Perché chiudere un centro di ricerche definito “di eccellenza”?

Gentile Direttore,
sono una dipendente della Prassis Istituto di Ricerche Sigma-Tau definito fino allo scorso anno, come dicevo nel titolo, centro di ricerche di eccellenza
del gruppo, talmente eccellente che hanno deciso di chiuderlo con conseguenze disastrose per tutti noi.
Buona parte non ha raggiunto l’età pensionabile, ma stante la situazione economica ed ahimè per alcuni l’anagrafe è crudele, purtroppo è impossibilitata a rimettersi sul mercato del lavoro.
I nostri dirigenti sono stati convocati “tra il lusco e brusco” e fatti “accomodare” alla porta con lettera di licenziamento e divieto di rimettere piede in azienda, salvo il fatto di recuperare gli oggetti personali, stile film americani.
Vorrei capire: si parla tanto di investire nella ricerca e chiudiamo i centri della ricerca stessa, soprattutto il nostro che opera nel cardiovascolare?
Sbaglio o i problemi legati al nostro “motore umano” ovvero il cuore sono sempre più in aumento?
Noi tutti dove andremo e come vivremo, visto che è impossibile ricollocarsi?
Spero caro Direttore, che possa rispondere ad almeno uno dei miei quesiti.
La ringrazio anticipatamente, e se vorrà pubblicare questa mia doppiamente, non servirà a tenere operativo il nostro centro, ma se i signori tagliatori di teste
leggeranno questo trafiletto, mi auguro si mettano una mano sulla coscienza, ammesso che ce l’abbiano.
Cordiali saluti
Antonella Tosi

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