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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 21.260 commenti

Pagine: 1 309 310 311 312 313 2.126

  1. 3101
    Pax -

    Non ero di parte. Eravamo tutti rispettosi delle differenze politiche. I trenta non erano sinceri democratici, ma persone abbandonate da dagli altri. Quindi una decisione non scelta ma obbligata. Alla fine il documento era sulla mia analisi anche se i motivi erano altri. Sono più vecchio di te e da noi non c’erano collettivi dominati da una parte politica. Vi fu una vendetta da parte del vicepreside che ce la giurò. 7 su 27 nella mia quinta furono bocciati o non ammessi agli esami di maturità.
    Non era possibile continuare l’assemblea da parte mia. Avevo dato tutto il possibile. Esperienza divertente e formativa. Oltre a questo avevo già vinto, lo scenario principale era di decretare la fine dell’occupazione, non vedevo altre possibilità.

  2. 3102
    rossana -

    cap-zió-so

    Ingannevole, artificioso, insidioso
    dal latino: captio frode, da càpere prendere.

    Un discorso furbo e sofisticato, parato al fine di raggirare, di indurre in dichiarazioni scomode o di far prendere decisioni traviate, sarà capzioso. Così lo sarà ogni argomentazione tortuosa che con passaggi pedanti e cavillosi giunga alle conclusioni volute a monte: è insomma un’attribuzione che ha in sé tutta la spiacevolezza dell’ostentazione gonfia e dell’insidia faziosa.

    È piacevole invece notare come questa stessa parola sia perlopiù usata in maniera capziosa, con l’intento di confondere più che di definire – cavalcando la pur parziale ignoranza del termine e soprattutto quel “pz” che le dà un suono così inusitato.

    (Da: https://unaparolaalgiorno.it/significato/C/capzioso)

    una contadina ultra90enne, morta una decina d’anni fa, ha sempre asserito con fermezza che “superati i 18-20 anni, non si insegna più a nessuno niente che questi non disideri di sua volontà imparare”.

    offrire pareri, dare suggerimenti, SE e QUANDO richiesti, può essere un piacevole passatempo. partita persa fin dall’inizio se s’immagina di poter convincere qualcuno di qualcosa, salvo rarissime eccezioni, derivanti da una preesistente predisposizione mentale al concetto.

    il linguaggio e la modalità d’espressione non possono essere una scelta: sono connotati nell’identità complessiva della PERSONA, che quasi sempre non si discosta più di tanto dalle sue IDEE.

  3. 3103
    Regina Incoronata di Splendore -

    Silence, please. Shhhhhhh…..

    https://youtu.be/5yRgiXh2fP4

  4. 3104
    Golem -

    Una donna ideale praticamente. Non è ipocrita, non finge, è empatica, non è capziosa, non è querula, è obiettiva, coerente, e trova sempre una ragione per giustificare tutto nel migliore dei modi possibile in positivo per sè, in negativo per chi non è gradito. Su misura se serve.
    Comprereste un’auto usata da una così?

  5. 3105
    suzanne -

    Golem, mi trovi perfettamente d’accordo sulla dignità del dolore. Qualche anno fa una mia cara amica pubblicò sulla sua pagina facebook una poesia dedicata a sua madre, morta qualche tempo prima. Io mi domandai come si poteva mettere su pubblica piazza sentimenti così intimi, e ricevere dei likes da pseudo-sconosciuti. Lo trovai patetico, sintomo di un tempo in cui condividendo tutto con tutti, abbiamo perso il senso della condivisione autentica. Ma se io scrivo, in risposta ad una lettera di un anonimo, “ti capisco”, voglio semplicemente mandare un feedback in cui sottolineo come, pur non conoscendolo, sento mie quelle parole. Nulla più di questo, banalmente. É vero che tutti subiamo lutti, ma reagiamo in modi diversi, e non è detto che possiamo comprendere tutto. Sentire la mancanza di una carezza della propria madre è un dettaglio, irrilevante o fondamentale, nella vita di una persona. Così come tutti subiamo limitazioni culturali, che però si mescolano a innumerevoli altre forme di condizionamenti ( familiari, ambientali, e di mille altri tipi), di cui in realtà non ci liberiamo mai, fosse anche solo per opporci. Nemmeno la lucida consapevolezza spesso aiuta, perché spesso è un qualcosa di talmente radicato da non poter essere estirpato nemmeno attraverso il raziocinio. Questo vale proprio per tutti, ma ognuno di noi ne è “vittima” in misura e modalità propria. É lo stesso paradosso tale per cui una mente finita non può concepire il senso dell’infinito; così noi…

  6. 3106
    suzanne -

    …impregnati della nostra stessa cultura ed essendoci immersi dentro, non possiamo esulare da essa, pur criticandola, respingendola o negandola.

  7. 3107
    walk -

    Pax “Eravamo tutti rispettosi delle differenze politiche”
    Negli anni settanta?! Apperó, ma che scuola era? Nella mia non si poteva neanche fare volantinaggio senza correre il rischio di essere malmenati!
    Ma quindi alla fine, hai deciso te di abbandonare l’assemblea o ti hanno allontanato?
    Dici anche ” I trenta non erano sinceri democratici, ma persone abbandonate da dagli altri. Quindi una decisione non scelta ma obbligata. Alla fine il documento era sulla mia analisi anche se i motivi erano altri.”
    Sinceramente questa frase non ha molto senso,di quali altri motivi parli? Perchè i trenta rimasti erano obbligati a sottoscrivere la fine dell’occupazione? se riesci a spiegarti meglio bene, altrimenti interrompiamo la discussione qui, perchè se non vuoi o non puoi spiegare chiaramente cos’è successo in quella benedetta riunione, non vedo la possibilità di alcun approfondimento.
    Ok, è affascinante e di gran effetto dire “ero solo contro 400 e alla fine ho vinto io” ma se poi non si riesci a spiegare nel dettaglio, rimane tutta retorica fantasiosa.

  8. 3108
    deviz75 -

    Salve a tutti quanti…

    Posso unirmi a voi ?

  9. 3109
    rossana -

    Deviz,
    certo che sì… ma… tieni presente che questa è una vera e propria gabbia di matti, ognuno a modo suo eh!

    ci si concentra con attenzione su poco o niente e il meglio in cui tu possa incappare è in una rissa a tempo… 🙂

  10. 3110
    Pax -

    Dopo questo post non proseguirò. Per dialogare occorre essere in due, ed un impegno minimo a capire lo pretendo da te.

    Ognuno ha esperienze diverse, mella mia scuola non c’erano fasci organizzati ed i sinistri erano dialoganti anche con chi aveva posizioni diverse.
    I 30 rimasti non erano tutti attivi nella occupazione. I centrali che organizzavano erano non più di una decina compreso io.
    E qui fai lo sforzo di comprendere, se lo vuoi e lo desideri e sottolineo entrambe le cose. Erano mancate le masse con la conseguente crisi dell’occupazione. Vi fu una presa d’atto di quello che avevo sostenuto
    io. Ci vuoi credere bene, non ci vuoi credere bene lo stesso. E trovo una profonda incongruenza in quello che scrivi, da una parte un ambiente in conflitto e dall’altra assemblee ordinate. Delle due l’una. Foese qualche spiegazione la devi. Non sono Golem e non cado in tranelli dove ti rispondo in maniera emotiva. Hai da spiegare molte cose. E’ la prima volta che ti chiedo qualcosa del tuo mondo scolastico contemporaneamente idilliaco e non idilliaco. Con me la tecnica della sineddoche non trova spazio.

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