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I contatori elettronici ENEL ci fanno pagare fino al 33% in più

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Lettera pubblicata il 25 Febbraio 2008. L'autore ha condiviso 44 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.553 commenti

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  1. 1491
    Yog -

    Oh. Finalmente qualcuno che dà delle dritte interessanti. Da oggi, ogni santa sera, sprofonderò nell’abominio della negra scala condominiale e dedicherò il mio tempo a sfrazzare i tasti del perfido contatore, annotando le letture.
    Grazie Ermà, ce ne fossero di più di geni cussì.

  2. 1492
    ermanno -

    x Yog…Non fare il tragicomico da tipico sudista. Non farmi una sceneggiata napoletana.
    Le fregature dell’ENEL sono solo per quelli che stanno da roma in su.
    X Golem.Dici:… dimmi come fai da remoto, con l’oscilloscopio famoso, a distiguere 10 o anche solo 2 apparecchi che stanno assorbendo contemporaneamente corrente, il cui assorbimento…
    Te lo dico subito.
    Basta farlo di notte, quando va solo quello.Solo il contatore.
    O anche di giorno. quando va solo quello perchè la casa non è abitata di continuo.
    Aspetto sempre i 140 euro.

  3. 1493
    Golem -

    E la caldaia, il frigo, il condizionatore, magari la lavatrice. E se mi alzo alle tre e mi faccio una camomilla e mi guardo un film alla tv? E le lucine notturne, e i vari stand by? Mah. Mi fai immaginare più la Stasi che l’Enel.
    Aggiungo 10. Con 150 puoi farti una giornata alle terme per rilassarti.

  4. 1494
    Yog -

    Ermà, ma sei una potenza! È vero, basta aspettare che ci sia solo il contatore terzo in funzione e il gioco è fatto. Golem pone delle questioni davvero cretine, non badarlo. Abbiamo pronti 200 euri per te, ma invece che darci L’IBAN dacci direttamente qui su LaD utenza e password del tuo conto on line, che così facciamo prima.

  5. 1495
    pietro* -

    La corrente elettrica, flusso di elettroni, spinta dalla tensione entra negli utilizzatori, produce l’effetto legato al tipo di utilizzatore e se ne esce tornando all’origine alla velocità di 300.000 Km/s ripetendo questo ciclo 50 volte al sec, in Italia.
    Alcuni scienziati anni or sono si sono chiesti se la corrente o meglio gli elettroni che entrano negli utilizzatori subiscono a seconda dell’utilizzatore delle variazioni infinitesimali di qualche natura fisica, poi non se ne è saputo più nulla: forse il contatore è un prodotto di questa ricerca.
    Nel software del contatore è inserito un programma segretissimo che analizza gli elettroni che entrano negli utilizzatori e li confronta all’uscita in quanto studi segretissimi hanno dimostrato che l’elettrone che entra in una resistenza elettrica che produce calore ha una diversità da quello che produce campo magnetico in un motore. Il compito è facilitato dal collegamento degli utilizzatori in parallelo, dalla velocità elevatissima della trasmissione dati e dalla precisione in quanto ci sono 50 controlli al sec., quindi per le utenze in derivazione non ci sono problemi: resta il contatore supplementare inserito in serie da individuare ma io non ho ancora una spiegazione. Sicuramente Ermanno ci darà la spiegazione e ci dirà se questa mia teoria può essere praticata dall’Enel. Secondo me Ermanno sei un gran volpone, ti stai divertendo moltissimo con questo blog, vedo anche che le tue quotazioni sono in aumento. Non vedo più i commenti di Marvix, Blux: spero stiano bene e non siano stati colpiti da depressione per aver buttato via anni di studio vanificati dalle nuove realtà. Tempo addietro ho provato a lanciare la discussione sul costo dell’energia che praticano i vari gestori ma quando si tratta di numeri nessuno interviene, solo parole, parole, parole, ecc.
    Siamo in carnevale, ogni blog vale, buon carnevale a tutti.

  6. 1496
    Itto Ogami -

    Ciao Pietro, è quanto ho cercato di buttare sul tavolo, non già per difendere Ermanno, quanto per fare chiarezza se esiste la possibilità di capire la differenza tra gli utilizzatori.

    Va detto anche che esattamente come su un cavo possono viaggiare segnali diversi, sfruttando diverse frequenze che compongono quindi “canali” di comunicazione, così gli utilizzatori possono essere diversi e la loro diversificazione può essere rilevata scomponendone le forme d’onda.
    Quindi non sarebbe impossibile distinguerli tra loro. Ma detto ciò, che questo sia praticamente realizzabile, se qualcuno l’abbia fatto ecc. risulta zero.

    Anche se il tuo commento era ironico, l’ho tradotto in serio. A volte funziona.

  7. 1497
    Golem -

    Anche noi ci divertiamo moltissimo Pietro. Come vedi siamo anche disposti a pagare per continuare a farlo.
    Mi chiedo come delle eventuali variazione della fisica atomica degli elettroni si possano misurare senza avere un acceleratore di particelle, e come si comporterebbe la corrente “modificata” da un utilizzatore rispetto a quella “modificata” da un altro all’interno dello stesso conduttore. Tesla aveva già scoperto tutto quello che c’era da sapere sull’argomento.
    Qua tra un po’ si avanzerà i’ipotesi che L’Enel e il CERN siano la stessa cosa, e che a Matera c’é un ciclotrone gigantesco che analizza e analizza milioni di correnti nordiste in ore antelucane. Poi arrivo io che apro il frigo, si appiccia la lucina e sputtano tutto.

  8. 1498
    Yog -

    Sì, vabbè. La Gelmini parlava infatti di un tunnel che partiva da non so dove, ma finiva al Gran Casso. Vi faccio presente che non è vero una fava che gli elettroni si spostano alla velocità della luce. È l’onda che si sposta. Ermà ci ha raggione perché l’onda conserva memoria dei contatori infingardi, ed è Matera il problema. È il paese dei Cassi, non è un casso.

  9. 1499
    Itto Ogami -

    Nei cavi elettrici non si sposta nulla alla velocità della luce (che per definizione è misurata “nel vuoto”).
    La velocità nei conduttori è inferiore.

    Professor Yog, ossequi.

  10. 1500
    pietro* -

    Si diceva, una volta, che gli elettroni del materiale rame situati nell’orbita esterna insatura del nucleo quindi instabili, se sollecitati da una forza positiva venivano attirati e si scambiavano con quelli dell’atomo successivo determinando un flusso di elettroni nel materiale chiamato corrente elettrica ma purtroppo mi sembra che non sia così: ma quante balle ci hanno raccontato questi professoroni universitari, pasienza, non è mai troppo tardi, ora si comincia ad intraveder la verità. Chi l’avrebbe mai sospettato che Matera fosse un centro di ” spionaggio ” elettronico – informatico che la CIA sicuramente ci invidierà, se ne sono a conoscenza.
    Buon carnevale a tutti.

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