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Coraggio per farla finita

Il titolo parla già da solo. Non voglio dilungarmi più di tanto, non voglio neanche compassione. Voglio solo avere il coraggio, o per meglio dire, le palle di farla finita. Voglio, devo farlo. Ma come trovo la forza? Non ho paura delle conseguenze, non ho paura neanche adesso. Ma so che avrò paura negli attimi in cui starò per farlo. Quindi.. come far passare la paura?

Lettera pubblicata il 24 Maggio 2017. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Piccola78 -

    Giuls, l’ho desiderato anch’io e non disdegno di andarmene: sai perché non l’ho fatto? Non per mancanza di coraggio, ma perché la vita non te la sei data da solo e se la disprezzi togliendotela, vai di là a soffrire peggio. Peggio di qua. E chi ti tira fuori poi? Non conta che tu non ci creda: se io mi sbaglio, non ho perso nulla, ma se ti sbagli tu, non puoi più rimediare a quella sofferenza atroce del dopo. Lascia le cose come stanno e ricostruiamo insieme la tua vita. Tu sei intelligente, vali, puoi fare molto bene e sei degno di stima. Che cosa ti è successo?

  2. 2
    Piccola78 -

    Giuls, come stai?

  3. 3
    sottovento -

    Giuls,
    “il coraggio è fatto di paura” (Oriana Fallaci) ma…

    nel caso che prospetti tu, DI SOLITO, il coraggio è fatto di disperazione, per qualcosa che si abbatte dall’esterno o per qualcosa, persino peggiore, che non si riesce a estirpare dall’interno.

    ci vuole quasi sempre più coraggio a fronteggiare la vita che ad autoproiettarsi nella morte. senza contare, poi, che se il tentativo è troppo maldestro, e qualcosa va storto, ci si può trovare a dover campare peggio di prima.

    fatti animo e aguzza le armi di lotta. anche se poche, a volte basta sforzarsi d’invertire mentalmente la rotta.

    un abbraccio.

  4. 4
    Giuls17 -

    Ho letto solo ora questi commenti. E posso dire una cosa: ho tentato il suicidio. L’ho fatto, non ho dato retta a nessuno. Non lo sto dicendo per vantarmi, non c’è nulla di cui vantarsi. Lo sto dicendo perché sono viva. E non so mai stata così felice di esserlo. Ovviamente sto male, ovviamente non sono uscita dalla depressione, ma ora sto lottando. Ora mi rendo conto che c’è tutto un mondo fuori a dove sono confinata. Mi rendo conto che la mia vota vale più della scuola. Non me ne frega niente, io faccio quello che mi sento di fare, quello che mi rende felice. Mi gioco l’anno scolastico? Non mi importa. Non mi sembra neanche minimamente accettabile il fatto che una persona voglia farla finita per colpa di un sistema che probabilmente non appartiene a nessuno di noi. Mi sembra disumano il fatto che, al giorno d’oggi, se prendi un quattro vali un quattro e se prendi un dieci vali dieci. Sono solo numeri, non possono determinare una persona. Appena ne esco, appena riuscirò a dire “Sto bene”, giuro che lo urlerò a tutto il mondo. Fino a perdere la voce.

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