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Come si misura l’amicizia?

di

Ciao a tutti,
ho da poco troncato i rapporti con una cara amica.
O meglio è lei ad averli troncati con me.
Abbiamo sempre avuto caratteri diversi, diversi modi di vedere le cose e spesso abbiamo litigato, ma abbiamo sempre appianato tutto.
Questa volta è stato diverso.
Lei ha una sorella che sta davvero male e quindi ha bisogno di sostegno probabilmente più psicologico che fisico. Ma io non sono in grado di aiutarla in questo senso.
Sono un tipo pratico, non sono una che chiama le sue amiche ogni giorno, ma sono quella che in qualsiasi moneto la chiami è sempre disponibile. Sono fatta così e lei lo sa, ne abbiamo parlato o discusso spesso.
In questo momento lei ha bisogno di affetto, di sentire la presenza delle persone anche solo con un SMS… ma io non ne sono stata in grado.
Le ho chiesto scusa, ma le ho anche spigato che io non riesco a essere come vorrebbe, altrimenti non sarei spontanea, fingerei.
Lei dice che non ha più fiducia in me e che quindi non è più disposta a capirmi.
Io le ho detto che se ci ripensa sa dove trovarmi.
Ed è finita così, ormai è un mese che non ci sentiamo proprio.
Abbiamo per di più amiche in comune che si sono divise: chi dalla mia parte, chi dalla sua.
Chi è dalla mia parte sostiene che l’amicizia non si può misurare dalla presenza fisica o messaggistica che dir si voglia, ma dalla disponibilità e che se uno ha bisogno di aiuto alza la cornetta e lo chiede se non è troppo orgoglioso.
Le altre sostengono che è giunta l’ora che io cambi il mio atteggiamento freddo o poco affettuoso e che inizi ad imparare a comunicare l’affetto come fanno tutti, con messaggi, parole dolci, chiamate lunghe… e che ammetta che ho un problema a gestire i miei sentimenti.
Io sono combattuta: devo preoccuparmi perché ho un problema? O il mio è solo un altro modo di rapportarmi con il mondo e gli altri dovrebbero accettarlo?
Secondo voi?

Lettera pubblicata il 24 Ottobre 2013. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amicizia

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    IO -

    beh è semplice
    gli amici si vedono nel momento del bisogno, quando si festeggia sono sempre presenti tutti, quando c’è il morto si contano sulle dita di una mano.
    Il tuo comportamento denota poca attenzione verso quella che chiamavi “cara amica”
    l’errore per me è solo tuo.. anche un sms può far sorridere
    sono sicuro che ci rimarresti male se una tua amica non ti facesse per esempio gli auguri per il tuo compleanno (anche via sms) però non capisci se la tua amica ti ha sentita distaccata.
    Dovresti tu chiedere scusa e non lei, se ci tieni, se invece non t’interessa, come già hai dimostrato, allora prosegui per la tua strada.
    Ti auguro di no, ma forse imparerai la lezione quando sarai tu ad aver bisogno di una parola di conforto

  2. 2
    Eibon -

    Ciao mela29
    Guarda anch’io come te sono abbastanza pratico, nel senso, hai bisogno, io ci sono, ho voglia di sentirti, vengo a trovarti o ti chiamo, messaggini tramite cell o facebook non mi vanno tanto a genio e sentirsi tutti i giorni…siamo amici non fidanzati…poi ho avuto un paio di amici cosi tempo fa, dove pretendevano il “sentirsi tutti i giorni” se no non era vera amicizia, all’inizio mi ero reso disponibile a venirgli incontro, pensando ognuno ha la sua “idea di amicizia”, niente di più sbagliato…si all’inizio sembra che funzioni, però nel mio caso mi ero accorto che il più lo facevo io e se non mi facevo sentire o altro era colpa mia, poi alla fine sono successe altre cose che mi hanno fatto capire che non erano solo per niente veri amici ma anche persone abbstanza “false” (per non usare altri termini)…..vedi in conclusione se uno ti vuole come amico ti ACCETTA come sei, se non ti fai sentire SI FA SENTIRE e sopratutto ognuno deve far la sua parte, perchè sono tutti bravi a pretendere attenzioni e altro…queste sono solo persone di uscita per far serata se va bene (a me non piacciono neanche per questo)…e penseranno prima di tutto a loro stesse e al loro tornaconto, sono amici fin che va bene…scegli bene chi vuoi accanto, non ti devi accontentare ma non essere nemmeno troppo pignola, guarda bene l’ago della bilancia, se pensi di aver dato abbastanza per questa amicizia lascia stare senza rimpianti…

  3. 3
    immacolata -

    ciao mela. Anke io, avevo un sacco di persone, ke credevo essere amike; ho preferito rimanere sola. Si facevano sentire solamente quando avevano bisogno. Come vedi, ti ho parlato della mia esperienza e nemmeno a me, piacciono le persone quando agiscono così. Ultimamente, ne è successa un’altra. Ho fatto un piacere a una persona. Per non dire altre cose, questo si è fidanzato e non lo sento più. 2ra emilia, a te l’ardua sentenza.

  4. 4
    mela29 -

    Grazie a tutti,
    @Io, non ho detto che non ci sono stata per lei, ma solo che il mio affetto gliel’ho dimostrato a fatti e non a parole, le ho detto appena è successo il fatto che se aveva bisogno di me bastava che chiedesse e io sarei corsa, quindi non mi pare di non essermi interessata a lei, solo non l’ho chiamata continuamente…
    Ragionando a freddo dopo aver scritto la lettera mi sono resa conto che forse è lei a non avere bisogno di me.
    Non mi sento più così in torto per non essere un’affetiva.

  5. 5
    Rossella -

    Guarda, nelle amicizie talvolta mi sono sentita tradita perché commiserata. Io non voglio il male di nessuno, ma se tengo a qualcuno, a maggior ragione, non lo metto in imbarazzo. Secondo me non è proprio possibile di prendere una donna e di portarla all’inferno. Che poi l’inferno non è. Infatti non giudico nessuno, dico semplicemente che prima di fare un pensiero guardo la persona che mi trovo d’avanti. I valori per me non hanno una funzione decorativa… sono gli strumenti che ciascuno di noi ha a disposizione per vivere la vita terrena. Io non ho niente contro il materialismo non ateo. Ci mancherebbe. Io stessa sono credente, ma le volte in cui sono fedele a me stessa sono tante (semplicemente ho l’umiltà di riconoscelo.)… ma ci sono cose che mi fanno soffrire perché le vivo sotto la pelle. Un ragazzo orgoglioso che trasforma in un’idea tutto ciò che riguarda la vita spirituale ha bisogno di una ragazza che non vive le sue inclinazioni come un bisogno. Quello che io immaginavo si è verificato alla lettera. Adesso, con tutta onestà, non penso di avere i poteri. Ama la famiglia. E’ interessato a fare del bene. Tutto fuori dal suo “sesso”. La sua persona non si deve toccare. Non so come dire, ma è diviso da tutti i suoi pensieri e ama il movimento. Niente da dire. Si tratta di un modo di una filosofia di vita che puoi condividere quando da parte tua c’è almeno un briciolo di trasporto nei suoi confronti.

  6. 6
    Rossella -

    […]Dopo, a limite, ti potresti sentire mortificata, ma almeno avresti dalla tua la sicurezza di vivere un’esperienza concreta e non un qualcosa che avviene nella tua mente e arriva al punto di toglierti l’anima. Ma devi almeno condividerne lo stile di vita, le frequentazioni e quant’altro. Se l’interesse non è vivo mi sembra inutile anche parlarne. Da parte mia non c’era, ma dall’altra parte probabilmente sì perché conduco una vita che potrebbe rendermi interessante. Anche questa cosa mi ha offeso. Si riporta tutto sul materialismo e intanto si continua a parlare di Dio.

    Purtroppo me ne sono capitate tante, ma per la gente è difficile accettare che non hai bisogno di costruire niente di materiale su questa terra per sentirti realizzata. Io sto bene al mio posto. Se il Signore lo ha scelto significa che non ce ne era un altro migliore… anche se si chiamasse malattia, povertà assoluta, ignoranza o quantaltro penso che avrei la forza di credere che al mondo non avrei potuto trovare di meglio oltre la crudeltà, la spietatezza e l’ipocrisia.

  7. 7
    Yog -

    Rossè, lo sappiamo. Stai bene al tuo posto. Ma perchè sfrugli lettere di anni fa?

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