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Depressione e problemi seri a 17 anni, chiedo aiuto

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Ho sempre creduto in Dio. Appartengo ad una famiglia cattolica, ragion per cui ho assorbito senza indugi la religione. Adesso sono atea. Perchè? Perchè della vita ho visto il peggio. Senza pietà il ‘dio’ che vuole il bene per gli uomini mi ha frantumato l’anima come un castello di sabbia. Mi ha calpestata con rabbia e furore. Vi racconto di me.
La mia vita fino all’età di 12 anni è stata tranquilla, spensierata, normale. Poi, in concomitanza con la prima adolescenza, abbiamo scoperto del tumore al seno della mamma. Cancro, che fino ad allora conoscevo solo come segno zodiacale. L’abbiamo affrontato con coraggio e l’abbiamo abbattuto con successo. Nel frattempo la mia personalità si formava secondo una linea triste di eventi (chi sa può capire) e si delineava seguendo un attitudine di chiusura verso la vita.
Poi, dopo un po’ di tempo, abbiamo riscontrato delle anomalie nei valori del sangue della mamma. Fatti i dovuti accertamenti, si è scoperto che la mamma ha un linfoma (una specie di leucemia), da curare con trapianto. E’ stato disarmante per me. Mi sentivo morire. Gli altri ragazzi crescevano tra storielle e spensieratezza, io crescevo tra lacrime e ospedale. Non vi dico il comportamento degli altri nei miei confronti: puro isolamento. Il trapianto al midollo osseo andò bene, nonostante le tempistiche lunghe, ed ha permesso alla mamma di stare ‘discretamente’ per 3 anni.
Poi, un anno fa, la ricaduta: emocromo sballato. Hanno provato per un anno una terapia alternativa, ma nulla, il trapianto era l’unica soluzione. Ed ecco il ritorno del mostro, del passato, della profonda disperazione. La mia vita procedeva tra insuccessi e successi, tra delusioni, fugaci attimi di allegria, ma un pensiero fisso in testa: depressione. Ero depressa. E lo sono. Il trapianto è stato fatto da un mese. Adesso è a casa. Ma non sta bene. E’ in condizioni pessime, non è più lei, non so che pensare.
Inoltre sono sola, non ho amici che mi vogliono bene, nè un ragazzo, perchè mi sono allontanata da tutto: dai miei sogni, dagli affetti, dai divertimenti. Non amo la vita, non amo me stessa, amo solo una cosa: mia madre. Ho tanto affetto da darle, è da un anno che non abbraccio qualcuno, spero mi crediate. Sto per scoppiare.
Aiutatemi, vi prego. Non ci penso ad andare dallo psicologo, sarebbe una debolezza ed una preoccupazione in più per i miei. Vorrei farmi un viaggio, ma sarei egoista se mi allontanassi di casa. Vorrei dire ad un ragazzo che mi piace, ma so che andrebbe a finir male. Insomma sono cinica, pessimista, triste, disperata. Ed ho quasi 18 anni. Mi chiamo Chiara. Grazie per avermi ascoltata.

Lettera pubblicata il 14 Giugno 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    Pupa -

    Tesoro, hai conosciuto molto presto la sofferenza, che ti ha tolto in parte la bellezza dei tuoi anni, ma ricordati che hai già dato e darai molto a tua madre, sono sicura che lei vorrebbe anche vederti felice, le sei stata accanto, lo sarai sempre, ma in tutto questo puoi anche ritagliarti un po’ di spazio per te, ne hai bisogno, è necessario.
    Se vuoi fare un viaggio, perchè no, non saresti egoista, hai già fatto molto, ma non puoi dare oltre se stai già così male e non saresti più un aiuto per lei, non pensi che vorrebbe saperti felice?
    Andare da uno psicologo non è una debolezza, ci vuole molto coraggio ad ammettere di aver bisogno d’aiuto, e tu lo stai facendo, vai fino in fondo con determinazione.
    Anche la tua vita è importante, sai?

  2. 2
    KATY -

    Chiara, ho dieci anni più di te, ma capisco cosa provi.

    Sei sicura, arcisicura, che qualche incontro con un terapeuta non potrebbe farti bene?

    NON E UNA DEBOLEZZA: chi l’ha detto?

    PErchè sarebe una preoccupazione in più? Sei maggiorenne, vai dal tuo medico della mutua e ti fai prescrivere l’impegnativa.

    NOn puoi tenerti un fardello così gigantesco.

    Un abbraccio (anche se virtuale, ma vero!)

    KATY

  3. 3
    Stefano614 -

    Cara Chiara

    Chi non impara a piegarsi come le canne del fiume quando arriva un onda alta finisce col spezzarsi. La vita un mistero, un mistero di amore e di sofferenza in cui non siamo noi a poterci scegliere le esperienze. Spesso ci confrontiamo con gli altri pensando che siano più fortunati di noi a non dover passare momenti di paura e dolore ma sono cose che prima o poi arrivano a bussare alla porta di tutti, nessuno escluso. La cosa migliore non è chiudersi in se stessi ma aprirsi al mondo, alla vita e potrai trovare persone che sappiano aiutarti. Chiedere aiuto in molti casi è un segno di forza non di debolezza. E’ facile avere fede quando va tutto bene ma quale sarebbe il suo valore se non fosse provata nel fuoco della sofferenza ? nessuno. Cerca di non deprimerti, pensa sempre che qualsiasi difficoltà o sofferenza la vita abbia in serbo per te ci sono molte persone che ci sono già passate e poi sono riuscite a superare la cosa. Persone magari più fragili di te che dopo tanto dolore la vita ha sorriso ancora.

    “Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte”

    Un abbraccio

    Stefano

  4. 4
    nino -

    chiara è difficile dirti cosa fare eppure sono adulto ho figli più grandi di te ma non riesco a pensare come è possibile tutta questa indifferenza che ci racconti , da parte di amici e anche familiari almeno così ho capito , ti consiglio di parlarne con il tuo medico di famiglia e poi un’altra cosa se mi permetti , sono un credente praticante e ti dico solo che Gesù ha detto a tutti quanti noi e continua a dirlo anche oggi di amarci vicendevolmente , quindi se le persone che dovrebbero esserti vicine sono indifferenti non è colpa di DIO, se l’uomo ha manipolato tutto l’universo e lo sta distruggendo non è colpa di DIO è solo una questione di uomini e siccome non voglio che ti perdi come figlia di DIO ( e ricordati DIO non vuole il male dei suoi figli , perchè’ DIO è Amore e ci ha amati fino a dare Se stesso fino alla morte e ad una morte di croce perché noi avessimo la vita in abbondanza) ti consiglio di parlarne con un sacerdote , ti auguro tutto il bene di questo mondo e tanta felicità , ciao

  5. 5
    Novecento -

    Penso di poterti capire.Quando vedi cadere i tuoi cari vicino a te come foglie,il tuo Dio è solo un’illusione giovanile.Non credo nella depressione,è solo un modo negativo di definire ciò che ti circonda.Forse preferisco essere definito un depresso che essere una persona normale illusa che tutto andrà per il meglio.

  6. 6
    piero74 -

    brave pupa e katy: il fatto che lei ne parli con uno psicologo è già un passo: chiara, ci sei anche tu, esisti anche tu! prenditi una vacanza per pensare un poco a te stessa! a tua madre dispiacerebbe vederti in questo stato: prenditi una vacanza e pensa unpoco a te stessa, tanto tu hai già aiutato; e non ti preoccupare: proprio nella bibbia sta scritto, non ricordo in quale capitolo; sai, noi nel momento di rabbia possiamo anche dirlo che dio si sia dimenticato di noi, ma non è così: ascolta! tu sei iscritta in qualche gruppo spirituale?

  7. 7
    ivan -

    Ciao Chiara, scusa la brutalità, ma te lo dico subito: manda a quel paese psicologi, ragazzi, viaggi. gruppi spirituali…stai vicino a tua mamma, perchè se non lo fai adesso forse non lo farai più! Non ti preoccupare, una ragazza come te, ha tutto il tempo di recuperare questo periodo, quando vuoi e come vuoi. Chi conosce la sofferenza è più forte. Parlo per esperienza personale. Fidati o meno, al tuo cuore spetta la scelta. Tieni a mente che di mamma ce ne una sola. Spero tanto e pregherò per te che tutto vada bene, ti faccio un miliardo di auguri. Ciao Chiaretta)

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