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Cure mediche sbagliate: difficile far valere le proprie ragioni!

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Buonasera, perdonate il mio sfogo, ma dopo tante settimane e tante belle aspettative oggi sto vivendo un momento non bello, non so se sono più incazzata o demoralizzata, delusa, sfiduciata.
Non so più niente, e tutto ciò a causa di una lettera……
Come avevo già scritto in un post precedente, a causa di cure mediche sbagliate, ho riportato dei danni permanenti, documentati anche da due perizie medico/legali con dovizie di foto e di particolari sul mio stato attuale, che è vita si, perchè comunque lavoro, mi alzo, cammino.
Ma non è più la vita che avevo prima. Ho dovuto per forza adeguarmi a questo nuovo stato di cose, ma in prospettiva a volte, molto spesso, sempre più spesso mi chiedo e mi domando: perchè è così difficile far valere le proprie ragioni, e perchè devo subire questo stato di cose. E questa situazione oltre a procurarmi seri problemi, mi ha catapultato in uno stato di depressione, per il quale c’è un responsabile e, ovviamente il responsabile deve pagare.
Quindi ho dato incarico ad un avvocato di fare una richiesta di danni e pensavo proprio che (date le due perizie in mio possesso) la cosa fosse a buon punto, senonchè oggi mi viene recapitata una comunicazione nella quale, il personale medico da me citato nega ogni addebito e ogni responsabilità attribuitagli, sostenendo addirittura non veritiere le cose da me affermate e adducendo ad un mio stato psico/emotivo di grave labilità.
Praticamente è come se mi avessero dato della pazza, come se io mi divertissi a montare una simile sceneggiata, che mi sta esaurendo dal punto di vista psicologico e anche economico, perchè simili decisioni, gli avvocati, le perizie, e quanto ne consegue comportano dei costi che affronto da sola, perchè a qualsiasi porta io abbia bussato ho trovato un muro, anzi il nulla, be’ ragazzi, sapete bene come vanno le cose.
Così anche di fronte ad ogni evidenza, è bastata questa frase per farmi perdere la speranza, ributtarmi nel mio angolo di disperazione, farmi venire mille dubbi se continuare e non desistere o mollare tutto e vivere come meglio posso il tempo che mi rimane.
Il mio Avvocato mi ha consigliato di non abbattermi, che una comunicazione del genere rientra nella norma dell’ ambito legale, sarebbe tutto molto semplice se, loro avessero ammesso le loro colpe.
Ma io mi sono sentita beffata due volte e ho avuto una reazione non bella, nel senso che appena ho letto la lettera, in preda ad una furia cieca ho telefonato subito a quei bastardi, coprendoli di ogni ingiuria.
Lo so che non è stata una mossa molto furba, me l’ ha confermato anche il mio legale, ma se non l’ avessi fatto, la rabbia che avevo dentro sarebbe sfociata in qualcosa di peggio.
Ora sono qui, svuotata, neanche più arrabbiata… non lo so come sto.
So che ci sono persone che hanno problemi ben più seri dei miei, ma la mia lotta è per me, e per tutti quelli che comunque non riescono ad ottenere un risarcimento per qualcosa che gli è stato tolto: la salute. E lo Stato in questi frangenti dov’è? Dov’è quando si parla di diritto alla salute?
Non posso pensare che certa gente possa farla franca, no! Non esiste al mondo.
Ma intanto devo sforzarmi e riflettere su come muovermi, ci sarà pure qualcosa che posso fare.
Sono sempre stata una persona forte, che non si è mai arresa…..ma ora, vorrei solo scomparire.

Lettera pubblicata il 7 Aprile 2008. L'autore ha condiviso 44 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Controversie - Salute

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    Isis -

    Ciao Lipsia!
    Leggendo, comprendo il tuo sconforto, mi domandavo..hai chiesto informazioni al tribunale del malato? Di solito è lì che si danno supporto legale e perizie, le associazioni di consumatori…?
    Comunque, se ti è d conforto, sapevo anche io che loro rispondono così…ècoem un a prassi, non demordere, le tue perizie valgono molto e una volta iniziato l iter giuridico…vedrai quanto varranno, ci saranno controperizie, che sicuramente saranno vertenti a diagnosticare in modo più superficiale i tuoi danni ( ovvio no? che controperizia sarebbe…), ma non demordere, fatti valere, perchè sei stata una vittima e non devi subire ancora, se vuoi parlarne il mio indirizzo è suiltuea@hotmail.it
    Un abbraccio, Isis

  2. 2
    Mr Blue -

    Cara lipsia,
    se capisco bene, comunque ancora niente è stato deciso, nel senso che l’iter giudiziario deve fare il suo corso. Credo che dovrai prepararti a sentire e subire altri colpi pesanti, ma non mollare, affidati al tuo avvocato e ribatti colpo su colpo. Quando si subiscono ingiustizie la forza di combattere per avere giustizia può diventare l’elemento che ci fa uscire da situazioni deprimenti. Se riuscirai ad ottenere giustizia proverai grande soddisfazione altrimenti avrai comunque lottato. I veri eroi sono le persone come te. Forza.

  3. 3
    rosadeibanchi -

    Gent.ma Lipsia,
    è difficile darti aiuto in una situazione del genere, anche solo morale. Il tuo è proprio uno sfogo, anche perché non racconti nulla di preciso sui danni che hai subito, sul perché ci sono stati, sulla causa dell’intervento o delle cure. Potrebbe essere stato il tuo intervento o la cura un salvavita, di fronte a cui i danni permanenti potevano parere il male minore; oppure i medici non sapevano da che parte voltarsi e hanno fatto del loro meglio; oppure in effetti hanno sbagliato.
    Viviamo in paese in cui i casi di malasanità sono all’ordine del giorno, ma generalizzare non è possibile. Anzi bisogna approfondire sempre.
    E bisogna essere sempre scettici, anche i periti hanno i loro interessi, soprattutto nel farsi pagare, e così gli avvocati, poi la giustizia non è tale, spesso i reati vanno in prescrizione, perché chi ha l’avvocato migliore riesce a farla franca, ovviamente con esborsi adeguati di denaro.
    Ma sei hai scelto la strada giudiziaria, devi tenere duro; non so che scopo ti prefiggi: farti pagare i danni morali? oppure avere soldi per tentare di rimediare ai danni?
    In ogni caso dovrai sostenere una dura battaglia legale, a meno che non ti propongano una transazione, e ci vogliono forze, quindi: uscire subito dallo stato depressivo, magari anche con qualche aiuto farmacologico e psichiatrico, per ricuperare energie e voglia di vivere. E’ diverso affrontare le cose vedendo il mondo un po’ meno buio, non lasciandosi dominare dalla depressione, e se questo vuol dire prendere qualche farmaco, lo si fa, la depressione non curata può diventare cronica.

  4. 4
    rosadeibanchi -

    Qual’è il tuo post precedente? Così vado a leggerlo.

  5. 5
    micione72 -

    Cara Lipsia, come si puo’ non aver ragione dinanzi alla imperizia medica?!
    Eppure, il tuo iter giudiziario e burocratico, dimostra che ci sono persone che non solo subiscono un danno morale e biologico piu’ o meno permanente, ma che sono anche costrette ad elemosinare un GIUSTO RISARCIMENTO!
    Se potessi, ti aiuterei materialmente, poichè la tua condizione potrebbe essere un giorno anche nostra e poichè chi soffre deve sempre essere aiutato a tirarsi su!
    Dai, non mollare! Lotta con pazienza e non farti accusare piu’ di ingiuria!
    Tu ha ragione, ora dinanzi a Dio, domani difronte alla Giustizia!

  6. 6
    lipsia -

    Ringrazio tutti per le risposte:

    Isis per il suo indomabile ottimismo, come già detto spesso un lama di sole in un giorno tetro.

    Micione, purtroppo ho smesso di confidare in Dio tanto tempo fa, ma solo perchè penso che lui si debba scomodare per cosr più importanti. ma un pensiero non glielo disdegno mai.

    Mr. Blue, per forza non devo demordere….ma ti giuro mi brucia di più che abbiano dato discredito alle mie affermazioni in questo momento, vorrei andare da quello stronzo di Avvocato e fargli vedere se lui sarebbe contento di essere nelle condizioni in cui sono io.

    Cara Rosa dei Banchi, secondo te che scopo mi prefiggo? E’ ovvio: primo di farla pagare a della gente che si fa chiamare “medico” e in realtà è un cane.
    Perchè è vero che la mia era una situazione seria, ma non gravissima e le garanzie datemi erano molto chiare e confortanti…..invece ora di fronte alle mie perizie per un risultato mai raggiunto si parla per me, di situazione grave pregressa, vuol dire già in atto quando io mi rivolsi a loro, cosa assolutamente falsa….ma non voglio star qui a raccontarti la rava e la fava.
    Poi è ovvio, essendomi rivolta ad una struttura privata per non perdere tempo, intendo avere la restituzione di quanto ho pagato, e i danni morali per tutte le vessazioni che sto subendo da parte di questa gentaglia.
    Non possono essere intoccabili, non esiste.
    Un’ altra cosa: non soffro di depressione e non ho bisogno di prendere farmaci, la mia “pazzia” mi consente oggi di mandare avanti 2 aziende…vedi tu.
    E’ ovvio che i momenti di sconforto non mancano soprattutto in questi frangenti.

  7. 7
    nabukodonosor -

    Ciao non ti arrendere e arriva fino in fondo a questa tua battaglia perche alla fine lo scopo degli ospedali e dei medici stessi che sanno di aver sbagliato e quello di ricorrere fino a quando uno non si stanca ed abbandona e quello che fanno quasi tutti si demoralizzano si deprimono e mollano,non farlo se sai di avere ragione un saludo y mucha suerte hasta luego

  8. 8
    psYco -

    Il tribunale peri diritti del malato? Un’associazione dei consumatori?
    In bocca al lupo.

  9. 9
    rosadeibanchi -

    Ciao Lipsia,
    la depressione è uno dei mali dei nostri tempi, è chiaro che nel tuo caso i momenti di sconforto siano frequenti e pesanti da reggere, le mie considerazioni erano volte solo a dire che a volte ci si può far aiutare, poi naturalmente chi è nella bagna sa come sta e come non sta e quel che è meglio fare per sé. E dimostri di essere una persona forte, visto che riesci a lavorare, e il lavoro è un grosso aiuto quando si è in difficoltà per altri motivi personali.
    Penso che, nello scambiarsi opinioni, si parli in base al proprio vissuto, e forse si parla soprattutto per chiarire le idee dentro di sé, per darsi delle conferme, infatti anni fa ho passato un periodo di forte depressione e mi sono fatta aiutare, a un certo punto mi sono detta che non meritavo di star così male e ho deciso di passare alla chimica, pur essendo una che evita di assumere farmaci il più possibile, ma quando ci vuole ci vuole! Ho ricuperato energie e poi ho smesso di prendere pastiglie. Tutto qui.
    Ti auguro di vincere la tua battaglia legale.

  10. 10
    lipsia -

    Ciao Rosa, stavo rispondendoti ieri in merito anche all’ esperienza che raccontavi sull’ abbandono….poi è morto il pc.
    Lo scambio di opinioni è una cosa grandissima, perchè ci può far prendere coscienza che c’è gente attorno a noi che sta come o peggio di noi, anche se in fondo poi ognuno deve “grattarsi da solo le sue rogne”.
    Nessuno merita di stare male, specialmente dopo 27 anni, anni in cui ha messo il meglio di te sul banco, giovinezza, energia, sogni e progetti.
    Ti capisco perchè una esperienza simile l’ ho vissuta anche io. La mia comunque non voleva essere una “pezza” nei confronti del tuo commento sai, è che io ho paura degli psicofarmaci e preferisco essere vigile e magari farmi saltare il fegato, magari sbaglio non so…..
    Cmq grazie a te e a tutti, mi avete restituito un sorriso. In fondo ci vuole poco.

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