non li ha? Ma vedrai che col tempo imparerai a gestirlo il tuo disturbo, a capirti, ascoltarti…ma devi accettarlo e impegnarti a curarlo e anche a volerti bene lo stesso così come sei.

    Pensa a questo disturbo come qualsiasi altra malattia, il diabete, una malattia ereditaria, una miopia…so bene che mi dirai che non sono la stessa cosa perché la tua riguarda la mente..però magari confrontandola a tante altre malattie veramente invalidanti nel fisico poteva andarti peggio no? 🙂 il tuo disturbo si può curare, basta trovare la giusta cura e puoi fare una vita come tutti gli altri. Io comprendo bene la tua amarezza credimi e ti dico questo perché ci sono passata. Eppure mi sono diplomata, laureata, ho lavorato, ho avuto vecchi e nuovi amici, relazioni e mi sono innamorata esattamente come tutti gli altri!

    Non sentirti macchiata a vita perché sei bipolare e non pensare al tuo futuro in una clinica, anche perché il disturbo bipolare è un disturbo dell’umore..è uno squilibrio chimico delle sostanze cerebrali che regolano l’umore combinato a fattori di predisposizione genetica-ambientale-individuale che portano al disturbo. MA NON si tratta di un deficit cognitivo né di un ritardo mentale e neppure di un disturbo più serio come la psicosi che porta al distacco della realtà/allucinazioni/immaginare vedere cose e situazioni inesistenti…

    Tu per come scrivi mi sembri una ragazza intelligente e con una buona padronanza di linguaggio, il tuo nick è preso dall’omonimo libro di Baudelaire giusto? quindi vedi mi sembra tu abbia tutte le carte in regola per andare avanti nel migliore dei modi!

    CIBER81 capisco la situazione dolorosa che hai vissuto, ma tu vedi la cosa solo da esterno. e credimi dire “sforzati” non solo non serve a nulla ma è assurdo. è come dire a uno con la gamba ingessata sforzati di camminare senza che abbia le stampelle con sé…

  4. 4
    E -

    E’ triste dirlo, ma non se ne esce.
    Chiunque, intorno a te, prima ride e scherza sui tuoi cambi di umore, poi si stanca, poi si inquieta, poi si spaventa, poi si sfinisce, e alla fine, scappa.
    Autotutela. Fa male ma la si deve accettare. Chi ti sta intorno diventa vittima.
    Puoi andare a raccontare la tua personalissima storia di vacca Vittoria al più erudito psicologo/psichiatra, ingoiare tutto ciò che di chimico ti viene propinato, fare sport, shopping, andare a teatro, immergerti nel lavoro ma poi, il disturbo torna ed in un nanosecondo distrugge tutti i tuoi sforzi.
    Spesso si viene allontanati, spesso ci si isola. Il fatto è che non si viene retti e non ci reggiamo da soli.
    Tutto qui.

  5. 5
    justmyphase -

    Cara ifioridelmale,

    avevo letto il tuo post oggi pomeriggio, volevo risponderti, ma poi ho abbandonato. Ora è notte e sono tornato qui apposta perché volevo proprio risponderti.
    Il messaggio che vorrei far passare riguarda il fatto che NON E’ VERO che non si guarisce, così come non sempre è vero che si è “malati”.
    Tu sei giovanissima e in men che non si dica hai ricevuto e fatto tua un’etichetta, nella fattispecie quella di un disturbo psicopatologico. È pieno di ragazzi e ragazze che, non stando bene, hanno accolto l’essere “malati di qualcosa” come una sorta di identità, di biglietto da visita anche per se stessi. Fra le altre cose, è anche un modo un po’ perverso di fare gruppo.
    Sentirti parlare di prognosi infausta mi fa male, mi fa molto male sentirlo pronunciare da una giovanissima.
    Io in tutto ciò, in quello che dici e in come ti poni, insieme alla tua sofferenza ci vedo uno degli effetti negativi della psicologizzazione del discorso sociale, della medicalizzazione del disagio e della loro funzione di appiattimento dell’individuo.
    Se tu fossi nata prima della psicologia e della psichiatria, come si chiamerebbe il tuo profondo malessere? Ci sarebbero delle prognosi? Come ti definiresti?
    Esci da questa identificazione con la tua malattia, prova a dare un tuo nome alle cose e guardati anche intorno: siamo in un momento deprimente dal punto di vista economico, sociale, famigliare, il futuro è più incerto che mai. Tutte queste cose hanno un’influenza enorme anche sui tuoi sbalzi d’umore, non tutte le cause sono in te e devi evitare che il tuo disagio finisca per essere autoreferenziale.

    Ho messo in fila una serie di concetti un po’ macroscopici, ma vorrei che ti facessero pensare almeno per un attimo a qualcosa di diverso.
    Io sono uno che non sta per niente bene, ho ancora un sacco di strada da fare per riuscire a farmi piacere questa vita, ho una decina di anni in più di te e qualcosina l’ho capita.

    Abbi cura di te stessa, perlomeno nello scegliere le tue speranze. Ciao.

  6. 6
    NonFateComeMe -

    Ciao, la tua lettera è bellissima. Io ho 25 anni, tra pochissimi giorni e sono prossimo alla laurea in infermieristica e l’anno scorso mi è capitato di fare dei tirocini nell’area di salute mentale e spdc e ho conosciuto una marea di ragazzi e ragazze che vivono il tuo stesso problema e che in quel momento si trovavano nella fase acuta. Quante notti passate a parlare con loro. Forse può essere anche l’eta che piu si avvicinava a loro, ma ero riuscito a creare un equilibrio intenso con alcuni di loro tanto spesso da essere un loro punto di riferimento tutte le volte che mi cercavano. Poi il tirocinio è finito e li ho totalmente persi di vista. Ammetto ogni tanto di pensare a loro, a quelli con cui ho piu legato. Mi hanno segnato tantisimo, pur essendo cmq persone normali, siete piu sensibili e inteligentissimi. Qualita che non si trovano in giro facilmente. Su internet a volte quando si cercano delle persone con cui parlare di questi argomenti poi specco ci si imbatte in persone abbastanza deludenti. Io se vuoi ci posso provare anche se via internet e via mail la cosa diventa piu difficile. Se ti va e ne vuoi parlare nel dettaglio (penso che tipossa far solo bene) posta il tuo indirizzo email o se è un problema ti scrivo il mio. Un abbraccio grande

  7. 7
    luna -

    Non sono bipolare e quindi chiedo scusa se scrivo qui, ma avendo avuto altre difficolta’ vorrei solo dire: no, Fioridelmale, non augurerei a nessuno di avere un disagio psicologico o dell’umore ecc, neanche se poi potesse fare dodici capolavori ad occhi chiusi. Immagino preferirebbe non farli e stare bene. Pero’ concordo con la testimonianza di Linda, per cui comunque il modo in cui affrontiamo un disagio che ci e’ toccato in sorte delle differenze la fa. Fermo restando che non significa dire “va tutto benissimo, che figata!” e che, personalmente, metto in conto che ciascuno di noi puo’ semplicemente non farcela proprio. Ma prima di arrendersi ad un possibile umano e personale limite conviene tentare di regalarsi tutto cio’ che si puo’. LINDA, credo che il messaggio di Cyber (che abbraccio, con empatia da caregiver)) non sia in fondo tanto dissimile dal tuo anche se da esterni non si puo’ capire lo specifico problema. Condivido azsolutamente il tuo concetto “gesso/corsa”. Credo che voglia ditre che cercando di fare il piu’ possibile il bene per se’ si puo’ comunque fare qualcosa anche per chi sta intorno, anche se un probma c’e’ e va considerato anche nella quotidianita’. Avevo scritto di piu’ sul perche’ sono intervenuta sulla questione legata a dsagi di un certo tipo, per ragioni biografiche. Ma non trattandosi precisamente di “bipolarita’” giustamente mi astengo. Un abbraccio

  8. 8
    maria -

    ciao ,io sono nella fase guarigione della depressione che dura da ben 8,durante i miei ricoveri ho vonosciuto una ragazza che soffre di bipolarismo ,all’epoca aveva 27 anni ,siamo diventate subito amiche ,noi ci capivamo in tutto e quindi le sue stranezze i suoi alti e bassi per me erano normali .Non mi allungo a raccontarti tutto ,ma lei è stata talmente forte e in gamba che è riuscita a mettere al mondo una bambina ,oggi fà 2 anni ,continua ora ad avere i suoi giù e sù ma fortunatamente ci sono i farmaci .Lei è molto forte e sà che con questa bipolarità ci deve convivere e và avanti ,anche se all’infuori di me e il suo compagno non la capiscono .non sò se ti sono stata di aiuto .

  9. 9
    toinette -

    Cara baudeleriana,
    Ho i fiori del male in due edizioni francesi, lo adoro!
    Ho 18 anni e anche io soffro di disturbo bipolare. Una volta nella fase “su” ho letto 19 libri in meno di una settimana .
    Essere bipolare rende la mia vita uno schifo a volte nonostante apparentemente non abbia niente di cui lamentarmi. Ho un qi elevato, vivo all’estero dove ho imparato prestissimo la lingua e le abitudini, ho molti amici che a volte evito come la peste e i miei voti sono eccellenti.
    La malattia mi impedisce di godere di quello che ho ed essere serena con la mia famiglia. Sai i tuoi figli non avranno obbligatoriamente la tua stessa malattia. La situazione e’ ancora piu’ penosa quando si e’ aggressivi di fronte alla bipolarita’. Sembrerebbe scontato ma io mi sento piu’ rassicurata dopo aver visto un film con vivien leigh o jeremy brett. Infine questo disturbo non mi impedisce di apprezzare totalmente la vita, sono riconoscente di vivere cosi’ come sono spero di guarire perche ho voglia di cavarmela.

  10. 10
    toinette -

    Volevo aggiungere: pensa a scrivere un libro, questa malattia oggi non e’ molto conosciuta i miei amici e mia madre non ci capiscono molto per esempio.
    Potresti sfogarti, capire un po’ meglio quello che provi e pensi e lo farai capire agli altri.
    Saluti.

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