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Dipendenza affettiva e ossessioni d’amore… come uscirne

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Un anno fa lei mi ha lasciato, in pratica mi ha fatto capire che il suo sentimento non era corrisposto al mio e che comunque non aveva interesse a scoprire se la cosa poteva evolvere. Ma non ci siamo mai del tutto slegati. Razionalmente percepivo la necessità di staccarmi, conscio del fatto che il mio sentimento era unilaterale, ma per varie circostanze la consapevolezza razionale ha assunto una forma di morbosa ossessione in cui ogni suo atteggiamento di normale affetto (fine a se stesso da parte di lei, probabilmente mi vedeva/vede come l’ex di cui essere amico) portava a una auto illusione di un sentimento che avrebbe potuto essere corrisposto.
Ho fatto in modo di disinteressarmi completamente della sua vita privata al di fuori di me forse per evitare di avere qualsiasi genere di dispiacere.
Alla fine, dopo essermi creato un quadretto di autentica illusione, ho preso un sonoro abbaglio e ho dovuto sbattere i denti con la realtà.
Penso di essere dipendente affettivo da questa donna, nella mia mente so quasi per certo di esser di fronte a un amore non corrisposto ma il meccanismo di auto inganno che si genera anche solo vedendola o parlandole purtroppo mi fa perdere completamente qualsiasi meccanismo di autotutela.
Il sistema di auto alimentazione di questa patologia può essere simile a una slot machine, si spende una fortuna ma quando si effettua anche la minima vincita si scorda tutte le precedenti sconfitte.
Razionalmente io riesco a inquadrare lei nei miei confronti o meglio riesco a farlo ora: io so che lei (a meno che non soffra di una patologia contraria alla mia) non prova un sentimento che va oltre l’affetto nei miei confronti, altrimenti in un anno avrebbe probabilmente fatto qualche passo concreto nei miei confronti.
In più prima parlavo di sonoro abbaglio, che sostanzialmente è ciò che mi ha fatto fare questa autoanalisi in maniera netta, e cioè: pochi giorni fa ho scoperto da lei stessa che frequenta un altro da più di qualche mese.
Inutile dire che mi ritrovo con un sconforto interiore totale solo che ho bisogno realmente di una soluzione. Per ora mi son limitato al no contact e spero che possa esser un buon inizio. Ringrazio chiunque avrà voglia di intervenire.

Lettera pubblicata il 7 Ottobre 2012. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    Caracolito_ -

    Salve @Swist,la tua è una situazione molto comune al giorno d’oggi,e fai bene a non sottovalutarla.Evito di commentare tutto il resto,e mi concentro su qualche parere per alleviarti il peso:
    per esperienza personale diretta e indiretta,posso dire che il no-contact è una buona cosa,ma specialmente all’inizio occorre una grandissima forza di volontà,veramente importante.
    Quando sarai raggiunto da quella forma totale di sconforto,dove l’unico punto di focalizzazione della tua vita sarà avere un qualsiasi rapporto sociale con lei,dovrai concentrarti su qualcos’altro,in particolar modo su ricordi negativi della tua storia con lei.
    Inoltre per poter vaporizzare quell’immagine distorta che hai di lei,dovrai necessariamente ricostruire una sana vita sociale,sopratutto dovrai frequentare altre ragazze,facendo riferimento ad ogni strumento che la tecnologia (se non sei avvezzo ai bar,pub,discoteche e quant’altro) ti offre,comprese le chat (con le dovute cautele).
    La dipendenza affettiva è difficile da vincere,perchè è un qualcosa alla quale si è predisposti per natura,quindi devi pensare che quella che ti appresti a vincere adesso sarà solo una battaglia,e che in futuro dovrai lottare molto per mettere al primo posto della tua esistenza TE STESSO e la tua serenità: solo dopo vengono tutti gli altri.Infatti,pur non sapendo la tua età,è certo che in futuro avrai un’altra (o altre) donna,e il malessere che provi adesso ti servirà da monito per non affondare di nuovo nello sconforto,nel caso dovesse andarti di nuovo male.
    In ultimo ti posso consigliare di non porti domande,di non rimuginare al perchè ti abbia lasciato,al perchè voglia ,mantenere dei contatti,al perchè lei non sia apparentemente interessata ecc ecc: la riposta a queste domande non deve esistere nella tua mente,perchè le risposte possono essere infinite,ed in ogni caso non ti riguardano più.Un anno è un periodo di tempo sufficiente affinchè una persona matura riesca a vincere l’emotività di una relazione finita,razionalizzandola al 100%: andare oltre può diventare patologico,ed in questo caso un buon psichiatra (o analista) deve essere interpellato.Non abbiate timore o vergogna di interpellare dei professionisti,spesso basta un piccolo input detto nel modo giusto,per accendere quella spia nel cervello e riprogrammare tutto.
    Per uscire dal tunnel,in sintesi,devi rivalutare la tua persona e la tua autostima: tu esistevi PRIMA di conoscere la tua ex,e vivevi una vita normale! Questa è la dimostrazione che tu PUOI vivere normalmente anche senza la sua presenza nella tua vita.
    Tutto questo imho.
    Auguri.

  2. 2
    Nick -

    No contact, o come meglio, la regola dei 5 zeri:

    zero chiamate
    zero sms
    zero email
    zero social
    zero risposte nemmeno e soprattutto nelle ricorrenze.

    E’ dura ma ti salva l’esistenza.

    Buona fortuna

    fonte:
    esperienza (e) personale (i)

  3. 3
    swist -

    @caracolito
    Grazie della risposta. Hai ragione, devo lavorare su me stesso e sulla mia autostima che attualmente sta proprio a zero. Devo riuscire a scardinare quel meccanismo perverso che mi porta irreversibilmente a idolatrare la persona amata ahimè in parte ancora adesso dopo la batosta. Devo riuscire a compiere quella razionalizzazione che mi permetta di dare il giusto peso alle cose in modo da farmele vedere sotto il giusto aspetto.
    Spero di riuscire a mettere in pratica quanto è meglio per me, anche perchè mi hai fatto notare tu, questo me lo devo.

    @Nick
    Si no contact sono convinto sia fondamentale e cercherò di spendere tutto me stesso per mantenerlo. Il punto debole attuale è che sia io che lei frequentiamo la stessa università, e dato che non ce limite al grottesco pure il suo nuovo lui la frequenta. Quindi è molto probabile che io possa incrociarla/lo/li. E in quel caso cercherò di mostrare più distacco possibile anche se in cuor spero di non esser messo alla prova.

  4. 4
    gianni -

    Swist
    Ciao, sto vivendo la tua stessa identica situazione… mi ritrovo in ogni singola parola che hai scritto…
    La metafora della slot machine è stata davvero azzeccata.

    Ciao.

  5. 5
    enbiee -

    Ciao,vorrei sapere come stai ora..sono passati un Po di anni..ma mi piacerebbe capire come è andata a finire la situazione dato che io ci sto dentro da 4 anni..

  6. 6
    Genny -

    Enbiee, io ci sto dentro da 11 anni e mezzo.

  7. 7
    Vic -

    La dipendenza affettiva è un grosso problema
    e mi sono dovuto confrontare con situazioni del genere.
    A quello che ho potuto vedere hanno a che fare con situazioni maturate nell’infanzia o nell’adolescenza.
    In un caso di una mia amica di diversi anni fa,
    lei era figlia di ragazza madre, la madre si era poi risposata e lei era stata considerata dal nuovo compagno figlia di serie B, e trovata in situazioni umilianti, col fratello portato in palmo di mano,
    lei a volte costretta a stare chiusa in camera, quando il nuovo compagno tornava dal lavoro.
    Lui riceveva regali, lei no.
    Io trovo vergognoso il comportamento di genitori siffatti, i figli vanno trattati tutti allo stesso modo, non devono esistere figli e figliastri.
    Così appena ha trovato qualcuno che la voleva, pur non amandolo lo ha sposato, pur di andarsene di casa.

  8. 8
    Vic -

    Il problema è quando la propria
    autostima dipende dagli altri,
    questa soprattutto nella dipendenza affettiva.
    Ognuno avrebbe in realtà bisogno di una persona
    di riferimento,di cui fidarsi ciecamente, ma naturalmente questo
    è un rischio.
    Nessuno sa veramente cosa passi nella mente
    di una persona, anche se ci vive accanto.
    Ci illudiamo di saperlo.

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