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Depressione (3)

di

Ho 20 anni e sto attraversando un periodo estremamente difficile della mia vita. Cercherò di strutturare la questione per punti:
-mi sono di recente scoperto omosessuale. Ne ho già parlato con alcune persone, tra cui mia madre. Nessuno riesce a capire che il mio disagio deriva non dalla possibile discriminazione che potrei subire (di quella non mi preoccupo, credo di vivere in un ambiente abbastanza aperto seppur cattolico) ma dal fatto che io stesso non voglio essere così e mi sento imprigionato in questa condizione che non è una malattia, non è un “difetto” ma è comunque un qualcosa che non voglio essere e mi priverà di tanti obiettivi che in precedenza davo per scontati ed ai quali mi dava gioia pensare. Mi sento imprigionato perché non posso cambiare e a quanto pare sono costretto ad accettare questa situazione, anche se non voglio. Tutti coloro che lo sanno mi dicono che dovrei accettarlo. Questo mi crea profonda depressione e disagio, perché ho l’impressione che nessuno mi capisca.
-Come diretta conseguenza del primo punto, non ho amici maschi e praticamente sono solo. Ho un paio di amiche femmine, ma non è la stessa cosa. Non riesco ad avere amici maschi perché non condivido gran parte dei loro interessi tipici e perché mi sento diverso, ma al tempo stesso mi sento diverso anche dalle femmine e dai gay. Di fatto, da quando è iniziato il 2013 sono uscito la sera non più di 2 volte, e di giorno non più di 3-4.
-Ho preso da poco la laurea triennale con un anno d’anticipo ed una votazione brillante, ma non riesco ad esserne felice trattandosi di un corso facile che offre pochi sbocchi lavorativi (anzi, nessuno). Ovviamente non sono riuscito a farmi degli amici, ma solo conoscenze superficiali. Ora non ho la più pallida idea di cosa fare. Ho l’impressione che non mi piaccia nulla, l’ansia mi divora e non vedo nulla nel mio futuro. Penso ogni giorno che dovrei smettere di studiare, farmi assumere in una ditta di pulizie e lavorare lì con una paga da fame per il resto della mia vita, tanto non avrò una famiglia e avrò bisogno di pochi soldi.
Inoltre il non dover più studiare mi fa rendere conto con grande evidenza di quanto sia brutta e monotona una vita senza amici. Nei momenti in cui ho da fare cerco di illudermi che si possa andare avanti anche senza di loro, ma quando sono libero il confronto con chiunque mi circondi che fa una vita normale è schiacciante. Non mi faccio mai vedere in giro e non parlo con nessuno per paura che mi chiedano come va e che cosa sta succedendo nella mia vita.
Frequento un certo forum di telefilm e ho iniziato a sentirmi su facebook con un utente dello stesso forum. Non parliamo di niente in particolare ma sembra che io gli stia simpatico, e da parte mia anche se non lo conosco provo un’enorme gioia per questo solo perché mi sembra di aver trovato un amico. Però è ben altra cosa rispetto ad un’amicizia vera. Sono convinto che se ci conoscessimo dal vivo mi troverebbe noioso e mi lascerebbe perdere.
Mia sorella e mio fratello in questo senso non sono d’accordo. Non che non ci vogliamo bene, ma siamo l’opposto della classica famiglia americana media i cui membri ogni giorno si gridano a viva voce i propri sentimenti reciproci. Credo di non aver mai ricevuto un solo gesto palese d’affetto da loro in tutta la mia vita.

Passerò ancora una volta l’estate da solo e come sempre capiterà ogni tanto il commento sprezzante di qualche mio conoscente che attribuisce la mia solitudine a timidezza e scarse abilità sociali (al contrario, io di mio sarei estroverso e simpatico…ma purtroppo non ho modo di dimostrarlo). Non so se il problema chiave sia l’omosessualità, ma ad ogni modo è un problema che non posso risolvere e quindi non so come andrà a finire. Non so cosa fare della mia vita, sono ad un punto morto e non riesco a smettere di pensare al suicidio. Ho provato a parlare con psicologi e psichiatri, ma mi sono sempre sentito a disagio con le soluzioni che cercavano di propormi ed inoltre ho sempre avuto l’impressione di essere più bravo di loro a “guardarmi dentro”. Non ho idea di come le cose possano migliorare. Sono sempre più convinto che mi ritroverò a 40 anni solo, povero, ingrassato e dipendente dagli psicofarmaci come unico strumento per cercare di illudermi che la mia vita non sia poi così brutta come sembra. O forse dovrei semplicemente saltare giù dal balcone in questo preciso momento.

Lettera pubblicata il 12 Luglio 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Gay - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 16 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    kiky9326 -

    be in molti passano un periodo del genere. Io ho passato un periodo a cercare di farmi piacere le femmine per colpa di un violento. Ero confusa, persa e non mi andavo mai bene. Ti dico, essere gay non è una colpa e non si dovrebbe nemmeno classificare gay, lesbiche o etero, non possiamo farci piacere qualcuno solo in base a l’organo sessuale che ha. Io ho dovuto lottare molto, spesso da sola, per uscire da una confusione che mi stava facendo impazzire. A distanza di anni mi sto stabilizzando. Non so se te lo hanno già detto ma fregatene degli altri, impara ad amarti così come sei.

  2. 2
    cricom -

    Per quale motivo non ti accetti? Per via della religione?
    Accettare sé stessi è il primo passo da fare, solo così potrai stare in pace con te stesso e con gli altri, farti degli amici, uscire, ecc. So che non è facile, ma è un lavoro duro che devi affrontare prima o poi. E poi, oltre allo studio, non c’è una cosa che ti piace fare? Uno sport, un hobby… Dedicatici anima e corpo e vedrai che ti aiuterà molto.

  3. 3
    JoeQuinn -

    Essere gay è una fregatura. E te lo dico da gay. Non credo che il tuo problema sia il fatto che non hai accettato di esser gay. Accettarsi è una cosa relativamente semplice. Ma accettarsi non significa esserne felici. Molto persone pur accettando ciò che sono lo cambierebbero. Lo cambierei anche io, senza alcuna ombra di dubbio, sebbene io ora sia (più o meno)felicemente fidanzato. Essere Etero sarebbe più semplice, con una moltitudine di complicazioni in meno. La correlazione tra la tua omosessualità e la solitudine c’è senza dubbio. Cercare di convincersi ad esser ciò che non si è durante l’adolescenza, là…. dove le amicizie dovrebbero crescere e cementificarsi ti porta ad isolarti e a coltivare e far crescere rapporti sterili destinati ad esaurirsi in breve tempo. Esser soli è molto pesante e credimi, lo capisco. Lo sono stato anche io e per molti versi lo sono ancora. Non pensare che il suicidio sia l’unica soluzione. E’ una opzione certo, ma è l’ultima cosa a cui devi pensare. Hai 20 anni, sei ancora in quella fase della vita dove ancora tutto può accadere. Una parola di conforto, un abbraccio, un amico…. non sono speranze ormai svanite. Ci son tante barche alla deriva e probabilmente qualcuno cerca le stesse cose che cerchi tu. Come hai trovato quel ragazzo sul Forum che frequenti così nei puoi trovare altri, magari sfruttando qualche tuo interesse. Scrivi bene, non sembri noioso, non sei l’ultima persona al mondo. So che il senso di vuoto ti può distruggere e credimi, davvero, lo conosco bene il senso di vuoto. Ma se anche non ci credi le cose possono cambiare.
    A volte anche d’improvviso. Non perder le speranze e la voglia di trovar qualcuno che ti voglia bene e che ti consideri amico. Non è semplice, perché già l’amicizia è difficile da trovare in condizione normali, figuriamoci quando uno è disperato. Ma non è impossibile. Apriti un po’ di più con quel ragazzo del Forum dei telefilm e magari se siete vicini, offrigli una birra, un giorno. Per quanto possa valere, per una parola di conforto o magari per lamentarti di come hanno fatto finire in maniera oscena “Lost” io ci sono.

    J.

  4. 4
    Rustico -

    ci sono associazioni che trattano i casi di persone che non vogliono essere gay e ci sono testimonianze di casi risolti.
    Forse potresti rivolgerti a loro per sentire un punto di vista diverso, visto che gli psicologi pensano di risolvere tutto ripetendo in continuazione che ti devi accettare.

  5. 5
    Marco -

    Carissimo Trums, capisco perfettamente ciò di cui parli.
    Quando dici che l’omosessualità non la senti come una malattia bensì come un difetto, dici qualcosa di molto verosimile. Infatti non c’è nessuna malattia ma sì una carenza di identificazione di genere.
    Tutto quello che scrivi somiglia tanto a quello che per anni ho provato io:
    Pochi rapporti profondi con la mia famiglia, senso di inferiorità rispetto alle figure maschili della mia famiglia, paura di aprirmi ad altri ragazzi per paura di essere considerato noioso o essere deriso. Attrazione per altri uomini e rifiuto delle stesse attrazioni, in una spirale perversa che porta ad una vera e propria depressione (dovuta anche alle fantasie sessuali che se represse diventano ossessive!)
    Una via d’uscita a tutto questo esiste, dal momento che si tratta di ferite emotive/affettive da guarire, esse possono guarire! Te ne parlo in quanto sto facendo questo percorso in prima persona e la cosa funziona! Non hai idea di quale gioia sia risolvere i propri traumi!!!!
    Hai tutto il diritto di aspirare ad avere moglie e figli e ringraziando Dio, se sei disposto a lavorare con te stesso, potrai farlo! La cosa più bella che ho scoperto è che il processo non può avvenire senza amore. E’ infatti questo ciò che ci è mancato crescendo ed è proprio ricevendo un amore gratuito e disinteressato che si guarisce!
    Se vuoi contattami a marcomazzone77@gmail.com.
    Un abbraccio e spero a presto. Qualunque cosa deciderai ti offro la mia amicizia.

  6. 6
    Apefuribonda -

    Ma scherziamo? Che commenti mi tocca leggere?!

    Ad un ragazzo che non riesce ad accettare di essere omosessuale bisognerebbe far conoscere le centinaia di persone gay come me, che riescono a vivere da omosessuali col sorriso sulle labbra!

    La vita di una persona può essere negativa o positiva, riflettuta o bruciata, sempre e solo in base alle proprie azioni. Essere gay o eterosessuali non conta, le differenze di orientamento sessuale non cambiano nulla: se sei una persona positiva, determinata e sai riconoscere il giusto da ciò che è sbagliato.. riuscirai a vivere serenamente.

    Alle persone che hanno commentato proponendo cure sulla sessualità dico:

    Lo sapete che in altre regioni geografiche d’Europa come la Francia, la Germania, L’Inghilterra, le nazioni scandinave (tanto per fare qualche nome) sareste passabili di denuncia per violenza psicologica ed omofobia?

    Lo sapete che l’albo degli psicologi insieme con l’ordine nazionale hanno detto a chiare lettere che non esistono cure per l’omosessualità perchè si tratta di un istinto intrinseco alla persona? E lo sapete che l’Organizzazione Mondiale della Sanità espelle uno psicologo che si permetta di inventare cure per i gay?

    Lo sapete che essere gay non è una decisione ma una peculiarità della persona?

    Vergognatevi, perchè con la vostra violenza psicologica rovinate la vita di tantissimi omosessuali che, come il nostro amico, a 20 anni si sentono confusi, soli e tristi.

    Io sono un giovane ragazzo che ha pianto, ha sofferto, è stato solo, ha perso le speranze, ha pensato di farla finita.. ma ora ha trovato la ragione per amarsi.

    All’amico che ha scritto questa lettera dico:
    Hai solo bisogno di amici, di credere maggiormente in te stesso, di capire che la vita è piena di insidie e si sta tutti come “d’inverno sugli alberi le foglie” (cit.) ma bisogna imparare ad amare se stessi per quello che si è!

    Io ce l’ho fatta e come me ce l’hanno fatta i miei amici, ce l’hanno fatta centinaia di persone. Pensa alla tua crescita personale, non preoccuparti del futuro perchè quello si costruisce da questo istante e senza gli schemi sociali che ci impongono. Ricerca la felicità, solo tu puoi.. non questi ignoranti che propongono cure per qualcosa che è naturale e dimostrato.

    Tra l’altro, lo sapete che quasi tutte le persone intervistate che inventano fandonie per curare i gay.. si sono rivelati gay repressi che non riescono ad accettarsi? E’ palese che NON si tratta di individui con competenze professionali.. anche perchè chi le competenze le ha davvero (come gli psicologi e gli psichiatri) ha spiegato e ribadisce che NON esistono cure per i gay. Chi tenta di cambiare il proprio orientamento sessuale vive come un represso per il resto della vita.

  7. 7
    trums -

    Avrei preferito non farlo, ma mi trovo costretto a rientrare per rispondere all’ultimo commento qui sopra.
    Caro Apefuribonda, temo che tu non abbia inteso per niente il senso del mio messaggio. Non sono felice della mia omosessualità né ho intenzione di esserlo in futuro. Non ho scritto qui in quanto omosessuale confuso che soffre perché non si trova accettato dalla società e quindi non trova una ragione per amarsi, ma in quanto omosessuale che per valori personali non è contento di essere omosessuale e non può far nulla per cambiare la situazione. La società c’entra poco. Quindi non c’è alcun bisogno di venire qui a fare il paladino per i diritti gay 😉 Sono perfettamente consapevole che esistano gay che vivono felici, ne conosco anche alcuni, ma non mi interessa ed è una vita che non voglio sia mia. Non è obbligatorio sentirsi felici di come si è e sono francamente stufo che gli altri mi dicano come devo vivere questa situazione, così come sono stufo di quest’idea che essere omosessuali sia per forza una bella cosa e che ci si debba per forza sentire fieri di esserlo.
    E smettiamola di dire che essere omo o etero non conta. La sessualità conta eccome e definisce in maniera preponderante anche la nostra personalità ed il nostro modo di agire.
    Riconosco le buone intenzioni del tuo commento, ma lo trovo fuori contesto rispetto alla mia lettera.

    Per Marco: ti ringrazio del commento, ma purtroppo non credo in quelle esperienze. O meglio, magari sono anche vere ma purtroppo temo non sia il mio caso. Non credo che nel mio caso l’omosessualità sia una condizione reversibile. E’ questo che mi fa male.

  8. 8
    Zucchero -

    Asseconda la tua natura non il tuo conformismo. O rovinerai la vita a te stesso e alla poveraccia che prenderai in giro pur di sentirti uomo a cui piacciono le donne.

  9. 9
    trums -

    Quale conformismo? Io non ho intenzione di mettermi con nessuna donna, anche perché non devo proteggere nessuna facciata.
    Inoltre, cosa ti fa pensare che assecondando la mia natura sarei in ogni caso felice? E’ questo che non capisco. Esistono tanti gay che, pur avendo accettato la propria natura ed anche avendo vissuto esperienze e relazioni, rimangono comunque infelici della propria condizione.
    In ogni caso io non cercavo un aiuto od una soluzione, perché non c’è. La mia lettera era uno sfogo. Speravo soltanto che qualcuno potesse capire come mi sentivo. Per questo ho apprezzato soprattutto il commento di JoeQuinn, che ha compreso più di tutti il senso della lettera.

  10. 10
    Apefuribonda -

    @trums

    E’ questo l’errore che si commette frequentemente: quello di credere che se si lotta contro l’omofobia si diventa paladino dei diritti dei gay (come hai scritto tu). Io non sono paladino di nulla se non di me stesso, ed essendo paladino di me stesso trovo pertinente rispondere ai commenti degli ignoranti che parlano di percorsi di guarigione per i quali è stata dimostrata l’inefficienza da professionisti e medici.

    Scrivi: “Non sono felice della mia omosessualità né ho intenzione di esserlo in futuro”..

    Cosa vuoi intendere, dunque? Che stai scegliendo la strada della depressione eterna per scelta? Che prospettiva entusiasmante! Io, con la mia testimonianza positiva.. volevo esortarti ad uscire dalla tua condizione di infelicità o depressione (che se non sbaglio è anche il titolo della tua lettera)
    ma è evidente che poni degli ostacoli..

    Tra l’altro se ti rivolgi ad un sito come questo e ci rendi partecipi della tua condizione di “depressione”, credo che sia un bel gesto risponderti e proporti un’alternativa alla tua visione tetra e rassegnata della tua sessualità.
    Poi, vabbè, se hai già deciso che non esiste soluzione, a che serve a questo punto scrivere qui sopra, e a che serve darmi del paladino dei diritti?

    Dici: “La sessualità conta eccome e definisce in maniera preponderante anche la nostra personalità ed il nostro modo di agire”

    Hai proprio ragione! E dipende solo da te in che modo la possa definire in maniera preponderante.

    Credi che io non sia passato per la tua fase? Se ti fai un giro su questo sito puoi leggere anche le mie testimonianze.. a tratti più tetre della tua.. ma non sono un paladino dei diritti gay.. sono solo un ragazzo che preferisce i ponti agli ostacoli.

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